AVVERTENZA PER
I LETTORI: Ogni tanto
riemergo con storie
disseppellite da anni di oblio! Sto elaborando una mia elaborazione
della
maturità, che cambierà fandom (sto buttando
giù una saga familiare a tema The
Lion King, ma prima che veda la luce passeranno mesi), ma per adesso mi
faccio
vedere solo riproponendo vecchie storie, scritte quando avevo
più tempo/più
ispirazione/più dolore da gridare al mondo.
Ho scritto la
storia più di dieci anni
fa, come si può ricostruire dalla data dei diari.
Questa
storiella era capitolo di una
storia più grande, di cui rappresentava sostanzialmente
quello che adesso si
chiama spin-off. Ma mentre la storia generale non ha quel tocco di brio
che
ancora me la fa piacere, questa mi muove ancora dei sorrisi.
Ho diviso
questo spin-off in capitoli
che per forza di cose sono brevi, visto che in origine costituivano i
singoli
paragrafi di un intero capitolo.
E ho pensato di
condividerla qui,
nella speranza che magari possa far sorridere anche voi.
ALTRA AVVERTENZA: I personaggi
umani che compaiono
nella fiction esistono nella realtà. La storia raccontata,
tuttavia, non ha
alcun riferimento tangibile con avvenimenti svoltisi nella vita reale.
ENNESIMA, MA VI
GIURO ULTIMA,
AVVERTENZA [nota originale
del 2004, nb]: I Pokémon e tutto quel che è ad
esso collegato appartengono ai rispettivi proprietari.
Tutti i
personaggi menzionati in
codesto capitolo, ad eccezione dei personaggi Pokémon,
esistono nella realtà,
ho soltanto provveduto a variare di poco i loro nomi e/o i loro cognomi
e ad
aumentare di qualche anno la loro età effettiva. Posso
pertanto affermare che i
personaggi non appartengono a me ma a loro stessi, fatta la dovuta
eccezione
per il personaggio che mi rappresenta (ma non vi dico qual
è). Ma devo
precisare che Yari è in realtà un ragazzo.
Il
Fantasma Del Banki
Dal
diario di Merrie Mavadi, 4 aprile 2004/x
Non ho
mai amato con tanta foga. Mi tremano ancora le mani se ci penso. Dio!
È stato
bellissimo... E io che avevo sempre pensato che quel Flavius fosse un
tale
incapace! Devo ammettere che mia sorella diceva il vero... ed odio
ammettere
che Camilla ha ragione.
È
successo due giorni fa, di pomeriggio.
Io,
Camilla, Artemide, Federico, Vivian e Kekko avevamo organizzato un
pic-nic nel
praticello accanto alla fabbrica di deodoranti cittadina. E Kekko aveva
invitato Flavius, che solo per il suo amore era sceso dal suo
iperuranio di
piramidi e cartigli egizi e ci aveva accompagnati. C’era
anche Crosta, il mio Bulbasaur,
unico testimone di quel mio sogno svanito ancora prima di cominciare...
Ma
perché dovrei dargliene la colpa, povero Crosta! Non
è certo colpa sua se
complicazioni esterne mi hanno impedito di continuare la mia carriera
di
allenatrice.
Dopo
aver pranzato e gustati i deliziosi panini precotti del supermarcato,
ci siamo
divisi: Artemide s’è allontanata saltellando per
cogliere fiori, e Federico con
lei; Vivian e Camilla si sono arrampicate su un pino e chiacchieravano
fitto
fitto; Flavius e Kekko si scambiavo effusioni persi
nell’erba. Io stavo
accoccolata vicino al fiumiciattolo che sgorga da deposito rifiuti
della
fabbrica e compilavo la settimana enigmistica. Crosta dormiva al mio
fianco.
Poi è esploso qualcosa tra Kekko e Flavius, li ho sentito
gridare, imprecare,
singhiozzare. C’è stato il rumore di uno schiaffo.
Ho continuato a risolvere il
difficile rebus, finché non ho sentito dei passi rotti tra
l’erba e Flavius non
m’è quasi piombato addosso. Tremava, stravolto.
"Merrie,"
ha mormorato, pallido.
"Hai
litigato di nuovo con Kekko, eh?" Sapevo di avere ragione: Flavius si
riduce in questo stato solo dopo un diverbio con il suo amato..
Il suo
bacio è arrivato improvviso. Mi ha baciato il collo,
appassionatamente, per poi
risalire fino alle mie labbra.
Io non
ho fatto niente per oppormi. Come dire, lo trovavo giusto. Non
c’erano
moralismi né risentimenti: solo, era giusto. Ho sentito le
mani di Flavius
scivolare sotto la mia maglietta, ma l’ho lasciato fare. Non
sarebbe mai andato
più avanti, di questo ero certa. Come, da qui, mi sia
ritrovata del tutto nuda,
alla completa mercé di Flavius che muoveva sul mio corpo le
sue mani esperte, è
ancora un mistero.
È
entrato in me con dolcezza, mi sono appena lasciata sfuggire un gemito.
Crosta
ha sbadigliato e si è voltato annoiato dalla parte opposta:
aveva veduto
abbastanza.
È
stato stupendo, superlativo, inimitabile. Eppure, so che è
stato con me solo
per fare un torto a Kekko... così ha fatto con Camilla ed
Artemide, non credo
con me sia stato diverso. Lo so.
Flavius
fa così, l’ha sempre fatto fin dai tempi
dell’adolescenza.
Se
solo non vibrassi ancora, al ricordo di ogni sua carezza, ogni suo
bacio...
Cristo! So che non tornerà, è stato con me per un
attimo, non voleva prendermi
in giro, no no, non si rende mai conto dei torti che fa e che
può fare. Non
voleva giocare con me, con i miei sentimenti... pensa semplicemente che
gli sia
dovuto.
Devo
impormi, devo dimenticare quelle ore passata a carezzarci pigramente
sulle
sponde del ruscello vicino al ruscello, a baciarci con tenerezza le
labbra. E
chissà dov’era finito Crosta!...
Dovrei
pensare a Daniel, mio compagno di corso
all’università. È un bel ragazzo, e
credo di interessargli un pochetto. Mi aiuterà a dimenticare
Flavius e quel
vortice di emozioni che mi pulsa nel cuore. Ce l’ha fatta
Camilla, in fondo...
dimenticarlo, intendo. Non voglio e non posso esserle seconda in
questo. Devo
pensare che Flavius è sì un bel ragazzo, ma ce ne
sono mille altri come lui...
e migliori. Ecco, migliori.
Potrei
chiedere consiglio a Crosta. Quel Pokémon ne sa una
più del diavolo.