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Autore: prior_incantatio95    31/05/2015    0 recensioni
Il college è diverso, diverso da ciò che pensi possa essere o da ciò in cui credi. L'ho visto, ho visto come cambia le persone, le rende più mature, o semplicemente fa tornare la voglia di essere da capo bambini. Ti fa vedere le cose in modo completamente diverso, o forse questo è solo l'effetto dell'alcool.
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"Pensavi davvero che sarei potuto stare con una come te avendo già una come lei?"
"Cosa ti fa pensare che volessi stare con te?"
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"Cosa ti ha fatto cambiare idea? Avevi detto che ero una TROIA"
"Dimentica cosa ho detto, non lo pensavo davvero! Ho bisogno di te"
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"Avevi ragione - mi fissò senza parlare - avevi ragione perchè ora sono io ad aver bisogno di te!"
"Non possiamo continuare così, tutto questo ci sta uccidendo!"
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi svegliai la mattina dopo completamente intontita, impregnata di sudore e puzza di alcool, con un mal di testa fortissimo. Guardai istintivamente e spaventata la sveglia che segnava la mia fine. Era il primo giorno al college ed ero anche in ritardo. Feci una doccia veloce e andai a vestirmi. La fortuna ha voluto che avessi deciso cosa indossare la sera prima così presi i collant neri, la gonna a vita alta nera e marrone, e una canotta nera. Misi la giacca, presi la borsa e e corsi verso la metro anche se i tacchi che avevo indossato non mi permettevano di correre più veloce di un bradipo che cerca di arrivare al suo albero. Riuscii a prendere la metro per un pelo, e trovai anche un posto a sedere per riprendere un po' di fiato. Mi osservai intorno e notai che il vagone non era pieno, c'era il solito gruppetto di vecchiette accanite a giudicare tutto e tutti, gli uomini d'affare con le loro valigette misteriose, e c'erano alcuni ragazzi che andavano al liceo, oh quasi dimenticavo i vecchietti arrapati dietro alle ragazzine troppo ingenue da farsi toccare. Quando sentii la voce che annunciava la fermata mi venne un colpo, non sapevo dove sarei dovuta scendere. Quanto potevo essere cretina? Non conoscevo la mia fermata!
Carlie: ehm, ehi scusami, sapresti dirmi qual'è la fermata per l'Oxford Academy? - domandai ad un ragazzo seduto affianco a me
X: primo giorno? - mi chiese lui in risposta
Carlie: si vede così tanto? - il ragazzo fece una faccia perplessa e poi scoppiò a ridere
X: sta tranquilla l'ho notato solo io – sussurrò – siamo nella stessa barca, anche per me è il primo giorno, ma io almeno conosco la nostra fermata – rise sottovoce
Carlie: ti va di condividere con me il tuo sapere? - gli sussurrai divertita – io sono Carlie – gli porsi la mano che prese subito stringendola nella sua
X: io sono Niall – ci fu silenzio per una frazione di secondo poi parlò di nuovo – che facoltà hai intenzione di frequentare?
Carlie: psicologia, tu?
Niall: antropologia, ma credo che ci incontreremo a lezione o ci si vede in giro
Carlie: lo spero, dopotutto sono nuova e ho bisogno di avere degli amici – sfoderai un sorriso smagliante e lui fece lo stesso
Niall: comincia a prendere nota degli amici che ti farai solo oggi, ho sempre pensato che per voi ragazze sia più facile stringere rapporti di amicizia con altre persone, avete questa voglia di parlare in continuazione, sembra che non ci sia mai una fine alle vostre chiacchiere – rise a causa della mia finta espressione offesa – trovate qualcosa da dire anche quando non c'è bisogno
Carlie: mi dispiace deluderti ma credo che non sia il mio caso – feci spallucce
Niall: staremo a vedere, dopotutto vuoi diventare psicologa – vedendo che non avevo intenzione di rispondere parlò lui – come mai hai scelto proprio questa facoltà? - chiese curioso
Carlie: ad essere sincera non lo so nemmeno io, ma mi è sempre interessata la mente umana, cosa si nasconde, come si manifesta e roba simile, perciò mi schiero con il pensiero di Freud, penso proprio che avesse ragione su tutto
Niall: proprio tutto? - domandò divertito
Carlie: si credo che le sue teorie siano quelle più giuste e attendibili, ti è mai capitato di osservare un bambino, come si comporta, come gioca, tutto ciò che fa? Sono sicura che sia condizionato dalla libido – mi bloccai non appena lo vidi scuotere il capo e gli feci cenno di dire cosa pensava
Niall: apprezzo il tuo sapere, ma ti prego, ti prego, tra un po' abbiamo entrambi lezione, perciò preferirei cambiare argomento – rise contagiando anche me
Carlie: perché antropologia?
Niall: se te lo dico non ridere
Carlie: te lo prometto – portai una mano al petto e alzai l'altra
Niall: non sapevo assolutamente cosa avrei potuto fare del mio futuro, così ho sorteggiato una facoltà tra le tante che ci sono in questa città e perciò questo è il mio futuro
Carlie: perché non hai cambiato idea? Non eri costretto a seguire il bigliettino
Niall: sai, dopotutto non mi è andata male, credo nel destino, perciò credo che doveva andare così, fare antropologia, incontrare una bella ragazza in metro, e magari diventare anche grandi amici – arrossii fissando i suoi occhi azzurri
Carlie: già perché no – gli sorrisi timida – il destino ha voluto così o semplicemente lo ha voluto – fui interrotta dal telefono che aveva preso a squillare svegliando un gruppo di signore accanto a me – scusa ma devo rispondere – risposi al telefono – pronto?
X: dove cavolo sei? - rideva mentre parlava al telefono
Carlie: come scusa? Chi sei? - e ora chi diavolo era? Avevo quasi dimenticato della scorsa notte, o meglio mi ero dimenticata di dimenticare cosa mi fosse accaduto.
X: come chi sono! Carlie sono Louis – diventai rossa per l'imbarazzo
Carlie: oh scusa Luois, cosa volevi? - oh grazie cervello, almeno di lui ti ricordi!
Louis: dove caspita sei! - rise ancora, perché rideva sempre?
Carlie: perdonami ma non capisco se sei arrabbiato o divertito
Louis: perché non rispondi alla mia domanda? - disse infastidito ma sempre ridendo. Credo che tu non sia un tipo normale Louis, è mattina, hai tutta questa voglia di parlare e hai anche la forza di ridere, davvero dimmi il nome del tuo pusher!
Carlie: sono in metro perché? - subito mi resi conto del mio stesso errore – scusa ho completamente dimenticato che saresti passato a prendermi, mi mancano un paio di fermate – testolina sei davvero simpatica, soprattutto quando ricordi le cose a frammenti, grazie! - sei con qualcuno?
Louis: oh ma guardala, già domanda di te Harry – si sentì l'amico infastidito, ma istintivamente diventai rossa come un peperone – stiamo arrivando, se ti va aspettaci
Carlie: ehm ok – mi si era impacciata la lingua, non sapevo più cosa dire – ciao – e riagganciai maldestra
Niall: fidanzato?
Carlie: oh no, non ho un fidanzato – dissi prontamente
Niall: non lo avrei mai detto
Carlie: era solo un amico o qualcosa di meno, lo conosco appena, sembra che conosca più te di lui, mi sento a mio agio come se potessi raccontati qualunque cosa – era arrossito lievemente
Niall: dobbiamo scendere – disse impacciato – quindi ti ispiro fiducia? - domandò mentre uscivamo dalla metro
Carlie: si – sorrisi e annuii in un modo che non conoscevo – mi trasmetti tranquillità, non mi era mai capitato
Niall: ne sono felice, ma devo darti una brutta notizia – oh no, cosa doveva dire ora?
Carlie: sei fidanzato? - domandai d'impulso senza dare spazio a lui e ai miei pensieri
Niall: cosa hai detto? - cominciò a ridere per sdrammatizzare, mentre ero imbarazzata e non sapevo come uscire da quella situazione – non sono fidanzato, se vuoi saperlo, ma la brutta notizia è che siamo arrivati
Carlie: e la chiami brutta? - riferendomi ad entrambe le cose che aveva detto, cominciai ad osservare il college, le persone che passeggiavano disinteressate senza dare troppo spazio alle meravigliose costruzioni che li circondavano
Niall: non devi avvisare il tuo amico?
Carlie: se ti sei già stufato di me lo chiamo immediatamente – dissi scherzando prendendo il telefono – ehi Lou sono appena arrivata – cercai di essere il più solare possibile
X: ehm, ora ti passo Louis – rimasi imbarazzata per paura di aver sbagliato numero, controllai lo schermo del telefono ma era tutto giusto
Louis: ehi Carlie aspettami lì dove sei ora, sono in macchina e ti vedo, non muoverti – salutai Louis e riagganciai il telefono
Niall: forse questo tipo ci tiene alla tua amicizia – non sapevo cosa rispondere – forse è vero che non sei come le altre
Carlie: in che senso? - domandai curiosa
Niall: non sei una che straparla per tappare i momenti imbarazzanti di silenzio
Carlie: già – annuii – ehi rimani con me?
Niall: non sono mica andato via – rise leggermente
Carlie: no dico sul serio, se per te non è un problema ovviamente, non lasciarmi sola – gli dissi come se avessi paura di incontrare Louis e il suo amico
Niall: non avrai mica paura di quel tipo strano che sta correndo da qua? - cominciò a ridere talmente forte da far liberare la mia “paura” ridendo insieme a lui – non puoi avere paura di Louis . Affermò divertito
Carlie: lo conosci? - gli chiesi sbalordita
Louis: come fai a conoscere Niall? – domandò non appena arrivò
Niall: ci siamo incontrati sulla metro – venne vicino e sussurrò qualcosa all'orecchio – non preoccuparti per lui, è un tipo ok – ero imbarazzata, davvero tanto, mi sentivo come un pesce fuor d'acqua, mi sarebbe piaciuto uscire da quella conversazione all'istante – ti sei dimenticato un pezzo?
Louis: oh no lui sta parcheggiando l'auto, ma non ci spererei troppo, è lento, dannatamente lento e gli si attaccherà qualcuno addosso come al solito, lo conosci, sai com'è fatto, spero che lei – e indicò me – non si comporti come tutte le altre – accennai ad un sorriso ma rimanendo sempre in silenzio
Niall: perché non siete passati a prendermi?
Louis: e lo domandi anche? Non avresti conosciuto la nostra amica altrimenti, stranamente taciturna oggi, cosa le hai fatto? - chiese divertito e risero entrambi mentre io mi limitavo a  sorridere timidamente non sapendo cosa dire e avendo una voglia matta di mettere fine a quella conversazione
Niall: lei non parla molto – disse indicandomi
Louis: ieri sera straparlava invece – rise guardando verso di me
Carlie: non so cosa ho fatto ieri sera, non ricordo assolutamente nulla, potresti illuminarmi su cosa ho fatto? - gli chiesi sottovoce imbarazzata
Louis: hai ballato, hai bevuto, hai baciato un po' di gente, ma c'è stato un ragazzo che era lì con la sua fidanzata – ricordando cominciò a ridere – diciamo che lui ha più che apprezzato ciò che gli proponevi, ma lei è andata su tutte le furie, avrebbe scatenato una rissa tra ragazze, ma la sicurezza l'ha buttata fuori – disse tra le risate
Carlie: come sono tornata a casa? Mi sono ritrovata nel mio letto ma la mia testa è un buco nero
Louis: ti ha riaccompagnata Harry
Carlie: Harry chi? - oh e ora chi era questo tipo? Non ricordo nemmeno di averlo incontrato ieri sera. Non era con noi, di questo ne sono sicura, almeno fino a quando non siamo arrivati al locale
Niall: quanto hai bevuto ieri sera? - chiese divertito
Louis: non ti ricordi nulla? Nemmeno di lui? - domandò indicando il ragazzo che si avvicinava lentamente
Carlie: no – risposi perplessa – cosa ho fatto? Non è successo niente vero? - volevo davvero che mi rispondesse di no. Quando bevo un po' di più divento un'altra persona, faccio cose che non farei mai da sobria.
Harry: non abbiamo fatto niente, piacere Harry – porse la mano con tono annoiato, la presi e mi presentai a mia volta – ehi Niall che ci fai qui? - chiese al ragazzo biondo al mio fianco
Niall: ho protetto una giovane donzella e l'ho portata al suo castello – disse divertito
Carlie: ti avevo solo chiesto informazioni – scherzai
Louis: che ne pensate se andiamo tutti a lezione? - domandò sarcastico. Salutammo Niall e andammo nell'aula o meglio, a me sembrava molto simile agli anfiteatri romani, le sedute erano un semicerchio che circondavano le immense lavagne a muro e una minuscola cattedra rispetto all'intero ambiente. Andammo a sederci insieme alle altre matricole e dopo andammo in segreteria per registrarci.
X: Tomlinson? - annunciò a gran voce
Louis: è il mio turno, non parlate troppo voi due – ero stata zitta tutto il tempo da quando Niall ci aveva lasciato, mi sentivo come un estraneo, e infatti lo ero, però c'era qualcosa che non andava in quel momento.
Harry: quindi non ti ricordi nulla di ieri sera? - chiese facendo spostare la mia attenzione dal pavimento ai suoi occhi, e che occhi ragazzi, neanche ve lo sto a raccontare.
Carlie: no, nulla, hai qualcosa da dirmi? - speravo che mi raccontasse qualcosa
Harry: no – rispose prontamente
Carlie: come ho fatto a tornare a casa? - dai illuminami ragazzo dagli occhi incantevoli. Non ho preso lezioni da Goku, perciò non sono capaci di teletrasportarmi.
Harry: ti ho riaccompagnata io – sospirò annoiato e beffardo - ma ovviamente non ti ricordi – sorrise falsamente verso di me. Che problemi ha questo tipo?
Louis: oh allora non ti hanno mangiato la lingua – disse divertito
X: Styles? - si alzò e andò verso la voce
Carlie: c'è qualcosa che dovrei sapere di ieri sera che non mi avete ancora detto? - gli sorrisi in modo che il mio sguardo potesse trasmettergli tranquillità e inquietudine così magari qualcuno mi avrebbe risposto e smesso di prendermi in giro.
Louis: lui ti ha detto qualcosa? - oh Louis ti conviene rispondere
Carlie: no, è proprio questo che voglio sapere, se è successo qualcosa con lui o con qualcun altro vorrei saperlo – continuai a sorridergli in quello strano modo
Louis: ti ho già raccontato le tue avventure da ubriaca, ma non so cosa è successo dopo quando ti sei infilata nella sua auto – annuii minaccioso
Carlie: perché mi sarei dovuta infilare nella sua auto?
Louis: ieri mi hai sussurrato più volte che ti sarebbe piaciuto andare a letto con lui – BRAVA CARLIE! Tu si che sei una forte!
Carlie: cosa? - quasi urlai – perché avrei dovuto dire una cosa del genere?
Louis: forse perché è ciò che pensi o pensavi – disse divertito
Carlie: ma non ho voglia di fare niente con lui
X: Sanderson? - mi alzai e andai a sentire cosa la donna aveva da dire – queste sono le chiavi della sua camera – disse infine porgendomi due chiavi unite da un gancio
Carlie: ho una camera? - domandai curiosa
X: la sua retta prevede anche una camera da dividere con altre due persone – sorrise falsamente non vedendo l'ora di uscire da quel posto
Carlie: ma nel modulo non c'era scritto nulla di tutto ciò – forse si erano sbagliati
X: signorina non so cosa diceva qualunque modulo lei abbia letto, ma so solo che Carlie Sanderson ha una camera da condividere con altre due persone – disse scocciata
Carlie: mi scusi, si può sapere chi sono le altre persone? - cercai di essere il più cordiale possibile anche se avevo una voglia irrefrenabile di sbattere ripetutamente la sua testa contro il vetro che ci divideva, e mentre pensavo a tutto ciò le sorrisi cordialmente
X: non posso, perciò se vuole farmi il favore vada via e faccia passare le altre persone, mi sorrise - grazie
Carlie: vada a fare in culo – annunciai sorridendole prendendo le mie cose e uscendo dalla sala senza raggiungere i ragazzi. Sentii una risata dietro di me e mi girai impulsivamente – cos'hai da ridere?
Louis: oh niente, sei solo tu e il tuo strano comportamento
Harry: cosa ti ha detto da infastidirti così tanto? - la sua risata mi stava infastidendo
Carlie:  non sono cose che ti riguardano, così come non volete dirmi cosa è successo ieri sera. Se ho fatto qualcosa di sbagliato ho il diritto di sapere! - gli urlai contro arrabbiato come non mai
Harry: vuoi davvero sapere cosa hai fatto ieri? - mi fissò serio e divertito allo stesso tempo
Louis: no Harry – disse cercando di fermare l'amico
Carlie: certo che voglio saperlo – dissi esasperata
Harry: hai passato tutta la notte con me e abbiamo fatto sesso – ed ecco la verità che ti colpisce in faccia come se avessi davanti un pugile pronto a stenderti
Carlie: e ti sei approfittato di una ragazza ubriaca? - gli urlai contro attirando l'attenzione di tutti
Harry: non fare la santarellina! - disse esasperato – mi hai praticamente implorato di stare con te!
Carlie: fottiti Styles! - urlai e me ne andai
Harry: lo farò – mi urlò dietro e di risposta alzai il mio prezioso dito medio. Non so in che modo o come ma tornai a casa con la metro. Non avevo incontrato Niall, ma forse era meglio così. Taylor mi domandò come fosse andata ma preferii chiudermi nella mia camera senza parlare con nessuno, almeno finché la rabbia non fosse sbollita.
Carlie: dove sei stata ieri sera? - cercai di essere calma
Taylor: cosa vuoi sapere precisamente? - lei era così, non le piaceva girare intorno all'argomento, voleva sempre arrivare dritta al punto
Carlie: sai cosa ho fatto ieri sera? Ero ubriaca e non ricordo niente, vorrei che qualcuno mi dicesse la verità – ne ero sicura
Taylor: posso raccontartela io, ma non devi cominciare ad urlare o fare una di quelle cose strane che fai solitamente, anche perché io non centro assolutamente nulla con tutta questa storia – annuii permettendole di parlare senza problemi – qual è il tuo ultimo ricordo?
Carlie: non ho ricordi, la mia mente ha mantenuto solo l'immagine di quando siamo entrate nel locale
Taylor: oh mio dio Carlie! Quanto cavolo hai bevuto? - la guardai male e poi riprese – hai cominciato a bere qualcosa, andavi in giro a baciare la gente
Carlie: mi hanno già raccontato questa parte della storia, mi manca ciò che è successo dopo
Taylor: dopo è arrivato un amico di Louis, lo guardavi come una troia, perdonami ma sembravi proprio una di quelle che ne hanno “bisogno”, te lo dico da amica, quando lui doveva andare via ti sei offerta di andare con lui e quando sono tornata dalla tua camera provenivano strani – divenne rossa in un lampo – gemiti – balbettò – sono rimasta sul divano per vedere con chi ti fossi intrattenuta e quel tipo con cui te n'eri andata era appena uscito dalla tua stanza
Carlie: ti faccio prima una domanda imbarazzante – dissi ridendo – perché eri sul divano a sentirmi fare sesso? - lei mi guardò accigliata
Taylor: perché ti avrei sentita anche dalla mia camera – disse prontamente, il che mi fece ridere
Carlie: perché non mi hai detto che avevo fatto sesso con quel tipo?
Taylor: quando dovevo dirtelo? E poi perché te la sei presa tanto? Non è la prima volta che vai a letto con uno sconosciuto
Carlie: perché IL TIPO viene con me al college – dissi con enfasi
Taylor: oh wow  - rimase senza parole. Brutto segno, lei non era mai senza parole, aveva sempre qualcosa da dire, che questa fosse una cosa buona o cattiva, ma aveva sempre una parola per tutto e tutti.



SALVE A TUTTI!
sono appena tornata a casa e ho rivisto un po' il capitolo, che ve ne pare?
Vi chiedo solo un favore, piccolissimo, vi prego fatemi sentire cosa ne pensate o mandatemi un messaggio privato se non vi va di farvi vedere da altri utenti. Vorrei semplicemente cosa pensate, anche se non vi piace scrivetemelo per favore e cercherò di cambiare per voi :*
Spero che la prossima volta sarete più numerosi.
  
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