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Autore: Arvati77    01/06/2015    2 recensioni
"...Tante volte mi sono chiesta quale potesse essere il mio destino...
Il mio nome è Reika Miura. Ho sedici anni appena compiuti. Sono cresciuta in una famiglia di cacciatori di vampiri, membri di rilievo dell'Associazione Hunter. Sono stata addestrata a questo, fin da bambina, eppure dentro di me ho sempre sentito che qualcosa non andava, che la mia stessa esistenza recava con sé un mistero..."
Libero rifacimento dell'anime di Vampire Knight, puntata per puntata. Ritroverete tutti i protagonisti che conoscete e con loro dei nuovi personaggi grazie ai quali la storia si diramerà in situazioni inedite ed inaspettati risvolti (e per chi ama il disegno, ci saranno anche delle fan art).
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vampire Knight - Bloody Dream'
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CAPITOLO IV

"Tuttavia..."
L'ultima parola pronunciata da Kuran lasciata lì, in sospeso, mi fa scattare in piedi. Spalanco la porta ed entro nell'ufficio. Il Direttore mi guarda sorpreso. Kaname non mostra il minimo turbamento.
"Tuttavia cosa?" lo apostrofo in tono aggressivo "Avanti, finisci il discorso.".
Poi, improvvisamente, avverto un penetrante odore di sangue nell'aria. Anche Kuran lo sente. Corriamo via prima che il Preside abbia il tempo di aprir bocca. Qualunque cosa sia accaduta, non è di certo nulla di buono.

Kaname e Reika raggiungono in velocità il luogo in cui si trovano Yuki e Zero. Il Sangue Puro si pone subito in difesa della ragazza ferita. Reika invece rimane indietro, alcuni scalini più in basso rispetto al pianerottolo, e con gli occhi sbarrati fissa l'amico, il cui volto è ancora sporco di sangue.
"E così sei diventato una bestia assetata di sangue, Zero Kiryu." sono le dure parole di Kuran "Sei un disonore per tutti i vampiri.".
Yuki, temendo che Kaname possa compiere un gesto avventato, gli si para davanti, ma è troppo debole e perde i sensi, cadendo tra le braccia di Zero.
"Evidentemente l'hai prosciugata." rimarca Kuran "La poverina non riesce neanche a reggersi sulle gambe. E dimmi... Il suo sangue è davvero così delizioso?".
Zero si sente morire per quello che ha fatto. Il solo pensiero gli fa orrore. Si odia per ciò che è diventato. Non può accettarlo. Non potrà mai accettarlo.
Kaname prende in braccio la giovane svenuta e si allontana. Poco distante si imbatte in Kaien Cross, palesemente turbato.
"Temevo che sarebbe accaduto..." pensa tra sé l'uomo, ben consapevole che d'ora in poi la situazione andrà complicandosi e che lui stesso dovrà far i conti con le proprie scelte.
Kiryu riamane sul pianerottolo, immobile, contratto il suo volto in una smorfia di disappunto. Si vergogna così tanto... si detesta, nel profondo dell'anima. Reika gli si avvicina, senza dirgli nulla. Lo fissa con struggente dolcezza. Allunga una mano per posargliela sulla spalla, in segno di conforto ed affetto, ma lui la scansa malamente e se ne va, evitando di guardarla in viso.
Nel frattempo, Kaname ha portato in infermeria Yuki, che si sta lentamente riprendendo. Con amorevole premura si prende cura di lei, medicandole la profonda ferita e restandole accanto finché questa non smette di sanguinare. Ad un certo punto dai grandi occhi della ragazza iniziano a sgorgare salate lacrime, e Kaname dolcemente le domanda:
"Yuki... ti fa male?"
"Un po'..." risponde lei, asciugandosi il volto con le mani.
"Adesso avrai il terrore dei vampiri..."
Yuki scuote la testa ed il suo pensiero vola a Zero, mentre il suo sguardo rimane fisso sul nobile Sangue Puro.
"Kaname, potresti tornare in classe per favore?" afferma severo il Direttore, entrando in infermeria "Purtroppo l'odore di sangue ha fatto agitare gli studenti della Night Class.".
"E' comprensibile." ammette Kuran, avviandosi alla porta.
Kaien Cross si china davanti a Yuki e le mette un cerotto per coprire la ferita sul collo, parlandole con paterna sollecitudine:
"Sta a sentire. Ho appena accompagnato Zero in camera sua. Adesso mi sembra che sia abbastanza calmo. Finora non avevo ritenuto opportuno parlartene, quindi posso immaginare che la scoperta ti abbia sconvolto. Mi dispiace molto, Yuki.".
"E' terribile... non avrei mai immaginato che Zero potesse essere un vampiro."
"Era un essere umano, una volta..."
"Come sarebbe... una volta?"
La giovane non comprende il senso delle parole del Direttore, e lui allora le confessa che quando trovò Zero, miracolosamente sopravvissuto alla strage della sua famiglia, il ragazzo era terrorizzato e sul collo aveva il profondo morso di un vampiro.
Nella mente di Yuki si affollano una miriade di confusi pensieri. Dunque, Zero era un essere umano ed è diventato un vampiro a causa di un morso... le riesce così difficile crederlo. Le sembra una cosa assurda. Eppure è la verità, come le conferma con voce salda il Direttore:
"Pensavi che queste trasformazioni fossero semplicemente una leggenda. Beh, mi spiace dovertelo dire, Yuki, ma non è così. Sono cose che accadono anche nella realtà, se pur molto raramente per nostra fortuna. Solo i morsi dei vampiri Sangue Puro hanno questo potere.".
La giovane si porta una mano sul collo, sul cerotto che copre il segno dei denti di Zero, e mentre Kaien la rassicura dicendole che non si trasformerà in vampiro, lei non può evitare di pensare intensamente all'amico:
"Ma come ho fatto a non rendermene conto prima? Zero... chissà quanto hai sofferto in questi anni. A cosa pensavi quando eri solo?..."...
...Intanto Reika, dopo aver girovagato a vuoto per un po', decide di porre fine al suo inutile vagare muovendosi nella direzione che le suggerisce il cuore.

Mi chiedo come stia Yuki. Vorrei andare da lei, ma... in questo momento è per te, Zero, che sono più che mai preoccupata. Poco fa ho incrociato il Direttore. Mi ha detto di averti riaccompagnato nella tua stanza e che ora sei più calmo. Eppure... io non riesco a stare tranquilla. So che Yuki non è sola, mentre tu lo sei. E questa solitudine ti sta imprigionando. Non è una protezione, credimi amico mio. E' solo una gabbia gelida in cui rischi di rimanere rinchiuso insieme alla tua rabbia ed al tuo dolore. So che non dovrei venirti a cercare, ma non posso farne a meno.
Raggiungo di corsa la tua camera. Esito un attimo sulla porta. Poi entro. E' tutto buio. La flebile luce della luna penetra timida dalla finestra. Sei seduto a terra, con la schiena appoggiata al letto. Hai i capelli bagnati ed un asciugamano sulle spalle nude. Chiudo piano la porta dietro di me. Non ti volti neppure a guardarmi e con voce cupa mi dici di andarmene. Io non ti do retta, e mi avvicino. Tu allora scatti in piedi e ti avventi su di me, con una furia che non ti riconosco. Mi spingi addosso alla parete e mi immobilizzi, afferrandomi i polsi e premendoli forte contro il muro. Il tuo sguardo mi spaventa. Incredula ti fisso senza riuscir a parlare. Leggi la paura sul mio volto ed i tuoi occhi lentamente si tingono di malinconia. Ti chini piano su di me. Posi la tua fronte tra il mio collo e la spalla. Poi allenti la presa, tenendo i pugni appoggiati alla parete, quasi avessi bisogno di quel sostegno per non cadere. Faccio scorrere le mie mani tra le tue dita, fino a liberarle, e ne appoggio una sul tuo fianco, l'altra sulla tua testa. Ti accarezzo i capelli. E tu un po' alla volta ti rilassi. I tuoi muscoli si distendono. Con il corpo ti stringi a me, scivolando con la tua guancia sulla mia... Non sai quanto ti capisco, non lo puoi nemmeno immaginare. Non conosco la terribile sete di sangue che ti tormenta, ma lo strazio interiore di due nature opposte che convivono scontrandosi costantemente, quello appartiene anche a me. Tu non sai, non puoi sapere. In pochi, pochissimi sanno. E questo non è il momento per raccontarti la verità. Non è di quella che ora hai bisogno... Prendo il tuo viso tra le mani e lo scosto dal mio quel tanto che mi basta per guardarti negli occhi. Non vedo lacrime in essi, ma dentro di te quante ne stai versando? Il tuo respiro, il tuo alito, sanno ancora di sangue. Fingo di non accorgermene. Ti sorrido. Ti abbraccio, posando la testa sul tuo petto. Posso sentire il tuo cuore. Batte così forte che sembra stia per scoppiare. Poi, lentamente, rallenta il suo forsennato galoppo. Delicatamente appoggi le mani sulle mie spalle e ti allontani da me, indietreggiando di un passo. Mi guardi quasi volessi chiedermi perdono.
"Non mi hanno mandata qui loro." ti spiego "Adesso ho capito perché l'hai pensato. Ma ti giuro che l'Associazione Hunter non c'entra... non sono qui per controllarti... Io...".
"Lo so." mi interrompi, non perché tu non voglia ascoltare, ma perché hai già capito.
"Faresti meglio a starmi lontana." aggiungi poi, tristemente rassegnato.
"Non voglio." ti rispondo con veemente slancio.
"Devi." concludi tu "Adesso, lasciami solo.".
Socchiudo le labbra per dirti qualcosa, ma la voce non esce ed io rimango a fissarti, mentre ti avvicini alla finestra dandomi le spalle. Anche se non vorrei, capisco che è giusto ora che io me ne vada. Però ricorda che io per te ci sono, amico mio, e ci sarò sempre. E se anche adesso uscirò da quella porta, resterò comunque al tuo fianco, avvertirai la mia presenza pur senza vedermi. Io lo so, come lo sai tu. Per questo e solo per questo trovo la forza di voltarmi e lasciarti solo, come tu mi hai chiesto...

Nonostante ciò che le è successo, anche questa notte Yuki adempie al compito di Guardiana e solo al termine della ronda si muove per tornare nella propria stanza. Ma passando davanti alla porta socchiusa dell'ufficio del Direttore, le capita di sentire delle voci e si ferma sospettosa ad ascoltare.
Kaname sta parlando:
"Per quanto tempo ancora ha intenzione di lasciarlo nella Day Class?".
"Non lo so." risponde titubante Kaien Cross "Vedi, bisogna considerare che fino a questo momento non è mai stato trasferito nessuno dalla Day Class alla Night.".
Una breve pausa.
Reika compare in fondo al corridoio e, avvistata Yuki, le si avvicina e le chiede bisbigliando cosa stia succedendo. L'interrogata si limita ad indicare la porta con un eloquente cenno del capo, ed entrambe le ragazze rimangono nascoste ad origliare.
Kuran riprende il discorso:
"Ad ogni modo io non vedo cosa possa impedirlo. Ci rifletta bene. Non c'è altra soluzione. Zero dev'essere trasferito in fretta da noi.".
Reika e Yuki si scambiano una preoccupata occhiata. Zero nella Night Class?! E' un'idea improponibile. Lui non potrebbe mai resistere lì... Le ragioni di Kaname possono anche essere giuste, ma non si può trascurare l'odio che Zero prova nei confronti dei vampiri. Lui vorrebbe ucciderli tutti... li odia... e per questo ora è come se odiasse anche se stesso... Yuki realizza quanto l'amico stia soffrendo, con la lotta interiore che in lui si è scatenata. E si sente in colpa per avergli parlato dei vampiri che l'hanno aggredita in città, definendoli mostri sanguinari senza coscienza. Non volendo, gli ha detto cose orribili ed è profondamente dispiaciuta per questo...
"Ora andiamo a dormire. Devi riposare." sussurra Reika, posando una mano sulla spalla della giovane Cross, e lei annuisce, lasciandosi accompagnare, stranamente docile, o forse soltanto terribilmente stanca...

Il giorno successivo, Zero non si presenta in classe. Yori, che occupa il posto di fianco a Yuki, nell'intervallo tra una lezione e l'altra, non manca di far notare la cosa all'amica:
"Hai visto Yuki... Zero è assente.".
"Sì... in effetti è da ieri che non si sente molto bene." risponde la diretta interessata, sforzandosi di nascondere il proprio disagio.
"E' successo qualcosa?" intuisce Yori, che per natura è una persona molto discreta e riservata, ma non è una stupida ed è veramente affezionata a Yuki. La conosce da tempo, si accorge subito se è in ansia o preoccupata, e stamane non le sono sfuggiti il suo pallore ed il cerotto che le spunta dal colletto della camicia.
"Lo dico perché stamattina anche tu sei un po' pallida." prosegue la ragazza "E poi hai una ferita sul collo. Non è niente di grave, spero. E poi, non sei l'unica strana oggi...".
Yori punta gli occhi su Reika, seduta accanto al posto vuoto di Zero, palesemente distratta. Non ha ancora aperto bocca. Se ne sta da sola, con la testa persa in chissà quali pensieri. Non è la stessa di sempre, sorridente e con la battuta pronta. Yuki capisce di dover chiudere al più presto il discorso, onde evitare di trovarsi in difficoltà con la perspicace amica
"No, guarda, davvero.... è tutto a posto. E, beh, la ferita... vedi, ieri durante il giro di ronda mi sono graffiata il collo contro il ramo di un albero. Ma è solo una cosa superficiale. Non c'è da preoccuparsi.".
"Se lo dici tu." conclude Yori, per nulla convinta.
In aula fa quindi il suo ingresso il professore, che invita gli studenti a riprendere la lezione.
Ma Yuki è troppo angosciata per la sorte di Zero, non riesce a star seduta. Assecondando un istintivo impulso, scatta in piedi ed ignorando i richiami dell'insegnante, abbandona di corsa la classe. Non può restarsene con le mani in mano come niente fosse... Deve trovare una soluzione, o quantomeno deve provarci.
La ragazza arriva fino all'ingresso della zona riservata ai vampiri. Il solito rude custode la accoglie con uno sguardo truce.
"Come Disciplinare, sono autorizzata a passare, vero?" domanda la giovane, accennando un sorriso tutt'altro che spontaneo.
"Sei la seconda persona che mi chiede di entrare stamattina." ammette l'uomo "Bisogna essere ben strani per venire in un posto come questo... E va bene. Se ci tieni passa pure.".
Yuki raggiunge il Dormitorio Luna e trepidante entra, spinta dal desiderio di vedere Kaname per parlargli di Zero. Nell'ingresso incappa in Aidoh, al momento in compagnia dei delegati di una rinomata università, che per via dei suoi ottimi voti sono venuti a proporgli un possibile impiego nel campo della ricerca. Cosa questa che al giovane vampiro non interessa affatto... Liberatosi sbrigativamente dei seccatori, Aidoh si informa sul motivo della visita di Yuki, ed appreso che sta cercando Kaname, si offre di guidarla fin da lui, invitandola a seguirlo lungo la scalinata che conduce al piano superiore. Ma la ragazza non si è accorta che Hanabusa le ha strappato il cerotto dal collo, e se ne rende conto soltanto quando lui, fermandosi a metà scala, glielo mostra, chiedendole senza mezzi termini chi l'abbia morsicata. Lei immediatamente si copre con una mano la ferita, ma ormai è tardi ed il vampiro prosegue in tono inquisitore:
"Questa notte durante le lezioni abbiamo percepito tutti chiaramente odore di sangue, e la cosa ha causato un po' di agitazione. Ma io sono stato il solo a notare un dettaglio, e cioè che quello era l'odore del tuo sangue. Però, visto che Kaname ci ha detto di lasciar perdere, nessuno ne ha più parlato e tutto è finito lì.".
Yuki è sorpresa, ma anche felice che Kaname non abbia fatto parola con nessuno di quello che è accaduto. Ha mantenuto il segreto, nonostante tutto. Le guance della giovane si velano di un tenue rossore e nei suoi occhi languidi si riversa una sconfinata tenerezza.
D'un tratto, sui candelabri appesi alle pareti, tutte le candele si spengono, come se un'improvvisa folata di vento le avesse investite. Yuki inizia a preoccuparsi. Io volto di Hanabusa si fa minaccioso, il pensiero che qualcuno gli stia nascondendo qualcosa lo irrita terribilmente. Il vampiro afferra il corrimano di metallo, che in un istante viene ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio, ghiaccio che giunge fino a Yuki imprigionandole un piede.
"Avanti parla! Che cosa rappresenti per Kaname?" le urla Aidoh, per poi avvicinarsi a lei, ripetendole nuovamente la medesima domanda:
"Allora, dimmi la verità, Yuki. Che rapporto c'è tra te e Kaname?".
"Ecco. Se ci tieni tanto a saperlo te lo dico subito." reagisce con grinta la ragazza "Dieci anni fa Kaname mi ha salvata da un vampiro assetato di sangue e quindi gli devo la vita.".
"Ma davvero? Senti un po' che storia commovente." commenta in tono denigratorio l'altro, aggiungendo provocatorio:
"Ad ogni modo c'è una cosa che non capisco. Se è proprio vero che il grande eroe ti ha salvato la vita, come mai non è a lui che hai permesso di assaggiare il tuo sangue delizioso?"
"...Il mio sangue?..."
"Sì. Il tuo sangue appartiene a Kaname, cara Yuki. Però se non sbaglio il morso che hai sul collo non te l'ha fatto lui. Non dovresti permettere a nessun altro di gustarlo. Nemmeno a me, purtroppo... Tanto prima o poi succederà. Le labbra di Kaname si poseranno dolcemente sulla tua pelle, i suoi canini penetreranno nella carne tenera, e quando finalmente lo sentirai succhiare con avidità il tuo giovane sangue, avrai modo di conoscere l'estasi... Ho un'idea, già che ci sei chiedigli di morderti adesso. Perché farlo aspettare ancora inutilmente?"
Yuki urla ad Hanabusa di smetterla e solleva una mano per colpirlo, ma qualcuno ferma il suo braccio. Accanto a lei c'è Kaname, che la prega di calmarsi, mentre il ghiaccio che Aidoh aveva creato si scioglie in un istante. Il Sangue Puro schiaffeggia l'irriverente vampiro, dopodiché gli ordina di andarsene. Quindi, rimasto solo con Yuki, si scusa con lei per quanto accaduto e, posandole una mano sul viso, le sussurra con voce suadente:
"E' incredibile. Tu sei diversa da tutti quelli che mi circondano. Non cambiare mai. Emani calore. Sei l'unica che riesca a farmi stare bene. Devi credermi, chi può averti come amica è una  persona molto fortunata.".
Yuki percepisce tutta la solitudine racchiusa nella parole di Kaname. Chissà se arriverà mai a capirlo, a comprendere cosa si cela dentro di lui. Vorrebbe tanto riuscirci, ma forse la grande diversità tra loro non le permetterà mai di farlo.
Il Sangue Puro accompagna la giovane alla porta, raccomandandole di non presentarsi mai più da sola al Dormitorio Luna. E' un posto troppo pericoloso per lei.
"La prossima volta fatti accompagnare da qualcuno. Kiryu ad esempio... Visto che ti ha rubato qualcosa, potrebbe almeno rendersi utile."
A questa ultima affermazione, Yuki d'istinto ribatte:
"Smettila... perché ne parli con rabbia?".
"E mi domandi perché? Io non riesco a restare impassibile se la ragazza a cui tengo di più viene morsicata... da un altro."
Yuki è profondamente colpita dall'inattesa dichiarazione del vampiro, ma al momento è troppo forte in lei la preoccupazione per Zero. E' questo il primo dei suoi pensieri ora. Vuole aiutarlo, come non ha fatto in questi anni. E' vero, lei non sapeva, ma non si è nemmeno accorta di nulla, pur avendo vissuto fianco a fianco con lui. Non ha compreso il senso del suo tormento interiore. L'ha lasciato lottare da solo. Ma da ora in poi non accadrà più. Non lo abbandonerà al suo destino. Perciò a Kuran la ragazza rivolge un'accorata richiesta d'aiuto, richiesta che purtroppo nemmeno lui, nonostante sia un Sangue Puro, può esaudire. 
"Un essere umano che si trasforma in vampiro è fatalmente destinato a diventare un Livello E, e io sono sicuro che Zero non vorrebbe farti assistere ad uno spettacolo tanto atroce.": questa l'irrevocabile sentenza pronunciata da Kuran.
Yuki, disperata, spalanca la porta per fuggire via e nell'uscire si scontra con Reika, venuta a cercarla. L'amica la stringe forte, comprendendo il motivo della sua angoscia, e si allontana con lei, tenendole un braccio intorno alle spalle, non prima però di aver lanciato una fulminante occhiata a Kaname.
Il Sangue Puro richiude la porta e voltandosi si trova davanti Kain, che facendosi portavoce di tutti i membri della Night Class dichiara senza mezzi termini che nessuno accetterebbe mai Kiryu, quale unico sopravvissuto di una famiglia di cacciatori, come nuovo membro della classe notturna. Ad avere un simile elemento tra loro, potrebbe succedere di tutto.
"Rischieremo." conclude Kaname, senza scomporsi "Dopotutto, la cosa importante è che Yuki non corra rischi.".

***

Non so come consolarti, amica mia, perché anch'io sto male quanto te. Vorrei tanto che ci fosse una soluzione, e forse ci sarebbe, ma è così remota che sarebbe stupido illudersi. Mi parli di quello che ti ha detto Kuran, cercando in me una speranza, un'illusione a cui aggrapparti. Però io non posso smentire le parole di quel Sangue Puro. Mentre camminiamo, fianco a fianco, senza una meta precisa, all'interno del grande parco del Collegio, ti sfoghi con me, ed io ti ascolto. Non posso sollevarti dal dolore che stai provando, posso soltanto condividerlo con te. Ci tieni molto a Zero, te lo si legge in viso. Per un attimo mi chiedo cosa provi per lui. E' solo affetto? O c'è di più? Istintivamente scuoto la testa, come per scacciare questo stupido ed inutile pensiero. In fondo ciò che conta è che Zero abbia avuto in questi anni ed abbia tuttora accanto qualcuno che gli voglia davvero bene. Tu c'eri, Yuki, quando io invece ero lontana. Ti rimproveri di averlo abbandonato, di non averlo capito, ma in realtà quella che l'ha abbandonato sono stata io. Non per mia scelta, è vero, però... Vorrei provare a distrarti, e a distrarmi. Ti sprono a non soffermarti sul drammatico momento che stiamo vivendo ed a trovare invece la forza per affrontare tutto questo nei ricordi dei giorni più belli che hai trascorso con Zero. Così tu per un po' ti tuffi nel malinconico mare della memoria e mi racconti aneddoti su voi due. Ti scappa un sorriso... ma ben presto ti fai di nuovo seria. Il destino di Zero ti angoscia. E allo stesso modo angoscia anche me... Torniamo insieme alla nostra aula. Il professore ci rimprovera duramente, ma le sue parole ci scorrono addosso, senza toccarci. Altro c'è nei nostri pensieri...

Finite le lezioni, arriva il momento della ronda notturna. Reika e Yuki stasera sono da sole ad adempiere al compito di Guardiane. Zero oggi non si è mai fatto vedere. Chissà cosa starà pensando. E cosa starà facendo. Questo si chiedono le due ragazze, mentre passano davanti al Dormitorio maschile e posano gli occhi sulla finestra della camera dell'amico. La luce è accesa. Vuol dire che è ancora sveglio...

Zero è rimasto per l'intera giornata rinchiuso nella sua stanza. Ha riflettuto a lungo su cosa fare ed è giunto ad una conclusione. Deve abbandonare il Collegio. Non vuole rischiare di far del male alle persone che ama. Per il loro bene, deve allontanarsi, per sempre. Approfitterà del buio per andarsene. Nessuno se ne accorgerà. E domani di lui non ci saranno più tracce. Svogliatamente il giovane prende degli abiti dall'armadio e li getta alla rinfusa in un borsone. Dalla tasca di un paio di pantaloni sbuca una foto, che si posa leggera sul pavimento. Zero la raccoglie e la guarda. E' una foto di  lui e Yuki, risalente a non molto tempo fa. Sull'onda dei ricordi il ragazzo si siede sul letto. Tra le mani, la Bloody Rose, la speciale pistola che gli affidò Kaien Cross il suo primo giorno da Guardiano. Contiene pallottole particolari che non fanno nulla se colpiscono un essere umano, ma sono letali per i vampiri. Potrebbe usarla ora e porre fine a tutto. In un istante. Forse sarebbe la soluzione migliore... Zero sta per puntarsi contro l'arma, quando nella camera entra Yuki, che gli si getta addosso per fermarlo riuscendo a sottrargli la Bloody Rose. Con un gesto rapido il giovane fa cadere la ragazza sul letto e chinandosi su di lei prende in mano la canna della pistola e la indirizza contro di sé.
"Sparami, ti prego, prima che mi trasformi in un Livello E. Devi uccidermi prima che mi succeda." sono le accorate parole di Zero.
Yuki scuote la testa, non farà mai una cosa del genere.
"L'hai sentito anche tu, non è vero?" prosegue l'altro, disgustato da se stesso "Il rumore che facevo mentre ti succhiavo il sangue. Non si può vivere serenamente dopo aver vissuto un'esperienza del genere."
"Zero, non dire così."
"Perché no? Non sono riuscito a controllarmi e mi sono gettato su di te. Chi ti dice che alla prossima occasione io non arrivi persino ad uccidere la mia preda? Avanti, sparami. Ammettilo che hai paura di me."
"No, mi spiace. Non posso farlo."
Lo sguardo di Yuki non è spaventato, bensì traboccante di sincero affetto. Zero la osserva, continuando a tenerla bloccata con la schiena sul materasso.
"Lasciala stare. Non ti sparerà."
Reika muove alcuni passi in avanti, allontanandosi dalla porta e palesando così la propria presenza. E' evidente che ha assistito a tutta la scena. Zero la guarda, scostandosi dal letto. Non una parola tra loro. Il giovane recupera da terra il suo borsone e se ne va, pronunciando solamente un secco "Dimenticatemi.".
Yuki si mette a sedere sul letto, con la Bloody Rose tra le mani, e posa gli occhi sull'amica, in piedi davanti a lei, immobile come una statua. Nessuna particolare espressione sul suo volto. Come se non stesse provando nulla. Ma Yuki non ha intenzione di lasciar andare via Zero, e corre fuori dalla stanza, abbandonando la Bloody Rose sulle lenzuola. Reika si volta verso la porta, mentre una lacrima le attraversa il viso, scivolando sulla sua guancia per lasciarsi morire tra le labbra socchiuse.

Una leggera foschia si solleva dal terreno, rendendo il paesaggio surreale e suggestivo in questa malinconica notte. Kiryu si sta dirigendo verso il cancello d'ingresso del Collegio. Poi, d'un tratto, qualcuno lo chiama. La voce di Yuki blocca i suoi passi. La ragazza lo raggiunge e lo abbraccia alle spalle, stringendosi a lui ed appoggiando il viso sulla sua schiena. In lacrime lo prega di non andarsene.
"Coraggio, andrà tutto bene." gli dice, così come fece la sera in cui Kaien Cross lo portò a casa. Yuki allora lo rassicurò con le stesse parole, con lo stesso affetto.
"Ascolta." prosegue la giovane, con voce ferma "Anche se in questi anni non ho capito niente, per tutto questo tempo ti sono stata vicina, per questo non ho paura di te. E comunque vada, io resterò sempre dalla tua parte.".
In piedi tra gli alberi che circondano il grande viale d'ingresso, Reika osserva i due fermi a pochi passi da lei. Non vuole intromettersi in maniera invadente nello stretto rapporto tra Yuki e Zero. Non ne ha il diritto. Per questo preferisce rimanere in disparte finché la sua amica non ha finito di parlare. E solo allora, si muove. Nelle sue mani, la Bloody Rose. Yuki ha il viso rivolto dalla parte opposta e non la vede arrivare. Non sente nemmeno i suoi passi leggeri e felpati. Zero, invece, li sente benissimo, li riconosce, ma non si gira e rimane immobile, a fissare la volta celeste. Soltanto quando Reika gli si para davanti, si decide a guardarla. Anche Yuki si accorge di lei, e sbucando da dietro le spalle dell'amico la osserva stupita.
Reika solleva il braccio e punta la pistola contro Zero.
"Lo farò io." afferma decisa "Se non lo farà lei, ti ucciderò io, ma solo se  dovesse rivelarsi necessario. Perciò... non te ne puoi andare. Non puoi...".
La voce della ragazza inizia a tremare, mentre i suoi occhi si fanno lucidi, permeati di lacrime trattenute a fatica.
Reika appoggia la Bloody Rose sul petto di Kiryu e lo prega di riprenderla, affidandola alle sue mani. Quindi china la testa e fa per allontanarsi, nascondendo il viso tra il castano mare dei capelli. Sente che sta per piangere e non vuole mostrarsi così davanti ai compagni. Ma quando Zero se la vede passare accanto, istintivamente la afferra per un braccio, trattenendola con forza. E la guarda. Lei non si volta. Non dice niente. Ma sulla sua guancia, semi nascosta dalle ondulate ciocche, scivola furtiva una lacrima. Kiryu allenta la presa e la ragazza si allontana, con lo sguardo di lui ad accompagnare ogni suo passo, finché l'oscurità non la inghiotte, tramutandola in un'ombra tra le ombre.
Yuki osserva Zero. Nel suo gesto così spontaneo, nei suoi occhi, nel suo silenzio, ha colto qualcosa... nemmeno lei saprebbe dire cosa, ma la sensazione che ha avvertito è troppo forte e vera per non essere reale... E forse soltanto il tempo potrà farle comprendere quale significato sia in essa racchiuso.

 

 

 

 

 


NOTE DELL'AUTRICE

Approfitto di questo spazio per ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la mia fanfic. In merito alla storia non ho molto da dire al momento, ma vi lascio il link per una fan art.
Un saluto a tutti
Alla prossima
Marta

ZERO E REIKA
http://mc2a.altervista.org/alterpages/dis4_0001.jpg 

   
 
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