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Autore: VvaleE    01/06/2015    0 recensioni
Ella Horan è la figlia di Niall ed Amy, la gemella di Luke e circondata da fratelli protettivi e strampalati.
Harry invece è un vecchio amico di famiglia, che ormai da anni non vedono più, dopo che il gruppo si è sciolto è diventato un famoso regista, cantante e si è trasferito nella bella Los Angeles.
Un giorno decide di andar a trovare Niall in Irlanda per convincerlo a collaborare nuovamente con lui in una raccolta di canzoni. Li incontrerà la bella Ella ormai cresciuta e matura, la bimba che quand'era piccola diceva di essere la sua fidanzata, era diventata una donna a tutti gli effetti, cosa succederà ai due se lui dovesse innamorarsi di lei e cosa succederebbe se lei dovesse innamorarsi di lui? E cosa succederebbe se Niall lo verrebbe a sapere? E gli altri, che fine hanno fatto?
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Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una Famiglia //One Direction.'
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"E intanto fissavo quelle sue labbra muoversi, così come si fissa forse l'ultimo filo di tramonto, che il sole ci lascia prima di nascondersi da noi, per scaldare qualcun altro"


- cit. Subhi, Ma alla fine sono rimasto io.

2) Il tramonto.


Sorrido sorpresa, erano anni che non lo vedevo e non l'ho neanche riconosciuto, è cambiato e l'ultima volta che l'ho visto ero una piccola nanetta di sei o sette anni. Lo scruto velocemente e mi mordo il labbro in silenzio, - certo che diventa sempre più bello questo ragazzo.-
Mi sporgo un po' imbarazzata "emh... Ciao Harry." lui mi guarda un po' stranito, forse non mi ha riconosciuta, sono cambiata molto da dieci anni fa. Mi sposto dalla porta per farlo entrare "Entra." dico sorridendo, lui sorpassa l'uscio e si dirige verso l'ingresso, i suoi stivali ticchettano sul parquet in legno.


Io mi guardo intorno e spero che sia tutto ordinato, poi mi affaccio fuori la porta e faccio cenno ad Alex e Greg di entrare. I miei a casa non ci sono però almeno qualcuno di noi lo deve pur accogliere e poi credo che lui neanche li ricordi Alex e Greg, l'unica volta che l'aveva visti era alla loro nascita, quindi spero saranno loro a conversare e a conoscersi.
Alex si dirige verso il garage con il pallone in mano seguito da una ragazza che precedentemente non ho visto, Greg mi raggiunge mentre si sistema il ciuffo all'indietro, è fissato con quei capelli se li tocca in continuazione. Lo prendo per il braccio e mi avvicino al suo orecchio "Vatti a sistemare velocemente che sei sudato e non farmi fare brutta figura." Gli sussurro, lui mi guarda male e passa nuovamente la sua mano nel suo ciuffo, io alzo gli occhi al cielo e lo vedo dirigersi verso le scale.
Greg è più piccolo di me di 3 anni, ha 17 anni ed è fissato con il suo aspetto fisico ed i suoi capelli, è così fissato e ordinato che alcune volte penso sia gay, è quello che da più problemi ai nostri genitori tra tutti e quattro ed infatti non ce la fanno più con lui.
Mi dirigo in salotto, ma mi fermo vicino all'arco dell'entrata, appoggio la mia spalla sul pilastro e lo osservo, Harry è in piedi davanti al mobile con le foto e le fissa pensieroso, ne prende una in mano e la guarda, si trova di spalle quindi non mi vede. Chissà se si ricorda di me, alla fine noi siamo così tanti che è facile confonderci.
Lui si gira con in mano ancora la cornice e rimane sorpreso nel vedermi li, immobile ad osservarlo, io arrossisco imbarazzata e stacco la mia spalla dall'arco e lo raggiungo vicino al mobile.
Lui mi indica la foto che ha in mano e mi sorride mostrandomi le sue splendide fossette "Tu sei Ella vero?" dice girando leggermente verso di me la foto che ha in mano, c'è un parco fiorito e ci sono io che ho cinque anni e stringo il collo di Harry a me, mentre gli stampo un bacio sulla guancia, lui stringe la mia esile corporatura a se felice mentre mostra le sue fossette, sorrido ricordando quel momento.
#Flash Back
Siamo andati tutti insieme al parco vicino ad un lago e abbiamo fatto un picnic e sono venuti con noi anche Harry ed Hope la sua ragazza, quel giorno ci divertimmo come matti, facemmo il bagno nel lago e giocammo con il pallone fino a tarda sera, poi ci riunimmo vicino al fuoco e papà cominciò a strimpellare la chitarra e canticchiare qualche strofa, mentre Harry cantava gioioso con la sua potente e possente voce splendida.
#Fine Flash-Back


Prendo la cornice in mano e sorrido "Quanti anni sono passati..."dico malinconica di quei tempi spensierati, adesso invece mi ritrovo sempre occupata con il lavoro, i corsi di ballo, i fratelli ed ho poco tempo per me.


"Davvero tanti, sei cresciuta tantissimo, ti sei fatta davvero una bella donna." dice lui sorridendomi, io lo guardo imbarazzata, sorrido timidamente e poso la cornice sul mobile. "Ti posso offrire qualcosa? Una torta al cioccolato, un caffè un..." domando cortesemente, ma lui mi blocca iniziando a parlare "Del caffè e una fetta di torta al cioccolato vanno bene." mi sorride e delicatamente, liscia la giacca, e si siede sopra il divano in pelle nera. " o scusa che sbadata, vuoi darmi la giacca?" domando allungando la mano, lui in risposa annuisce e si toglie con molta accuratezza la giacca, la piega e me la porge.
Mi mordo un labbro ed osservo i suoi movimenti molto precisi e delicati, la camicia gli fascia tutto il petto e le braccia, dal collo della camicia sbottonata sopra vedo dei tatuaggi.
Lui mi sorride notando il mio sguardo e allora io lo sposto imbarazzata e mi dirigo verso le scale al piano superiore, poso la giacca delicatamente ed attenta a non rovinarla, sopra uno dei divanetti nel corridoio.


-Ma dov'era finito Alex e quanto cavolo ci stava mettendo Greg?-
Mi dirigo verso la camera di Greg, busso per poi entrare.
Lo ritrovo ben vestito e sistemato davanti allo specchio, mentre si sistema il suo ciuffo castano "Sbrigati che ho lasciato Harry da solo giù. E vai a chiamare tuo fratello." dico autoritaria per poi uscire dalla stanza e chiuderla dietro di me.

 


Prendo il vassoio con sopra i caffè e le fette di torta al cioccolato e lo porto in salotto. Appoggio il vassoio sopra il tavolo e dispongo in ordine le tazzine ed i piattini.
Dopo alcuni minuti si presentano in salone Alex e Greg, io mi alzo e mi metto in mezzo a loro, e li presento "Harry non so se ti ricordi di Alex." dico ed indico il biondo accanto a me con i capelli spettinati, Alex è il mio fratellino più piccolo di 4 anni ed anche l'ultimo, ha 16 anni ed è la copia esatta di mio padre da giovane, ha degli splenditi occhioni azzurri che gli invidio, i miei sono troppo chiari.
"Lui invece è Greg." dico indicando il castano alla mia destra, Harry sorride e accavalla le gambe "Niall ed Amy si sono proprio dati da fare, hanno fatto quattro figli ed anche stupendi." dice leccandosi le labbra ed osservandomi, io arrossisco, mentre i miei fratelli sorridono e si siedono sul divano, io mi faccio spazio e mi sistemo in mezzo a loro.
Greg si passa una mano nei capelli e drizzando la schiena "modestamente io sono quello che è venuto meglio di tutti." si vanta arrogante, io lo guardo stupita, Alex lo strattona e si mette a ridere "si si, però peggio di cervello, guarda come stai messo, mi sa che i prodotti che usi per i capelli ti hanno danneggiato." Sorrido imbarazzata, invece Harry scoppia a ridere "Siete proprio delle pesti."
Loro sorridono e si siedono in modo composto, "Allora Amy e Niall ?" mi domanda Harry mentre si guarda intorno, i miei genitori sono usciti per fare la spesa e papà voleva comprare per il compleanno di mamma un collier. "Sono usciti per fare la spesa, ma dovrebbero essere a momenti." sorrido ed infatti si sentono delle chiavi girare nella toppa della porta di ingresso e delle voci.
"Adesso sarebbe l'ideale un altro bimbo." dice un voce maschile, Alex mi guarda meravigliato "e già mi piacerebbe avere un altro bimbo." dice di nuovo la voce di mio padre, sento dei passi nel corridoio "Infatti non sei tu quello che partorisce in balia dal dolore." Sento la voce di mia madre sarcastica, Harry si alza dal divano ridendo "E Poi ho quarant'anni è un rischio fare un figlio a quest'età!" ribatte la voce di essa, Harry si orienta verso il corridoio e Greg lo segue mentre Alex mi guarda accigliato.
Mio padre è fissato con questa mania di aver figli, non lo riuscivo a capire, si i bambini sono belli, ma quando sono troppi basta, dice sempre che lui vuole essere circondato da quell'armonia di calore, di unione, di confusione e battibecchi. Gli piacevano semplicemente i bambini.


"Harry che bella sorpresa, da quant'è che non ci vediamo." sento la voce di mio padre e il rumore delle pacche, forse si sono stretti la mano o semplicemente si sono dati un colpetto sulla spalla. "ciao Harry scusa per il momento in cui ci hai trovati." dice mia madre, sento un rumore di qualcosa che viene poggiata a terra, forse le buste della spesa.


Guardo il vuoto assorta da mille pensieri, -chissà cos'ha fatto fino ad ora, avevo sentito parlare che aveva collaborato con qualche artista per scrivere delle canzoni a Los Angeles, che aveva registrato qualche film e di aver ricominciato a cantare, e Hope quella ragazza con il quale stava insieme allora, che fine avrà fatto? -


Una mano calda e grande si poggia sul mio ginocchio, distogliendomi dai miei pensieri "sorellina va tutto bene? ti vedo un pó preoccupata.." dice Alex osservandomi attentamente.
Gli sorrido e lo guardo "va tutto bene, tranquillo, stavo solo pensando al fatto che non vedo da molti anni neanche Hope, chissà come starà." gli sorrido lui annuisce, mi sorride, e mi da una pacca sul ginocchio "dai sorellina andiamo ad apparecchiare, sicuramente Harry si fermerà a cenare qui." dice alzandosi, guarda i suoi pantaloni neri e larghi della tuta, li sistema e prende la mia mano per aiutarmi ad alzarmi dal divano.

 


"quindi io alla fine gli ho detto: Professoressa lei si lamenta sempre di noi, però noi non possiamo lamentarci di come insegna lei." Io ed Alex stiamo in cucina ad apparecchiare mentre chiacchieriamo tranquillamente, mi stava raccontando della professoressa di matematica che più di tutti detestava "Allora lei con aria snob ha detto : Cosa vorresti dire che io spiego male?" lui scoppia a ridere imitando la sua voce e il suo viso "Allora io gli ho sorriso e gli ho detto: Semplicemente prof lei spiega veramente male, non si capisce nulla, sembra arabo." gli sorrido e scuoto la testa, prendo il mestolo e giro la pasta "Allora lei mi ha semplicemente guardato male e si è sistemata gli occhiali sul naso." sento dei passi farsi sempre più vicini dal di fuori dalla cucina, poi una testa riccia compare in cucina "Ragazzi volete una mano, sapete sono un ottimo cuoco" dice Harry sorridendo e facendo un occhiolino, prende il grembiule appeso al muro.
"ma no, non ti preoccupare Harry, qua stiamo facendo noi, più che altro, ai bisogno a scaricare i bagagli e a portarli sopra?"
Lui mi sorride e posa il grembiule, "io i bagagli ancora non li ho scaricati, mi dovresti indicare la camera." dice Harry appoggiando la spalla sullo stipite della porta ed osservandomi da capo a piedi, io mi levo il grembiule e lo porgo ad Alex "vengo io, Alex controlla il cibo e cerca di non bruciare nulla, tanto ora arriva la mamma." mi dirigo verso Harry e lo sorpasso, lui sorride e si gira verso di me, "vado a prendere le valige." dice per poi uscire dalla porta d'ingresso, diretto verso la macchina parcheggiata in giardino, io mi guardo in torno confusa e mi mordo il labbro, - perché doveva alloggiare proprio qui, papà non si poteva fare un po' di cavoli suoi.-
Salgo le scale e mi oriento verso la camera di mio fratello Greg, l'unica camera con ancora un letto libero è quella, a parte la soffitta, che non usiamo più.
Apro la porta e mi indirizzo verso il letto accanto a quello di mio fratello, sistemo le lenzuola, apro un armadio e vedo se è libero, poi sposto le tende e faccio entrare la luce fiacca del tramonto nella stanza, perfetto è tutto in ordine spero solo che Harry si trovi bene qui.
Mi passo le mani sul sedere e mi siedo delicatamente sopra il letto, cercando di non sfasciarlo, respiro l'aria e guardo fuori la finestra, assorta da quelle sfumature calde nel cielo, tra le nuvole, mi sarebbe piaciuto volare li, fra quei raggi fiacchi e caldi, che ti fanno sentire coccolata al caldo e protetta. "Bello vero il cielo al tramonto." dice lui sedendosi accanto a me, non l'ho neanche sentito entrare, annuisco e mi giro a guardarlo, i suoi ricci sono morbidi e lo rendono molto tenero insieme a quei occhioni smeraldo e quelle fossette ai lati, sembra molto più piccolo rispetto alla sua età.
"mi piacerebbe essere toccata e guardare da vicino quelle sfumature calde." dico osservando il suo viso rivolto verso la finestra difronte al letto, si gira verso di me e mi osserva attentamente, i suoi occhi color smeraldo si soffermano sui miei, mi intimidiscono e poi mi sorride mostrandomi le fossette che mi addolciscono, così sorrido anch'io senza spostare i miei occhi dai suoi, sentendomi protetta e al caldo.



Da meeeeeeee

Ciao belle, ecco il secondo capitolo, spero vi piaccia e mi farebbe piacere se mi facesse sapere cosa ne pensate, ringrazio le persone che hanno messo la storia tra le Preferite/Seguite/Ricordare.
Potete contattarmi su Twitter, mi chiamo @Forever1DeJB, e questa storia la potete trovare anche su wattpad.

  
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