Oggi è giovedì e la giornata non si prospetta una delle migliori.
Mi alzo dal letto svogliata, con il mio pigiama composto da una felpa di papà e dei leggins, mi dirigo verso la cucina.
Preparo un caffè alla macchinetta, per farmi un cappuccino, dopodiché prendo un pezzo di torta fatta il giorno prima da me.
Affondo i denti in quella pasta morbida e mi sento svenire dalla bontà.
Sono golosa e chi mi conosce lo sa bene.
Finisco di mangiare una fetta di torta e bevo il cappuccino.
Vivo sola e questa pace di tutti i giorni da una parte mi piace e da un'altra mi fa sentire troppo sola.
Prendo il telefono e leggo i messaggi di una delle mie migliori amiche
Ek a Julia
Pronta per la seduta psicologica?Ahah
Julia a Ek
Salvami da questo incubo.
Sorrido per questo nostro scambio di battute e poso il telefono sul lavandino del bagno, mi spoglio e mi infilo dentro la doccia.
Finisco dopo dieci minuti la mia doccia mattutina e corro in camera, guardo la sveglia sul comodino e noto che sono già le nove e io devo essere a lavoro alle nove e mezza
Metto un tailleur grigio e i tacchi neri, raccolgo i capelli castani in un chignon scombinato, mi trucco con una semplice linea di eyeliner e un po' di mascara e decido di scendere.
Scendo le scale in fretta, rischiando di rompermi qualcosa
Entro in macchina e provo a mettere in moto, ma non vuole partire
《Cazzo, macchina di merda.》impreco io uscendo e dando un calcio alla mia minicooper
Prendo il telefono dalla borsa e chiamo il mio unico salvatore.
《Pronto.》dice lui
《Miguel! Sono rimasta a piedi. Devi passarmi a prendere.》dico io nervosa
《Va bene. Arrivo.》dice lui
Dopo qualche minuto lo vedo arrivare e mi chiedo come ha fatto ad arrivare così velocemente se abita dall'altra parte della città.
《Allora, che succede?》Mi chiede lui canticchiando una canzone pop che sta risuonando in tutta la macchina
《Ma cosa ne so.》sbuffo io
《Meno male che sono un capo speciale.》dice lui ridendo
Sorrido e penso a quando ho conosciuto Miguel.
Ero appena uscita dalla scuola superiore e mi ero trovata un lavoro estivo in un bar al centro di New York.
Lui mi aveva vista in quel bar e non so il perché, mi aveva chiesto di lavorare per lui.
Accettai e dovetti trasferirmi a Brooklyn, per lavorare come segretaria.
Segretaria di uno dei più famosi avvocati di Brooklyn. Miguel Trivà.
《Sono già passati due anni da quando ci siamo conosciuti.》dico io per renderlo partecipe dei miei pensieri
《È vero. Stai diventando vecchia.》dice lui ridendo e beccandosi un pugno leggero sul braccio
《Io ho ancora vent'anni. Pensa per te.》dico io ridendo e scuotendo la testa
《Scendi vecchia.》dice lui strozzandomi una guancia
《Ahi.》mi lamento io per poi scendere
Guardo la fila di persone già pronte per parlare con il loro avvocato e pronte le tormentare me.
Sarà una giornata pesante.
-
Sono le sei meno dieci e sto andando dal dottor Kanell, che a quanto pare "deve" parlarmi.
Mi suona il telefono, abbasso lo sguardo sullo schermo e vedo il nome di Elektra
《Pronto.》rispondo io
《Julia》urla lei, incredibile non smette mai di urlare.
《Ek ti ho sempre detto che non devi urlare quando siamo al telefono.》le dico io sbuffando
《Sì lo so, che palle, comunque ho una notizia da darti!》dice lei tutta eccitata
Forse ha comprato il maglioncino che le piaceva.
《Hai comprato il maglioncino?》le domando io mentre scendo dalla metro e cerco di uscire velocemente dalla Canal St
《Matt mi ha chiesto di uscire.》urla lei felice
Ogni volta parlare con lei è un'impresa.
《..cosa?》le urlo io sconvolta attraversando la strada
Elektra Williams, una ragazza timida ma solare, allegra e spensierata.
Piace sempre a tutti,con i suoi capelli neri e gli occhi scuri, labbra carnose e un fisico mozzafiato.
Nei suoi vent'anni, però, non ha mai abusato dalla sua bellezza per fare la mangia-uomini, come diciamo noi, ma è sempre stata una ragazza seria, per questo ha dato l'opportunità a pochissimi ragazzi (sempre più di quelli a cui avevo dato un opportunità io).
E quando lei accetta di uscire con un ragazzo, allora le piace davvero.
《Mi ha chiesto di uscire sabato sera, e mi ha detto "non accetto un no come risposta, ti vengo a prendere alle 8 sotto casa", gli ho detto di si ovviamente. Lo sai quanto mi piace Matt.》dice lei già persa nel suo mondo
《Lo so, hai fatto bene. Ma digli che se prova a sbagliare con te, dovrà poi implorarmi di smetterla di prenderlo a calci nel culo.》 Dico io cercando di non ridere
《Sì signora!》mi risponde lei ridendo dopo qualche secondo
Matt, l'ha conosciuto qualche settimana fa, lui era andato a comprare un libro nella libreria dove lavora Elektra, si erano visti e a quanto pare è scattato qualcosa, perché da quel giorno, casualmente Matt va sempre in quella libreria ogni giorno, cercando una scusa per parlarle.
Interrompo i miei pensieri quando noto di essere arrivata da Mister "ti chiudo la porta in faccia".
《Ek, sono arrivata da Kanell, ti chiamo sta sera.》le dico dico fretta guardando la tabella in cui c'è scritto "Walker St"
《Va bene splendore a sta sera, un bacio.》 Mi dice lei facendomi sentire il rumore di un bacio
Sorrido e chiudo la telefonata.
Come giorni fa, prendo l'ascensore, suono il campanello ed entro.
Mi dirigo verso la scrivania dove c'è la segretaria e mi sento un po' nervosa
《Salve, ho un appuntamento con il dottor Kanell.》le dico io stringendo le dita sulla borsa
《La signorina Julia Sullivan? Appuntamento delle sei?》Mi chiede lei con voce professionale
《Sì. 》dico io con una voglia di entrare pari a zero
《Perfetto, può andare.》 Mi dice lei sorridendo
Busso e sento la sua voce profonda rispondermi
《Avanti.》
Entro e vedo il dottor Kanell in piedi intento a guardare fuori dalla finestra pensieroso
《Salve.》dico io imbarazzata
Lui si gira verso di me e indica l'orologio appeso sulla parete di fronte a me
《È in ritardo.》mi dice lui serio
Non resisterò.
Me lo sento.
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Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più.
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys ♡