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Autore: TimeStrangerRey    01/06/2015    4 recensioni
Tutti voi conoscete la storia del Genio della lampada magica? Ovviamente, direte voi! E' quella dove un giovane strofina una lampada d'oro e poco dopo ne esce fuori un Genio, al quale chiede di esaudire 3 desideri. Ne siete davvero sicuri..? E se un ragazzo non volesse chiedere nulla al Genio, che succederebbe? E se non esistesse un solo Genio, ma altri quattro? E se non fossero soltanto dei Geni, ma qualcosa di più?
Tsunami, il protagonista di questa incantevole avventura, ha fatto la conoscenza di un Genio che, però, non ricorda gran parte del suo passato. Vi starete chiedendo quale senso ha questa storia? Ebbene: leggete e lo scoprirete! Ci si vede dentro!
[Dedicata alla mia carissima amica -nonchè folle- _CreepyAlis_]
Genere: Demenziale, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Harley/Jousuke, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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La nascita di un legame

Tutti voi conoscete la maledizione della lampada magica? Massì! Quella dove al suo interno vi dimora un Genio che esaudisce tre desideri... Ora ve la ricordate? Bravi! Solamente vi hanno preso in giro, perchè il Genio che dimora la bella lampada d'oro è una ragazza...! E quella ragazza sono io! La maledizione della lampada, però, è diversa da come la conoscete voi. Pensate per caso che i Geni siano cattivi? Che sono stati confinati a vivere all' interno delle lampade per scontare una punizione? Ebbene: sono felice di dovervi distruggere quest' idea così malsana! I Geni sono creature nate per cercare di portare un po' di felicità e di speranza in più tra gli uomini. Nel mio caso, invece, è diverso: la mia è stata effettivamente una punizione, o per meglio dire, un sortilegio... e come me, anche tre dei miei coetanei sono stati rinchiusi. A loro, però, hanno fatto di peggio, ma non chiedetemi nulla: io, purtroppo, non so niente. E forse, non potrò più neanche rivedere lui...

********

Sbadigliai. Chissà per quanto avevo dormito. Mi alzai di controvoglia dal lussuoso letto a baldacchino per far tacere lo stomaco che stava reclamando cibo. Pochi istanti più tardi, la mia tranquillità venne interrotta, più precisamente quando sentii che qualcuno all' esterno aveva preso in mano la mia lampada e la stava < felicemente > sballottando di qua e di là.

'Grazie mille nonnina!'

'Un... ragazzo?!!' gridai portandomi le mani sulle guance e spalancando la bocca. Quella era la voce di un ragazzo! Ero sconcertata. Un ragazzo umano aveva preso la mia lampada? No, no, no, no, no, no, no, no! NO! Dovevo assolutamente fare qualcosa. Non mi sarei abbassata ad esaudire altri desideri agli uomini.

"Ti prego non strofinare la lampada! Non provarci!" Pregai chiunque avesse la mia lampada di non strofinarla. Poco dopo, sentii un giro di chiavi seguito dallo sbattere di una porta.

"Dove diamine sarò finita? Questo è rapimento di povera Genio indifesa!' pensai terrorizzata.

Mi avvicinai alla parete della lampada e la strofinai. Volevo sapere a quale disgraziato avrei esaudito tre desideri, ma nello stesso istante in cui appoggiai la mia mano sulla parete della lampada e strofinai, l'umano aveva compiuto la mia stessa azione.

'AAAH!!!' urlai e chiusi gli occhi. Una volta che fui catapultata fuori dalla mia lampada, sentii un venticello fresco che mi accarezzava la pelle e purtroppo, anche due occhi puntati su di me.

'E tu chi saresti scusa?' mi chiese il ragazzo allibito. Prima di rispondergli, lo esaminai: aveva dei cappelli rosa e sul capo portava degli occhialini, aveva un fisico molto allenato, perciò doveva praticare uno sport, molto probabilmente all' esterno dal momento che la sua pelle era molto abbronzata, e i suoi occhi erano scuri e parecchio confusi.

'Io sono Choco. Choco Heri. E tu?' gli chiesi cercando di non spaventarlo più di quanto non lo fosse già.

'T-Tsunami Jousuke' fece lui rimanendo a bocca aperta. Dopo essersi presentato, mi guardò e le sue gote iniziarono a farsi rosse.

'Non guardarmi così!' gli dissi imbarazzata.

'Scusami, non volevo! Ma si può sapere come hai fatto a sbucare fuori dalla lampada?'

'Io sono un Genio ed esaudisco tre desideri di chi ha strofinato la lampada, che poi sarebbe il mio padrone' gli risposi con nonchalance.

'Genio?'

'Non ne hai nessuno? Di solito, per accontentarvi, ci chiedete desideri sull' essere ricchi oppure sul riuscire a conquistare una donna' continuai sempre col mio tono tranquillo, incrociando le braccia.

'Tu non mi sembri mica un Genio!' replicò Tsunami. 'I vestiti dei Geni non sono così!'

'Hey! Ma come ti permetti? Non ne hai nemmeno visto uno, apparte me!' sbuffai offesa.

'Esiste la TV! Vieni con me!' e così dicendo, mi portò in camera sua e mi avvicinò allo specchio.

'Wow! Ma che bella che sono!' esclamai più a me stessa che a lui. Girai a destra, girai a sinistra, mi guardai i piedi: ero davvero uno schianto! I miei capelli color cioccolato erano mossi e lasciati scorrere sulla mia spalla sinistra. Erano davvero lunghi, ma la cosa che li rendeva davvero incantevoli, era quella ciocca cerulea che nasceva un poco più su dell' orecchio, mettendo in risalto gli occhi color cioccolato truccate con una linea glitterata sulle palpebre, le gote arrossate, le labbra vermiglie e la pelle rosea. Le mie orecchie erano piccole ed erano decorate uno con un orecchino a perla grigio scuro, l'altro da un orecchino a forma di drago che giaceva su tutto il perimetro dell' orecchio ed era anch'esso grigio. Per non parlare del mio fisico... ero davvero magra, sebbene nella lampada avessi sempre mangiato tantissimo! Indossavo un vestito dal corpetto a forma di cuore, grigio scuro, senza spalline e ornato da tanti brillanti, mentre la gonna, lunga fino a metà coscia, era in seta rossa e, nonostante fosse un capo molto raffinato, ero scalza, ma portavo una cavigliera rosso sangue, dove vi erano incastonati degli smeraldi qua e là. Ero bellissima e senza parole.

'Non ti eri mai vista?' mi chiese Tsunami sorridendo.

'Io.. ho sempre dormito! Scusami se non mi vanto allo specchio!'

'E da quanto tempo?' mi chiese soffocando la risata.

'Boh' dissi solo. 'Tornando a n-'

'Più che un Genio, sembri una regina!' mi interruppe lui.

'Io.. beh, grazie per il complimento' dissi arrossendo.

'Tu non ti ricordi chi sei, giusto?'

"Come diamine ha fatto?"

Quant' era diretto! Non sapevo quale espressione avessi sfoggiato adesso, ma nel vederla aveva intuito la mia perplessità.

'Tu hai parlato di esaudire tre desideri...'

'Se vuoi chiedermi di farmi riacquistare i miei ricordi, ti risparmio la fatica: non posso realizzare questo tuo desiderio'

'Perché?'

'Grazie per il pensiero, ma si tratta di un sortilegio...' Gli risposi tagliente e distolsi lo sguardo. Non sapevo il perché, ma sentii il bisogno di piangere, però mi trattenni: detestavo farmi vedere debole.

'E se io non volessi chiederti nulla?' chiese Tsunami.

'Non potrò andarmene da casa tua' gli risposi come se fosse la cosa più ovvia di tutto l'universo.

'E se..'

'Quanti se! No, Jousuke! Non posso neanche liberarmi dal sortilegio, o almeno io non ricordo come si faccia..'

'Per oggi credo proprio che non chiederò nulla! Senti: che ne dici se diventiamo amici?' mi chiese con un sorriso porgendomi una mano.

'Davvero!? Sarebbe fantastico!' risposi stringendogliela.

'Allora da oggi siamo amici! Piacere, io sono Tsunami Jousuke, ho 16 anni e frequento il liceo Raimon High. Amo il surf e sono un tipo piuttosto estroverso e amichevole'

'Piacere! Allora... Io sono Choco Heri, sono un Genio e ho 16 anni. Riesco a vedere il futuro, esaudisco desideri, ma pratico magia in generale. Sono una ragazza solare e a volte assumo un carattere infantile'

Ci guardammo negli occhi e poi scoppiammo in una fragorosa risata.

'Oh no!'

'Che succede Jousuke?' chiesi spaventata.

'È ora che io vada a scuola!' disse afferrando la borsa che si trovava sul divano.

'E io che faccio? Non voglio stare da sola!'

'Ma non puoi neanche uscire così! Insomma... sei troppo ben vestita!'

'Antipatico! Ah, ci sono! Diventerò invisibile agli occhi altrui!' dissi felicemente.

'Davvero puoi farlo?' chiese Tsunami atterrito.

Ignorai quella domanda e feci schioccare semplicemente le dita.

'Ora possiamo andare' feci sorridendogli.

'Ma io ti vedo' disse lui alzando un sopracciglio.

'Tranquillo! Dai andiamo in questa benedetta scuola' risi.

Uscimmo di casa e iniziammo a camminare.

'Choco sei sicura di non voler delle scarpe? Così ti sporcherai i piedi!'

Scrollai la testa. Non avrei mai messo delle scarpe! Era da tanto, troppo, tempo che non sentivo la terra toccarmi i piedi. Sentivo però che mi mancava qualcosa o qualcuno, ma non riuscivo a rievocarlo bene nella mente. Ero arrabbiata con me stessa. Per quale motivo ci avevano punito? Ma soprattutto chi? Buffo non è vero? Sapere di essere stati puniti, ma non ricordarsi da chi.

'Choco, vuoi sfogarti?'

'Eh? Cosa?'

Tsunami mi appoggiò la mano sulla spalla e io, gli sorrisi.

'Anche se volessi, non ricordo nulla. Grazie per l'appoggio' Gli sorrisi ancora.
"Questo ragazzo ha la capacità di capire i miei stati d'animo... Wow! Cioè, wow un corno! Questa cosa mi fa impressione... Cos'è? Uno stalker per caso?"

'Hey Tsunami! Buongiorno!'

Ci girammo per vedere a chi apartenesse quella voce e rimasi senza parole nel vedere il ragazzo che parlò.

'Choco...? Midorikawa...?'

Tsunami guardò prima me, poi quel ragazzo, ancora me e continuò così per un po'. Entrambi eravamo sconcertati: quel ragazzo, sebbene avesse i capelli color pistacchio raccolti in un' alta coda e la pelle abbronzata, mi assomigliava come una goccia d'acqua.

'Cosa ti prende, Tsunami?' chiese il pistacchio preoccupato.

'N-niente. Come mai oggi non sei con Hiroto?'

Hiroto...? Dove l'avevo già sentito questo nome?

'Non m'interessa! Pensa solo a pavoneggiarsi con le ragazze! Starà ascoltando l'ennesima dichiarazione d'amore di qualche ochetta senza cervello!' sbuffò infastidito.

'È geloso, eh?' risi a Tsunami.

'Molto!' mi rispose soffocando la risata.

'Con chi stai parlando?' chiese il pistacchio accigliato.

'Io? Con nessuno!' gli rispose nervoso. 'E ora andiamo in classe'

Ci incamminammo in direzione dell' aula, fino a quando, non ritrovammo il pistacchio tutt'uno con il pavimento del corridoio schiacciato da un ragazzo dai capelli rossi.

'Sta attenta Choco, ora riniziano' mi avvertì Tsunami.

'Mido, perché te ne sei andato avanti?' piagnucolò il rosso stringendo il verde.

'Hiroto! Levati! Pesi, sai!' gli fece Midorikawa.

Hiroto era un ragazzo un po' più alto del pistacchietto, aveva gli occhi verdi, pelle diafana e capelli rossi. Da quel che potevo vedere, era un tipo piuttosto infantile, proprio come me. I suoi capricci erano davvero adorabili! Midorikawa stava cercando di scrollarsi di dosso il rosso, ma questi sembrava non volerne sapere.

'Hiroto!'

Voce fredda, tagliente. Smisi di guardare Midorikawa e Hiroto, per poter vedere il ragazzo che aveva richiamato l'attenzione del rosso. Occhi azzurri, capelli cerulei come la mia ciocca di capelli, tutti arruffati, corpo atletico ed era più alto di me. Al suo fianco, c'era un ragazzo dai capelli rossi, più chiari di quelli di Hiroto, aveva un groviglio di ciuffi che mi ricordavano tanto un tulipano e dei bellissimi occhi dorati.

"Chi saranno?" pensai.

'Jousuke, chi sono questi?'

'Allora: il ragazzo dalla pelle abbronzata si chiama Ryuuji Midorikawa, il rosso con cui sta bisticciando è Hiroto Kiyama, mentre il ragazzo dagli occhi glaciali è Suzuno Fuusuke e per finire, quello che gli è accanto si chiama Nagumo Haruya' mi bisbigliò Tsunami senza distogliere lo sguardo dal gruppetto, affinché non notassero che il loro amico stava parlando con nessuno.

Quando mi rivoltai per guardarli meglio, mi trovai due occhi dorati che mi stavano guardando intensamente.

'Mi puoi... vedere?' chiesi spaventata.

'Choco...' mi richiamò Tsunami senza destare sospetti.

'Hey Tsunami! Arriva!' disse Nagumo.

"Chi é che sta arrivando?"

Mi girai e rimasi a bocca aperta nel vedere la ragazza che a passo sicuro si stava dirigendo nella nostra direzione. A Tsunami si colorarono di rosso le guance alla vista di quell' umana. E come non diventarlo? Aveva capelli ambrati, occhi verdi e un fisico perfetto. L'uniforme della Raimon le cadeva a pennello, mentre se l'avessi messa io, mi sarebbe senz'altro stata malissimo. La sua pelle era poco più rosea della mia e, non appena incrociai i suoi occhi, il suo sguardo era quello di chi era sicuro di sé.

'Ammazza quant'é bella! Jousuke, te la sei scelta molto bene la ragazza!' gli dissi rimanendo ancora con la bocca aperta. Tsunami me la chiuse e divenne tutto paonazzo.

'Hey Tsunami! Ti senti bene?' gli chiese Hiroto.

'Eh? Assolutamente! E ora entriamo in classe!'

"Ma allora anche i ragazzi si imbarazzano" E per questa scoperta scoppiai in una risatina silenziosa.

Sentii ancora lo sguardo di Nagumo puntato su di me. Ma che cosa voleva? Forse, stava semplicemente guardando avanti e io, mi stavo preoccupando inutilmente.

Entrammo in classe e gli amici di Tsunami si sedettero ai loro posti.

'Hey Jousuke!'

'Choco?'

'Insomma! Ora riprenditi! Sei stra cotto di lei, dì la verità!' gli chiesi senza tanti giri di parole .

'Si vede tanto?'

"Wow! Ha fatto in fretta a confessarmelo!"

'Nha...' scherzai 'Ti fidi già così tanto di me?' chiesi scura in viso. Mi aveva conosciuto meno di un'ora fa e già mi aveva confessato di essere innamorato di quella ragazza.

'Che domande fai? Certo che sì!' mi scrisse sul quaderno per non farsi sentire, dal momento che era appena cominciata la lezione.

'E se fossi una persona orribile?'

'Di certo, tu sei lontana un miglio dall' esserlo'

Sorrisi per ciò che mi scrisse.

'Choco!' bisbigliò Tsunami riuscendo a non farsi sentire da nessuno 'Non voglio che tu usi la tua magia per far sì che lei si innamori di me, hai capito?' mi rimproverò. Mi aveva per caso letto nel pensiero?

'Jousuke? Io sono un Genio, se tu non vuoi che io esaudisca questo tuo desiderio, non lo farò!' gli dissi sorridendo.

'Tsuna...' dissi poco dopo, arrossendo leggermente 'Vorrei sedermi...'

Lui mi guardò sbigottito, poi, senza procurare sospetti, fece spazio sul banco, lasciandomi sedere sulla fronte di esso.

'Finalmente!' sospirai.

'Quest'anno, ragazzi, tratteremo il pensiero degli uomini nel mondo antico' aveva iniziato il professore di filosofia 'Più precisamente nei confronti della magia e delle varie religioni'

Adoravo ogni genere di culto e pensiero che avevano gli uomini sulla magia. Mi ricordai che all'Accademia di magia ero la più brava nelle arti magiche. Ero talmente rapita dalle parole del professore che nel momento in cui mi girai per guardare che Tsunami non si fosse addormentato, mi ritrovai di nuovo quegli occhi dorati che mi guardavano. Che mi esaminavano, per la correttezza.

'Tu mi riesci a vedere?' chiesi di nuovo a Nagumo.

In tutta risposta, lui mi ghignò, afferrò la borsa e se la portò ai piedi, invitandomi esplicitamente a guardare il contenuto. Scesi dal banco sotto gli occhi interrogativi di Tsunami e mi avvicinai timorosa a Nagumo. Guardai dentro e...

'Non è possibile!' e così dicendo mi portai una mano alla bocca. Non poteva essere vero!


*** Angolo dell' autrice sciamannata secondo il suo prof. di latino ***

Ciao a tutti!!!

Vi starete chiedendo il perché di questa storia senza senso, beh... Mint spero solo che ti piaccia, veramente! Ci ho messo due giorni per scriverla! Ritornando al perchè... sinceramente parlando, non ho la benchè minima idea! xD

Spero che vi sia piaciuto il primo capitolo, perché ho fatto una fatica bestiale per scriverla in prima persona! ^^°

La storia del Genio della lampada magica mi ispirava e quindi, ho fatto sì che la mia OC lo fosse. Nha, il personaggio principale non è solo lei... ma... No spoiler! xD

Se a qualcuno è piaciuta, per favore me lo dica! Ringrazio già coloro che l'avranno letta ;)

Se avete dubbi, incomprensioni o avete notato degli errori, non abbiate remore a farmelo sapere!

Allora ci si vede al prossimo capitolo!

#Hakuna Matata

Baci, Bebe <3

  
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