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Autore: _Destiel    02/06/2015    1 recensioni
"C'era una volta, nel centro di New York, lontano pochi isolati da Central Park, un Istituto. Una scuola, possiamo dire, dove i giovani Nephilim, ragazzi che dedicavano la vita alla lotta contro il male e a distruggere ogni forma di demone presente in questo mondo, venivano istruiti, allenati, preparati alla vita lá fuori. Ogni istituto era aperto a tutti i cacciatori che chiedevano ospitalità, ma alcuni di essi ci vivevano stabilmente. 10 ragazzi, maschi e femmine, erano stati assegnati ad esso e potevano quasi definirsi quasi indipendenti. Le loro vite, la loro sopravvivenza, il loro mantenimento erano sotto la responsabilità del Conclave, ovviamente, ma rimanevano abbastanza autonomi. Il Conclave aveva deciso di provare a fare questa sorta di "esperimento", per assicurarsi che, al compimento della maggiore età, questi ragazzi fossero in grado di gestirsi da sé, di essere dei bravi cacciatori. E aveva affidato loro la gestione dell'edificio."
Questa storia non riguarda, non direttamente, i personaggi descritti nei libri di Cassandra Clare, perché riguarda la generazione seguente. Infatti alcuni dei protagonisti sono proprio i loro figli. Coinvolge sia i personaggi di TMI che di TDI, che sono contemporanei.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONCE UPON A TIME - CAPITOLO DODICI.
                                                                                                                                  New York, Maggio 2013

Pov Ella
Era ormai arrivato venerdì, l'ultimo giorno di Maggio, quando Ella, quella mattina, dovendo svegliarsi molto presto per 'lavorare', si diresse nella camera di Damon, facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno. Erano circa le quattro, quindi ovviamente, non poteva permettersi di fare il minimo rumore. Ella aveva ancora indosso il pigiama, non avendo voglia di cambiarsi, ma aveva almeno avuto il pudore di indossare un felpa sopra. Damon la aspettava nella propria camera, l'ultima di quel corridoio, con la porta aperta, appoggiato allo stipite, quindi la ragazza, un volta raggiuntala, si affrettò ad entrare, sempre nel massimo silenzio. Quella stanza, in tutta sincerità, era più ordinata di quello che si aspettasse. Il letto era fatto e sopra, oltre al libro 'Omnes Inferni Creaturae', vi era un pc accesso e diversi fogli sparsi. I due ragazzi si misero immediatamente al lavoro.
Damon prese in mano il bestiario, iniziando a sfogliarlo per cercare la parte che loro interessava, cosa che impiegò loro un sacco di tempo, ma alla fine i ragazzi riuscirono a trovare qualcosa che fosse per lo meno simile.

"Ci siamo. Sì, è proprio questo. Me lo ricordo" Disse il ragazzo, guardando Ella, seduta a gambe incrociate di fronte a lui, mentre iniziava a leggere ad alta voce.'Ritualis quo aliquis proficias habere in sua potestate quidam daemon indissolubilis est et definitur 'Vinculum Diabolicum'

A quel punto Ella lo interruppe. "Non pensi, Damon, che forse sarebbe più facile se prima lo traducessimo?" In effetti, fu così che fecero. Il brano era abbastanza lungo, quindi i due ragazzi, per quel lavoro, impiegarono qualche ora, riuscendo a tradurne tutta la parte che sembrava essere perlomeno interessante. In ogni caso, il testo risultò quindi essere  completamente comprensibile e più veloce da comprendere.  Damon riprese a leggere.

'Il rituale con il quale qualsiasi persona possa riuscire a controllare un Demone Superiore è indissolubile ed è definito'Vincolo demoniaco'. I demoni sono alimentati da un'energia vitale turbolente, una scintilla vitalizzante che mantiene la loro forma corporea nella dimensione terrestre, in contrapposizione alle anime degli altri esseri. Quando demoni muoiono, questa energia viene separata dal suo corpo fisico, tornando nella dimensione dalla quale tutti loro provengono, l'Inferno; altri, in particolare i Demoni Superiori, sono frantumati in pezzi e sparsi tra i mondi, che li porteranno, attraverso i secoli, alla riforma. Nessun residuo fisico del demone può rimanere nel mondo corporeo. Tuttavia, esistono dei rituali speciali, eseguiti da stregoni molto potenti, che possono "preservare" la fisicità demoniaca nel mondo corporeo, permettendo di raccogliere e conservare ad esempio una fiala di sangue di demone, senza la sua scomparsa, quando la sua fonte viene sconfitta. In ogni caso, il risultato è solamente temporaneo. Nel diciassettesimo secolo è stata però fatta una scoperta molto interessante da parte di un particolare stregone, che ha deciso tuttavia di rimanere anonimo. Sono state trovate delle particolari situazioni in cui i demoni potrebbero riuscire a rimanere stabilmente nella nostra dimensione, attraverso un rito, che risulta essere, oltre che terribilmente lungo, anche molto complicato. Secondo esso, esiste la possibilità che un particolare demone, più facilmente se è Superiore, riesca ad assumere la forma di un vivente, pur conservando la sua natura, ma diventando quasi umano, di aspetto. La complicazione è che, in ogni caso, questo rituale porta con sé un grande prezzo. L'omicidio. Per dare forma ad un demone, serve un grande potere, che deve essere incanalato attraverso l'assassinio di diciotto persone, a gruppi di sei, ogni nove anni. Gli individui scelti devono essere ovviamente tra gli essere più potenti, non mondani, con una grande energia che si andrà ad unire a quella demoniaca. (Ricordiamo che le persone vicine ai vent'anni, di ogni razza, sono quelle che hanno la massima quantità di potere.)  La persona, o il gruppo di persone, che eseguiranno il rituale, avranno il pieno possesso dei demoni Superiori evocati. I demoni assumeranno l'aspetto delle persone uccise, poiché un fiala del sangue della vittima e una di quello del nuovo possessore saranno unite, durante il rituale, che si dovrà tenere la prima notte di plenilunio, dopo l'ultimo omicidio. Come già detto in precedenza, il legame è indissolubile, quindi pensateci bene prima di eseguirlo.  Una cosa da ricordare è che tuttavia, una volta iniziato il rituale deve necessariamente essere portato a termine, causa disastrose conseguenze. Non è inoltre possibile, usare il rito solamente su un Demone Superiore. Bisogna evocarli tutti e diciotto, uno per ciascuna vittima."

E qui finiva il brano.
"Quindi è di questo che si tratta?" Chiese Ella, scuotendo la testa, incredula "Di possedere i Demoni Superiori? E per fare cosa poi?" In ogni caso, molti dubbi rimanevano ancora irrisolti. Prima di tutto, chi fosse così crudele da fare una cosa del genere. Secondo, il modo per decifrare il codice, ovvero le lettere, poichè Ella era convinta fermamente che avrebbe rivelato qualcosa, senza il quale non avrebbero potuto vincere quella battaglia. E, per ultima cosa, la terza serie di vittime. Infatti, i due ragazzi erano a conoscenza solamente dell'omicidio di dodici persone, e il testo diceva che avrebbero dovuto chiaramente essere diciotto, ogni nove anni. Una serie avvenuta nel 2004 e l'altra nel 2013. Quindi c'erano due possibilità per la terza serie: o nel 1995, e quindi ancora prima che loro nascessero, o sarebbe stata nel 2022, e quindi avrebbero avuto ancora moltissimo tempo per gestirsi.

"Con il controllo dei demoni Superiori, Ella, l'assassino avrà un potere enorme. Il potere persino di distruggere questo mondo. Di portare l'Inferno in terra, facendo cadere la barriera che separa il nostro mondo da loro. Credimi, ti basta sapere questo" Le rispose Damon, con un'espressione terrorizzata, ma anche profondamente disgustata. Ella lo capiva, quella situazione spaventava anche lei, spingendola sempre di più a risolverla. Ma che cosa poteva fare?

"Devo ritornare in camera di Lydia. Se la terza serie è avvenuta nel 1995, lei avrà sicuramente i documenti. Solo così potremmo sapere la verità." Esclamò Ella, alzandosi in piedi. Era rischioso e, se fosse stata scoperta, l'avrebbero sicuramente cacciata via, ma nulla valeva la pena anche solo di rischiare che qualcun'altro morisse, solo per la sua codardia. Perché si potevano dire molte cose di lei, ma non che avesse la coda di paglia. Era pronta a mettersi in gioco, ma Damon la interruppe.

"Lo faccio io, Ella. È troppo pericoloso per te" E quando lei cercò di contrastarlo, lui la zittì nuovamente. "Ti cacceranno, bella. Io non ho una famiglia, non ho posto dove stare. Anche se mi scoprissero, il massimo che potrei ottenere sarebbe un po' di allenamento extra. Lasciami aiutare" Glielo stava chiedendo. Le stava chiedendo il suo consenso, cosa mai avrebbe pensato il ragazzo potesse fare. Ella si ritrovò ad annuire, quando improvvisamente la sveglia suonò le otto. Era ora di tornare nella sua stanza, altrimenti qualcuno avrebbe potuto scoprirla. Salutò velocemente Damon, dopo avergli augurato buona fortuna, e si rintanò nella propria camera. Sarebbero riusciti a venirne a capo. A qualsiasi costo.

Mezz'ora dopo, la ragazza stava scendendo le scale, per la colazione. Non mangiava qualcosa dal pranzo del giorno precedente, e stava letteralmente morendo di fame. Divorò tutto il proprio piatto, rubando anche da quello del fratello, troppo impegnato a sbaciucchiare Lily. La ragazza le aveva raccontato dell'appuntamento, che era stato a dir poco perfetto. Daniel l'aveva portata in un ristorante di lusso e si era comportato da perfetto cavaliere. Avevano cenato, bevuto vino, passeggiato in riva al mare e perfino ballato sulla spiaggia. Erano davvero felici insieme, ed Ella non poteva fare altro che essere completamente entusiasta. Anche se quella ragazza aveva iniziato con il piede sbagliato, ora si era dimostrata essere all'altezza del fratello, determinando quel raggiante sorriso sul suo volto. Presto Lydia e Robert li raggiunsero, impazienti di rivelare una comunicazione molto importante, come da loro detto. L'allenamento, per quel giorno, era sospeso, poiché ai ragazzi sarebbe stata assegnata un'altra importante mansione. 

"Miei cari" Iniziò Lydia, sciogliendosi la coda e lasciando ricadere i capelli rossi sulle spalle "Penso che tutti voi conosciate la storia di Jonathan Shadowhunter, il primo della nostra specie" I ragazzi fecero tutti un segno positivo, ma l'Istruttrice proseguì lo stesso con la storia. "Jonathan era un crociato, vissuto durante l'undicesimo secolo. In quel periodo, la Terra era completamente dominata dalla paura, dalle forze demoniache che diffondevano il male, senza sosta. Jonathan chiese allo stregone Elphas di evocare l'Angelo Raziel, presso il Lago Lyn. A lui chiese di mischiare il suo sangue al proprio e Raziel, vedendo nell'uomo pure intenzioni e il solo desiderio di vedere il male trionfare, il desiderio di un mondo libero dai demoni, accettò la sua richiesta e gli fece bere il proprio sangue, trasformandolo in un cacciatore, il primo tutti di noi. Iniziò a trasformare i suoi più cari amici, creando la società in cui oggi noi tutti viviamo. Una società libera". Ad Ella venne quasi da ridere a sentire quelle parole. Se quella era libertà. Non potevano fare niente, senza essere sottoposti alle volontà del Conclave. Non potevano combattere. Non potevano essere di alcun aiuto.

"Per garantire protezione, ma soprattutto per sviluppare la collaborazione tra tutti i cacciatori, Jonathan creò gli Istituti, luoghi di incontro e di raccolta." Robert prese, a quel punto, la parola. "Quello in cui vivete, qui a New York, fu il primo ad essere costruito. E siamo lieti di annunciarvi che tra poco più di una settimana, domenica prossima, 9 Giugno 2013, celebreremo il millesimo anniversario della sua fondazione". E a quel punto vi fu uno scoppio di applausi. Ma lei onestamente non riusciva a pensare a quello. Damon era riuscito nell'impresa? O forse non ci aveva ancora provato? Doveva calmarsi e attendere. Solo il tempo le avrebbe dato risposte.

"E per celebrare questo meraviglioso evento" Riprese Lydia, sfoggiando un enorme sorriso "Terremo un ballo, proprio qui." Alla giovane ragazza quasi cadde la mascella a sentire quelle parole. Che cosa? Non potevano fare sul serio. Dodici persone, forse diciotto, erano state massacrate senza pietà e loro pensavano solo a divertirsi? Che razza di incompetenti. Loro e tutti quelli del Conclave, compresi Console e Inquisitore. Non l'avrebbero passata liscia per quello.

"Ed è proprio per questo che, da oggi fino a settimana prossima, gli allenamenti saranno temporaneamente sospesi" Iniziò Robert, guardando prima la compagna e poi i ragazzi "Sarete voi ad organizzare il tutto. Dalle decorazioni, agli inviti, al tema, alla preparazione. Dimostrerete così anche la vostra capacità di collaborazione, uno degli aspetti più importante nella vita di un cacciatore. Buona fortuna. Da ora, avete ben 9 giorni" E detto quello, uscirono dalla stanza.

Pov Sam
Un ballo. Un ballo all'Istituto. Che idea semplicemente meravigliosa. Sam aveva un'opinione leggermente diversa da quella di Ella che, appena gli istruttori avevano lasciato la stanza, aveva iniziando a sbandierare ai quattro venti. Secondo lei era inopportuno, dato le circostanze, ma secondo la bionda, quella era un'ottima occasione per distrarsi da tutto ciò. Ovviamente, aveva già in mente qualcosa per l'organizzazione.

"Okay, Ella. Abbiamo capito." Disse Sam cercando di fare tacere la ragazza che, sbuffando, si sedette al suo posto. "In ogni caso, ci è stato affidato un compito e che ti piaccia o meno, è nostro dovere eseguirlo. Se siete d'accordo, avrei già un paio di idee su come suddividerci il lavoro." I ragazzi, stranamente, le diedero ragione, quindi lei iniziò ad esporre. Le cose da fare erano molte, i giorni limitati, ma una cosa di cui la ragazza era pienamente entusiasta era l'enorme budget messo a loro disposizione. Non avrebbero badato a spese, per far sì che tutto fosse perfetto. La prima questione da affrontare era il tema. Vi furono numerose discussioni: Daniel propose l'Ottocento, che avrebbe potuto essere anche una bella idea, se il tempo fosse stato maggiore; il suggerimento di Travis fu lo spazio, ma Lily contestò immediatamente, non essendo i vestiti per quel tema, a suo parere, abbastanza belli. E la decisione doveva essere unanime. Adam propose invece i pirati, ma Sma subito gli ricordò che doveva essere una cosa anche abbastanza elegante, e non mondana. Elegante. Ma certo, come aveva fatto a non venirne subito in mente? Un ballo in maschera, ecco cosa ci voleva. La proposta fu accolta da tutti, tranne che da Ella che, apparendo completamente disinteressata, si limitò ad un semplice cenno. Primo punto, fatto. Ora rimanevano solo gli inviti, quindi la lista degli invitati, le decorazioni, il cibo e le bevande, la musica e l'allestimento. Dividersi i compiti fu più semplice del previsto. Sam si mise subito nelle decorazioni, insieme a Lorax e a Max. Daniel e Lily avrebbero pensato al cibo e ai drink, mentre Alaska e Travis avrebbero pensato agli invitati e Adam alla musica. Rimanevano quindi solo Ella e Damon, anche se non era lì presente - maledetto lui - che avevano il compito di dirigere l'allestimento, dove però tutti avrebbero aiutato, essendo un compito più complicato. Ella subito uscì dalla stanza, con la scusa di andare a chiamare il Morgenstern, mentre tutti si mettevano al lavoro. Sam, insieme ai suoi due compagni, rimase invece in cucina.

"Allora" Iniziò Sam, prendendo un blocco per gli appunti e una penna "Gli invitati saranno duecento circa, come indicato, quindi pensavo di fare venticinque tavoli da otto. Mi sembra ragionevole." Max e Lorax annuirono, proponendo a loro volta le proprie idee. Alla fine, i tra ragazzi rimasero abbastanza soddisfatti del proprio lavoro. Sulle pareti della sala da ballo sarebbero stati realizzati dei dipinti con la vernice, raffiguranti Venezia, le cui maschere erano molto famose e conosciute a livello internazionale. Nella parte superiore, ci avrebbero poi inchiodato dei nastri brillantinati, che avrebbero percorso il margine di tutta l'enorme sala. Le tovaglie sarebbero state di colori sgargianti, come i coriandoli, e in ognuno di essi si sarebbe tenuto una specie di giovo. Sotto un solo piatto,  per ogni tavolo, sarebbe stato attaccato un bigliettino, con il quale il vincitore avrebbe avuto l'onore, o forse la sfortuna, dopo aver scelto un compagno o una compagna, di aprire le danze. Quello che vi sarebbe stato nei piatti, non era però compito loro. L'entrata degli ospiti sarebbe avvenuta poi dalla porta Est, lasciata per quel giorno aperta. Gli invitati avrebbero dovuto percorrere le gradinate, coperte da un lungo tappeto rosso, per giungere ai loro tavoli, precedentemente assegnati. Dal soffitto delle bellissime luci colorate avrebbero illuminato tutta la sala, la soprattuto la pista da ballo, alla quale era stato riservato la maggior parte dello spazio, in mezzo a tutti i tavoli, disposti intorno ad esso. Era tutto perfetto e sarebbe stato sicuramente un grande successo.

New York, Giugno 2013

Nella settimana seguente, le cose furono molto movimentate. Sam vedeva Ella e Damon sempre meno in giro, ma onestamente non  le interessava granché, perché alla fine, ogni tanto, anche loro si davano da fare, nonostante lo facessero con grande disinteresse. Sam non aveva visto molto Anya, in quella settimana, solo qualche volta, quando la ragazza era venuta a trovarla, insieme a Dimitri e Nate. Quindi la bionda aveva detto ad Alaska e Travis di aggiungere anche loro alla lista degli invitati. All'inizio i ragazzi erano rimasti titubanti, non essendo loro Nephilim, ma Nascosti, ma quando si erano offerti di aiutarli, i due avevano dovuto cedere. Quasi tutto era ormai pronto, mancava solo da allestire, ma Sam calcoló che ci sarebbero voluti tre giorni più o meno, massimo quattro, e quindi avrebbero avuto ancora parecchio tempo. Di conseguenza, almeno quella giornata poteva essere dedicata al non pensare a niente e semplicemente divertirsi. Così lei, la sua "ragazza", Dimitri e Nate, uscirono quella sera, per andare in un locale, diverso dal solito. Un locale che Sam non aveva mai avuto il piacere di frequentare, ma che sembrava essere abbastanza  a posto. Bevve molto quella sera, ballando insieme ad Anya per diverse ore, quando verso le quattro di notte, decise che forse fosse il caso di tornare a casa. Aveva perso di vista sia Nate che Dimitri, ma ubriaca, così come Anya, entrambe giunsero, con un taxi all'Istituto, rinchiudendosi in camera fino alla mattina seguente, e quindi, dopo aver smaltito la sbornia, iniziare il duro lavoro che le aspettava.

La mattina seguente, Sam si svegliò abbastanza tardi per i suoi standard, verso le sette e mezza, e si sbrigo ad alzarsi e, dopo aver dato un leggero bacio alla ragazza che ancora dormiva di fianco a lei, uscì dalla stanza. Proprio in quel momento, vide Ella Herondale uscire dalla stanza del suo fratellastro, cercando si fare il più silenziosamente possibile. Ah guarda un po', allora le sue ipotesi erano proprio vere.

"Ella ciao" Esclamò ad alta voce Sam, fece do completamente arrossire la mora, che si immobilizzò immediatamente, come se fosse stata scoperta sulla scena di un crimine "Non pensavo fossi il tipo di Damon, onestamente. In realtà, non pensavo fossi il tipo se la spassasse con qualcuno solo per divertimento" Continuò quella ridacchiando. Ella cercò in tutti modi di trovare una via di fuga, ma alla fine fu costretta ad ammettere che quella fosse proprio la verità. E, citando le sue parole, 'Lei, Ella Herondale', andava a letto con Damon Morgenstern'. Esilarante, proprio quello non se lo aspettava. Ma alla fine, aveva scoperto il perché di tutti quei segreti. E diciamo che era una buona spiegazione. Forse lei sarebbe riuscita a far ragionare Damon... forse.

 

Pov Damon
Stupido ballo del cazzo. Ma perché? Che problemi avevano quei maledetti scarafaggi multiuso? Questi, o molto simili, erano i pensieri di Damon negli ultimi giorni, avendolo Sam e i suoi amici del Conclave, praticamente schiavizzato e costretto a fare quell'enorme stupidata, ovvero organizzare uno scempio di evento. Ovviamente, lui non avrebbe partecipato. Aiutare era un conto, dovendo stare attento a non destare sospetti, ma non ne avrebbe sicuramente preso parte. In ogni secondo, in ogni minimo angolo, tutti parlavano di quello schifo. Che cosa ci trovavano di tanto speciale? Un sacco di persone, in ghingheri, che ballavano ammassati in una sala, sopra le note di una musica incredibilmente deprimente. Per fortuna, rimaneva un'unica cosa a consolarlo. Nella stanza di Lydia, che aveva accuratamente perquisito, non aveva trovato nessun tipo di documento datato 1995. Ma non si poteva dire lo stesso in quella di Robert, nella quale, nel cassetto della biancheria, aveva scoperto un mucchio di fogli molto interessanti. Ovviamente i due istruttori non erano stati presenti, nell'ultima settimana, all'Istituto, e ciò gli aveva praticamente consegnato il via libera. Erano impegnati in qualche 'missione diplomatica', come loro avevano detto, ma secondo Damon - e non ditemi che non ci avete pensato anche voi - si erano rintanati a fare sesso da qualche parte. Non si era ben compreso il loro rapporto, ma secondo il ragazzo, andava ben oltre alla professionalità. In ogni caso, ritornando ai fogli, ve ne erano talmente tanti, che ci impiegò una buon'ora a selezionarli, ma alla fine trovò quello che cercava. 5 Maggio 1995, omicidio di una certa Abigail Garcia, strega. A quanto pareva, i loro sospetti si erano rivelati fondati. Niente 2022, purtroppo. Il rituale si sarebbe concluso a breve, il prossimo plenilunio probabilmente che, se Damon non errava, doveva essere verso la fine del mese. Avevano circa tre settimane, avrebbero architettato qualcosa.

Quella mattina, Damon si sentiva meravigliosamente attivo, pronto per iniziare a lavorare, nonostante fossero come sempre le quattro. Ella era nuovamente nella sua stanza, seduta a gambe incrociate sul letto, intenta a leggere l'enorme librone delle creature Infernali.

"Non c'è niente di interessante qua, Dam" Le disse la ragazza, alzando gli occhi verso di lui e sbuffando leggermente. Dam. Lo aveva chiamato con un soprannome. Era da tempo che ormai non glielo sentiva più dire. Da anni, da quando ancora erano dei semplici bambini che giocavano nel prato, inconsapevoli del male che dominava il loro mondo. E sentirglielo ripetere gli procurò una stretta al cuore.

"Abbiamo già letto tutto il possibile, non c'è nient'altro su questo cavolo di rituale, o quel che è." Continuò Ella, chiudendolo con un tonfo. Damon avrebbe voluto rimproverarla di non far rumore, ma alla fine non lo fece. Non le piaceva sgridarla, non dopo tutto quello che stavano passando in quel periodo. Era consapevole di quello che stesse passando, perché lui provava esattamente lo stesso: le occhiaie presenti sui volti di ambedue i ragazzi indicavano la loro enorme stanchezza, dovuta al poco sonno. Infatti, oltre a svegliarsi alle quattro ogni singola mattina, per poter lavorare, andavano a dormire molto tardi per lo stesso motivo. Ma ora che avevano i documenti anche dell'ultima serie, o della prima secondo l'ordine cronologico, tutto sarebbe stato probabilmente molto più facile.

"Abbiamo il movente, quindi. Ci manca solo scoprire l'assassino, o forse dovremmo dire gli assassini. Penso che siano più di uno" Prese a dire il ragazzo, per poi ricevere un cenno positivo dalla mora.

"Devono c'entrare le lettere. Ora abbiamo tutta la serie. Dobbiamo decifrare il codice." Continuò la ragazza, determinata. Damon l'ammirava per tutto quello che stava facendo. Non tutti, come lei, si sarebbero messi in gioco in quel modo, per salvare, non sé stessi, perché non era quello che i due stavano facendo, ma tutta l'umanità. Il Conclave era cieco, se considerava tutto quello solo un problema di seconda classe, preferendo concentrarsi su uno  stupido ballo, ma loro gliel'avrebbero fatta vedere. Avrebbero dimostrato di avere ragione.

"E tu hai qualche idea di come farlo?'" Le chiese Damon, seduto di fronte lei, con la schiena appoggiata al muro. Ella scosse la testa, come per rispondere negativamente. Con tutto quel lavoro, i ragazzi quasi non notarono l'orario, le sette e mezza, quindi Ella si affrettò immediatamente a tornare nella propria camera. Mentre stava per chiudere la porta, Damon sentì tuttavia un'altra voce. La voce di Sam. Il ragazzo cercò di origliare, cercando di comprendere il più possibile, ma la soluzione che Ella adottò, lo rese pienamente soddisfatto. Affermare che loro due andassero a letto insieme. Semplicemente geniale. Così nessuno si sarebbe più chiesto perché passassero così tanto tempo insieme, nella camera di Damon soprattutto. Le voci dopo qualche minuto cessarono, e ben presto giunse l'ora della colazione. Damon scese in cucina, sorridendo ad Ella, che ricambiò. E ovviamente quel gesto suscitò molto scalpore, segno che Sam dovesse aver parlato. Tutti gli altri erano già lì, compreso Dimitri e l'altra ragazza, Anya, gli amici di Sam che li avrebbero aiutati ad affrettare il lavoro che loro attendeva e che li avrebbe tenuti occupati per i due giorni seguenti. Non vi era però quello moro, di cui il giovane Morgenstern nemmeno rammentava il nome; ma nessuno sembrò farci caso. La colazione terminò e, quando tutti ebbero fatto silenzio, Sam prese la parola, mentre Damon sentiva afferrarsi per un braccio ed trascinarsi indietro. Quando si voltò, vide, davanti a lui, il volto contrariato di Daniel, che lo fissava, mentre dalle sue labbra uscivano le seguenti parole: "Che cazzo hai fatto a mia sorella?"

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Buongiorno babiees. Decisamente questo capitolo mi è venuto più lungo del solito, e diciamo che abbiamo un'importante informazione, riguardo al movente. Ringrazio il mio vocabolario di latino, per avermi aiutato a scrivere, ma non il mio cervello, che mi procura l'sipirazione di notte, impendendomi di dormire. Maledetto. Spero quindi che ne siate valsa la pena e che ne siate soffisfatti.

 

P.S. Mi sono accorta di aver commesso un errore con le lettere, nel capitolo precendente (?) o forse quello prima ancora, quindi l'ho modificato. Ci tenevo a precisarlo

 

 

Al prossimo capitolo

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