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Autore: rora02L    02/06/2015    7 recensioni
One shot scritta in prima persona nei panni del Capitano Uncino, tratta della sua relazione con la protagonista Emma.
Tratto dal testo: " Lei mi ha cambiato, da quando l’ho incontrata non sono più stato lo stesso. Dal momento in cui ho incontrato il suo sguardo sospettoso, ma di un azzurro disarmante. Mi sono subito innamorato di quei suoi lineamenti duri e delicati, perché lei non è una donna qualsiasi. Di bionde ce ne sono tante. Ma nessuna è come lei. Perché io non amo nessun’altra. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Non capiva che l'amavo ...

Non capiva che l’amavo – Paolo Meneguzzi
“Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io morivo
quante notti ho pianto senza fare niente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.”




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Emma. Un suono bellissimo, un nome dolcissimo.

Pan mi sta mettendo alla prova, con questa rivelazione. Lo capisco benissimo e la parte gelosa ed egoista di me vorrebbe non dirle nulla. Ma così facendo, tradirò la sua fiducia e condannerò Neal ad un destino ben peggiore della morte: restare per sempre sull’Isola Che Non C’è.
Non appena spiego ad Emma che Neal è ancora vivo, vedo nei suoi occhi una scintilla di amore e di speranza. Serro la mascella, chiedendomi come mai non riesce a capire che l’amo. Possibile che quel bacio così appassionato e travolgente non abbia significato nulla per lei? Davvero non ha sentito quel brivido intenso che io ho provato?
La seguo ancora una volta, mentre ci dirigiamo alla Caverna dell’Eco. Anche in questo caso, so che cosa frulla nella mente di quel piccolo demone di Pan: vuole metterci l’uno contro l’altro. In particolare, vuole farmi svelare il mio sentimento per Emma, mettendo così me e Bealfire l’uno contro l’altro, per conquistarla. Ma non mi importa. Lei deve sapere, sono stanco di nascondermi dietro alla maschera del cattivo che cerca redenzione. Io non lo faccio per me, questa volta no. Lo faccio perché voglio stare con Emma e voglio che lei sia orgogliosa di me.
Una parte di me, odia Neal per quello che ha passato con Emma e per ciò che rappresenta per lei. Ma non lo eliminerei mai, gli voglio bene. 

~

Non faccio altro che pensare a quel bacio sull’Isola. Ne desidero altri, da lei. Solo da lei. Questo pensiero mi tiene sveglio la notte, facendomi rigirare nel letto. Il rumore delle onde del mare mi rilassa un po’, ma il pensiero di Emma mi sta tormentando. L’ultima volta che ho provato a baciarla, mi ha scansato subito. Non si ricordava di me.
Una lacrima solitaria scende dai miei occhi, sporcandomi il volto con un rivolo nero. Da quando piango per una donna?
Per non parlare poi del suo spasimante-scimmia: passi Bae, ma mettersi con un mostriciattolo del genere proveniente da Oz non lo posso tollerare! Eppure, lei mi ha detto che lo amava. Per me invece cosa provi, Swan? Dovrei saperlo benissimo. Siamo tornati da poco a Storybrooke ed il tuo primo pensiero è stato per Neal. Non so nemmeno io dove si trova, ma mi ero illuso che, una volta ritrovati, avresti compreso i miei sentimenti. Ed avresti scelto me. Forse dovrò aspettare ancora… a quanto pare, un anno non è bastato.

~

Ora che Neal è morto, una parte di me sibila: “Ora non hai più concorrenza, Killian.” Ma adesso odio quella parte di me così meschina ed egoista. Lui era mio amico, gli volevo bene. Ed era il padre di Henry.
Guardo Emma piangere per la morte del suo amore, impotente. Vederla soffrire così, mi uccide. Mi fa impazzire, dato che non posso fare nulla per alleviare il suo dolore. La capisco, anche io mi sentivo così quando persi Millah.
Ho scelto la vendetta, spero che tu non faccia la mia stessa scelta. Perché era quella sbagliata. Ma non cambierei nulla di ciò che ho fatto, perché ogni passo che ho compiuto mi ha portato da te. Ne è valsa la pena, Swan. Perché tu sei tutta la luce del mio mondo. Finalmente la rivedo, dopo tanto tempo di oscurità. Ed è tutto grazie a te.
Emma non riesce a superare la perdita di Neal, che ha lasciato dentro di lei una impronta indelebile. Quindi preferisce concentrarsi sulla ricerca della Strega Perfida ed affidare suo figlio a me. Il ragazzo mi piace e credo di essere ricambiato. Almeno da lui, lo sono… dalla madre non sembra.
Il tempo in mare mi rilassa, riportandomi ai vecchi tempi in cui ero il terrore dei sette mari, insieme alla mia ciurma e alla Jolly Roger. Sorrido, ripensando alla mia amata nave, che volevo mettere al primo posto per dimenticarmi della Salvatrice. Ed invece… l’ho barattata per tornare da lei. Ma avrei fatto questo ed altro per rivederla.
Henry è ancora la peste curiosa di un anno fa, mi chiede di suo padre e delle nostre avventure per mare. Gli racconto poco, non capirebbe e lo confonderei ancora di più. Dovrò aspettare che gli torni la memoria per farlo. Ogni tanto, nomina l’ex fidanzato-scimmia voltante della madre. Sembrava proprio una bella vita, la loro. Capisco che Emma voglia tornare indietro, facendo finta che nulla sia successo. Ci ho provato anche io… e non ha funzionato. Mi ha solo riportato da lei.
Guardiamo insieme il cielo stellato, gli devo insegnare ad orientarsi con gli astri e non con quelle diavolerie moderne che ancora non comprendo. Mi chiedo se ad Emma piacerebbe questa lezione. Sorrido a me stesso, prendendomi in giro per questa mia idea così smielata e romantica.
Ti sei proprio rammollito, Capitano Uncino. E tutto per una donna… no, non è proprio così. Tutto per la donna.
Lei mi ha cambiato, da quando l’ho incontrata non sono più stato lo stesso. Dal momento in cui ho incontrato il suo sguardo sospettoso, ma di un azzurro disarmante. Mi sono subito innamorato di quei suoi lineamenti duri e delicati, perché lei non è una donna qualsiasi. Di bionde ce ne sono tante. Ma nessuna è come lei. Perché io non amo nessun’altra. Deve capirlo. Emma… perché non lo capisci ?
Henry mi chiede, mentre sono ancora perso nei miei pensieri: “Qual è la prossima stella?” Vede che non gli rispondo, guardando il firmamento in modo assente. Allora mi mette una mano sulla spalla, facendomi tornare sulla terra, e mi domanda: “A che stavi pensando? O meglio… a chi ?”
Come al solito, il ragazzino è sveglio. Sorrido in modo spavaldo e gli scompiglio i capelli bruni con la mano buona, per poi alzarmi: “Direi che è tardi, ragazzino. Ti riporto a casa.” Henry mi segue per le vie della cittadina, per poi dire, a pochi metri da casa sua: “Non sono uno sciocco… ho visto come guardi mia madre. A me sta bene, ma solo se la rederai felice.” Il suo tono è duro ed il suo sguardo penetrante mi impone di prometterglielo. Così, con la mano sul cuore, faccio il mio giuramento: “Prometto di prendermi cura di tua madre, ragazzo. Io… ci tengo davvero molto a lei, non vorrei mai farla soffrire. Farò del mio meglio.” Il giovane annuisce ed entra dentro casa, accolto dal resto della sua famiglia. Emma mi aggiorna sulle sue ricerche, ma non sembra che abbiano trovato grandi piste.

~

L’acqua mi sta entrando nei polmoni, non riesco a respirare, mi manca l’aria. Che ironia della sorte, un pirata che muore affogato in una cisterna!
Dopo poco perdo conoscenza, la riacquisto solo quando sento l’aria tornare ed un dolce calore sulle labbra. Apro gli occhi e sputo acqua, per poi toccarmi le labbra. No. Fisso Emma, che mi guarda sconvolta e visibilmente in pensiero per me. Non puoi averlo fatto… non per me.
Ma leggo nel suo sguardo che lo ha fatto eccome: mi ha baciato, per farmi la respirazione bocca a bocca. Non era propriamente un bacio d’amore, ma era sempre un bacio. Perché sei stata così sciocca da rinunciare ai tuoi poteri per me?
“Che cos’hai fatto, Swan?!” grido per sgridarla, ha appena compiuto una grandissima imprudenza. Ed io che mi ero impegnato tanto per evitarla, per proteggere lei e le persone che ama. Stupida!

~

Il vortice spazio-temporale sta per risucchiare Emma, mentre io tento di salvarci entrambi grazie all’aiuto del mio uncino, arpionato sul terreno. Ma la mano della donna mi scivola tra le dita, facendola precipitare.
Dannazione! Swan, ti seguirò anche all’Infreno.
Allora mollo la presa e ci ritroviamo nella Foresta Incantata, il mio mondo. Ma non nel mio tempo. Se questo è l’unico modo di passare del tempo solo con Emma… ok, mi arrendo.
Lei è agitatissima, comprendo la sua preoccupazione, dato che non abbiamo il biglietto per il ritorno. Ma è inutile stare ad agitarsi, dobbiamo agire e trovare un modo per tornare a casa. Ad Emma viene in mente che l’unico in grado di aiutarci è il Signore Oscuro. Anche se odio chiedere aiuto al Coccodrillo e anche se molto probabilmente tenterà di uccidermi, è l’unica opzione. Stranamente, non sono troppo turbato da questo viaggetto in solitaria con la signorina Swan, anche se non è una vacanza alle Fiji. Ho il rhum, sono vivo ed Emma è qua con me… cos’altro potrei desiderare?
Ci mettiamo in marcia e nonostante tutte le mie premure  Swan combina un disastro coi suoi genitori, anche se in modo accidentale, mettendo così a rischio il futuro come lo conosciamo noi.

~

Non immaginavo che il nostro primo ballo insieme sarebbe stato organizzato dal Coccodrillo e che di mezzo ci fosse il matrimonio dei suoi. Ma poco male, godiamoci l’attimo: Emma è spettacolare, con quel vestito rosso fiamma. Lei è nata per essere una principessa.
Appena la prendo tra le mie braccia per farla danzare, impara alla svelta i passi. Ed i nostri sguardi non si staccano nemmeno per un attimo. So di essere molto affascinante, ma nei suoi occhi vedo un rapimento che desideravo vedere da un sacco di tempo. Finalmente sento il suo cuore tra le mie mani, la sento mia. La prendo per mano dolcemente, conducendola nei passi di danza. Vorrei che questo momento non finisse mai… è lo stesso per te, Emma?
Ma abbiamo poco tempo per divertirci, dobbiamo aiutare la madre di Emma a rubare quello stramaledetto anello di fidanzamento. Riusciamo a far scappare Biancaneve, ma Emma viene catturata davanti ai miei occhi. Vorrei liberarla all’istante, ma mi rendo conto che non ne ho la possibilità e che devo chiedere aiuto. Resisti, Swan.

~

Sospiro, davanti allo specchio del negozio di vestiti di Storybrooke. Non capisco ancora bene la moda del tempo, ma mi sono fatto dare un paio di consigli dalla commessa, che ha ceduto subito al mio infallibile fascino. Sono un po’ agitato per stasera, voglio che sia tutto perfetto. E per ora, le cose non sono andate per il verso giusto. Ho dovuto seguirla fino ai confini della terra e del tempo davvero, ma non me ne pento per nulla. Lo rifarei ancora, pur di riabbracciarla.
Immagino che la giacca di pelle nera le piaccia, dato che anche lei ne indossa una, anche se rossa. Ma trovo quel colore troppo appariscente per me, d’altronde sono pur sempre un pirata. Il nero andrà benissimo.
Prenoto personalmente un tavolo per due ad una locanda al limitare della cittadina, un posto tranquillo e dall’atmosfera romantica. Spero che ad Emma piaccia. Manca solo la sorpresa finale: la mia mano. Desidero così ardentemente toccarla, accarezzarla, stringerla con entrambe le mani, senza temere questo uncino. So che per lei non è un problema, ma voglio essere un uomo migliore. E cominciare riprendendomi la mia mano mi sembra un buon inizio. Anche perché ho un modo per convincere l’Oscuro a farlo senza che io debba dargli in cambio qualcosa: basterà il mio silenzio sul suo piccolo malvagio segreto.
Inizio a chiedermi se lei sia nervosa quanto lo sono io o impaziente come lo sono io. Sorrido, immaginandomela davanti ad uno specchio con sua madre, a provare chissà quali bei vestitini per scegliere il migliore per stasera. Ma tanto so che sarà ugualmente bellissima da togliermi il fiato, lo è sempre.

~

Sono da qualche parte nel bosco, il più lontano possibile dalle case di Storybrooke e soprattutto sono da solo. Regina mi ha consigliato di non farlo, tutti lo hanno fatto. Ma non ce la faccio più, starle lontano senza sapere che ne è stato di lei mi tortura. E non ho ancora avuto la possibilità di risponderle. Guardo il pugnale, con il suo nome inciso sopra a caratteri gotici neri. Sospiro, ripensando a quanto in passato avevo desiderato tenere in mano quella lama dai poteri maligni per uccidere il Coccodrillo ed attuare così la mia vendetta. Ironia della sorte o cosa… adesso questo coltello mi ha portato via l’ultimo raggio di luce che era comparso nella mia vita millenaria e solitaria, oscura e senza speranza.
Ho paura, ma decido ugualmente di farlo: invoco il suo nome per tre volte, come si faceva con Tremotino, sperando che abbia lo stesso effetto: “Emma Swan… Emma Swan!”
Una nube oscura compare davanti a me ed una donna incappucciata appare. Ha il volto abbassato, sembra non voglia rivolgermi lo sguardo. Ma io la riconosco subito ed il mio viso si distende in un sorriso sollevato, mentre mi avvicino a lei: “Swan, tesoro…”
Lei si ritrae di un passo, tremando. La guardo sorpreso: “Emma… sono io, Killian…” La bionda sibila, con una voce roca ed oscura che non avrei mai associato a lei: “Per favore, non ti avvicinare.”
Mi ricorda qualcosa questa scena. Ah, quando Emma aveva perso il controllo dei suoi poteri. Temo però che questa volta la situazione sia più seria. Mi avvicino lentamente: “Perché? Non hai il pieno controllo del Signore Oscuro che c’è in te?” Ho il pugnale, quindi mi risponderà in modo sincero. Lei annuisce ed allunga una mano per allontanarmi: trema. Ma io non mi lascio spaventare: “Sono bravo a sopravvivere, ricordi? Lasciami avvicinare, so che non mi farai nulla, Swan.” Lei scuote la testa contraria, ma non può fare nulla contro i miei ordini.
Mi avvicino ancora, metto il pugnale in una tasca interna della mia giacca e stringo la sua mano, intrecciando le nostre dita. La sento trattenere il respiro. Sorrido e le chiedo: “Emma, per favore: mostrami il tuo volto. Mi manca…” Lei sobbalza sorpresa e risponde: “Killian… non posso. Ti prego, non costringermi. Lo faccio per te …”
La sento singhiozzare e temo il peggio. Proprio per questo insisto: “Per favore, tesoro. Voglio vedere il tuo viso per guardarti negli occhi e dirti quanto ti amo anche io.” Lei si blocca e non dice più nulla. Allungo l’uncino verso il cappuccio, tenendo la mano intrecciata alle dita della mia amata. Alzo il cappuccio scuro, stando attento a non ferirla in alcun modo.
I miei occhi si riempiono di orrore e di lacrime alla vista del suo bel viso ora ricoperto di squame azzurrine. Gli occhi di Emma si abbassano per la vergogna. Apro la bocca in cerca di qualcosa da dire, ma non riesco a trovare alcuna parola per confortarla. Una lacrima solca il mio viso. Emma la vede e fa una smorfia di pura sofferenza. Non sapendo che fare, seguo l’istinto: la attiro a me prendendola per la nuca e la abbraccio, tenendola stretta a me. Sento il profumo dei suoi capelli ed il suo volto deformato contro il mio petto, ma non mi importa: è sempre la mai amata Emma. Mi allontano leggermente da lei, ma solo per poterla baciare sulle labbra pallide e tremanti. Spero ardentemente che questo bacio di vero amore la salvi. Sono così concentrato e preso dal bacio che non mi accorgo del fatto che Emma è riuscita a sottrarmi il pugnale. Me ne rendo conto solo quando ne sento la fredda lama sulla mia gola.

Mi sveglio di soprassalto, madido di sudore, a bordo della mia Jolly Roger. Vado subito a controllare se il pugnale è ancora al suo posto e tiro un sospiro di sollievo quando lo vedo nel cassetto del comodino accanto alla mia branda. Alzo la testa al soffitto, mi sento sfinito e sconfitto. Ormai è passata una settimana da quando Emma si è trasformata nel Signore Oscuro e Tremotino non si è ancora ripreso, purtroppo per noi. Mary Margaret e David hanno deciso di affidarmi il pugnale, dicendo che Emma vorrebbe lo stesso, sono l’uomo a cui affiderebbe la sua vita ad occhi chiusi.
Faccio spesso questo tipo di incubi in cui lei tenta di uccidermi, in cui vedo il suo volto deturpato dall’oscurità e dalla malvagità. Mi piange il cuore ogni volta, senza che questo dolore cessi. Mi sento morire ogni giorno di più.
Decido di salire sul ponte a prendere una boccata d’aria, anche se sono le due di notte. Le stelle sono nitide e brillanti nel cielo, la luna invece è nascosta dalle nubi. Ho portato con me una foto che ritrae me ed Emma, prima che tutto questo accadesse: i suoi occhi azzurri sono allegri, il suo sorriso è di pura gioia e mi tiene vicino a sé, le nostre mani sono intrecciate sotto al tavolo.
Sorrido, ripensando al nostro primo incontro. Davvero poco romantico. Ma non cambierei niente. Il desiderio di rivederla ad ogni costo mi sta dilaniando giorno per giorno. Non ce la faccio più, ma Regina e gli altri ritengono sia troppo pericoloso invocarla ora come ora, non avendo comunque alcuna idea di quanto l’oscurità abbia intaccato la sua personalità, le sue emozioni e le sue intenzioni. Ma io credo ancora in lei e nel nostro amore, ci crederò sempre.

Ti ritroverò, Emma. Devo dirti che ti amo.





Angolo autrice:
Di seguito, trovate la canzone che ho citato all'inizio e che mi ha aiutata nella stesura di questa FF.
Che dire, spero vi sia piaciuta e vi ringrazio per aver letto !
A presto, mi auguro ... per qualsiasi cosa, sapete come contattarmi ... ovviamente gradisco molto le recensioni !
Ciao ciao !
La vostra Rora-chan <3

https://www.youtube.com/watch?v=LOLR9nSGDek

 
  
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