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Autore: fedetojen    02/06/2015    2 recensioni
[Josh Duhamel]
“Nicole, spero che tu abbia dormito bene, ti aspetto oggi alle 13.30 al King Restaurant. Il tuo, Josh Duhamel”
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ti ho visto in mezzo a tanta bellezza…

Capitolo 2: Non infastidire il cane che dorme
 

Continuai a guardarlo, come se mi avesse appena chiesto di uccidere qualcuno. Respirai, e mi sedetti di nuovo.
Mi sorrise, e posando le mani unite sul tavolo, chiamò con un gesto del capo la cameriera.
Presi il menù sopra al mio piatto e iniziai a leggere e guardare i prezzi.

“Cosa prendete, signori?” chiese gentilmente la ragazza.

“Il solito per me. Nicole?” mi chiese facendomi alzare lo sguardo verso di lui, per poi riposarlo sul menù.

“Mi sa che oggi rimarrò a digiuno” dissi chiudendo il menù e posandolo sul piatto. I piatti costavano di più di un mio intero salario.

“Il solito anche per lei” disse Josh sorridendo alla cameriera, che se ne andò felice.

“Bastava scegliere un piatto, pago io” disse sfoderando la sua carta dorata. Alzai gli occhi al cielo.

“Sai cosa detesto delle persone come voi? Intendo quelli famosi e ricchi…? Che cercate in ogni momento, di mettere in evidenza quanto siate famosi e ricchi di risorse” dissi guardandolo dritto negli occhi.

Aveva un sorriso sulle labbra e non smetteva di osservarmi, mentre con un gomito appoggiato al tavolo, sosteneva il suo volto con la mano.

“Sei sempre così schietta?” mi chiese indicandomi, mentre riposava nella tasca la scheda dorata.

“Sì, diciamo che è una mia particolarità” dissi con un sorriso tirato.

“Aggiungerò questa tua qualità alla lista” mi disse appoggiando entrambe le braccia sul tavolo, e preparandosi per mangiare.

Appena i piatti arrivarono sul nostro tavolo, sgranai gli occhi: una bistecca con insalata e vino rosso.

“Lista?” dissi poi riflettendo alla sua frase.

“Sì. Ci sono già nella lista: eleganza, portamento, disciplina e ora sincerità” disse prima di prendere un boccone di carne.

“Certo…” dissi osservandolo, mentre iniziava a mangiare.

“Mi hai visto una sola volta in abito da sera, che già dici che ho portamento e disciplina. Non ti sembra un po’ troppo?” dissi cercando di tagliare la carne.

“So riconoscere determinate qualità quando le vedo” mi disse sorseggiando il vino.

“Oh, mi ero dimenticata con chi sto parlando” dissi con sarcasmo.

“Sarcasmo…aggiunto alla lista” mi disse sorridendomi.

“Le scrivi o le impari a memoria…le mie ‘qualità’?” chiesi iniziando a mangiare.

“Dipende…vuoi che le scriva?” mi chiese con un sorriso malizioso.

“Soffri di alzheimer?” chiesi posando per un momento la posata sul piatto. Quasi si affogò, per poi darsi alcuni colpi sul petto e rispose.

“No! Che io sappia no!” mi disse divertito. Scoppiai a ridere come una scema, ripensando a che domanda insensata gli abbia fatto.

“Mi piaci quando ridi” mi disse d’un tratto. Mi fermai e lo osservai: mi stava osservando come quando un pittore guarda il proprio lavoro.

“Sai, forse in tutto questo casino, sei la cosa più vera che vedo dopo anni e anni di lavoro. Stare a contatto con gente famosa come me, a volte mette in risalto quanto le persone farebbero di tutto per essere calcolate e per ricevere attenzione. Tu, invece, sembra come se tutto questo non lo chiedi. Tu chiedi di vivere la tua vita in semplicità, senza i riflettori puntati addosso, o sbaglio?” mi disse curioso.

In pochi minuti è riuscito a capire tutto di me, è riuscito a leggermi dentro lasciandomi nuda.
Anche se indossavo i miei indumenti davanti a lui, in quel momento mi sentivo nuda, spogliata di tutto, perfino dei miei pensieri.
Dopo che rimasi a guardarlo per qualche secondo, continuai a mangiare, imbarazzata.

“Quando una donna non parla vuol dire o che ho ragione, oppure sta escogitando qualcosa” mi disse facendomi fermare, per poi continuare a mangiare.

Sentivo ancora il suo sguardo addosso a me, come un peso che trascinavo.

“La smetti di…osservarmi?” chiesi alzando lo sguardo verso di lui.

“Non ti sto osservando: ti sto studiando” mi disse appoggiando la schiena alla sedia e unendo le mani.

Mi venne la pelle d’oca appena terminò la frase. La sua voce, profonda e calda, percorse le mie orecchie, per poi irradiarsi in tutto il corpo.
Mi sentivo strana, come un pesce fuori dall’acqua. Mi alzai e presi la mia borsa, dirigendomi all’uscita del ristorante.

“Taxi! Taxi!” ma perché quando ti serve un taxi, non arrivano mai?

Invece di un taxi, si fermò proprio davanti a me un’Audi decappottabile, dalla quale uscì un’autista del ristorante.

“Sali” mi disse Josh, prendendo le chiavi dal ragazzo. A cosa serviva opporre resistenza? Aprii la portella ed entrai. Partì senza preavviso.

“Visto che non hai mangiato, ti preparerò qualcosa a casa mia” mi disse voltandosi per qualche secondo, per poi spostare lo sguardo sulla strada.

“Non ce n’è bisogno” dissi subito.

“Devo, invece” disse mentre cambiò bruscamente marcia, e la macchina si spinse molto velocemente in avanti, facendomi quasi credere di avere il cuore in gola.

Appena arrivammo davanti ad un edificio, scendemmo e seguii senza fiatare Josh.

“Home sweet Home” disse appena aprì la porta di casa.

Bella, pensai appena vidi un pianoforte nell’enorme salotto.
Mobili che luccicavano per il pulito, colori vivi e pieni di vita.

“Mi vado a cambiare. Arrivo subito” mi disse prima di sparire in una stanza del corridoio.

Camminai mentre guardavo i quadri posti sul muro, e finii per proseguire nel corridoio.
Mi fermai appena vidi in una stanza, dallo specchio, la figura di Josh mentre si cambiava la maglia ed era a petto nudo.

“Ti ho vista, sai?” mi disse guardandomi dallo specchio.

Subito imbarazzata, ritornai nel salotto e lo aspettai mentre nervosamente mi toccavo le dita delle mani.
Appena alzai lo sguardo, lo vidi alla fine del corridoio che mi guardava divertito: in mano aveva la maglia ed era a petto nudo.

“Rimarrei a petto nudo se fossi da solo in casa, ma visto che ho un ospite lo chiedo: posso rimanere a petto nudo?” mi chiese sorridendomi.

“No! Rimettiti subito la maglia” dissi, come se fosse un ordine.

“Va bene, vorrà dire che rimarrò a petto nudo” mi disse buttando sul divano la maglia. Ok, non posso dire che non abbia un fisico mozzafiato, ma perché me l’ha chiesto?

“Perché chiedere se poi fai di testa tua?” chiesi avvicinandomi alla cucina.

“Curiosità. Ero curioso sul come rispondessi” mi disse mentre prendeva la pasta, una padella e dei pomodori.

“Che mi venga un colpo! Un uomo che cucina” dissi sedendomi.

“Non aspettarti molto” mi disse divertito.

“Lo sapevo” dissi a braccia conserte.

“Lo so che sotto sotto, mi stai amando” disse voltandosi a guardarmi, per poi continuare a cucinare.

“E perché?” chiesi curiosa.

“Perché sono semi-nudo, e sto cucinando per te. Cosa vuoi di più?” mi chiese mentre cucinava.

“Un martini?” chiesi alzandomi e avvicinandomi.

“Anche spiritosa vedo!” disse mentre tagliava i pomodori.

“Attento! Non vorrai mica tagliarti vero?” chiesi divertita.

“Vuoi?” mi disse porgendomi il coltello. Non me lo feci ripetere e appena lo presi iniziai a tagliare i pomodori.

“Ci sai fare” mi disse mentre saltava in padella la pasta.

“Anche tu” dissi mentre lo guardavo cucinare.

“Ti metti sempre così in mostra?” chiesi lavandomi le mani.

“Dipende” disse sorridendo.

Rimasi con le mani a mezz’aria, mentre cercavo qualcosa con cui asciugarmi.
Le mani di Josh presero i miei polsi e mise le mie mani sul suo collo.

“Fa caldo lì vicino” mi disse come scusa, mentre continuava a usare le mie mani bagnate per rinfrescarsi.

“Sì, come no” dissi togliendo le mie mani dal suo corpo. Mi sedetti e aspettai.

“Piatto all’italiana” dissi leccandomi i baffi.

“Buon appetito” disse sedendosi e iniziando a mangiare. Non so perché non riuscivo a levargli gli occhi di dosso, e se ne accorse.

“Ti piace?” mi chiese pulendosi le labbra.

“Buonissima” dissi indicando la pasta.

“Non intendevo quello, cara” mi disse lasciando le posate e adagiandosi sulla sedia.

“E a cosa ti riferivi?” chiesi innocentemente lasciando le posate e guardandolo.

Continuava a guardarmi sorridente, e non potevo non ricambiare il sorriso.
I suoi occhi avevano una luce diversa, forse per colpa del sole che batteva sulla cucina.
Mi alzai e mi diressi verso il pianoforte. Suonai qualche tasto a caso, e appena sentii lo stereo accendersi e una melodia dolce iniziare, mi voltai.
Lasciò il telecomando e si diresse a passi lenti verso di me.

“Vieni” mi disse prendendomi i polsi e unendoli dietro la sua nuca.

Avvicinò delicatamente il mio volto al suo petto e lo appoggiò.
Iniziammo così a ballare, o meglio a dondolarci a destra e a sinistra, mentre mi teneva salda tra le sue mani.
Mi lasciai andare a quel ballo, mentre con gli occhi chiusi, sentivo il calore e il profumo del suo corpo.
Eravamo solo io e lui in quell’enorme casa, con il sottofondo di un pianoforte.
Una giravolta inaspettata, una stretta più forte, i nostri volti vicini e i respiri che si mischiavano.
Occhi chiusi, mentre la sua mano mi accarezza dolcemente la guancia.
Respiro e non appena capisco che si sta avvicinando troppo, parlo.

“Non farlo…” dissi aprendo gli occhi.

“Perché…?” mi disse continuando ad accarezzarmi la guancia e guardandomi fisso negli occhi.

Mi allontanai senza dirgli nulla.
Continuò a guardarmi perplesso e pieno di perché, con le braccia aperte in attesa di una spiegazione.

“Guardati…bello, famoso e ricco. Io cosa centro?” dissi a braccia conserte.

“Tu ti sei mai vista? Bella, bruna, snella, occhi da urlo…cosa posso volere di più?” mi chiese avvicinandosi.

“Si ma non è questo quello che voglio io” dissi avvicinandomi alla porta e uscendo.




ANGOLO SCRITTRICE: Salvee gente :D spero la storia vi stia piacendo. Voglio sapere cosa ne pensate quindi, recensite! XD Vi lascio con Nicole e Josh :*

Nicole

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Josh *__*
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