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Autore: kikka_67    02/06/2015    2 recensioni
Mi chiamo Rachel, sono una fotografa, una freelance se volete, quella che volgarmente viene anche indicata con un nome antipatico e obsoleto, sono una paparazzo. E’ da due giorni che “inseguo” discretamente la moglie bionda di un ricco magnate della finanza. Sembrerebbe la solita storia, una bella donna annoiata con un ricco marito molto occupato che intreccia una relazione clandestina con un uomo disponibile a …colmare le mancanze del suo illustre consorte. Fin lì tutto chiaro, una storia trita e ritrita nella sezione del gossip di un qualsiasi giornale, se non fosse che quell’uomo incauto che subisce il fascino datato della donna è un calciatore molto famoso, sulla cui vita sentimentale non si ha notizia alcuna….. finora....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’osservo sorridere seducente alla sua compagna, usare con garbo le lunghe dita affusolate  per  sfiorare  casualmente la  mano  sottile della donna  seduta  elegantemente  di fronte a lui.  Tony  O’Toole, capitano  della nazionale  di rugby,  è   veramente un bell’uomo,  lo  schermo non gli rende giustizia, dal vivo sembra più giovane dei suoi trentaquattro anni,  il vestito grigio che indossa  sembra fatto su misura per evidenziarne le spalle larghe e i fianchi stretti. Capelli castani leggermente schiariti dal sole  e meravigliosi occhi grigi. Sono una fan sfegatata e se non fosse che sono in incognito gli salterei addosso urlando pur di ottenere un suo  autografo, ma, ahimè,  prima di tutto il dovere! 
 Lei, Charlotte Monstard, gli  è  abbastanza  vicina   da permettergli di godere della seducente  visuale del suo decolté e delle lunghe gambe snelle  sapientemente accavallate,  lasciate scoperte dal profondo spacco  dell’ abito  di seta che indossa  di un brillante blu cobalto,  ma non troppo perché si possa evincere nulla  di  sconveniente in quella serie di sfioramenti  che paiono   apparentemente casuali,  agli occhi di un osservatore inavveduto.    Senza sforzo alcuno la donnina  riesce  chiaramente  nel suo intento, toccarlo e farsi toccare.  Secondo me è tutta un’enorme perdita di tempo, non capisco perché non si procurano una stanza in qualche albergo di lusso e non ci danno dentro per qualche ora,  invece di  filtrare  in uno dei locali più in voga  di Londra,  sfiorandosi accidentalmente  come due adolescenti inesperti!

 

Mi chiamo Rachel, sono una fotografa, una freelance se volete,  quella che volgarmente viene anche indicata con un nome antipatico e obsoleto,  sono una paparazzo. E’ da due giorni che “inseguo” discretamente la moglie bionda di un ricco magnate della finanza.  Sembrerebbe la solita storia,  una bella donna annoiata  con un ricco marito molto occupato che intreccia una relazione clandestina con un uomo disponibile a …colmare le mancanze del suo illustre  consorte. Fin lì tutto chiaro, una storia trita e ritrita nella sezione del gossip di un qualsiasi giornale, se non fosse che quell’uomo incauto che subisce il fascino datato della donna è un  calciatore  molto famoso,  sulla cui vita sentimentale non si ha notizia alcuna….. finora. Questo  servizio coadiuvato da tutte le foto che ho scattato in venti ore di pedinamento mi frutteranno una bella cifra. Questa lieta considerazione riesce sempre a farmi dimenticare che il mio lavoro è privo di una qualsiasi etica morale, che in realtà io non sono altro che una parassita della carta stampata e che invadendo la privacy dei personaggi famosi corro dei grossi rischi….  a fini legali,  ovvio.   Purtroppo tutti i posti disponibili per crocerossina erano già stati assegnati mentre ero in coda nella fila  dei disoccupati e con le buone intenzioni non si pagano né  l’affitto né le bollette! Siate comprensivi!


Con nonchalance cambio tavolo e mi siedo alle spalle di “Rodolfo Valentino” che imperterrito sussurra paroline  dolci alla sua compagna, la sua  voce è  leggermente roca  e vibrante, un tratto  molto  apprezzato dal suo  pubblico femminile,  che buffone!!  Lentamente mi ravvivo   i lunghi capelli  con una mano, fingendo  di volerli legare,  mentre mi sporgo verso di lui per cogliere qualche brano della loro conversazione.


- E’ stata una sorpresa incontrarti dopo tanto tempo, Charlotte. – mormora l’uomo.
- Anche per me è stata una piacevole sorpresa sapere che finalmente eri ritornato a Londra. L’ultima volta che ci siamo visti, non ci siamo salutati con animo  lieto… - replica  seducente la donnina.
- Hai ragione naturalmente e non credo ci sia bisogno di rinvangare la questione. –
- Tesoro hai frainteso le mie intenzioni e ti giuro che… -
- Non le voglio ascoltare le tue … ponderate scuse. Mi hai mentito e questo mi basta, Charlotte. Ho accettato di vederti solo perché… -
- Tony  stai bene? – chiede preoccupata.

 

§§

 

Un formicolio fastidiosissimo   m’irrita la pelle, a tratti  mi manca il respiro e gli occhi  lacrimano  abbondantemente, la causa di questo malore è certamente  il  profumo nauseante che infesta l’aria,  chiunque sia l’essere diabolico  che siede dietro di me, si è divertito a  mischiare   una svariata quantità   di profumi  e l’orripilante miscela  sta  inibendo i miei sensi,    costringendomi  a riconoscere l’unica sostanza a cui sono allergico. Prossimo ad un attacco d’asma  cerco di slacciarmi la camicia e la cravatta per riprendere fiato ma vengo strattonato bruscamente all’indietro, qualcosa o qualcuno  m’impedisce i movimenti, con un’ occhiata veloce comprendo la natura del mistero, sono  prigioniero  di  un groviglio di setosi riccioli  neri.


- Stai  fermo per pietà!! Non ti muovere  assolutamente!! Vuoi  lacerarmi il cuoio capelluto??!! – strilla il mio carnefice.

Il mio braccio viene  afferrato saldamente da due mani affusolate  che appartengono ad  una ragazzina che mi fissa terrorizzata,  con una forza insospettata mi costringe a torcerlo  per evitare  ulteriori  danni.  I suoi capelli   sono rimasti impigliati nella  chiusura del mio orologio.      Per un attimo  la guardo affannarsi  per risolvere la situazione  tentando  delicatamente di liberarli.  Non è una bellezza appariscente ma sibillina,  quella che cattura e conquista  l’attenzione dopo una  seconda e più attenta  occhiata.  Le labbra piene finemente cesellate sono piegate in una buffa smorfia imbronciata,  lunghe ciglia che le nascondono  gli occhi di un verde chiarissimo e la pelle perfetta senza un difetto  è colorata dall’ansia. Con la mano libera  slaccio    il cinturino  dell’orologio per poterlo sfilare, purtroppo mi sfugge dalle dita e cade sul pavimento portandosi dietro alcuni fili neri che rimbalzano sui miei pantaloni.

- Perché l’hai fatto?! Me ne hai strappato una decina!! Sommetto che  sei uno di quelli che si tolgono i cerotti senza  remore,  incurante del dolore!!  Beh… non vale per tutti sai?!! – brontola irata raccogliendo il mio Rolex in acciaio, piantandomi addosso uno sguardo accusatore.
- Cercavo di aiutarti,    mi sembravi  seriamente  in difficoltà, oltre al fatto che la  circolazione del mio braccio era totalmente bloccata! – replico  cortese.
- Perché stai piangendo? Non mi dirai che ti ho fatto male?! –chiede incredula e preoccupata.


 Tra un paio di settimane si  disputa  una partita importantissima per la squadra e il capitano non può mancare adducendo come scusa un infortunio al braccio causatogli da uno scricciolo  di donna! Non faccio fatica ad immaginare  i vari commenti “coloriti” con cui  mi   tormenterebbero  i compagni, per non parlare dei tifosi.

- No, non sei stata tu,  ma sono le esalazioni simili al  gas nervino  che provengono  dai tuoi vestiti che m’impediscono  di respirare normalmente! – borbotto asciugandomi le lacrime.
- Oh povero! Mi spiace immensamente, sono  una patita del banco della profumeria e a quanto pare questa mattina devo averne provati veramente troppi,  ma non credevo di essere un pericolo per la salute pubblica!! - 


Il sorriso divertito che le rischiara il viso  mi incanta,  rimango a fissarla come un idiota senza parole  mentre  indossa un soprabito nero e raccoglie le  borse dei suoi acquisti. Velocemente cerco una scusa qualsiasi per poterla trattenere, non ne vedo l’utilità ma vorrei sapere almeno il suo nome.  Un sospiro indispettito mi ricorda in modo tremendamente fastidioso   di non essere solo.

- Tony? –
- Ehm… si…. scusa. …. – sono incapace di distogliere la mia attenzione da quella ragazza.
- Beh.. vorrei dire che è stato un piacere conoscerti .. Tony,  ma sono cosciente che per farti cosa gradita,  è più   opportuno che mi   allontani subito  da qui.   Buona giornata. –


La seguo con lo sguardo  mentre cammina verso l’uscita e se non fosse che  ritengo altamente  scortese abbandonare una signora per seguirne un’altra,   l’avrei raggiunta con una scusa  e tentato di conoscerla meglio, ma  rassegnato a desistere dall’istinto,  riprendo il mio posto sospirando leggermente,  costringendomi a rivolgere la mia più cortese  attenzione alla mia amica.  Una parte di me sta ancora pensando a quel sorriso e stranamente  la fragranza del profumo che ancora permane nell’aria,   non mi da più fastidio.   

 

§§


Organizzare un trasloco in breve tempo non era stato difficile visto che tutto ciò che era stipato nel mio armadio  aveva trovato una comoda sistemazione  in due valige,  ma per  spostare  dal piccolo appartamento che  ho  condiviso con altri  ragazzi  per due lunghi anni, tutta  l’attrezzatura fotografica e i miei  libri, ho  mobilitato fino all’ultimo conoscente che sono riuscita  ad arruolare per aiutarmi  in questa delicata operazione. L’amore per la letteratura l’ho  ereditato  da mio   padre, professore universitario, che mi ha insegnato ad amare ogni singolo verso dei nostri più illustri poeti e scrittori. Sono  l’orgogliosa proprietaria di alcune prime edizioni  che risalgono  ai primi del Novecento, su cui sto  elaborando la mia tesi di laurea in Lettere Antiche   e Filosofia.  Quei preziosi scritti mi hanno seguita   quando ho lasciato il paesello natio  per trasferirmi in città e mi fanno  compagnia  nei momenti  di scoramento  che ogni tanto  attraverso.
  Lasciare  i  miei  coinquilini  è veramente  penoso,  sono degli amici  adorabili,  Maddie e Sandy   sono   delle ballerine  ma in mancanza di una scrittura, sfilano sulle  passarelle. Peter è  un sarto,  il genio creativo di una Maison, ama i vestiti delle donne ma non è  interessato a  intrattenere nessuna relazione sentimentale con  loro.   Non amano i libri come me,  ma sono simpatici  e quando siamo insieme il divertimento è  assicurato.  Il loro scopo principale  è  “adescare” un ricco pollo pronto per essere allontanato dalla sua  triste condizione di celibe spensierato.  Hanno le idee molto  chiare, frequentano assiduamente con altri personaggi  che bazzicano nel mondo dello spettacolo e della moda, i più  esclusivi club privati, partecipano ad estenuanti  party che durano fino all’alba pur di  conoscere l’uomo “giusto”… cioè quello  adeguato alle loro aspettative! 


§§

 

Per festeggiare il trasloco ho acquistato una piantina di pomodori che adesso  mi fissa allegramente dal davanzale della finestra in camera. Per  ringraziare tutti gli amici dell’aiuto,  ho organizzato una cena  per sabato sera,  ma questa prima notte nella mia nuova casa,  la voglio  passare da sola. Lasciare la casa dei miei e cercare di raggiungere un po’  d’indipendenza era stato faticoso, ma ho stretto i denti, mi sono  privata di tutto il superfluo pur di non chiedere nulla, dovevo dimostrare a me stessa che ero in grado di cavarmela. All’inizio ho fatto un mix di lavoretti pur di  sbarcare il lunario, dog sitter, marketing telefonico, fattorino per le consegne a domicilio, poi finalmente le  mie foto sono state notate da una rivista che si serve  nell’agenzia in cui le lascio in visione.  E’  nata una collaborazione che dura tuttora e la vendita delle  foto “compromettenti” del mio caro Capitano O’Toole , mi hanno fruttato abbastanza da  permettermi  di affittare questo appartamento, che si trova  in una zona  bellissima, piena di parchi e non troppo lontana  dal centro. 

 

§§

 

Durante la notte si è  alzato un venticello dispettoso che  aveva portato sopra il tetto del mio palazzo un vero e proprio  temporale. Mentre i lampi e i fulmini disturbavano la quiete notturna, la mia coscienza venne scossa dal rimorso per aver lasciato la piccola piantina fuori dalla finestra in totale balia degli agenti atmosferici. Con un ghigno scacciai quel pensiero molesto, non avevo nessuna intenzione di lasciare il mio nido caldo per sfidare il vento e la pioggia. Ma il sibilo  sinistro di una follata  più violenta  mi spinse a gettare fuori le gambe dalle coperte per recuperare la mia coinquilina vegetale. 
 Il vento gelido  s’infilava sotto la camicia da notte e neanche  i leggins che avevo infilato dentro ai calzettoni di lana m’impedivano di rabbrividire  violentemente, maledicendomi di non aver indossato la vestaglia aprii la porta finestra che dava sul  terrazzo. La povera piantina era in balia delle raffiche di  vento che schiaffeggiavano  senza pietà le tenere foglioline appena germogliate, cercai di allungarmi il più possibile per  prenderla  senza mettere i piedi sopra le mattonelle bagnate, ma purtroppo era troppo lontana.
Tutto successe all’improvviso,  un terribile tuono fece tremare i vetri della finestra mentre un’accecante lampo illuminava la piantina che sembrava chiedermi aiuto  e quando  un’ulteriore raffica di vento rovesciò il suo  vasetto, senza pensare alle conseguenze mi slanciai a “salvarla” lasciando incustodita per un nano secondo la porta finestra, che inesorabilmente, senza un ostacolo a fermare il suo cammino si chiuse con un tonfo.
 Il custode mi aveva spiegato che le chiusure delle finestre erano fornite di un congegno di sicurezza  per cui si potevano aprire solo dall’interno finché non si sbloccava una sicura vicino alla maniglia, cosa che naturalmente io non avevo fatto,  ergo sono  rimasta chiusa fuori dalla mia camera.
Con la testa appoggiata al vetro della finestra osservavo scoraggiata il mio caldo lettuccio, non era possibile! Perché questi  casini  capitano sempre e solo a me? Ma che avrò fatto mai di male nella mia vita precedente?!  Disperatamente cercavo qualcuno che potesse aiutarmi, ma a quell’ora di notte chi mai poteva essere così idiota da uscire nel proprio terrazzo per salvare una piantina di pomodori? Solo  Io!
Il mio appartamento è  situato al piano rialzato e tutto sommato  il prato ben curato sottostante  il  terrazzo non mi  pare  troppo lontano e facendomi coraggio scavalco  la ringhiera decisa a scendere per chiedere aiuto al custode.  Nei film sembra sempre tutto facile, l’eroina salta con un balzo, atterra precisa sulla tenera erbetta del prato senza farsi un graffio. A me non andò esattamente così,  ovvio!  Ero con le gambe a penzoloni che scalciavo l’aria in cerca di un qualsiasi appoggio e le mie mani,  paralizzate dall’aria gelida ,  non volevano saperne di  mollare la presa.  Lentamente  il panico  m’ invase, non ce la facevo   più,  la forza necessaria a sostenermi mi stava abbandonando. Domani i miei amici avrebbero  letto nella sezione della cronaca nera, “Trovata giovane fotografa senza vita, in pigiama  sotto il suo balcone di casa, si presume un tentato  suicidio…andato a buon fine…”

-  Mi faccia capire,  sta tentando di scendere o di salire? Se posso permettermi,   mi pare che questo sia  un ben misero  tentativo di furto con scasso!! -  mormora  una voce decisamente sardonica che proviene  da un punto non ben precisato sotto di me.


Giuro che non ne avevo l’intenzione, ma le mie mani all’improvviso lasciano  la presa ed io piombo addosso  al povero malcapitato che crolla  a terra schiacciato dal mio dolce peso. Naturalmente per finire in bellezza la disavventura invece di atterrare sulla tenera erbetta che avevo intravvisto dal mio balcone, finiamo sull’unico cespuglio,  presente nel prato condominiale,  di una sottospecie di cactus  altamente spinoso.


- Le spiace spostarsi?  Eviterei volentieri  di farmi perforare totalmente la schiena dagli aculei di questa maledetta pianta!! – sbraita   imbufalito il mio salvatore.
- Oh ma certo!! Quanto mi spiace!! Non so dirle quanto sono felice che lei sia rientrato tardi, rischiavo di farmi veramente male!! La ringr….. –


Come dicevo…io….  non sono una persona fortunata, ma neanche l’uomo che mi  fissa stralunato a bocca aperta lo è! Per parecchi minuti lo osservo in silenzio  mentre si rialza con calma misurando i gesti, forse per controllare di non aver riportato nessun danno a causa della caduta.  Lentamente un sorriso  gli piega le labbra ben disegnate  mentre scuote la testa incredulo.

- Dimmi  che stai partecipando  ad un pigiama party…a casa di una tua amica e che hai deciso, invece  di prendere una boccata d’aria, di improvvisarti alpinista e   che sei rimasta chiusa fuori... – mormora  speranzoso.
- Vorrei poterti  dire….. che hai ragione…..Mi sono trasferita oggi. Dimmi che hai appena lasciato la tua donna dopo una notte di sesso selvaggio e che stai ritornando a casa tua dall’altra parte della città….- replico guardandolo demoralizzata presagendo in anticipo la sua risposta.
- Vorrei poterti dire…. che hai ragione… Vivo qui da quattro anni. – replica ripetendo le mie parole con lo stesso tono avvilito.
- Decisamente non è la tua giornata fortunata,  Tony! Mi spiace per te, ma non ho nessuna intenzione di abbandonare il mio appartamento.  Ti prometto però che sparirò dalla tua vista all’istante se sei così gentile da indicarmi dove abita il custode. -  lo prego stancamente.
- Ti ci accompagno, Dio solo sa,  cosa saresti in grado di combinare durante un tragitto così breve! Prima che iniziamo ad ignorarci per spirito di sopravvivenza, potrei sapere come ti chiami,  Tony  O’Toole .. – mormora allungando una bellissima mano affusolata.
- Ok …  ti dico il mio nome solo se mi prometti che appena ci separiamo inizieremo ad evitarci … Rachel Dundee, contea di  Clare. -  preciso sorridendo,   stringendogli computa la mano.
- Ah… ecco sei una Banshee! – ridacchia divertito.
- Già … della peggior specie, quindi stai alla larga da me!! – borbotto mentre lo seguo tremante.


Alzando gli occhi al  cielo, Tony   mi copre le spalle con la sua giacca e dopo aver premuto un campanello parla brevemente con un certo Billy che dopo pochi minuti scende in  ciabatte e vestaglia  e decisamente scornato  gli consegna un passe-partout per poter entrare nel mio appartamento. Dopo averlo ringraziato profusamente ed essermi scusata più volte, il custode si allontana accennando un breve saluto solo al mio compagno.

- Come primo giorno non c’è male devo dire, ho superato notevolmente le mie più rosee aspettative! – sibilo sottovoce.
- Ti aspettavi qualcosa  di peggio  di  quest’avventura?!  Ragazza inizia a rinchiuderti in casa, tra poco devo giocare un derby molto importante, vorrei evitare infortuni gravi… ehm…. guidi la macchina? – chiede colto all’improvviso da un atroce dubbio.
- Quella Mini gialla è la mia… e la tua….?. –
- Quella Porche nera parcheggiata  di fianco alla tua…. – ammette deglutendo penosamente.
- Sai  quel detto,  cerca di conoscere   il tuo nemico per poterlo battere? Bene noi siamo  a un buon punto, adesso non ci resta che iniziare ad evitarci! Buonanotte Capitano. –
- Ah… sai  chi sono? – mormora quasi compiaciuto.
- Sono una tua fan….. normalmente ti pregherei in ginocchio per avere una foto autografata, ma abbi pazienza in questo frangente non  ho più energie da dispensare nelle suppliche. -   confuto senza forze.
- Buonanotte Banshee … è stato un piacere conoscerti e… sarà  un piacere evitarti! –  sussurra sorridendo veramente divertito.
- Ah.. ah molto spiritoso! –


Non sono sicura se sono più furiosa di essere stata vittima del suo sottile sarcasmo o per il fatto che mi abbia vista nella versione “mostro della laguna non mi fai un baffo” …… perché  non ho messo un pigiamino sexy? Perché non ho un filo di trucco e  ho i capelli che sembrano siano  stati aggrediti da un frullatore?  Perché il Cielo ha voluto che prendessi alloggio proprio  in questo condominio?  Solo  per farmi scoprire di avere il mio uomo ideale come vicino  di casa, che da domani inizierà ad evitarmi perché ha paura di me? PERCHE’?!!!!!


Ciao, qualsiasi riferimento a persone e fatti realmente accaduti sono assolutamente casuali. Il racconto è il frutto della mia fantasia e l'ho scritto per puro diletto e lo pubblico per chi ha voglia di leggerlo. Buona Lettura.
 
  
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