Spazi Vuoti
La notte, un fantasma solitario
scivola lento sotto antichi portici:
San Marco è illuminata e umida
senza te, turista abitudinario.
Nessuno sembra ricordarsi di Lei;
solo un fantasma con occhi dinamici
la vede ancora seduta sui gradini, timida,
all'ombra muta del campanile.
Ricordo ancora i suoi riflessi cerulei...
Ed è un cielo senza Luna e stelle questo,
mentre il cuore tra fili d'oro si perde
e rivive quell'amore troppo manifesto.
La notte, un fantasma solitario
dimentica antiche lacrime di pietra
e San Marco risorge tinta di verde
sulla vecchia tela del mio planetario.
Note autore:
Prima che qualcuno mi dica che ho sbagliato l'accordanza, specifico che San Marco è al femminile perché si riferisce a Piazza San Marco di Venezia. :)
Anche questa poesia l’ho scritta verso la fine del 2014; ho deciso di apportare qualche piccola modifica all'originale aggiungendoci delle rime e rendendo i versi delle quartine. Il significato originario c’è ancora tutto, ma così la trovo migliore. Spero di essere riuscita a trasmettervi qualcosa di… diverso. Mi sto rendendo conto che forse le mie poesie sono abbastanza ermetiche, ma a me piacciono così; per esempio, senza svelarvi troppo, vi dico solo che i fili d’oro sarebbero dei capelli biondi. Beh, fatemi sapere, se vi va.