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Autore: goingbacktothetime    05/06/2015    0 recensioni
Ambientata inizialmente l'11 settembre 2001 la storia si svolge nel 2003.
Isabelle Anderson aveva 17 anni quando perse l'amore di una vita e aveva 19 anni quando tornò a vivere grazie ai suoi amici e a una nuova conoscenza, che forse con il tempo diventerà qualcosa di più.
Premetto che non sono mai stata tanto brava a scrivere trame quindi spero che non scarterete questa storia a prescindere.
Nata 2 anni fa come one shot in ricordo dell'attentato alle Torri Gemelle, dopo averla abbandonata e ripresa più volte ho deciso di trasformarla in una storia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per colpa del mio cellulare sono costretta a inserire la nota in alto. Spero che la storia vi piaccia e che continuerete a seguirla. 
-Elli
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"È ancora sotto shock" disse una voce
"È normale, dopo un trauma del genere è il minimo" rispose qualcun altro.
 Mi sentivo con in uno di quegli incubi dove tu cerchi di muoverti e di chiedere aiuto ma il tuo corpo rimane paralizzato così come la tua lingua. Allora quello doveva per forza essere un incubo, pensai. Ma in fondo sapevo che quella era la verità. Iniziai ad agitarmi nella speranza che qualcuno mi aiutasse, iniziai a lamentarmi e man mano sentii delle lacrime solcarmi il viso. Solo allora si avvicinò Niall e mi accarezzò la guancia.
"Niall" sussurrai "aiutami, sono bloccata" dissi. La cosa strana era che nessun altro si fosse girato a vedere. 
"Niall è inutile, non parla" disse una voce che riconobbi come quella di Harry. 
"Ma io ho appena parlato" dissi di nuovo. Ma nessuno parve ascoltarmi, nessuno tranne Niall.
Lui è sempre stato il mio migliore amico, capace di capirmi con un solo sguardo, forse fu proprio per questo che mi sorrise, sotto lo sguardo confuso degli altri che vedevano Niall parlare con una ragazza che sembrava una statua. In verità non avevo parlato, avevo solo pensato, visto che la voce non ne voleva sapere di uscire. Ma lui mi aveva sentito, non avevo parlato ma lui era riuscito a leggermi dentro, ha sempre detto che è il potere del migliore amico, ed io l'ho sempre preso in giro, ma adesso credo che sia la cosa più vera che abbia mai detto in vita sua. Nonostante fosse distrutto per la morte della sua ragazza e del suo amico, mi prese in braccio e mi portò in camera mia.
"Isabelle ascoltami" mi disse, e non so come io riuscì a girare la testa per guardarlo. L'avevo girata davvero, non lo avevo immaginato, infatti Harry che era rimasto sulla soglia della porta rimase a bocca aperta, sorrisi ad entrambi e Niall sorrise a sua volta.
"Piano" mi disse "respira e parla" intanto Harry si sedette sul letto al mio fianco.
Presi un respiro e provai a dire qualcosa, ma non ci riuscivo. Sentivo le lacrime scendere, la bocca era come paralizzata. Mi concentrai e guardai Niall "Non ci riesco" dissi accorgendomi che le parole erano uscite dalla mia bocca senza che me ne accorgessi. Lo guardai e lui mi sorrise e lo stesso fece Harry. Allora mi alzai e iniziai a guardare intorno poco dopo iniziai ad urlare. Harry e Niall erano sconvolti, ma non osarono fermarmi, nemmeno quando iniziai a sfasciare la mia camera, nemmeno quando diedi un pugno all'armadio, nemmeno quando tirai fuori tutti i vestiti lanciandoli ovunque. Il tutto finì con me completamente sconvolta da ciò che avevo fatto, mi accasciai a terra e scoppiai in lacrime. Solo allora Harry e Niall si avvicinarono, così come fece Louis che era salito per vedere cosa stesse accadendo. Mi abbracciarono, uno di quegli abbracci che ti scalda il cuore, quelli che solo i tuoi amici possono darti. 
 
 
Era sera, ed ero appena uscita dalla doccia, mi vestii e tornai nella mia stanza dove trovai Niall sul mio letto, sdraiato ad aspettarmi, quella sera decise di rimanere a casa mia, sapeva che avevo bisogno di lui, e lui aveva bisogno di me. 
"Niall" dissi respirando forte, non ero ancora riuscita a riprendermi dalla crisi che avevo avuto qualche ora prima. 
"Si?" Disse lui 
"Credo che il fatto di non riuscire a muovermi era perché avevo troppa energia." Dissi sospirando
"In che senso?" Niall era evidentemente confuso così mi affrettai a risponderlo 
"Guarda cosa ho combinato. Avevo così voglia di muovermi e di distruggere tutto che in qualche modo ero riuscita ad impedirlo, e forse era meglio" dissi tirando su con il naso.
Per poi accucciarmi tra le sue braccia, quella notte dormimmo poco e niente. Io piangevo senza fermarmi, avevo ricordi di Liam che mi vagavano per la mente. Quando decise di dichiararsi e mi venne a prendere a casa con una rosa, mi disse che mi amava e ci baciammo per la prima volta. Quando gli dissi che mi sarebbe piaciuto avere uno skateboard e me ne regalò uno.  Avevo troppi ricordi con Liam, così tanti che a ricordarli tutti mi girava la testa, sentivo che sarebbe scoppiata da un momento all'altro. Niall cercava di essere forte per se stesso e per me, nonostante avesse perso la sua ragazza e l'amico di sempre. Provava a consolarmi quando io avrei dovuto fare lo stesso con lui, ma mi sentivo troppo debole anche solo per provarci, così mi limitai ad un semplice: qualunque cosa io per te ci sono, sempre.
 
Mi svegliai grazie al telegiornale che mia madre stava ascoltando a tutto volume. Non le era passato di mente che noi stavamo dormendo e che essere svegliati da un telegiornale che parla solo di disastri non è il migliore dei risvegli. Cercai di muovermi piano per non svegliare Niall, che però si svegliò comunque, così ci vestimmo e decidemmo di scendere in cucina.
Mia madre mi venne incontro abbracciandomi, era tornata da un importante viaggio di lavoro appena aveva saputo l'accaduto.
"Isa non sai quando mi dispiace" disse con le lacrime agli occhi, facendo piangere anche me. 
"Niall, ragazzo mio, vieni qui. Ho saputo della tua ragazza mi dispiace tantissimo" disse mia madre facendo avvicinare Niall per abbracciarlo. Niall per mia madre era come un secondo figlio, e anche lui definiva lei come una mamma. 
Andammo a sederci in cucina per fare colazione mentre il telegiornale continuava a mandare quelle immagini terribili, video di ciò che era accaduto il giorno prima, quell'orribile 11 settembre 2001. C'era disperazione in quei video, si sentivano persone che urlavano altre che piangevano, c'erano i pompieri che cercavano di aiutare in ogni modo. Non riuscivo a credere a ciò che i miei occhi stavano vedendo, a ciò che quelle persone avevano sopportato, alla morte tragica e dolorosa che li aveva strappati via dai parenti e dagli amici. Ciò che Liam aveva dovuto sopportare, non potevo credere a tutte quelle cose. Il tutto per uno stupido attentato che aveva ammazzato tantissime persone innocenti. Non riuscivo a sopportare quelle immagini strazianti, mi dovetti alzare e andai verso la porta, avevo bisogno di uscire.
Niall mi seguì senza fiatare. Non avevo una meta precisa, avevo solo bisogno di evadere. Camminavo agitandomi, dovevo trovare un posto che mi andasse a genio il prima possibile, stavo iniziando ad agitarmi, quando Niall mi bloccò guardandomi preoccupato. 
"Ho bisogno di un posto calmo" dissi facendo fatica a respirare
"Isabelle calmati e respira, sai che non devi agitarti, già quello che hai fatto ieri non avresti dovuto farlo. Sai che non puoi" mi disse severo.
"Niall so di avere un soffio al cuore ok? Ma sono stata operata ormai è passato, quindi ora trovami un posto calmo e basta" dissi cercando di calmarmi. 
Niall mi prese per mano e mi riportò a casa mia.
"Perché?" Gli chiesi una volta arrivati
"Perché è l'unico posto calmo che possiamo trovare ora" disse tirandomi verso la mia camera.
"Torna a letto e non muoverti, io vado a casa" disse severo, anche se sapevo che lo faceva per il mio bene.
Mi misi a letto come aveva detto Niall e gli sorrisi, ma appena sentii la porta chiudersi mi alzai e scesi in cucina da mia madre. 
"Isabelle torna a letto, so che ti sei svegliata da poco e Niall ha ragione, devi riposarti" disse accarezzandomi.
Annuii e tornai nel mio letto accucciando mi sul cuscino iniziai a piangere. Ecco perché non volevo tornare a letto, sapevo che avrei pianto e non volevo, anche se ne avevo bisogno.
Gli altri erano tutti nelle mie stesse condizioni, Louis era distrutto, Harry sconvolto, non voleva credere alla realtà, aveva delle occhiaie enormi, i capelli arruffati e i suoi splendidi occhi verdi erano scoloriti, poi c'era Niall che aveva perso non solo un amico ma anche la sua ragazza. Ed infine c'ero io che pensavo ai problemi degli altri per dimenticare i miei. 
 
_______________

Niall 
  
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