Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: goingbacktothetime    02/06/2015    0 recensioni
Ambientata inizialmente l'11 settembre 2001 la storia si svolge nel 2003.
Isabelle Anderson aveva 17 anni quando perse l'amore di una vita e aveva 19 anni quando tornò a vivere grazie ai suoi amici e a una nuova conoscenza, che forse con il tempo diventerà qualcosa di più.
Premetto che non sono mai stata tanto brava a scrivere trame quindi spero che non scarterete questa storia a prescindere.
Nata 2 anni fa come one shot in ricordo dell'attentato alle Torri Gemelle, dopo averla abbandonata e ripresa più volte ho deciso di trasformarla in una storia.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Isabelle corri" mi disse Liam prendendomi per mano.
Corremmo per una decina di minuti senza fermarci nemmeno un attimo. Sentivo il cuore in gola, le gambe pesanti e quando ci fermammo per riprendere fiato sentii l'aria graffiarmi la gola fino a giungere ai polmoni. Presi delle grosse boccate d'aria e così fece Liam, prima di riprendermi la mano e tornare a correre. Eravamo in netto vantaggio e volendo potevamo fermarci anche un altro po' ma preferimmo continuare a correre, dovevano vincere quella gara. Harry e Louis avevano osato dire che loro erano più veloci di me e Liam messi insieme, così abbiamo organizzato una gara. Stavamo ancora correndo, quando vedemmo Niall aspettarci, eravamo quasi arrivati al traguardo. Ci girammo indietro e vedemmo a una decina di metri Louis e Harry che cercavano di guadagnare terreno, ma non ci sarebbero mai riusciti, visto che mancavano pochi metri al traguardo. Appena arrivai saltai in braccio a Liam abbracciandolo.
"Chi sono i migliori?" Chiese lui ridendo 
"Isabelle e Liam!" Esclamai ridendo anche io.
Scesi dalle sue braccia e Niall mi venne incontro.
"Sapevo che avreste vinto" disse accarezzandosi la nuca. Gli sorrisi e mi girai verso i due che erano appena arrivati.
"Certo che siete proprio veloci" dissi con aria di superiorità.
Louis mi fece la linguaccia e diede uno schiaffo ad Harry dandogli tutta la colpa. 
"E comunque sei sempre piccola" mi disse Harry 
"Non è vero" risposi arrabbiata "io ho già 7 anni" continuai annuendo. 
"Ed io no ho 7 e un mese" rispose fiero.
Io e Harry avevamo un mese di differenza, mentre gli altri erano un po' più grandi.
"Beh allora dovresti metterti vergogna, visto che una bambina più piccola di te è riuscita a batterti" dissi prendendo Liam per mano andando via. 
"Ora dove vai?" mi chiese Louis 
"A casa, e Liam mi accompagnerà. Mamma mi aspetta" dissi salutando e poi andando via.
Quel ricordo riaffiorò nella mente e non fece altro che farmi più male. Con il passare del tempo rimasi amica di quei bambini che erano diventati grandi, ognuno aveva trovato la propria passione, mentre io e Liam avevamo capito che la nostra era correre. Ci allenavamo sempre insieme e partecipavamo a varie gare, e in molte vincemmo. Avevo tanti ricordi con quel ragazzo, che un tempo era il mio ragazzo. Quel giorno fu il peggiore della mia vita, stavo camminando per i corridoi del liceo, quando mi scontrai  con una ragazza in lacrime
"Scusa non ti avevo visto" disse correndo via.
Avrei voluto aiutarla ma fui distratta, delle grida disperate provenivano dalla sala riunioni. Io ed altri ragazzi che si trovavano nel corridoio ci precipitammo nella sala per vedere cosa stesse succedendo, un altra ragazza in lacrime che non faceva altro che agitarsi ed urlare
"no, non è possibile. NO" diceva senza smettere di piangere.
Mentre quella che doveva essere una sua amica cercava di calmarla in tutti i modi. In pochi minuti arrivarono telefonate alla metà degli studenti presenti in quella stanza, e ognuno di loro scoppiava in lacrime poco dopo. Non capivo cosa stesse succedendo, fino a quando dall'altoparlante non giunse la voce della preside che diceva a tutti gli studenti di riunirsi in aula magna per degli importanti aggiornamenti. 
C'erano ragazzi che piangevano, altri estremamente preoccupati ed altri, come me, che non avevano la più pallida idea di cosa stesse accadendo. Mentre mi dirigevo in aula magna incontrai Harry, Niall e Louis anche loro confusi come me.
Arrivammo in quell'enorme stanza capace di contenere tutti gli studenti del liceo. Ci sedemmo e dopo poco giunse la preside sconvolta. 
"Molti di voi sapranno già cosa sto per dire, altri saranno confusi non capendo cosa stia succedendo. Poco più di un ora fa è giunta la notizia di una vera e propria tragedia" disse la preside affranta.
Mentre la segretaria prese il telecomando della grossa lavagna luminosa, guardando la preside come in aspetto di un consenso.
La preside con voce tremante annunciò "le torri gemelle sono state oggetto di un attacco terroristico"  disse facendo cenno alla segretaria che accese la lavagna.
Furono proiettate immagini terribili, un aereo che si schiantava contro uno quei grossi edifici, che in poco tempo prendeva fuoco. Poco dopo un altro aereo si schiantò sull'altra torre, che fece la stessa fine della prima. Allora capii tutta l'ansia e la disperazione dei ragazzi che mi circondavano, molti studenti avevano genitori che lavoravano li. In oltre quel giorno gli studenti meritevoli del quinto anno erano stati sorteggiati per una gita in quel posto. Non appena sfiorai il pensiero della gita sgranai gli occhi: Liam era tra quelli. Mi girai verso gli altri che avevano la mia stessa espressione, solo Harry sembrava non aver ancora realizzato, solo quando incontrò i miei occhi capì. Ci alzammo  e iniziammo a correre verso l'uscita, visto che la preside aveva dato l'autorizzazione di uscire, data la gravità dell'accaduto. Arrivammo in cortile, ci sedemmo sotto un albero e subito chiamammo Liam, il telefono squillava, ma lui non rispondeva. Non riuscivo a calmarmi, avevo un ansia terribile, mi stavo agitando troppo e stavo iniziando a sentirmi male. Sentivo un senso di nausea che partiva dallo stomaco e saliva sempre più su, avevo il corpo scosso dai singhiozzi e la stessa cosa Niall, mentre Louis e Harry erano in un evidente stato di shock. 
"Mio padre" disse Louis dopo un po' "mio padre oggi doveva andare a fare un lavoro li" disse iniziando ad agitarsi. "Devo tornare a casa" disse alzandosi "ti accompagno" disse Harry andando via con lui.
"Niall, mi sto sentendo male" dissi agitandomi. Infatti poco dopo svenni, da li in poi vidi solo nero. Quando mi svegliai ero sul divano di casa di Niall, con lui sdraiato al mio fianco che piangeva come un bambino. 
"Niall?" Lo chiamai, ma non mi rispose. "Niall" ripetei il suo nome, e allora alzò la testa e mi guardò.
"Il telegiornale ha fatto il conto delle vittime, tra i ragazzi in gita che provenivano dalla nostra scuola si sono salvati solo due ragazzi. Ma non hanno detto i nomi." Disse piangendo "Liam... Non può essere stato così fortunato" dissi abbandonando mi al divano scoppiando nuovamente a piangere.
"In gita c'era anche Aline…" disse Niall disperandosi.
Aline era la sua ragazza, la amava davvero e avevano lottato per quel rapporto, e il giorno seguente avrebbero fatto  9 mesi insieme.
"Il telegiornale ha detto… ha detto che si sono salvati solo due ragazzi, maschi" disse alzandosi. Diede un calcio al tavolino davanti a noi e il vaso cadde frantumandosi in miliardi di pezzi, così come il cuore di Niall. Cadde a terra tenendosi la testa e iniziando a gridare, mi avvicinai tentennando, era davvero distrutto, io avevo ancora una possibilità, anche se piccolissima avevo ancora la speranza che tra quei due ragazzi ci fosse Liam, mentre Niall non aveva avuto speranze, lo era venuto a sapere da un telegiornale, e ora si trovava a terra piangendo senza riuscire a fermarsi, mentre io cercavo di consolarlo. 
Il mio telefono squillò, avevo paura di rispondere. Non volevo sentire niente tipo: Liam è morto o cose del genere, non avevo il coraggio di rispondere. Presi un grosso respiro e mi costrinsi ad accettare quella telefonata.
"Belle" disse una voce dall'altro capo del telefono, solo Liam mi chiamava così.
"Liam?" Chiesi scioccata "Liam sei tu?" Chiesi portandomi una mano alla bocca.
"Si Belle sono io, sono all'ospedale di Manhattan" disse 
"Arrivo subito" risposi attaccando il telefono, presi Niall sotto braccio che sentendo che Liam era ancora vivo si era lievemente ripreso. Ci dirigemmo all'ospedale e avvertii gli altri di raggiungerli, ma una volta arrivata vidi che erano già li. appena arrivai Louis mi abbracciò 
"Papà sta bene e anche Liam è vivo" disse stringendomi forte. Ricambiai l'abbraccio e sorrisi, poi guardai Niall.
"Lou io devo vedere Liam, state vicino a Niall, Aline è morta" dissi rabbuiandomi. Poi mi allontanai andando verso la porta che i dottori mi avevano indicato quando avevo chiesto di Liam.
"Hei" mi disse appena mi vide. Era attaccato ad una miriade di fili e aveva un braccio rotto e il viso pieno di graffi e lividi, il corpo era immobilizzato e il capo fasciato. Mi faceva male vederlo conciato così, non riuscivo a pensare al dolore che doveva sopportare.
Non risposi al suo saluto, ma mi avvicinai e lo baciai. Iniziò a tossire convulsamente, ma dopo poco si calmò. 
"Fai entrare i ragazzi" mi disse e così feci. Li feci entrare tutti e piano piano li salutò. Ma il suo sguardo non mi convinceva, e il modo in cui salutò i ragazzi mi convinceva ancor di meno. Mi fece cenno di avvicinarmi e quando lo feci mi diede un bacio, probabilmente il più dolce della mia vita. "Ti ho sempre amato, e per sempre ti amerò Belle" disse sorridendo. 
"Liam, anche io ti amo, con tutto il mio cuore. Te lo giuro" dissi baciandogli la fronte, lui adorava quando facendo così. Avevo capito, quello era un saluto. Sapeva che stava per morire e aveva resistito per salutare noi. Lo guardai negli occhi e scossi la testa "ti prego" gli sussurrai con le lacrime agli occhi. Lui sorrise, sapeva che io avevo capito, lo capii quando disse che non poteva fermarlo, ma poteva renderlo meno doloroso.
"Baciami" mi ordinò "potrei morire dei tuoi baci" disse dopo sorridendo per la pessima 'battuta' "potrebbe sembrare divertente" disse poi facendo ridere entrambi.
I movimenti erano affrettati, avevo paura che se ne andasse da un momento all'altro. Così mi affrettai a baciarlo, pochi secondi dopo, mentre ancora avevo le mie labbra appoggiate sulle sue si sentì il fastidioso bip bip della macchina legata al suo cuore. Era finita. Mi allontanai piangendo e gridando, iniziai ad agitarmi tanto che i dottori dovettero sedarmi per calmarmi. Dopo qualche ora mi ritrovai a casa mia con tutti i miei amici intorno che piangevano. Non avevo idea di come fossi arrivata li, nonostante fossi rimasta sveglia non ricordavo nulla, avevo un grosso blackout nella mente e non riuscivo a capire niente. L'ultima cosa che ricordo è il corpo di Liam nel letto, le mie urla disperate e i dottori che correvano e cercavano di calmarmi. Sentivo la voce di qualcuno, ma non riuscivo ne a muovermi ne a girarmi, avrei voluto parlare ma dalla mia bocca non usciva niente, volevo piangere ma ero davvero paralizzata, mi sentivo in trappola. 



 
•_______________•_______________•
Salveee :) 
Questo è il primo capitolo di questa storia che come ho già detto nell'introduzione é nata come One Shot due anni fa e che poi ho trasformato in storia. Spero davvero che come primo capitolo vada bene e che vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ecco Liam


Lei è Isabelle da piccola 
(Ashley Benson)

-Elli
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: goingbacktothetime