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Autore: jomarch    08/01/2009    6 recensioni
James Sirius Potter in quella giornata aveva raggiunto quattro semplici conclusioni: 1. odiava la neve 2. odiava la domenica 3. odiava avere una petulante sorellina di un anno 4. ma soprattutto odiava Albus e il suo raffreddore. In realtà non è che odiasse proprio la neve in sé e nemmeno la domenica. Odiava solo quella neve e quella domenica. Anzi, a dirla tutta, quella domenica era iniziata nel migliore dei modi. La prima magia di James Sirius... con cosa avrà a che fare?
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like father & Son


James Sirius Potter in quella giornata aveva raggiunto quattro semplici conclusioni:


  1. odiava la neve

  2. odiava la domenica

  3. odiava avere una petulante sorellina di un anno

  4. ma soprattutto odiava Albus e il suo raffreddore.


In realtà non è che odiasse proprio la neve in sé e nemmeno la domenica.

Odiava solo quella neve e quella domenica.

Anzi, a dirla tutta, quella domenica era iniziata nel migliore dei modi.

Si era svegliato, aveva tolto le coperte ad Al che dormiva ancora beato, forte del suo metroediecicetimetri aveva aperto la porta, era riuscito a fare qualche dispetto a Kreacher prima di convincerlo a preparargli la torta di mele per colazione, aveva provocato tutto il rumore necessario a svegliare i suoi genitori, Al e a far piangere la piccola Lily da due piani di distanza.

Sì, la giornata era iniziata proprio bene, per i gusti di James Sirius Potter, terremoto di cinque anni di furbizia in perenne evoluzione. Anzi, mentre facevano colazione sembrava proprio che la giornata dovesse migliorare.

Harry aveva aperto le persiane e James aveva potuto ammirare una miriade di fiocchi di neve soffici che cadevano dal cielo imbiancando i marciapiedi.

Oh. La neve.” aveva detto semplicemente Al, indicando la finestra e spalmandosi la marmellata su tutto il pigiama.

James aveva guardato il fratello con occhio contrariato: stava nevicando. Tanti grossi, morbidi e perfetti fiocchi avrebbero ricoperto il giardino ( e questo significava meravigliosi giochi) e quel tontolone di suo fratello riusciva solo a dire “Oh. La neve”?

Per forza reagiva così, si disse: aveva solo tre anni, lui.

Poi, come se non bastasse, aveva avuto anche la bella idea di ammalarsi!

Aveva iniziato a starnutire come un forsennato e l'ovvia conclusione era stata che, per colpa sua, nemmeno James poteva uscire a giocare.

Lasciarlo andare da solo era fuori discussione e, siccome Ginny non poteva badare da sola a Lily e ad Al, James non poteva uscire con Harry.


James, piuttosto arrabbiato, vagava per casa come un'anima in pena.

Nemmeno disturbare Kreacher dava soddisfazione quando, per colpa di un fratello raffreddato e di una sorella troppo piccola per stare sola, si era costretti a guardare la neve cadere senza neppure poterla toccare.

Bieni a giocare, Jamie?” domandò Al, salendo le scale con tre cubetti delle costruzioni in mano.

No.” ribattè, fissando la neve che cadeva.

Berchè?”

Mi annoio. E io odio le costruzioni.”

Le odi zolo berchè vinco io.” replicò Al che, incurante del rifiuto tornò in salotto dal padre.

James sbruffò: una giornata così meravigliosa rovinata da quel mammalucco di Al!

E lui odiava stare in casa. Come ci si poteva divertire in casa quando il suo unico compagno di giochi era Al?

Non poteva nemmeno più usare la scopa, la sua stupenda, magnifica, fantasmagorica Nimbus Junior Deluxe 300, da quando aveva rotto un paio di soprammobili.

Ok, forse erano più di un paio.

Fatto sta che quello stupendo manico di scopa era stato requisito, sequestrato, messo sotto chiave.

Ma forse...

James saltò giù dal letto, andò in corridoio e controllò che Al e suo padre fossero ancora impegnati con quelle insulse costruzioni e che sua madre stesse ancora giocando con Lily.

Appurando che ogni cosa andava come previsto, James si fiondò nello sgabuzzino , dove sapeva che sua madre aveva ritirato la sua magnifica scopa.

La porta era aperta e James vi si intrufolò, attento a non farsi vedere.

Addocchiò immediatamente quella meravigliosa scopa che era sua. Sua.

Non di Al. Solo sua.

Stava appesa su un chiodo ed era anche piuttosto in alto.

Per nulla scoraggiato, James si alzò in punta dei piedi, senza tuttavia raggiungere lo scopo prefisso: nonostante il metroediecicentimentri rasentava appena la chioma di saggina.

Si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa su cui arrampicarsi, ma sfortunatamente pareva che non ci fosse nulla, salvo qualche secchio vecchio e vuoto.

James ne afferrò uno e, salitocisi sopra, riprovò: nemmeno questa volta riusciva ad arrivare al manico.

E va bene, l'hai voluta!” James si sporse più che potè, con le mani sollevate.

E dai! Avanti! Vieni! Vieni!”

Come mossa da una forza invisibile, la scopa si mosse, staccandosi dalla parete e sollevandosi per aria.

Oh. Wow!” esclamò James, che per la sorpresa cadde dal secchiello.

Ora vieni qui, però!”

La scopa obbedì al comando, perdendo quota ed abbassandosi all'altezza del suo proprietario.

Credo di aver fatto una magia! Ehi! Era la mia prima magia! Dovrei andare a dirlo a qualcuno facendomi sgridare? No, mi sa che è meglio di no. Pazienza, la festa sarà per la prossima volta. Però... wow... sei un genio, James Sirius Potter!”

Ringalluzzito dal successo ( “Ehi! Vic aveva già otto anni! E Ted sette! E io sono il migliore!”), il bambino non abbandonò il suo progetto.

Scacciato via quell 'impiccione di Kreacher, che mai si faceva gli affari propri, James raggiunse la porta sul retro.

Se era in grado di usare la magia, per quale motivo doveva limitarsi a volare in casa, col rischio anche di essere scoperto?

Avrebbe potuto andare fuori e farsi un giro, prima di tornare in casa con aria del tutto innocente.

Era un genio, James Sirius Potter.

Apriti, apriti, apriti!” sussurrò alla chiave, sino a quando non la vide girarsi.

Wow... sono il migliore.”

Spalancò la porta, senza vedere che, dietro di lui, un'ombra alta correva a nascondersi, ed inspirò l'aria fredda.

Il giardino era completamente ricoperto e un manto di una ventina di centimetri si estendeva immacolato.

Senza indugiò, James inforcò la scopa, libero di volare tra la neve.

Spalancò la bocca e tirò fuori la lingua, assaporando i fiocchi che incontravano la sua confusa traiettoria.

James Sirius Potter! Si può sapere cosa stai facendo?”

Harry era comparso all'improvviso, del tutto impreparato, come del resto suo figlio, al freddo.

Ehi! Ahi.. oh... papà!”

James Sirius Potter! Spiegami un po' come...-Harry si chinò per terra- come prenderai questa!”

Scagliò una grossa palla di neve contro James, che con una virata spericolata, la evitò.

Harry nascose la bacchetta in tasca: in fondo quello della porta poteva restare un segreto... ma la scopa, bè... suo figlio era semplicemente un genio.

La sua prima magia per recuperare un manico di scopa.

Meglio di un test di paternità. Poco ma sicuro.

Papà! Attento!”

Schiank.

Una palla di neve più grossa ancora aveva appena ricoperto i suoi occhiali ed Harry rise, rincorrendo il suo scalmanato primogenito, reduce dalla sua prima magia.







E' il mio primo tentativo di scrivere sulla next- generation. Non so esattamente come sia venuta fuori, forse è stata suggerita dalla neve di questi giorni...

  
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