Epilogo

Qualche giorno dopo, era tutto a posto.
Io avevo ancora la caviglia slogata, ma Carlisle diceva che entro due giorni avrei potuto togliere la fasciatura.
Bella stava bene, come anche tutti gli altri. Tutti, tranne Edward, che era diventato più scontroso del solito. Non parlava con nessuno, nemmeno con Bella.
Insomma, a parte questo dettaglio, era come se non fosse successo nulla.
Circa una settimana dopo quell’ ‘episodio’, quando finalmente potevo camminare liberamente senza bende sulla gamba, arrivai a casa Cullen e trovai Edward seduto sul divano, meditabondo.
Guardava fisso una lettera, posata sulle sue ginocchia.
“Che succede?” chiesi, curiosa.
Lui mi guardò, con aria indecisa. Poi prese la lettera e me la allungò.
Confusa, la presi e la guardai.
Con calligrafia piccola e precisa, era scritto:

Caro Carlisle e famiglia,
sono costretto a scusarmi con voi per il comportamento di Jane, Demetri, Marcus e Caius. Sono davvero desolato.
Tuttavia, mi hanno riferito le novità, e non posso far finta di nulla.
Due esseri umani a conoscenza del nostro segreto? Capirete che non possiamo accettarlo. Quindi abbiamo una richiesta per voi: trasformare entrambe le umane o …
Passeremo presto per una visita.

Saluti,
vostro Aro

La rilessi due volte. Poi commentai: “Non mi piace questo ‘o …’”
“Già.” Disse Edward. Era la prima volta che sentivo la sua voce da una settimana a quella parte. “In pratica è sottinteso ‘o sarà guerra’, credo.”
“Fantastico.” Mormorai. Mi sedetti accanto a lui sul divano. “Senza offesa, ma io non ci tengo ad essere … trasformata.”
“Finalmente una persona sana di mente.” Sussurrò Edward, con un ghignetto. “Io non voglio trasformarti. Non esiste al mondo.”
“Ma Bella vuole, giusto?”
“Si.” Rispose Edward. “Ma solo perché ha paura. E non deve. Troveremo una soluzione: nessuna di voi due sarà trasformata.”
Lo guardai: era deciso come non mai. “Ok.”
Mi alzai. “Ah … Sol?”
“Si?” Chiesi.
“Dovrei dirti una cosa.” Disse, senza guardarmi.
“Che cosa?” Domandai, sospettosa.
“Stiamo per partire. Io e la mia famiglia. Bella compresa, ovviamente.” Mormorò, guardandomi preoccupato.
“Oh.” Feci, sorpresa. “E dove andate?”
“Torniamo a Forks.” Rispose.
“Oh.” Ripetei. Mi sentii una cretina.
Che stupida che ero stata. Bella era tornata con Edward, ma non abitava qui. Era ovvio che prima o poi sarebbe dovuta tornare a Forks, e che Edward l’avrebbe seguita. Non ci avevo pensato.
“Partiamo domani.”
“Domani? E come si fa con questa faccenda dei Volturi? Se vengono a cercarmi?” Dissi, arrampicandomi sugli specchi. Non avevo poi tanta paura di questi Volturi, per il momento. Ma non volevo che i Cullen andassero via.
“Alice lo saprà.” Disse Edward. “Ti terrà d’occhio.”
Sbuffai. “Bene.”
“Tranquilla, ci rivedremo presto.”
“Tsk. Pensi davvero che mi mancherai?” Feci, con un sorrisetto.
Rise. Poi rispose. “Si.”
“Già.” Mormorai. “Forse è vero.”
Sospirai, e mi avviai verso la porta. “Beh, vengo domani a salutarvi. Verso che ora partite?”
“Alle 10.00, credo.”
“Ok. A domani.” Poi uscii, più dispiaciuta di quanto non volessi dare a vedere.

***

Una volta tornata a casa, mi chiusi in camera mia e mi buttai sul letto.
Chissà perché, mi ritornò in mente il primo incontro con Alice e Edward.
A quel tempo non avrei mai immaginato chi fossero veramente.
Mentre adesso ero dentro un segreto più grande di me.
Ma non aveva più importanza, ormai. I vampiri stavano per andarsene da Vancouver, e chissà se li avrei davvero mai rivisti.
Ma certo che li rivedrò pensai, scuotendo la testa. Dovevano tornare, prima o poi. Non mi avrebbero certo lasciata qui ad aspettare di diventare il pasto dei Volturi.

***

Il giorno dopo, quando arrivai all’inizio della foresta, trovai tutti i vampiri già lì, con le valige pronte. A quanto pare stavano aspettando solo di salutarmi per partire.
Prima di scendere dalla macchina, trassi un respiro profondo.
Dai Sol pensai Non è mica un addio. No certo. Era solo un arrivederci … a tempo indeterminato.
“Ciao Sol!” Mi salutò Alice quando li raggiunsi. Mi corse incontro e mi abbracciò. “Non sai quanto mi mancherai! Ma tanto ci rivedremo prestissimo, lo so!”
“Beh, se lo dici tu mi fido.” Dissi, sorridendo.
Quando lei si staccò da me, con un sorrisetto, guardai gli altri. Carlisle ed Esme mi si avvicinarono, mano nella mano.
“Ci dispiace di andare via così all’improvviso.” Disse Carlisle, e sapevo che era sincero.
“Mancherai molto a tutti.” Continuò Esme. “Ma ci rivedremo presto, non preoccuparti.”
“Lo so.” Risposi, sorridendo. “Mancherete anche a me.”
Cavolo. Mi ero affezionata ad un’intera famiglia di vampiri. Chi l’avrebbe mai detto?
“Su, basta con queste scene.” Si intromise Emmett. “Non è mica un addio. Ci vediamo, Sol.” Mi fece un cenno e sorrise. E poi non c’era più.
Ancora non riuscivo a capacitarmi di quanto corressero veloce.
Anche Rosalie e Jasper mi salutarono con un cenno della mano, e poi corsero via.
A quel punto vennero avanti Edward e Bella.
Edward teneva Bella stretta a sé. Sembrava avesse paura che gli scappasse. Sorrisi tra me e me, poi li guardai.
“Ciao Sol. E’ stato un piacere conoscerti.” Disse Bella, timidamente. Eppure c’era qualcosa nel suo tono che non mi convinceva. Forse per lei non era stato proprio un piacere. O forse era solo una mia impressione.
“Anche per me.” Risposi comunque, sorridendo.
Poi posai gli occhi su Edward, e feci un sorrisetto. “Beh? E tu non mi saluti?”
Lui rise. Poi si staccò da Bella e, inaspettatamente, mi abbracciò.
Sorrisi, e mormorai “Mi mancherai, Cullen.” Ormai lo consideravo praticamente il mio migliore amico, anche se non lo avrei mai ammesso.
“Anche tu.” Rispose. Poi tornò accanto a Bella. “Salta su.” Le disse, piegandosi.
“Oh no.” Fece Bella. Salì in groppa a Edward, che, in un batter d’occhio, sparì.
Mi guardai intorno: erano andati via anche Esme e Carlisle. Era rimasta solo Alice.
“Allora? Non vorrai restare qui?” Feci, sorridendo.
Lei fece un risolino, poi mi abbracciò di nuovo. “Ricorda che ti voglio tanto bene!”
“Anch’io!” Dissi, ridendo. “Ma adesso vai, su. Prima che mi metta a piangere.”
Fece un risolino e si staccò da me. “Ciao Sol.”
E rimasi sola.
Con un sospiro, tornai alla macchina.

***

Ed ero di nuovo in camera mia, sdraiata sul letto.
Ok. Non dovevo mica deprimermi. I Cullen sarebbero tornati.
E poi la mia vita non dipendeva da loro, no?
Stavo benissimo anche prima che arrivassero.
Guardai le foto che avevo attaccate ai lati dello specchio. In particolare soffermai lo sguardo su quella in alto: me e Edward sulla ruota panoramica.
Mi scappò un sorrisetto malinconico.
“Sol?” Mi voltai. Tommy era nella stanza, con il telefono in mano. Non l’avevo neanche sentito entrare.
“Che c’è?”
“Chloe al telefono.”
Non avevo sentito neanche il telefono squillare? Ok, ero fuori di me.
“Dammi.” Allungai la mano e lui me lo passò. Poi uscì saltellando dalla stanza.
“Pronto?”
“Hey! Allora sei viva!”
Mi fece sentire meglio sentire la voce di Chloe. Sorrisi tra me e me. “Certo.”
“Ah bene. Ultimamente non ti fai vedere né sentire.” Disse, fingendosi triste. “Ti sei dimenticata di me!”
“Ma che dici? Mi ricordo perfettamente di te, Clara!”
Rimase in silenzio. Scoppiai a ridere. “Chloe, sto scherzando!”
“Ah, ecco.”
Guardai di nuovo le foto.
Sapevo che avrei rivisto i Cullen, prima o poi.
E sapevo di avere altri amici su cui contare – Chloe in primis.
Confortata, sorrisi, libera dalla malinconia.

***

Note dell’autrice
Che brutto mettere la parola fine alla mia prima long-fic ç___ç Anche perché il finale non mi piace per niente -.- Gli ultimi capitoli, compreso questo, sono stati un po’ disastrosi, vi chiedo scusa. Non ho mai tempo di scrivere, e quando lo faccio vado in fretta e furia perché so di avere altre cose da fare xD
Per questo penso che dovrete aspettare un bel po’ per il sequel. Voglio prima scriverlo tutto, poi lo pubblicherò. Così non dovrete aspettare un mese per ogni chappy, come è successo per questa ficcy -.-
Ah, per il trailer...click qui. Ovviamente non è un capolavoro, ma spero vi piaccia comunque ^^
Beh, that’s all. Grazie a tutti coloro che hanno recensito e che hanno aggiunto la storia ai preferiti. Grazie davvero. (L)
Bye <333