Mentre ero in autobus e mi stavo dirigendo verso casa, pensavo a quanto accaduto. Mi domandavo: Francesco mi ama davvero? Oppure si sta prendendo gioco di me?
Quel giorno a scuola ero totalmente altrove con la testa, sicchè il professore di letteratura mi mandò fuori dall’aula.
Mentre ero fuori, vidi un ragazzo nuovo passare per il corridoio, mi fissava. Era molto bello, stupendo. I suoi capelli erano di un marrone chiarissimo, e i suoi occhi ugualmente chiari e penetranti.
“Perché mi fissi?” disse lui con fare scocciato
“Non sta scritto da nessuna parte che è vietato fissare le persone carine” dissi io sorridendo
“Beh grazie, ma a me da fastidio” disse lui, scherzando “tu devi essere Samantha”
“Come fai a conoscermi?!” ero molto sorpresa
“Diciamo che sono amico di Francesco” un momento di silenzio assalì il corridoio “Ci si becca in giro” sollevò la testa come a salutarmi e se ne andò.
Rimasi seriamente colpita da quel ragazzo, mi aveva fatto sentire dei formicolii allo stomaco. Mi ero anche dimenticata di chiedergli il suo nome, tanto ero presa dal suo sguardo.
Quello stesso pomeriggio, dopo la fine della scuola, non avevo voglia di tornare a casa.
Stavo aspettando Francesco, perché volevo che mi parlasse di quel suo amico.. quando vidi avvicinarsi a me Lorena, mia zia, sorella di mio padre.
“Oh, grazie al cielo Samantha, ti devo parlare” disse lei ansimando
Mentre mi trascinava per un braccio scorsi con la coda dell’occhio Francesco che mi stava guardando, ma non potevo opporre resistenza a mia zia.
“Che mi devi dire?” le chiesi con tono frettoloso
“Tuo padre.. Ecco insomma.." due grosse lacrime percorsero il suo viso così dolce “è morto” scoppiò in un pianto violento, la abbracciai..
“Finalmente ha avuto ciò che si meritava” pensai fra me e me. Subito dopo, me ne pentii.. insomma, dopo tutto era mio padre, e quando ero piccola con lui ho passato dei momenti stupendi. Ma non piansi, nemmeno una goccia si meritava quel verme.
Dopo essere stata un po’ con mia zia, vidi sul telefono un messaggio da parte di Francesco: ti aspetto al parco.
Corsi verso il parco agitata, se mi aveva scritto così di sicuro qualcosa da dirmi aveva
Una volta arrivata, lo vidi insieme al mistico ragazzo che avevo incontrato quella mattina a scuola, ebbi un tonfo al cuore.
Erano li, erano entrambi stupendi.. e mi sembrò di amarli entrambi.
“Ciao Samantha” disse Francesco
Per tutta risposta, alzai una mano
Guardai l’altro ragazzo, dritto negli occhi
“E tu me lo dici come ti chiami?” gli chiesi ridendo
“Alex.” La sua risposta era secca e decisa.
Abbassai lo sguardo, evidentemente imbarazzata..
Francesco si avvicinò a me e mi strinse per i fianchi, le nostre bocche a pochissima distanza. Iniziammo a dondolare ed indietreggiare.. lui stava per baciarmi, quando io mi spostai. Mi guardò negli occhi perplesso. Onestamente non capivo nemmeno io perché l’avevo allontanato, lo amavo.. o non era cosi? La mia attenzione era più concentrata su Alex. Alex..
Francesco prese il mio mento con la sua mano e mi fissò dritto negli occhi
“Dimmi che hai” era veramente serio
“Mio padre è morto.” Iniziai a piangere, ma sapevo che non era per mio padre…ero talmente confusa.. ora la mia vita aveva anche meno senso di prima.