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Autore: Sam Hutcherson    07/06/2015    5 recensioni
Benvenuti nel fantastico mondo delle storie di Sam Hutcherson che vi presenta, in esclusiva e solo per voi il seguito della fanfiction....*rullo di tamburi* Ti amerò oltre l'immaginabile!...che non dovete leggere necessariamente, ansi forse è meglio se non la leggete proprio! Vi accompagnerò nel regno incantato dei drammi familiari dei Mellark! Naturalmente la storia è Evellark! Vade retro babbani! Storia dedicata a Peeta Mellark, che merita tutte le ff di questo mondo!
ATTENZIONE:Questa è una storia felice!Può causare diabete, carie e se vedete unicorni rosa, correte a leggervi un libro di John Green prima che cominciate a saltare spargendo fiori ovunque!
E ora...A ME GLI OCCHI PLEASE!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Profumo di Pane
Capitolo7
Conversazioni telefoniche


 
È passato circa un mese da quando dicemmo a Effie e Haymitch del nosto bambino. Ricordo l'espressione di pura gioia sul volto di Effie, quando è contenta sembra sempre un criceto e in quel momento sembrava la regina suprema dei criceti biondi e urlanti.
Haymitch d'altronde non poteva essere meno sorpreso, ha abbracciato sia me che Peeta, diventando tutto rosso e non per il vino.
Piano piano lo stiamo dicendo un pò a tutti; Peeta si è spontaneamente offerto volontario per dirlo a Annie e Johanna...
-Sasso, carta, forbice!- urliamo; io forbici, lui carta. Ho vinto. -Alla meglio di tre?-tenta Peeta, guardandomi dolce. -Non pensarci nemmeno, hai perso ora tocca a te dirglielo.- Peeta sbuffa e si dirige verso il telefono.
Approfitto per indietreggiare lentamente verso la porta in un ultimo tentativo di fuga, quando Peeta si gira e mi fulmina con un occhiata di ghiaccio. -Ferma lì dolcezza, dove credi di andare?- cerco di mantenere a bada la sua occhiata torva con scarsi risultati e sbuffo.-A lavorare.-dico sollevando arco e frecce.
-A quest'ora? Alle nove e mezza di sera? In pantofole?-chiede retorico e il mio sguardo si sposta subito alle mie pantofole viola e morbidose.
-Katniss, Katniss....-mormora mesto scuoltendo la testa.-In salute e in malattia ricordi?- mi indica la sedia che ha appena spostato accando al tavolo con il telefono... Sbuffo e lascio l'arco nell' ingresso avvicinandomi con passo pesante alla sedia dove mi scaravento senza minimamente accennare alla grazia tipica del gentil sesso. Peeta si siede accanto a me afferrando la cornetta con una mano e posando l'altra mano sulla mia gamba, cercando forse un qualche sostegno, copro la sua mano con la mia e Peeta accenna a un sorrisetto tra se e se, mentre digita il numero.
Il modo in cui mio figlio si presenta al mondo forse sarebbe dovuto essere più elegante, per esempi con una grande festa, con tutti gli amici insieme, un discorso commovente, tante lacrime...ma alla fine mi basta che si faccia conoscere, in un modo o nell'altro non importa, perchè ogni volta che dico a qualcuno di essere incinta, di avere un bambino che cresce dentro di me, ogni volta, il mio bambino diventa più reale, acquista una forma nella mia immaginazione, dicendolo agli altri imparo ad accettarlo io.
-Hey Johanna, sono Peeta, c'è Annie in casa?- chiede premendo il tasto del vivavoce.
La voce di Johanna riempie la stanza.-Mellark cosa c'è adesso non ti sta più bene parlare con me?-chiede Johanna acida.
-Ma no, Johanna cosa dici? Certo che va bene, va benissimo anzi, però ho bisogno che ci sia pure Annie ad ascoltare.-spiega Peeta giocherellando nervosamente con il filo del telefono.
Osservo la notte scura che sta calando sul distretto dalla finestra, ormai è estate innoltrata la temperatura si è alzata, io continuo a girare per casa con la mia felpa grigia mentre Peeta non abbandona mai o quasi i suoi jeans blu, non gli piacciono granchè i pantaloncini. Recepisco a stento Johanna che strepita a Annie di raggiungerla, un rumore di qualcosa che cade dall'altra parte del telefono, la voce di Annie. E solite chiacchiere, i soliti convenevoli e mi ritrovo a sbuffare di impazienza, a desiderare che questa telefonata finisca, perchè sto fissando Peeta con troppa intensità, tale che mi ritrovo ad avere paura di consumarlo. Faccio risalire delicatamente la mia mano poggiata sulla sua sulla stoffa dei suoi pantaloni, appoggiando le mie gambe sulla sua coscia e lascindo i miei piedi dondolare nel vuoto. Peeta coglie il mio umore e il suo braccio si posa sulle mie spalle, mentre mi lancia occhiatine maliziose, facendomi raggomitolare contro il suo fianco.
Lo sento parlare di una sorpresa mentre struscio il mio naso contro la sua mandibola pronunciata, profuma di vaniglia il mio ragazzo del pane e ripenso ai biscotti di sta mattina. I biscotti con cui mi sono svegliata, la mia sorpresa. Mentre prende in giro Johanna che è stanca di essere lasciata sulle spine e chiede che le sia rivelata la fottuta sorpresa, Peeta mi lascia un bacio su uno zigomo girandosi leggermente. -Johanna frena l'impazienza o non le daremo mai il tuo nome.-ride Peeta. Dall'altra parte dell'apparecchio si interrompe ogni tipo di rumore, non le si sente nemmeno respirare. I silenzio sta cominciando a farsi pesante e Peeta sta per aprire la bocca per assicurarsi che nessuno sia morto forse quando una voce grachia dall'altra parte dell'apparecchio.-Ho vinto, paga.-è Annie che parla subito seguita da uno sbuffo di Johanna. -Hey ma siamo così prevedibili?-protesto io seccata. -Oh fiammifero, dovevo immaginarlo che eri la da qualche parte mrs. Loquacità-
-Katniss! È una notizia fantastica, non puoi immaginare quanto sono felice per te, e per Peeta e per Haymitch e per Finn che avrà una cuginetta! Oh Katniss, sarà fantastico vedrai passeremo i natali insieme e i compleanni, Finn! Indovina? Avrai una cuginetta!- Sento leggermente più lontana la voce di Finn preoccupata chiedere cosa sia una cuginetta e Annie rispondergli che lo scoprirà presto, quando Johanna mi apostrofa urlando nella cornetta.
-Hey, idiota, un altro anno non potevi aspettare eh? Mi hai fatto perdere! Se il prossim anno ne sforni un altro ti vengo a cercare.-
-Grazie Johanna, va bene che ho sposato un fornaio ma io non sforno bambini...-sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Peeta ride accanto a me mentre io continuo a lanciargli occhiataccie, avrei fatto meglio a restarmene in silenzio.
La voce di Annie è tornata vicino al telefono in modo allarmante.- Kat avrai una splendida bambina!-urla.
-Ma perchè credete tutti che sia femmina!-mi lamento retorica. Ranuncolo ci passa sotto sfilando elegantemente masticando quello che probabilmente una volta era stata un pezzo di un topo o di una lucertola.
Annie ridacchia.-Kat sono riuscita a indovinare il periodo di concepimento, il sesso per me è una bazzecola.- Forse dovrei riconsiderare i miei nomi di piante...

                                                                                                                    ***

Peeta mi aspetta sul divano, mentre ricontrolla i fogli sparsi qua e la dei documenti della panetteria -Vuoi venire qui a sederti per favore? È estate che devi fare col camino?-
-Di solito Ranuncolo è qui che nasconde le sue prede, scommetto che da qualche parte c'è la cosa della lucertola di prima.-mormoro infilando un braccio tra la legna accatastata nel camino, già pronta per l'inverno.
-Kat, così ti sporcherai tutta.-si lamenta Peeta alzando gli occhi al cielo.
Gli lancio un occhiataccia.-Tu che sei così maniaco dell'igene permetti al tuo gatto di lasciare le sue vittime in giro? Lo sai che i cadaveri puzzano?-
 -Non ho mai trovato cadaveri nel nostro caminetto.- 
-Perchè non ci hai mai cercato.-grugnisco io con quasi tutta la testa infilata nel camino.
-Già, che folle che sono stato a non infilarmi nel camino di recente.-
-Tranquillo imparerai. Aha!- esulto toccando una cosa morbida e viscida. Afferro la cosa morbida e viscida e la tiro fuori. Come supponevo, una coda di lucertola.
Peeta mi scocca un occhiata esasperata.-Ho sempre raggione io.-gli dico passandogli davanti.
Sbuffa. -Che c'è? Dovresti ringraziarmi invece, ti ho evitato una gita nel caminetto.-borbotto liberandomi del regalo di Ranuncolo fuori dalla finestra.
Peeta afferra Ranuncolo che stava sgattaioando chissà dove e lo solleva sopra la sua testa, cosa che Ranuncolo odia dato che soffre di vertigini.-La tua padrona è tutta matta, è matta, matta, matta.- Sbuffo e passandogli davanti gli do una spintarella facendolo ricadere sul divando, dando l'opportunità a Ranuncolo di schizzare via.
Peeta viene distratto dal campanello alla porta, e rinuncia a inseguirmi, per dirigersi ad aprire. Sento le voci di Thom e Peeta dall'ingresso e quando li raggiungo Thom mi regala un gran sorriso. -Hey! Come sta la mia futura mamma? -
-Mangia tanto.-risponde Peeta spintonandomi. Lo squardo malissimo facendo ridere il nostro ospite mentre Peeta fa un passo indietro, spaventato, molto spaventato. Non sono rari i miei improvvisi cambi di umore, o la mia sensibilità che Peeta giudica aumentata di tremila punti. Sta molto attento Peeta a quello che dice adesso.
I miei fianchi si sono allargati leggermente e sulla mia pancia si cominciando a vedere i primi segni del bambino che cresce, ha una forma tondeggiante e piena, ben diversa dalla pancia della birra o del cibo.
Gli occhi di Thom brillano quando ci si posano sopra.-Avete già pensato a un nome?- Ci sistemiamo in cucina mentre Peeta ci prepara del the alla vaniglia.
-Si ma con scarsi risultati.-
-Thom la panetteria?-chiede Peeta sedendosi accanto a me.
-Tutto apposto, oggi ce la siamo cavata anche senza di te.- I lavori procedono bene, altri quattro mesi di lavoro come questo e la panetteria sarà pronta.
Peeta ha già sistemato tutto per non lasciarmi sola nei periodi più calienti della gravidanza, quando avrò bisogno di qualcuno che mi osservi costantemente, a quanto pare. Ha creato una specie di tabella con i turni, per chi deve passare a farmi visita, chi a fare la spesa, non potrò più andare a caccia dice il medico, almeno durante gli ultimi tre mesi prima del parto. Fantastico direi. Peeta è entusiasta, è entusiasta di tutto ultimamente. Guardo in basso carezzandomi il piccolo rigonfiamento sulla mia pancia e alzando lo sguardo trovo quello di Peeta fisso su di me incantato.


Voi non potete nemmeno immaginare in quale inferno ho vissuto. Mi sono detestata per il fatto che non riuscio a scrivere niente e poi ci si è messo pure Efp che non mi funziona l'editor e tuttora non mi funziona, come potete vedere questo capitolo è molto primitivo, non ha un carattere, ne un formato...niente. Ora troverò un modo di istallarlo uno sul mio computer....ufffffff....Spero mi perdonerete:( Ringrazio di cuore tutti quelli che si sono preoccupati per me...più per la storia che per me, e che mi hanno contattato, sono fortunata ad avere lettori come voi. Le sentite le vacanze? Io troppo, non è ancora finita la scuola e io già non vedo l'ora che ricominci il nuovo anno...mi sono annoiata troppo, il bello è che ho passato tutto l'anno scolastico ad aspettare le vacanze, questo è un circolo vizioso che deve essere fermato:)
Nella speranza di un temporale estivo lungo un mese vi ringrazio di cuore e vi saluto<3
Vi si ama tribx<3
-Sam
  
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