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Autore: Flemmi    08/06/2015    0 recensioni
"Era un qualcosa di eccezionale, un insieme di diverse tonalità di blu (di molte delle quali ignorava il nome o perfino l’esistenza) con venature argentate e dorate e piccole protuberanze particolarmente brillanti"...
...iniziò a rotolare sul letto e, proprio prima che cadesse a terra, Mina lo afferrò, finendo però lei stessa sul parquet... sulla superficie iniziarono a formarsi varie crepe, prima piccole, poi sempre più grandi creando una ragnatela di forme geometriche irregolari. Curiosa e titubante tentò di togliere un pezzo di pietra, ma prima che potesse farlo questa esplose in tanti piccoli pezzi lasciando solo un piccolo corpicino deforme.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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In quel momento si sentiva la persona più felice del mondo. Una mostra di antiche reliquie, con dei pezzi unici, donati gentilmente da privati per quell’occasione. E lei aveva avuto l’occasione di andarci, per poter vedere oggetti di valore incommensurabile mai visti prima dal grande pubblico.
Così, quella che sarebbe potuta essere una monotona giornata di una monotona vita, per Mina divenne il giorno più bello della sua vita (almeno fino a quel momento). Le era capitata l’occasione di poter visitare una delle più grandi mostre sull’arte antica e sull’archeologia che si fossero mai tenute a memoria d’uomo e, per fortuna, proprio nel periodo in cui lei si trovava a Londra. La mattina dell’inaugurazione si recò davanti al British Museum con qualche ora di anticipo e nonostante ciò la precedevano già un centinaio di persone. Per fortuna era riuscita a convincere di docenti che l’accompagnavano in quel viaggio dell’importanza della mostra e, nonostante le remore dei suoi compagni, erano tutti lì quella mattina.
“Secondo me il lupo è Giovanni”
“No, sono convinto che Giovanni sia la guardia. Mina è troppo silenziosa, secondo me è lei il lupo”
“Anche secondo me è Mina” “Anche secondo me”
 “Vabbè, per voi sono sempre il lupo, sia quando parlo che quando sono in silenzio”
“Ragazzi dobbiamo entrare, ma non vi stancate mai di giocare?”
“Stranamente, prof, ci divertiamo molto”
Mina e gli altri ragazzi avevano passato le ore mancanti all’apertura della mostra giocando a Lupus in Fabula, gioco al quale avevano giocato nelle tre settimane antecedenti e che non riusciva a stancarli e che era riuscito a coinvolgere anche i professori e altre persone in fila con loro.

Una volta entrati Mina, insieme a Lily, Bea e Giacomo, seguì le indicazioni che la portarono alla zona dedicata alla mostra. Osservarono tutto con molta attenzione ma senza essere molto interessati (tranne Mina che credeva di essere in paradiso), fino a quando Giacomo non si soffermò su una teca contenente alcune grosse pietre. “Non ho mai visto delle pietre così grosse!” esclamò Bea. “Non sono pietre, sono minerali” ribatté Giacomo. “A me sembrano uova” si intromise Mina. “In realtà avete ragione entrambi” s’intromise un uomo canuto e dallo sguardo dolce “Scusate se mi sono intromesso, ma è difficile trovare dei giovani che si interessano a queste mostre ed ero curioso di vedere cosa dicevate.” Fece per andarsene ma fu fermato da Mina che gli disse: ”Può dirci perché secondo lei abbiamo ragione entrambi?”  “Certo cara e scusatemi se stavo per andarmene senza darvi ulteriori spiegazioni. Allora, queste che vedete qui sono uova di dinosauro che un antico re norvegese, credendole uova di drago, fece ricoprire di pietre preziose e metalli fusi, per impedire ai draghi di nascere e consacrare così la sua grandezza…” “Certo che erano sciocchi allora” s’intromise Giacomo. “Caro ragazzo, erano sciocchi perché non avevano le nostre conoscenze, anche noi sembreremo sciocchi ai nostri posteri.” “Come sa queste cose su questi oggetti?” chiese Lily. “Perché sono il proprietario della pietra blu, mia cara, ed è per mia gentile concessione che la potete ammirare oggi e... Scusatemi ma devo andare, buona continuazione” E così facendo l’uomo si allontanò dal gruppetto per dirigersi verso un ragazzo alto, dai capelli corvini e di bell’aspetto (cosa notata immediatamente da Mina).

Dopo aver dato una rapida occhiata al ragazzo dal quale si era diretto il misterioso uomo, Mina si soffermò a osservare, con particola attenzione l’uovo blu nominato poco prima. Era un qualcosa di eccezionale, un insieme di diverse tonalità di blu (di molte delle quali ignorava il nome o perfino l’esistenza) con venature argentate e dorate e piccole protuberanze particolarmente brillanti. La osservò per un periodo che le parve infinito, la sua mente cercava di catturarne ogni piccolezza, ogni dettaglio, e appena credeva di aver memorizzato tutto trovava qualcosa di nuovo che le faceva ripetere tutte le operazioni da capo. “Mina noi continuiamo a visitare la mostra, vieni?” “ Si, voi avviatevi, io vi raggiungo tra poco.” Così disse, ma così non fece. Rimase lì tutta la giornata, non mangiò neanche, fino a quando non la vennero a chiamare i docenti visto che era arrivata l’ora di tornare in albergo. “Mina, per caso sei rimasta a guardare quell’uovo tutto il giorno?” chiese Giacomo preoccupato, “No, ci sono solo ritornata dopo aver finito il giro” mentì lei, consapevole di aver fatto qualcosa di totalmente insolito.

Mina rivedeva l’uovo azzurro ogni notte, le tormentava il sonno da mesi e ultimamente la situazione era peggiorata, perché oltre a sognarlo aveva iniziato a desiderarlo e a sentirne la mancanza, come se fosse stato suo, come se fosse stato sempre con lei fino a quel momento. E proprio in uno dei giorni in cui sentiva di più il desiderio dell’uovo si ritrovò con un misterioso scatolone davanti alla porta di casa. Non c’erano scritte né segni, era un normale scatolone beige, neanche troppo grande, ma Mina sentiva che era per lei, così se lo portò in camera non facendolo vedere né al resto della famiglia. Quella stessa notte, assicuratasi che i genitori e la sorella dormissero, aprì con cautela la scatola e protetto da pezzi di polistirolo trovò il tanto agognato uovo.

P.S. L’idea mi è nata quando ho letto per la prima volta Eragon (quasi un’eternità fa) e nel tempo ho raccolto tante piccole di storie di Cavalieri donna o di Cavalieri nei nostri giorni, così ho deciso di mettere tutto insieme e creare una long di cui non ho ben chiaro il futuro. Per adesso il titolo è temporaneo e le caratteristiche della storia cambieranno in corso d'opera poichè non sono ancora sicura di alcuni passaggi.
 Spero vi piaccia, un bacio,
Flemmi



 
   
 
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