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Autore: ArielAndAnna    09/06/2015    1 recensioni
"Sei così superficiale Jason, ti soffermi al fuori, alla superficie, alle stupide ed insensate voci di corridoio, ti facevo più intelligente sai?"-disse l' azzurro facendo oscillare la sua lunghissima treccia-.
"Allora parlami di te Christopher"-rispose l'altro con tono di supplica-.
Ma l'azzurro chiuse l' armadietto delicatamente dopo aver riposto il suo libro, e cominciò ad andarsene dandogli le spalle.
Jason sbuffò, spazientito dall'apatia continua dell'altro.
"Christopher..."-si fermò, senza girarsi, senza dire una parola, si limitò a fermarsi-.
Christopher sospirò.
"Dopo la scuola,sarò nel parco a disegnare"-disse cominciando a scendere le scale-.
"Bastardo"-sussurrò Jason con un sorriso-.
[...]
"Io con lei no!"-urlò la bionda-
"Nemmeno io voglio farla con te!"-rispose Sasha-.
"No l'ho detto prima io sfigata che non sei altro;stupida che va dietro a uno che non solo non ti caga ma è pure gay"
"Non ti azzardare..."-rispose stringendo i pugni, sull' orlo del pianto-.
"Fa male la verità vero?"-chiese Ophelia con un ghigno malvagio sul volto-.
Sasha esplose.
"A te fa male la verita! Perchè credi che tuo fratello se ne sia andato?"
"Non parlare di mio fratello!"-sibilò la bionda prima di saltarle addosso-.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Christopher Arclight/ Five, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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2-Power: The Power Of Mind, Of Pain,Of Smile &Phisical Power

 

The Power Of Mind

{ Christopher's Point Of View}

 

 

Ero in giardino a disegnare con il mio thè caldo alla cannella e zenzero.

Soffiai sulla tazza,sperando che l'ispirazione mi assalisse come ogni mattina.

Aspettai,nel buio del cuore della notte che la mente mi si aprisse abbastanza per farmi fare un disegno.

Sospirai,sdraiandomi sull'erba umida di rugiada,lasciando i capelli sciolti sull'erba.

Posai la tazza accanto a me, il blocco dei disegni sul petto.

Cominciai a giochicchiare con la matita, quando un soggetto ben preciso comparve nella mia mente.

Mi rizzai,prendendo il blocco,girai la pagina e preso dall'ispirazione cominciai a disegnare.

Non capii cosa stavo disegnando ,finchè non ne delineai il taglio degli occhi,raffigurava un ragazzo,circondato da fogli volanti,con un paio di cuffie, quelle con il padiglione.Le teneva strette in mano, quasi come a dire che erano l'unica cosa che in fondo lo aiutava davvero, e a confermarlo c'era il suo sguardo vuoto, come una voragine.

Aveva i lineamenti dolci ed aggraziati, ma non da femmina. Anche dall' aspetto sembrava essere molto dolce.

Guardai il cielo ancora avvolto dall'oscurità notturna in cerca di una spiegazione logica a quello strano ed insolito soggetto, riponendo con cura il disegno nel blocco.

Ci rimuginai su fino all'alba.

Presi la mia tazza ancora semipiena,continuando a bere il mio thè.

Presi il quaderno e alzandomi tornai in casa.

“Oggi si ricomincia”-dissi guardando la luna che se ne stava andando-.

 

 

The Power Of Pain

{ Sasha's Point Of View}

 

 

Fissai i biscotti senza appetito, era l' ora di ricominciare un altro anno da sfigata;tuttavia però ci sarebbero stati nuovi studenti ,probabilmente;era questa la mia speranza.

Osservai il mio corpo minuto, i miei capelli troppo castani e troppo indefiniti.

La solitudine regnava sovrana,mi faceva male essere figlia unica, perchè io non sono il tipo di figlia unica e viziata, io sono quella ragazza semplice e troppo dolce, che si innamora sempre del ragazzo sbagliato, la sfigata, quella che viene sempre presa in giro, quella che non ha nessuno a cui confidare i segreti,i miei pensieri o semplicemente sfogarmi.

E come se non bastasse anche i miei professori erano indifferenti ai miei sentimenti, a loro non è mai importato di me,per loro ero la semplice ragazza acqua e sapone in seconda fila, senza problemi,quella che non voleva mai fare i lavori di gruppo.

Ma loro non vedevano i lividi, o forse si, il fatto è che a loro non importa e non importerebbe, io dovevo solo fare il mio dovere, prendere bei voti per non deluderli, la mia vita ormai era questa e io avevo imparato a convivere con essa, anche se ogni giorno mi chiudevo da qualche parte a consumare tutte le lacrime che avevo in corpo, senza che nessuno mi sentisse.

Presi lo zaino e dopo aver salutato i miei genitori come tutti gli anni, uscii di casa, pronta a vivere un altro anno d' inferno con il sorriso stampato in volto, per loro , solo per loro,perchè la loro felicità era più importante della mia.

 

 

The Power Of Smile

{ Jason's Point Of View}

 

Dopo aver preso le cuffiette di riserva ed essere entrato a scuola a passo piuttosto spedito entrai in classe pieno di svogliatezza.

Mi sedetti al fondo, vicino all'angolo che formavano le pareti,ancora con la musica ad accompagnarmi, senza la minima intenzione di toglierle prima del tempo necessario.

Poi la lezione che mi aspettava era la peggiore.

Storia, non avrei resistito un gran che...
Sbuffai annoiato ancora prima che suonasse la campanella; mi spalmai sulla sedia e sul muro arrivando con il mento all'altezza del banco.
La campanella trillò, facendomi pulsare le tempie, sbuffai nuovamente mentre i miei compagno scattarono tutti in piedi, io mi alzai lentamente.
Ero davvero distratto,svogliato tanto che sentii malapena il nome del professore.
Alzai meccanicamente la mano quando mi chiamò per l'appello, poi tornai a spalmarmi sulla sedia con una
matita in mano ,pronto a scrivere note ovunque pur di alienarmi da quella lezione così tremendamente
noiosa e non adatta a me.

Qualcuno bussò,alzai lo sguardo curioso; la maniglia della porta si abbassò,e la porta venì avanti, tirandosi
dietro una ragazza dai lunghi capelli castani e dagli occhi grandi.

“Scusate il ritardo”-sussurrò con il respiro affannato-
.
Aveva lo sguardo basso.
Sorrisi.
“C'è posto vicino a Cooper”.sbottò il professore stizzito per essere stato interrotto, mentre spiegava un qualcuno che fece qualcosa da qualche parte...-.

Mi salutò timidamente, e io ricambiai sorridendo, facendola arrossire.

 

 

The Phisical Power

{Ophelia's Point Of View}


«Di nuovo quel tizio strano...»
Strinsi il pugno e mi avviai verso la palestra, non salutai nessuno, tirando dritto verso gli spogliatoi,una volta entrata mi cambiai, mettendomi i pantaloncini e il top corto, che mise in mostra il mio accenno di tartaruga.
Andai a bordo campo, due tizi fischiarono ed iniziammo a correre.
«Come se stamattina non avessi corso abbastanza...»-pensai scocciata-.
Superai tutti in un attimo,ero allenata e sazia,quindi avrei retto ancora per un bel po'.
Dopo la corsa, fummo obbligati ad uscire fuori e giocare a rugby,placcai un bel po' di gente, facendo anche del male a qualcuno, sorrisi compiaciuta mentre la campanella diede fine alla lezione.
Mi diressi verso l'entrata della palestra, mentre la professoressa mi fermava e mi diceva un qualcosa sul fatto che fossi brava, io annuii senza ascoltarla , la mia testa era già in modalità intervallo.
Raggiunsi il cortile per rifarmi la treccia.
Dovevo fare la brava persona, mi sarei divertita di più.

   
 
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