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Autore: momyroby    09/06/2015    0 recensioni
La guerra contro Voldemort è finita, ma un inedito gemello di Harry ne ha cambiato l'esito. In un nuovo contesto di guerra, Draco ed Hermione imparano a conoscersi, apprezzarsi ed amarsi per ciò che veramente sono. L'amore più assurdo ed intenso di tutti....
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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PERDONATEMI SE NON RISULTANO SPAZI TRA LE RIGHE, MA É "COLPA" DEL FORMATO, NELL'ORIGINALE SONO PREVISTI SPAZI E PARTITURA IN PARAGRAFI. BUONA LETTURA, FATEMI SAPERE SE VI PIACE. QUESTO È L'OTTAVO CAPITOLO, ATTUALMENTE STO SCRIVENDO IL SEDICESIMO La Skeeter e la Umbridge intanto avevano raggiunto la pedana dei professori. La prima voleva, come al solito, importunare qualsiasi persona per ottenere informazioni al fine di scriver un articolo in cui sarebbe comunque stato scritto il contrario di tutto. Prese due spaventi quella sera. Uno vedendo Krum, che al Torneo Tremaghi l'aveva giustamente scacciata dalla tenda dei campioni "e amici", l'altro vedendo il professor Riddle. Questo era teso, come tutti gli altri. Ma si vedeva che l'estate lo aveva rasserenato, in generale. Molti Mangiamorte gli stavano appiccicati, e più volte aveva dovuto "gentilmente allontanare" Bella che gli ronzava intorno. La Umbridge era venuta a nome del Wizengamot- come disse orgogliosamente la gallina- per fare il punto della situazione. Salutò per dovere d'ufficio il Ministro che ovviamente non assomigliava per nulla a Caramello-come-sono-bello. Espresse il suo disappunto per una cinquantina di cose- ma nessuno le diede retta- e chiese il motivo dell'intervento di tutte quelle persone. Le rispose Silente, il più pacato di tutti in quel momento. Lei, insoddisfatta e più sfacciata che mai, rispose con una risatina che avrebbe innervosito un placido bradipo. Silente, il solito cortese, le chiese se volesse passare al castello la notte, per poi ripartire dopo l'alba, data l'ora molto tarda. Allora quella notte ebbero un animale in più in giro. Nel giro di due ore andarono tutti a dormire, chi in un'ala del castello, chi in un'altra. Percy, ritrovata la quiete dopo la tempesta, si rimise a leggere in forma felina-in quel periodo lo faceva spesso. Di fronte a lui Hermione e Draco. Nemmeno loro avevano sonno. Anzi, parlarono insieme per tutta la notte, come fossero soli. Effettivamente, Percy quando leggeva non era di molta compagnia. "Allora, Serpe, come mai così affettuoso stanotte?" "Allora Grifa, come mai così impicciona stanotte?". Si misero a ridere di gusto, e scappò anche a Percy un mezzo sorriso. Hermione riprese la mano di Draco. Così fredda eppure così bella. Di minuto in minuto si stava accorgendo che quella rara sensualità fredda la stava conquistando. Probabilmente gli sarebbe saltato addosso da un momento all'altro. Il camino della Sala Grande era acceso, ed Hermione-si accorse Draco-era molto affascinante con la luce del fuoco alle spalle. Si contemplarono per minuti e minuti, in un silenzio mistico, magico. "Draco...stavo pensando. Cosa è successo fin da subito tra di noi? Cosa ci ha tenuto così separati in tutti questi anni? A parte il fatto che sono una "lurida mezzosan...". Draco le mise un dito sulle labbra, e lei non finì la parola. "Scusami, Hermione. Scusami per tutto. Sono stato uno stupido. Sempre. Una "lurida mezzosangue"? Ah, faccio schifo. Come posso averlo minimamente pensato?". Aveva uno sguardo da cucciolo, da cane dispiaciuto, che fece molta tenerezza ad Hermione. "Bhe, se io ho pensato che tu fossi un "lurido verme", tutto è possi...". Draco la interruppe ancora, sempre con un dito sulle labbra carnose della streghetta. "Hermione-respirò profondamente, per qualche secondo- ti ho pensato molto, questa estate..." "Anch'io ho pensato a te. Ehi-Draco aveva abbassato lo sguardo per non lasciar trapelare l'emozione che lo stava pervadendo- guardami-gli sollevò il mento dolcemente-." Hermione gli diede un bacio sulla guancia, molto vicino alla bocca. Si stava sforzando, stava resistendo alla tentazione, al desiderio. Quel bacio piacque molto ad entrambi. A Draco soprattutto. Aveva avuto decine e decine di ragazze. Ma mai aveva provato un'emozione simile. Mai era stato imbarazzato, estasiato, meravigliato, felice come in quel momento. Doveva fermare tutto ciò. Doveva prendersi del tempo per riflettere. "Hermione, vai a dormire. Dopo lo spavento che ti sei presa, ti ci vuole una bella dormita. Ti preparo una camomilla?". Lei annuì. Percy gliela ne fece apparire tre e la bevvero tutti. Draco accompagnò Hermione nel dormitorio di Grifondoro, e le diede un bacio sulla fronte, sussurrandole "Buonanotte. Stai tranquilla. Ci siamo noi. Ci sono io". Lei lo guardò estasiata e lo abbracciò. Dopo un altro bacio sulla guancia, entrò in camera. Si mise subito a letto e si addormentò pensando a Draco. Al suo Draco. Draco tornò da Percy, che chiuse il libro e lo fece sparire. "Potter...". Percy era soprappensiero, e gli rispose con un "mmh" "Percy...". Quando Draco lo chiamava per nome, significava che c'era qualcosa di importante da dire, significava che Draco aveva bisogno di parlare non con il compagno di stanza Potter, ma il migliore amico Percy. Il Potter Serpeverde guardò l'amico per qualche secondo, come se volesse entrare nella sua mente. Cosa di cui era capace, ovvio. Ma rinunciò, in favore di una chiacchierata tra amici. "Dimmi, Draco" "Hai ascoltato cosa ci siamo detti?" "Sentito... Sai, mi piace molto questo tuo lato...romantico" "Come dici tu, bingo! Non mi è mai capitato. Ma con lei mi pare così...naturale." "Non ne ho mai dubitato. Bhe, sì, so che Herm è l'unica a poter disseppellire quel qualcosa che vidi in te la prima sera che ci incontrammo" "Provo qualcosa di strano. Sai, non ho mai avuto certe emozioni con le ragazze" "Forse perchè le hai sempre usate come giocattoli, senza tenerci veramente. Un mero passatempo. E se stavolta ti fossi innamorato" "Percy...ho paura..." "Paura?" "Sì, ho paura che lei mi odi per quello che le ho fatto. Ho paura che, se fossi innamorato di lei, non sarei corrisposto. Ho sofferto molto. Sai, per tutti gli intrighi coi Mangiamorte. Ho paura di soffrire ancora. Ho paura di farla soffrire, poi. "Eh no. Non farmela soffrire, altrimenti ti ammazzo... Ora sei motivato a non farle del male?" Draco rise, e Percy ne fu felice. Poche volte lo aveva sentito ridere. "Motivatissimo" "Bravo. Tornando seri...ho visto come ti guardava. Ha uno spaventoso autocontrollo!" "Autocontrollo?" "Sì. Stava per saltarti addosso. D'altronde, chi non ti salterebbe addosso?" Draco lo guardò male, poi rise di nuovo. "Allora...dici che..." "Sì, dico che!" e gli strizzò un occhio. "Avanti playboy, da quando dubiti delle tue capacità di cui ti vanti sempre?" Risero insieme, poi Draco, fattosi serio, ringraziò "Grazie, Percy. Non so cosa farei senza di te" "Ed io senza di te, caro Draco.". Si alzò dalla poltrona e andò a scompigliare i capelli biondi di Draco. Lo trovava...rilassante. "Vai a letto anche tu, Draco. E se un vampiro ti bussasse alla porta anche solo per chiederti una tazza di zucchero, chiamami. Gli darò io un dolce benvenuto". Si abbracciarono, e Percy diede a Draco la buonanotte, per poi risedersi sulla poltrona, accanto al caminetto col fuoco scoppiettante... Era felice. Come anche Draco, che si addormentò velocemente pensando di avere tra le braccia Hermione. La sua Hermione.
  
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