Era da un po' che desideravo scrivere una fic con
un Harry fotografo e poi, ascoltando questa canzone,
l'ispirazione è giunta! Spero che vi piaccia e vi
avviso che per un po’ di tempo non posterò nulla o quasi, dato che sarò in
"ritiro spirituale" per concludere il capitolo di Nemesi.
Ringrazio la mia adorata beta, Narcissa63, che aveva intenzione di cruciarmi non appena le ho detto che avevo scritto una Angnst e dopo averla letta mi ha subito chiesto il Sequel, ancora prima che pubblicassi...non si smentisce
mai! XD
SPOILER: E’ ambientata alla fine del 7°libro della saga, “Harry Potter e i Doni della Morte”, ma non tiene conto del suo Epilogo e della morte di Colin Canon (licenza poetica, mi serviva ai fini della trama >___<).
Chiaroscuro
E’ vero,
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l’acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù
D’un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare!
Tu dici “non ho niente”
Ti sembra niente il sole, la vita, l’amore?!*
Londra di notte, illuminata da tante piccole luci che si riflettono nell’acqua
del Tamigi, simili a lucciole.
CLICK!
Un’immagine catturata su un rullino, strappata alla corsa del tempo. Sembra
tutto più semplice attraverso l'obiettivo della macchina fotografica.
Distaccato eppure lì, a portata di mano.
Una foglia rossastra cade dal proprio ramo, involandosi nell’aria per la sua
ultima danza, prima di smarrirsi nella nebbia.
CLICK!
Da quando la fotografia è diventata la tua passione, Harry? Un tempo odiavi le
foto, ora non c’è niente di più rilassante, per te, che camminare senza
meta per le strade ed immortalare un attimo che non tornerà mai più.
E’ accaduto dopo la fine della guerra, quando non ti è rimasto più niente,
vero?
E’ stato Colin Canon a metterti quella stessa macchina fotografica tra le mani.
Non lo sopportavi, ti ha sempre dato sui nervi, probabilmente gli hai persino
sputato contro qualcosa di odioso quel giorno. Ma eri ancora sconvolto, sentivi
il bisogno di stare solo, la presenza di chiunque t’infastidiva. Eppure lui non
se l’è presa per le tue parole e si è seduto accanto a te, in silenzio, sugli
spalti del campo da Quidditch.
Non sapevi fosse capace di stare zitto, a dire il vero non sapevi un accidente
di lui. Dopo diverso tempo, ti ha chiesto quietamente: -Sai
perché mi piace tanto scattare foto?- ricordi di aver scosso la testa senza
aprire bocca ed, allora, ha continuato: -Perché mi sembra di poter controllare
gli eventi. Tutto appare più nitido attraverso la lente, non ci sono più
soltanto il bianco o il nero, ma anche tante sfumature di grigio ed io
sono colui che cattura un istante. Il tempo scorre inesorabile, ma per un
secondo si trova tra le mie dita e sono io a decidere cosa farne- non guardava
te, guardava avanti verso un punto imprecisato, qualcosa che solo lui poteva
vedere.
Non credevi fosse in grado di dire cose tanto belle, lo ritenevi un
ragazzino petulante e senza cervello, che ti correva dietro solo perché ti
chiami “Harry Potter”. In quel momento, però, ti sei reso conto che forse lui
ti aveva visto meglio di chiunque altro ed ora eri tu quello incantato dal
piccolo Colin Canon.
Poi si è sfilato la macchina fotografica dal collo, l'ha soppesata e te l’ha
messa tra le mani: -Tienila tu, a me non serve più. Sono certo che così, anche
a te apparirà tutto più chiaro. Buona fortuna, Harry- ti ha augurato, prima di
andare via.
La prima foto che hai scattato è stata quella di una Hogwarts
semidistrutta, che ora sta appesa nel soggiorno del tuo appartamento. E’ stata
l’inizio della tua vera vita.
CLICK!
Una coppia di anziani cammina lentamente lungo la strada, tenendosi a
braccetto. Sorridono.
La figura esile di un ragazzo, fasciata da un cappotto scuro, con i gomiti
poggiati sulla balaustra del ponte e la testa china, cattura la tua attenzione.
Si volta ed i capelli biondissimi, quasi bianchi, ricadono ad incorniciargli il
volto niveo ed appuntito. Una lacrima cristallina riga la sua guancia delicata.
CLICK!
Rimani incredulo, fulminato da quell' immagine
bellissima ed aggraziata, così diversa ed al contempo familiare.
Draco Malfoy.
*°*°*°*°*
Le acque cupe e vorticose del fiume sembrano riflettere l’oscurità dei tuoi
pensieri, le ombre del tuo cuore. Le tua mani sono
bianche, ma tu le vedi sporche, tinte di sangue.
Hai sempre vissuto adagiato sugli allori, la tua elevata estrazione sociale ti
ha sempre permesso di guardare gli altri dall’alto in basso e non ti è stato
insegnato ad avere vie di mezzo. Per te è sempre stato tutto o bianco o
nero. Chi non era con te, era contro di te. Chi non la pensava come te,
non meritava di esistere. Ma eri davvero tu a pensarlo?
Sempre più spesso c’è una domanda che ti affligge: chi è veramente Draco
Malfoy?
Tutte le tue certezze sono miseramente crollate e, non sai bene quando, ma hai
capito che a vivere la tua vita non eri TU, ma i tuoi genitori. Loro
t'imponevano come comportarti, cosa credere, con chi fare amicizia, chi
odiare…ma ora? Ora cosa ti è rimasto?
Credevi di essere bianco, puro, perfetto. Credevi che gli altri fossero neri,
sudici ed inutili… invece è l’esatto opposto! Non hai più denaro, non hai
più i tuoi genitori, non hai mai avuto veri amici, il tuo nome è fango. Non hai
niente, solo te stesso, ma tu chi sei?!
Se ti gettassi da quel ponte dove stai ora, che accadrebbe? Chi ti piangerebbe?? Cosa cambierebbe?!
E’ un attimo e sei già in piedi sulla balaustra, il tuo sguardo è fisso sulle
acque torbide. Ma d’un tratto, due braccia forti ti stringono fulminee e ti
attirano contro un torace solido e caldo. Un profumo inebriante, che sa di
nostalgia, t’investe ed una voce affannata ed irata ringhia al tuo orecchio:
-Non ti credevo davvero così stupido!- come una scossa elettrica,
l’adrenalina va in circolo nel tuo corpo, in una sensazione dolorosamente
familiare. Non è possibile, non può essere veramente lui!
Ti senti voltare con prepotenza in quell’abbraccio e poi due occhi verdi come
smeraldi, inconfondibili, ti travolgono con tutto il loro ardore: -Che
accidenti volevi fare?!- Sbotta con quella voce che ha
sempre avuto il potere d’infiammarti.
Harry Potter.
Ti chiedi per quale assurdo scherzo del fato questo ragazzo debba sempre
comparire ad ogni tuo momento di debolezza, come un Angelo pronto a salvarti.
Non hai mai creduto nel destino, ma forse dovresti incominciare a farlo perché
stranamente, all’improvviso, tra quelle braccia ti senti meravigliosamente al
sicuro. Semplicemente te stesso, solamente “Draco”.
Ti rendi conto della follia che stavi per compiere e di come, per l’ennesima
volta, tu ti sia mostrato patetico ai suoi occhi.
-Lasciami andare! Non sono affari tuoi! Che t’importa?!
Io non ho niente, non sono niente!- sbraiti, pestando i pugni sul suo petto, ma
lui non ti molla, al contrario, ti scrolla per le spalle e ti obbliga ad alzare
il viso per incontrare il suo sguardo.
-Che cazzo dici?! Sei vivo!
Sei ancora vivo ed è molto più di quanto tanti altri possano dire! Domani è un nuovo giorno, hai un futuro davanti, Malfoy! Invece di
buttarlo, pensa a come sfruttarlo!!- scuoti il
capo, con il volto rigato di lacrime e lui ti stringe nuovamente a sé.
Come ci sei finito a piangere sulla sua spalla? Ma, in fondo, cosa importa? Il
suo abbraccio è così caldo, le sue carezze tra i tuoi capelli così dolci, il
suo profumo così buono…
-Shhh…il mondo non è solo bianco o nero, Draco. E’ colorato.-
la sua voce, trasformata in un sussurro, ti solletica il collo –Il dolore si
attenuerà pian piano ed imparerai a conviverci, è solo questione di tempo,
istanti che si susseguono. Tra qualche ora sorgerà di nuovo il sole...- i suoi
occhi sono quelli di un uomo maturo, che ha dovuto
compiere troppe azioni difficili e non sempre belle.
Se Potter non è bianco, forse anche tu non sei completamente nero. Per ora,
tutto ciò che sai, è che non ti sei mai sentito tanto bene come
in quel momento, con il suo corpo avvinto al tuo. Forse domani anche il mondo
sembrerà migliore, forse non sei poi così solo.
FINE.
*La frase d’introduzione è tratta da una bellissima canzone di Domenico
Modugno, “Meraviglioso”, recentemente reinterpretata dai Negramaro.
*Cosciente del fatto che non tutti quelli che leggeranno questa fic conoscono le tecniche pittoriche, ecco la spiegazione in breve di cosa sia il Chiaroscuro: è tecnicamente il passo successivo al disegno. La sua funzione è quella di definire maggiormente i dettagli e fornire più particolari utili per la lettura dell'opera. Attraverso questa fase grafica è possibile dare un'idea della prospettiva, dei volumi, dei materiali ritratti. Può essere eseguito in molti modi. Tra i più comuni si ricordano quello a tratteggio - composto da una serie di linee parallele poste a 45° rispetto all'asse orizzontale del foglio, più o meno ravvicinate a seconda dell'intensità di scuro che si desidera ottenere - e lo sfumato - ottenuto attraverso l'uso delle sfumature, cioè di un passaggio graduale da un effetto di luce ad un altro. Questo per quanto riguarda le arti grafiche e il monocromo. In pittura è leggermente più complesso, giacché ci si trova ad avere a che fare con la materia del colore.