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Autore: SSJD    10/06/2015    4 recensioni
Rieccomi! Torno con il nuovo capitolo della saga di 'Come Fratelli'. L'avevo promessa ed eccovela servita. Dire che ho scritto una storia mooolto, ma moooolto originale, è dir poco, dato che praticamente sconvolge di gran lunga la trama originale del manga. I fatti risalgono al periodo post Majin Bu e hanno come base i fatti accaduti in CF1 e, in parte, in CF2. La dicitura OOC è solo perchè, in 'sto sito, pare che chi non descriva Vegeta come un personaggio sadico, cinico e bastardo, venga puntualmente cazziato nelle recensioni. Quindi io ci metto OOC, così posso descriverlo come voglio, anche se per me, di fatto, il Vegeta post Majin Bu è perfettamente IC a come l'ho raccontato io... o quasi...
Fatemi sapere se così è anche per voi e soprattutto, se anche questo racconto vi è piaciuto come gli altri.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Goten, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bra




Il mattino seguente, il risveglio per Bulma fu veramente dolcissimo. Vegeta si era destato prima di lei e, mettendosi su un fianco e appoggiando la testa al palmo della mano, facendosi leva sul gomito, aveva iniziato a farle piccoli cerchietti con l’indice attorno all’ombelico per poi scendere ad accarezzare, con molta dolcezza la cicatrice ancora perfetta che riportava il suo nome in sayan.
La donna aprì gli occhi e lo vide concentrato nel tenero passatempo che si era trovato, senza accorgersi che lei lo stava osservando sorridente.
“Ha un’aura molto forte.” gli disse distraendolo dai suoi pensieri.
Vegeta alzò allora lo sguardo e Bulma si accorse subito che era indubbiamente sereno e felice.
“Buongiorno, principesse, dormito bene?” le chiese allargando ancora di più il sorriso.
“Principesse?” chiese lei facendo finta di non aver capito.
“Mhm mhm…” fece cenno lui spostandosi sopra di lei e facendole aprire dolcemente le gambe per posizionarsi meglio.
“Che intenzioni hai, Vegeta?” chiese Bulma maliziosamente cercando di esporre meglio il collo alla lingua del sayan, che aveva iniziato a lasciare interminabili scie roventi sulla sua pelle.
Il principe ignorò completamente la domanda e le tappò la bocca con un sensualissimo bacio. Nel momento in cui la sua lingua si faceva spazio tra le labbra color porpora di lei, anche la sua eccitazione trovò facilmente la via giusta tra le sue gambe, facendosi avvolgere dall’evidente desiderio di lei, che lo accolse con un leggero gemito.
Fecero l’amore ancora una volta, come lo avevano sempre fatto. Solo il silenzio avvolgeva la loro camera, il loro mondo e le anime in quel momento di passione assoluta, la stessa che li aveva uniti da sempre. 
Vegeta aveva detto ai bambini che fare l’amore per i sayan era un’arte. Se Bulma fosse stata presente a quella spiegazione, avrebbe indubbiamente aggiunto che, per quanto la riguardava, suo marito in quel campo era molto più che il principe dei sayan.
Loro due, insieme, erano la perfezione.
La perfezione che si esprimeva attraverso i loro movimenti coordinati, i loro cuori che battevano all’unisono, le loro auree fuse assieme in un’unica immensa energia che dai loro corpi si diffondeva nella calda mattina di quell’estate infuocata e che, in quel momento, si stava concretizzando in un unico intenso e simultaneo piacere.
“Ti amo” disse Bulma riprendendo coscienza di sé, dopo il viaggio che le loro anime avevano fatto assieme, verso il loro piccolo paradiso.
“Ti amo anch’io, Bulma. Te, Trunks e la piccolina… senza nome…
“Bra” disse lei facendogli un sorriso.
Vegeta alzò un sopracciglio un po’ perplesso, dopodiché aprì un sorriso e disse:
“Questa regola che sono le madri a scegliere in nomi dei piccoli sayan, penso che la cambierò… In fondo, sono il principe dei sayan. Qualche strappo alla regola lo potrò pur fare, no?”
“Uhm… non ti piace, Bra?” disse lei mettendogli il broncino.
“No, ma non si cambiano le regole durante il gioco perché da un giorno all’altro quelle che ci sono non piacciono più… vero, Bulma?” le disse lui con tono allusivo, sdraiandosi di nuovo a fianco a lei e liberandola dal suo peso.
Bulma, sentendosi presa in causa dalla frase appena pronunciata da suo marito, abbassò lo sguardo colpevole e borbottò:
“A me piacnòdfgnjàemkvàoqrej”
“EH?” chiese lui facendo la stessa faccia stupita che avrebbe fatto Goku.
Bulma fece un sospiro e rialzò lo sguardo che fissò per qualche istante in quello di lui. Gli fece una carezza in viso e gli disse:
“Dicevo che a me stanno bene, le tue regole e lo sai che le ho sempre rispettate… ma…
“Ma?” chiese lui inclinando la testa di lato e mantenendo lo sguardo incuriosito.
“Volevo… volevo sapere com’era… trasgredirle. Cioè, volevo dire… trasgredirne una sola… veramente. L’unica che non ti avrebbe ferito. Tutte altre le ritengo sacrosante, ma quella che ho deliberatamente ignorato ieri sera… beh… ha fatto più male a me che a te… credo… Ora so come si sente la Bulma del futuro. Lei ha conosciuto l’altro te e, nonostante questo, ti ama ancora. Io invece ti adoro così come sei e indubbiamente ora adoro anche tutte le regole sayan e solo dopo ieri sera, le comprendo appieno e sono pronta a rispettarle. Tutte” spiegò Bulma abbozzando un leggero sorriso e sperando di essere stata chiara.
Vegeta non le corrispose il sorriso sincero che stava ricevendo. Il suo sguardo diventò invece serio e rimase pensieroso per qualche istante per poi dirle:
“Non lo fare mai più, Bulma. Credi di non avermi ferito e invece lo hai fatto. Ieri con Trunks abbiamo parlato del suo e del mio desiderio di avere un altro piccolo sayan in questa casa. Te ne volevo parlare ieri sera, quando sono rientrato, ma poi lo hai detto prima tu e mi stava bene. Poi però ho pensato che, il fatto che tu non mi abbia detto nulla, che avevi smesso di prendere quella diavolo di pillola, voleva dire che non avevi più fiducia in me…
“Ma Vegeta, lasciami spiegare, io…
“SSSHHH… devo finire” la interruppe lui mettendole un dito sulle labbra, per poi fare un ulteriore sospiro e continuare:
“Ѐ questo che mi ha ferito, Bulma. Non che tu abbia voluto provare come fosse fare sesso con la parte più cinica di me. Quello, se ti va, lo posso fare anche tutti i giorni, ammesso che a te piaccia. A me è piaciuto parecchio, devo dire. E vuoi sapere qual è la cosa che fa godere di più l’altro Vegeta? Sapere che ti farà arrivare sempre al limite, senza mai fartelo raggiungere. Lo ha fatto ieri sera e lo può rifare quante volte vuoi. Quello era solo un piccolo assaggio, ma tu non hai idea del livello di cattiveria che è in grado di raggiungere, quella parte di me. Quindi… per favore… non provocarla mai più. Non voglio che arrivi a farti del male…
“Tu non mi faresti mai del male, Vegeta. Io lo so” lo interruppe lei con un leggero sorriso.
“Io no. Ma vivo con l’incubo di non riuscirmi più a controllare e che quella parte di me che è solo assopita nella mia anima, un giorno salti fuori e… e… Hai visto cosa ho combinato allo stadio, l’anno scorso, no?” domandò lui con un tono che sembrava ora davvero preoccupato.
“Ok. Ok, calmati ora, Vegeta. Ho capito. Ho sbagliato e ti chiedo scusa. Non so perché mi ero messa in testa che non desideravi un altro figlio. Dopo ciò che mi ha detto ieri Goku, mi sono sentita davvero una cacca, a non averti detto niente. Mi ha fatto… sentire una cacca… a dire la verità. Il resto è vero. Volevo provare a fare sesso con l’altro te e sai cosa ti dico? Non è stato affatto come me l’ero immaginato. Ma stanotte… ah, stanotte è stato GRANDIOSO! Vorrei tanto che fosse per sempre così, d’ora in poi… Se anche a te va bene… ovviamente” spiegò Bulma con voce calma, come per volerlo tranquillizzare.
“TSK, certo che mi va bene, a me è piaciuto molto più di te…” concluse il principe assumendo il comportamento di un bambino di quattro anni e facendole pure la linguaccia prima di proseguire:
“E poi, come sarebbe a dire che Kaaroth ti ha fatto sentire una cacca? Come si permette? Tu sei la principessa dei sayan, ora. Lui è solo un guerriero di terza classe. Come osa quell’insolente?”
“Sì… beh… ma sai lui è Go…
 
TOC TOC
 
“…Mamma… papà… posso entrare? O siete nudi?” chiese il vocino di Trunks titubante al di là della porta.
“Ehm… sì… no… un attimo!” si affrettò a dire Bulma alzandosi in tutta fretta per indossare l’intimo e una maglietta di Vegeta che le stava tre o quattro taglie più grande.
“Avanti!” gridò rituffandosi a letto.
Il bambino entrò e si mise in piedi in fondo al letto. Guardò la madre inclinando la testa leggermente di lato, come avrebbe fatto suo padre e fece un sguardo serio. Dopodichè, tutto tranquillo fece qualche passo per andare a posizionarsi a fianco del comodino di sua madre e chiese:
“Hai voluto maschio o femmina?”
Bulma fece una faccia un po’ stranita che proiettò immediatamente girando il viso verso Vegeta il quale, alzando gli occhi al cielo, spiegò quasi scocciato:
“Sì, Bulma, i sayan possono scegliere il sesso del nascituro. In genere è la madre che sceglie, ma ieri sera, Trunks, tua madre mi ha fatto veramente girare le palle e allora ho deciso io, va bene!?”
“Allora è femmina!” esclamò il bambino allegro, come se, se lo aspettasse.
Bulma strabuzzò gli occhi. La scelta del sesso del nascituro era troppo, per lei. Alla povera donna non rimase altro da fare che alzarsi per andare a preparare la colazione, prima di essere bloccata dal figlio, con una nuova, allucinante domanda:
“Posso farla nascere io, mamma?”
La madre lo guardò dall’alto in basso, stralunando gli occhi fuori dalle orbite. Si voltò verso Vegeta che le fece spallucce, per poi riabbassare lo sguardo sugli occhioni speranzosi del figlio e gli disse:
“Trunks, non credi di essere un po’ troppo piccolino per assistere ad un parto?”
“Quando nascerà la mia sorellina, io avrò nove anni belli che compiuti. Io non voglio assistere, voglio farla nascere! Gohan ha fatto nascere Goten a dieci anni, non mi sembra ci sia molta differenza, vero papà?” chiese il bambino indispettito, voltando lo sguardo serio verso il padre.
“Ѐ vero, ma ti ho già spiegato che è tua madre che deve decidere” rispose il principe senza fare una piega.
“EHEH – rise la donna nervosamente – ma vedi, Trunks... La cosa mi rende un po’ nervosa, capisci? Io preferirei che fosse tuo padre, ad occuparsi di tutto” spiegò lei dolcemente. Ma poi, vedendo la tristezza comparire negli occhi del bambino, che aveva nel contempo abbassato lo sguardo, si morse un labbro e continuò:
“Sai cosa facciamo, Trunks? Sai che quando sei nato tu c’era Goku ad aiutare tuo padre? Ѐ stato lui a prenderti in braccio e a curarti per primo, sai? E quando è nato Goten, siamo stati io e Gohan ad accudirlo. Ti va di assistere tuo padre, quando dovrà nascere Bra?”
“Chi è Bra?” chiese il bambino alzando lo sguardo incuriosito.
“Beh… è la tua sorellina. Allora? Affare fatto? Non farmi chiamare ancora Goku, ti prego! Lo avrei ucciso, quando dovevi nascere tu… Ci stai? Eh, piccolino?”
“CI STO! Io curerò Bra per primo! Sarò bravissimo, mamma, non ti preoccupare!”
“Oh, non ho dubbi, tesoro… Per ora vuoi venire ad assistere alla preparazione della colazione? Tuo padre ci raggiungerà fra poco. Credo si voglia fare una doccia” disse lei prendendogli la manina.
“EHEH… ti ha distrutto stanotte… Eh, pa’?” disse il bimbetto voltandosi verso il padre e facendogli pure l’occhiolino.
Il principe, dopo un primo momento di smarrimento, si limitò a commentare:
“Hey, tu, moccioso. Non sono affari che ti riguardano. Va’ a preparare la colazione che poi te lo faccio vedere io chi è distrutto”
“Guarda Vegeta che viene Goku con la sua famiglia a pranzo… quindi muoviti a scendere!” concluse Bulma gridando dal corridoio.
“Ecco, ci mancavano solo i Son, oggi… Speriamo solo che Chichi porti il sushi” concluse il principe senza alcuna possibilità di essere sentito, infilandosi sotto l’acqua bollente della doccia.
 
Trunks e Bulma arrivarono in cucina e il bambino, strattonando la mano della madre, alzò lo sguardo per andare ad incrociare quello imbarazzato di lei e le disse:
“L’hai fatto davvero incazzare, mamma…”
“TRUUUNKS!!! Ma chi ti insegna queste parole? Non si dice… incazzare… Si dice adirare, arrabbiare, scocciare o, nel caso più specifico di tuo padre… beh…
“Incazzare, mamma. Per papà solo questo termine è adatto” la interruppe il bambino facendo una faccina da furbetto.
“Leggermente innervosire, volevo dire…” concluse la donna pensando che se il termine usato da Trunks fosse stato vero, probabilmente a quel punto erano sulla porta del giardino, dato che la cucina non ci sarebbe più stata, in toto.
“Vabbè, mettila come vuoi. Posso chiamare Goten per dirgli che avrò una sorellina?” disse il bambino con indifferenza e facendo spallucce.
“Ma tesoro, fra non più di un paio d’ore saranno qui per pranzo… Che fretta hai? Dai, dammi una mano a sistemare e a preparare qualcosa, prima che scenda lo scimmione affamato” disse lei scompigliandogli i capelli.
“Ok!”
Mentre preparavano una serie infinita di piccoli sandwich, Bulma guardò teneramente suo figlio e gli disse:
“Trunks, posso chiederti una cosa?”
“Certo, mamma! Cosa?” rispose allegro il bambino continuando a spalmare sul pane del burro d’arachidi con un coltello.
“Trunks, perché volevi una sorellina? Pensavo volessi un fratellino, no?” chiese incuriosita.
“Io ho già un fratello. Goten. Io e lui siamo come fratelli. E poi se io avrò una sorellina, quando sarà grande lei si sposerà con Goten e così io mi terrò Marron tutta per me. HIHIHI… ho programmato tutto, come un vero sayan…” rispose il bambino senza smettere si svolgere l’importante incarico che gli era stato assegnato.
Bulma lo guardò con due occhi perplessi e sbattendo anche le palpebre ripetutamente, dall’incredulità di quanto suo figlio le aveva appena confessato. Poi scosse la testa e gli disse:
“Speriamo che tuo padre non scopra il tuo pia…
“Tuo padre non scopra cosa?” chiese Vegeta entrando in cucina.
“V-Vegeta? T-tu… perché hai scelto ‘femmina’?” chiese Bulma cercando di deviare completamente la domanda del principe.
“Tsk, fatti due conti, Bulma. Quante sayan ci sono su questo pianeta, o meglio, in questa Galassia?” rispose secco lui afferrando con non curanza un paio di sandwich per mano e infilandosene uno intero in bocca.
“Beh… nessuna… no?” chiese lei titubante.
“Già, nessuna. E prima che Videl si faccia mettere incinta da Gohan, o ancora peggio, Kaaroth decida di ingravidare ancora sua moglie, ho pensato che, avere una bambina, mi rendesse… unico” spiegò abbassando lo sguardo sull’ultima parola.
“Oh, Vegeta, ma quanto sei dolce. Ma tu sei unico. Sei l’unico vero amore della mia vita, lo sai?” disse lei avvicinandosi e stampandogli un bacio sulla guancia, facendolo arrossire.
“Come l’unico vero amore della tua vita? E io chi sono allora?” chiese Trunks voltandosi con lo sguardo truce per fulminarla con due occhi color cristallo.
Bulma si avvicinò all’orecchio del figlio e gli sussurrò:
“In realtà sei tu, l’amore della mia vita… ma sai com’è tuo papà… sai che poi mi mette il broncio!”
Gli stampò un bacino sulla guancia e si rimise a preparare panini facendogli un sorriso.
Il bambino non fece altro che storcere la bocca e dire:
“TSK, tanto io sono l’amore di Marron… che mi importa?”
“Hey ragazzino, cos’è questa storia? Non sei piccolo per pensare alle bimbette? Soprattutto quella… Con la madre e soprattutto il padre che si ritrova mi vengono i brividi al solo pensiero di come l’hanno concepita…” intervenne Vegeta afferrando un'altra manciata di paninetti,.
“Beh, si saranno spogliati, si saranno dati qualche bacino e a Crillin sarà di…
“NOOOO!” lo interruppero i due genitori all’unanimità.
Il solo pensare a Crillin in intimità con C18 era una cosa che metteva i brividi ad entrambi.
“Beh, che ho detto? C18 sarà anche una Cyborg, ma credo che abbia anche lei la va…
“TRUUUUNKS, BASTAAAAA! Sai qual è uno dei motivi per cui ringrazio il cielo di non poter sentire l’aura di C18? Ho già fatto parecchia fatica ad abituarmi di nuovo a quella di Kaaroth, quando sta con Chichi, ma sta bene, è un sayan. Ma quello stupido terrestre con la testa sferica che fa… fa… fa cose… cosa? Con quella sottospecie di femmina robotica che è stata pure sputata da dentro Cell… e non ti dico da dove entrata, perché sono un principe… beh, non lo voglio sapere… cosa fanno. CHIARO?”
“Sì… sì, va bene, va bene… Non ti arrabbiare, però… Ho finito, andiamo ad allenarci?” rispose Trunks con estrema indifferenza verso l’aumento esponenziale dell’aura del padre, saltando giù dallo sgabello sul quale si era seduto per aiutare la madre.
I due sparirono per più di un’ora nella GR e Bulma ne approfittò per farsi un lungo e rilassante bagno nella sua fantastica vasca idromassaggio, nella serra.
La sua mente si svuotò completamente e, per una mezz’oretta circa, si addormentò.
Quando si risvegliò era ormai l’ora di pranzo e, sentendo suonare ripetutamente al campanello di casa, si alzò, si rivestì e, sbadigliando profondamente, andò ad aprire.
“BUONGIORNO, BULMA!” esclamarono i Son all’unanimità appena la videro comparire sull’uscio.
“Buongiorno, ben arrivati! Dov’è Gohan?”
I due sayan Son la ignorarono completamente e, mentre Goku si chinò in avanti per avvicinarsi il più possibile alla pancia di Bulma, sotto gli occhi perplessi di Chichi, Goten non fece altro che metterle una manina appiccicosa sul basso ventre della donna e dire:
“UAU! Hai mangiato Trunks! Come hai fatto, Bulma?”
“Hey, tu, teppistello, giù le mani da mia figlia, chiaro?” irruppe Vegeta uscendo dalla camera gravitazionale, assieme a Trunks.
“Trunks! Ma allora non ti ha mangiato la tua mamma! Sentivo un’aura simile alla tua, nella sua pancia!” disse allegro il bambino ignorando completamente l’ordine di Vegeta.
“Ma no, non ero io, è mia sorella, Bra!” rispose l’altro allegro.
“Davvero? Ed è carina?” proseguì Goten sotto gli occhi basiti dei loro genitori.
“Beh, sì, sarà bella come mia madre. Quando nascerà ha detto la mamma che io farò l’Assistente!” continuò il piccolo sayan dai capelli lilla.
“UAU! L’assistente… che fortunaaa…” sospirò Goten facendo sorridere tutti per l’innocenza del modo in cui aveva espresso la sua ammirazione, per l’importante incarico dell’amico.
“FIUUU… grazie al cielo… Menomale che te ne sei trovato un altro, Vegeta. Io non sarei venuto, questa volta… E comunque complimenti, sarà una sayan bellissima, proprio come sua madre” disse Goku andandogli incontro per stringergli la mano.
“Fortissima come me, vorrai dire!” disse lui stringendogliela con grande gioia.
“Già, fortissima come te e bellissima come sua madre. Sono felice per voi, davvero tanto” rispose il giovane sayan facendogli un sorriso dolcissimo.
“No, scusate, fatemi capire. Qui sembra che tutti sappiano qualcosa che a me pare essere completamente sfuggito. Bulma, sei per caso incinta?” chiese Chichi completamente spaesata.
A quel punto l’azzurrina e tutti i sayan si misero a ridere, facendola ingrugnire. Qualche istante più tardi, Bulma le disse:
“Sì, Chichi, sono incinta. Aspetto una bimba che si chiamerà Bra. Sai, dovresti imparare a sentire le auree, ha i suoi vantaggi, sai?”
“No, grazie. Ho già detto di no a Goku. Ora che Gohan esce con Videl, voglio essere l’unica a non sapere cosa combinano quei due… E comunque congratulazioni, per la bambina, è una notizia bellissima, Bulma” concluse Chichi andando ad abbracciare prima la sua amica e poi il suo più caro amico, con molto affetto.
“Grazie” le rispose Bulma quando Chichi sciolse l’abbraccio.
“Hai portato il sushi, Chichi?” fu l’unico commento di Vegeta prima di staccarsi da lei e regalarle un bellissimo sorriso.
“Ovviamente, caro” rispose lei facendogli l’occhiolino.
“Hey, dov’è Gohan?” richiese Trunks prima di entrare in casa.
“A studiare, da Videl…e non osate dirmi che l’aura non è quella di uno che sta studiando… per favore” rispose Chichi scocciata.
“Hihihi… chi glielo dice che abbiamo detto a Gohan di azzerarla completamente, quando è con Videl?” sussurrò Goku all’orecchio di Vegeta per non farsi sentire.
“TSK, tanto per lei non fa differenza. Quando Gohan si deciderà ad andare a letto con la sua ragazza, lei se ne accorgerà solo guardandolo in faccia. Ѐ sua madre. Lo capirà molto prima di te, Kaaroth!” rispose secco il principe.
“Dici, Vegeta?”
“Sì, Kaaroth, dico”







 
   
 
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