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Autore: Ipainteditblack    11/06/2015    0 recensioni
Harry Styles è un ragazzo di vent'anni, con tutti i vizi e i difetti di un ragazzo della sua età. Dentro di lui, però, giace un dolore straziante che lo divora giorno dopo giorno, fino a consumarlo. Tutto quello che gli da la forza di andare avanti è un diario. Il diario di Louis. DISPONIBILE ANCHE SU WATTPAD https://www.wattpad.com/136732499-faithfully-larry-capitolo-1
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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3 agosto 2011

 
"Harry, per favore, aiutami a legare la barca"
"Si, arrivo subito" lascio il pesce appena pescato nel secchiello insieme agli altri che avevamo preso prima, raggiungendo il nonno subito dopo. Prendo la corda giacente accanto ai suoi piedi e lego con fatica la barca al molo. Non è così semplice come sembra, non è leggera come si deduce dall'apparenza.
"Grazie, piccolo Har"
"Non c'è di che" accenno un sorriso a nonno Ernest e, voltandomi, noto arrivare a passo leggero il solito ragazzo.

Aveva una camminata leggiadra, si muoveva quasi come una farfalla. Seguo con la coda dell'occhio i suoi movimenti per non dare l'impressione che lo sto osservando, quando lo vedo sedersi al suo solito posto, all'ombra di un piccolo cespuglio. E' un ragazzo non molto alto e con i capelli castani, con un taglio quasi a scodella. Non sono mai riuscito a vederlo da vicino, non ho idea di come abbia gli occhi, o quali lineamenti abbiano le sue labbra, o il suo naso. Ma una cosa la so: mi fa un po' pena. Se ne sta sempre lì, col suo diario, a scrivere chissà quali cose.

Se avesse degli amici, non credo che starebbe qui tutto il giorno, tutti i santi giorni.

Voglio conoscerlo, voglio scoprire qualcosa su di lui, ma come? Non posso di certo andare lì, porgergli la mano e dirgli "Oh, ciao, io sono Harry". Mi prenderebbe per uno svitato, sicuro, e probabilente penserebbe "cosa vuole da me?". Devo pensare a un'alternativa. Devo lanciargli qualcosa, ma non qualcosa di troppo pesante, e neanche una cosa troppo fragile, una cosa che dopo posso recuperare. Prendo in mano la canna da pesca e stacco l'amo, la prima cosa che mi è venuta in mente. Porto il braccio dietro la testa per caricare il lancio e lo tiro, direzionandolo verso il ragazzo. Date le mie scarse capacità e la pessima mira, atterra a soli pochi centimetri da lui. Ma il mio intento era riuscito, ero comunque riuscito ad attirare la sua attenzione. Spostò il suo sguardo dal diario all'amo a terra, poco distante da lui.

I suoi occhi guardano improvvisamente verso di me, così accenno una piccola corsetta verso di lui per recuperare l'amo. Man mano che mi avvicino, mi accorgo di alcuni particolari in più: i tratti del suo viso sono regolari e ha il mento leggermente a punta, il taglio dei suoi occhi è perfetto, ma ancora non riesco a scorgerne il colore. Porta dei pantaloni beige e una camicia bianca, rimboccata nei pantaloni, con sopra delle bretelle marroni. Ed eccomi qui, pochi secondi dopo, di fronte a lui, il mio sguardo incatenato al suo, perso nell'azzurro profondo delle sue iridi, ma non azzurre come il mare, sono di un azzurro tutto suo, di un colore nuovo...azzurro occhi di...uff, purtroppo non sono ancora a conoscenza del suo nome.

 
"Ehm...questo dev'essere tuo" dice il ragazzo con gli occhi blu, chinandosi in avanti per raccogliere l'amo. Indietreggio appena per non scontrarmi con lui.
"Si, è mio" sussurro cercando di essere il più disinvolto possibile senza riuscire a staccare lo sguardo dai suoi occhi. Deglutisco rumorosamente.
"Tieni" tende un braccio porgendomi l'amo.
"Grazie" affero lentamente l'oggetto, sobbalzando leggermente al contatto delle mie dita con le sue, più fredde rispetto alle mie.
"E' strano" mormora il ragazzo incrociando le braccia al petto e sollevando un sopracciglio. Ha un'aria quasi divertita, e questo in qualche modo riesce a tranquillizzarmi.
"Strano? Cosa è strano?" sento il calore concentrarsi tutto sulle guance. Probabilmente ero arrossito sulle gote. Dio, che imbarazzo.
"Il fatto che sia arrivato fin qui" indica l'amo con un cenno.
"Oh, beh..." mi inginocchio di fronte a lui. Visto da questa prospettiva è ancora più bello. "Vedi, quando prendi un pesce abbastanza grosso e poi tiri indietro la canna, a volta capita che la tiri così forte da...da staccare l'amo, ecco". Il ragazzo con le bretelle scoppia in una fragorosa risata.
"Scommetto che non ci credi nemmeno tu a quello che mi hai appena raccontato"
 
Percepisco i miei zigomi scldarsi sempre di più. Merda, sicuramente sarò rosso come un peperone. Mi mordo nervosamente il labbro inferiore non sapendo cosa dire "Diciamo che potrebbe non essere andata esattamente così, ecco". Scuote lentamente la testa sorridendo, abbassando lo sguardo.
"Non importa com' è finito qui...ad ogni modo, io sono Louis". Mi porge la mano. Louis...quindi è questo il suo nome. Azzurro occhi di Louis.
"H-Harry" gli stringo la mano, rendendomi conto di quando fossero piccole e curate le sue mani. Sembravano di porcellana.
"Allora piacere, H-Harry" dice Louis ridacchiando. Mi limito ad annuire sorridendo, perdendomi di nuovo nel blu dei sui occhi.
 
                                                                                                                  ***
   
 
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