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Autore: milly92    09/01/2009    7 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Un Apparente Salto Nel Passato

Hello!

Ecco a voi un altro di miei capitoli preferiti, anche se il contenuto non è chissà  quanto allegro, anzi, sono sicura che mi ammazzerete quando finirete di leggerlo! Diciamo che in generale questa è la parte che più preferisco, piena di colpi di scena.

Grazie mille a:

Giulls: Tesoro mi dispiace ma purtroppo mi sa che dopo questo cap mi ammazzerai definitivamente per l’odiosa questione Rossella-Andrea, sigh! E come dici tu, a Niko sta bene il fatto che Deb sia felice con i Gold Boyz, muahaha! Chi fa soffrire Deb la deve pagare, giusto? E ancora complimenti per la fic, appena finisco qua vado a leggere il nuovo chappy!

kirya: Grazie mille! Lo so, è  assurdo che Andrea baci Rossella dopo tutto quel che è successo, ma spero che non me ne vorrai dopo aver letto questo cap! Purtroppo succedono tutte a Deb, poverina. Ancora grazie!

giunigiu95: Eh si, purtroppo Deb è circondata da s*****i, mi sa che a volte lei è l’unica normale e coerente lì in mezzo! Grazie per l’opinione, certo che lo scriverò l’epilogo!

95_angy_95: Si, povera Deb, sembra che succedono tutte a lei! Andrea è stato proprio un demente, penso che dovrebbe ringraziare il cielo se quella povera ragazza ancora l’ha ucciso insieme a quell’oca di Rossella…!

vero15star: Carissima, anche secondo me Deb è perfetta con Andrea, ma voglio rassicurarti sul fatto che non è sua intenzione mettersi con Niko,  ok? ^^ Mi raccomando, non uccidermi quando leggerai il cap…

_New_Moon:  Hai ragione, le cose stanno andando decisamente male, sembra proprio che Andrea sta per  raggiungere il livello di demenza di Niko! Riguardo l’epilogo, ho deciso di scriverlo, grazie per il consiglio ^^ e sappi che è una tortura anche per me dover dire addio a questa storia, che ormai è parte di me, dato che la sto scrivendo dai primi di aprile… Ma, su, ci restano ancora 23 cap da leggere! ^^

Non so quando aggiornerò, forse domenica perché la settimana prossima sarà tremendissima per me, uffa. Perciò vi chiedo di scusarmi per un eventuale ritardo! ^^

E mi raccomando, lunedì seguite la 1° puntata di X Factor 2 per fare onore a questa fic, che senza l’ispirazione di questo programma nn sarebbe mai nata! ^^

La vostra milly92.

Capitolo 32

Un Apparente Salto Nel Passato

Il ritorno nel loft fu decisamente buio, per me: nel pullman che ci avrebbe ricondotto “a casa” me ne stetti seduta da sola in fondo a tutto, apatica alle urla entusiaste di qualcuno,ai pianti di Giulia per essere stata eliminata e a quelli di Rita che aveva dovuto addio al suo sogno di partecipare al videoclip. Il paesaggio notturno mi scorreva davanti agli occhi lentamente, ogni negozio chiuso ed ogni panchina vuota cercavano di catturare la mia attenzione, che al momento cercava di non essere catturata dai sorrisi e dagli sguardi complici che Andrea e Rossella si stavano lanciando due posti avanti a me.

“Ehi, nipotina! Ti dispiace se ti disturbo un po’?”.

Max mi sorrideva radioso, appoggiato con il gomito al sediolino di Lara che stava di fronte a me.

“Ma certo, voglio sapere tutto” risposi, cercando di distrarmi dai miei pensieri. Dopotutto era una cosa ovvia quello che era successo, la stupida ero stata io che come al solito mi ero illusa dell’esistenza di qualcosa che non esisteva.

“Innanzitutto volevo ringraziarti” iniziò incoraggiante, “Per aver contribuito a quella sorpresa!” .

“Era il minimo che potessi fare” dissi, cercando di fingermi ancora interessata. Insomma, avevo fatto di tutto nelle ultime settimane per riuscirgli a parlare, consolarlo e cercare di sistemare la situazione, ed ora che tutto si era risolto quasi quasi non me ne importava un fico secco, presa com’ero dai miei casini personali…

“Comunque appena ho visto Beatrice ci sono rimasto, credevo di aver avuto un’allucinazione, poi lei ha iniziato a parlare, dicendo che mi aveva perdonato, che Rossella le aveva spiegato tutto… E che voleva ancora sposarmi!” concluse accennando il suo ennesimo sorriso a 120 denti.

“Mi fa piacerissimo, davvero! Mi aspettavo una cosa del genere quando mi ha chiesto di farle quel favore…!”  dichiarai, questa volta ancora più sollevata dalla notizia.

Eppure mi guardò, quasi come se avesse notato il mio piccolo malessere interno, e prima che potesse domandare altro lo abbracciai per zittirlo e fargli capire che era tutto ok, anche se non era affatto vero.

Una volta ritornata nel loft mi cambiai rapidamente, salutai i Locos Sounds ed un insistente Claudio che non la smetteva di buttarsi addosso e andai nella mia stanza anche se non avevo ancora sonno nonostante fossero le tre passate. Ma quando, alle quattro meno dieci, Samanta fece il suo ingresso nella stanza, subito mi alzai, lanciandole un’occhiataccia, presi il cuscino e me ne andai nel salotto. Non avevo voglia di dormire nella stanza insieme a lei, avevo paura che i suoi “Istinti omicidi” nei miei confronti fossero ancora vivi, così mi accoccolai sul divano e cercai di dormire. Ero tra il sonno e la veglia quando udii dei lievi bisbigli.

“… Shh, stai zitta! Stanno dormendo!”.

“E che fa! Dai allora, mi spieghi un po’? Si può sapere? Ti interesso ancora o no?”.

“Ross, ne riparliamo domani…”.

“Dai, cosa ti costa dirmi un si o un no… Voglio solo sapere, ti prego…”.

“Ross, dai… Oddio, ma… Shh, c’è Deb che dorme sul divano!”.

“E allora?”.

“Allora un corno, dai, ti ho detto domani e basta…”.

“Ma cosa te ne fr…”.

“Ho detto domani e basta! Stop!”.

“Allora ti aspetterò nella mia stanza, se avrai voglia di vedermi!Non vuoi nemmeno darmi il bacio della buonanotte…?”.

“Ma per favore…”.

Quella conversazione stava diventando davvero troppo per me, così mi decisi ad aprire gli occhi, giusto in tempo per vedere Andrea abbassarsi per darle un bacio sulla guancia mentre lei, perfida, si voltava dall’altra parte, pronta ad accogliere l’ennesimo bacio. Questa volta fu lei a trattenerlo, prima di staccarsi soddisfatta, e feci in tempo a richiudere gli occhi mentre Andrea mi passava vicino per andare nella sua stanza. Invece Rossella  rimase lì, ferma, prima di sedersi sul divano vicino al mio. Non ce la facevo a starmene ferma, così un po’ di tempo dopo, forse mezz’ora, forse dieci minuti, mi alzai per andare in cucina.

“Ti sei svegliata” mi disse, accendendo la luce. Sorrideva, aveva dipinta in faccia un’espressione quasi paradisiaca, e devo dire che era bellissima così, con i lunghi capelli corvini che le incorniciavano il viso e il vestito blu ancora addosso.

“Si, non mi andava di dormire nella mia stanza… fa… fa troppo caldo” inventai. “Tu piuttosto? Ti vedo strana”.

“Oh, beh, è una cosa un po’ complicata… credo di essermi ripresa la cotta per Andrea, ci siamo baciati tre volte stasera…” esclamò, facendo una faccia estasiata.

Magnifico. Si vedeva che il secondo bacio me l’ero perso.

Davanti a me già vedevo una scena in stile Beautiful ambientata in giardino, dove erano impegnati in un bacio mozzafiato….

“Cavoli, mi fa piacere” mentii. “Vi avevo già visti dopo la serata nel backstage, ma ora mi stai dando le prove che non mi ero sbagliata!” sorrisi falsamente, mentre avrei solo voluto andarmene in cucina e cercare di calmarmi con qualsiasi cosa oltre che picchiare lei  e quell’altro essere.

“Si, prima ne stavamo anche parlando, spero che mi abbia perdonata, insomma, quella per Massimo è stata solo una sbandata, ora che tutto si è risolto non vedo perché non possiamo ritornare insieme…”.

Si, cavoli, era proprio un segno del destino. Ma lei non era quella che diceva tutte quelle cose su me ed Andrea? Il fatto della partita, dei due litiganti…

“Ma a te non dispiace, giusto?” chiese poi, quasi obbligandomi a dire “No”.

“Ma sei scema? Eri solo tu quella che si faceva i film in testa, sei tu quella che gli interessa… Ora scusami, ma vado in cucina, ho una sete pazzesca” mormorai velocemente, prima che lei facesse un cenno soddisfatto e si decidesse ad andare nella sua stanza. Sembrava che fosse rimasta lì solo per aspettare il mio risveglio e raccontarmi tutto per farmi crepare ancora di più.

Mi avviai verso la cucina con un passo in stile zombie, anche se indossavo una camicia da notte molto leggera mi sentivo avvampare dal caldo. Appena entrai rimasi bloccata, convinta di rivivere un flashback: davanti a me c’era Niko, seduto dietro il tavolo, proprio come la mattina in cui mi aveva confessato la verità.

“Oh, anche tu qui” mi accolse, stringendo una tazza, come quella sera, e anche quella volta indossava solo pantaloncini. Solo che quella volta ero stata io a dirgli “Anche tu qui”.

“Eh si” tagliai corto, avvicinandomi al frigorifero e prendendo un bicchiere di thè alla pesca particolarmente freddo, che di sicuro mi avrebbe stizzata ancora di più.

Mi sedetti di fronte a lui, e per qualche secondo ci limitammo a bere, finché non si decise a sciogliere il ghiaccio.

“Come mai sei ancora sveglia?” mi chiese cordiale.

“Niente, così…”.

“E’ per la questione di Samanta, vero? Ho saputo cosa ha fatto” mi informò, comprensivo.

Colsi la palla al balzo, dicendo: “Si, è per questo, infatti sto dormendo nel salotto, condividere la stanza con li ora mi spaventa un po’”. In parte era vero, anche se non era tutta la verità. “Tu, invece?”.

“Sono un po’ arrabbiato, tutto qui, quella Samanta mi ha semplicemente incastrato” rispose. Stava per aggiungere qualcosa quando richiuse la bocca e bevve un sorso di  quello che scoprii essere camomilla.

“Capisco…”.

“Mi fa piacere che tu invece ti stai trovando bene, anche se è brutto il fatto che non siamo più una squadra…” mormorò a bassa voce.

“Guarda che tu non me ne hai proprio parlato, te ne sei uscito dicendo che avevi scelto Samanta ed io non ho potuto far altro che risponderti dicendo che ero stata scelta dai  Gold Boyz…” risposi stizzita.

Ci guardammo in silenzio, prima che lui rispondesse con un: “Lo so, ma era un periodo così… Sai che ultimamente è successo di tutto…”

“Lo so, lo so” risposi stancamente. “Ho i nervi a pezzi ad essere onesti, ci capisco ben poco”.

“Benvenuta nel club… life coach”.

Il sentirmi chiamare così dopo secoli mi fece venire la pelle d’oca, in un attimo davanti a me vidi delle immagini vissute insieme a lui, quando tutto era più calmo e decisamente più semplice. Mi sembrava impossibile che fossero passate solo sette settimane.

Gli sorrisi, e dopo ore quelle fu il mio primo sorriso sincero. Restammo così senza aggiungere altro, poi quando vidi che si erano fatte le quattro e mezza lo salutai, dicendo che ero troppo esausta.

Ma fatto sta che quella mattina, quando riaprii gli occhi alle sette e mezzo, lo ritrovai addormentato vicino a me. Non era come l’altra volta, non ce ne stavamo abbracciati, lui se ne stava seduto, ma notai che la mia mano sinistra era a pochi centimetri dalla sua. Mi alzai di botto, stropicciandomi gli occhi, incredula circa tutte quelle coincidenze quando per un pelo non caddi dal divano vedendo che di fronte a me, sul divano occupato da Rossella poche ore prima, c’era Andrea che leggeva una rivista di musica.

“Buongiorno” mi salutò.

“Oh, b-buongiorno” risposi, lanciando ancora occhiate stranite a Niko. “Ma che ci fa lui qui?”.

“Se non lo sai tu” mi rispose Andrea sarcastico, posando la rivista e dicendo: “Ci vediamo a colazione”, alzandosi.

Rimasi un attimo stordita, cercando di decifrare quelle parole, prima di decidermi a ritornare in stanza, ordinarmi ed andare a fare colazione.

Al mio ritorno trovai Niko sveglio, seduto allo stesso posto ed intento nel fissare un punto fisso dinanzi a lui.

“Buongiorno” dissi, decisa a saperne qualcosa in più.

“Buongiorno… Ma per caso anche tu stavi dormendo qui?”.

“Si… Ti sarei grata se mi sapessi dire…”.

“Cavoli” mi interruppe. “E’ possibile? Mi sono addormentato vicino a te, dovevo avere un sonno bestiale…”.

“Si, ma tu mi sai dire perché ti sei messo proprio vicino a me?!” chiesi impaziente, sentendo lo stomaco brontolare per la fame. Per fortuna che non c’era più Annah che finiva le cose più buone!

“Perché sull’altro divano c’erano… Rossella ed Andrea addormentati… E visto che nella mia stanza si moriva dal caldo ho deciso di appoggiarmi un po’ dov’eri tu…”.

Boom. Boom. Vi sto descrivendo l’imitazione del mio piccolo cuoricino… E quell’essere aveva anche fatto la faccia scocciata quando lui aveva dormito sul divano con quell’altra?!

“Ah… ma che ore erano…?”.

“Le cinque e qualcosa … Io vado a sistemarmi, ci vediamo a colazione, ok?” si congedò, alzandosi e dandomi un pizzicotto sulla guancia. Annuii, non più abituata a quei gesti, e mi diressi in cucina, dove c’erano solo Francesco, Dante, Giuseppe e Daniele.

“’Giorno Gold Boyz, ‘giorno Dan” li salutai, fingendomi allegra e di buon umore, prendendo posto a tavola.

“Guarda che non siamo tutti i Gold Boyz” precisò Giuseppe ridendo quasi.

“Buongiorno anche a te Giuseppe” ribattei sarcastica, afferrando la confezione di pan carrè e Nutella.

“Ehi, stamattina non siamo di buon umore, eh?” affermò Francesco osservandomi.

“Sono solo stanca” risposi. “Oh, ma dov’è il coltello?” sbottai, alzandomi e aprendo il cassetto per prenderlo.

“Ops, se fossi in te mi starei zitta, Fra, con quel coltello in mano è pericolosa” mormorò ridendo Giuseppe, indicandomi.

“Zitto tu, se non vuoi vedertelo ficcato in gola!” sbraitai, sedendomi e lanciandogli un’occhiataccia.

“Dormire per la seconda volta con il signor Niko ti ha fatto male, eh?” chiese Daniele con aria furba.

“La prossima volta dormirò con te e vedrò come mi sveglierò, contento?”.

Mi stavano davvero rompendo le scatole, e non era una bella cosa da fare su di me quando ero molto suscettibile, in particolar modo a prima mattina dopo aver avuto un traumatico risveglio.

“Magari” fece, facendomi l’occhiolino e scambiando un’occhiata con Dante che rise.

“Basta, io me ne vado in camera” dissi scocciata, prima che loro due mi fermassero.

“Dai, Deb, stamattina siamo solo allegri, non te la prendere a male” cercò di fermarmi Dante, diventando improvvisamente serio. “Capisco com’è svegliarsi un po’ così, faremo i bravi, promesso”.

“Lo spero” sbuffai minacciosa, riprendendo posto.

Terminai di prepararmi il toast, ed iniziai a mangiarlo quando Francesco disse: “E’ stata una nottata un po’ particolare per tutti, io sono stato sveglio tutta la notte pensando a Giulia che ci ha abbandonato, tu hai dormito involontariamente con Niko da quel che ho capito, Dante ha passato la notte in bianco grazie ai dolci che ha portato Ivan ed Andrea, quello che a mio giudizio è stato il migliore, se l’è spassata con Rossella …”.

Spassata?” chiesi, fingendomi curiosa piuttosto che irata.

“Si, ma che resti tra noi” sussurrò, mentre tutti i nostri volti si avvicinavano al suo. “Stamattina mentre venivo qui l’ho visto che bussava alla porta della sua stanza per restituirle il reggiseno…”.

“Hai capito a Andrea…” mormorò Giuseppe, mentre io volevo semplicemente andare da quei due e tagliarli in mille pezzi. E ad Andrea avrei voluto tagliare una cosa in particolare… Ma non voglio cadere nel volgare.

“Tu credi che loro… loro abbiano…” balbettai, sconcertata.

“Si, penso proprio che loro “abbiano”, almeno che Andrea non abbia strane tendenze e Ross non abbia deciso di aiutarlo prestandogli qualche indumento intimo femminile…” mi rispose Francesco sghignazzando. “Cavoli, sono contento per lui, insomma, è pur sempre Rossella, quella bona della Madonna…”.

“Come cavolo siete fatti vuoi uomini! Vi basta un sedere sodo, due tette enormi ed un fisico palestrato per trattare una donna come una dea! Ed invece snobbate quelle che hanno solo il cervello!” scoppiai, non facendocela più. Stavo sfogando la mia ira su quei poverini che non c’entravano nulla…

“Calmati, Deb! Stavo solo scherzando!” disse Francesco improvvisamente serio, parandosi le mani davanti.

“Non è vero, voi tutti la pensate così! Ma tranquilli, è normale, anche noi ragazze badiamo prima all’aspetto estetico….” aggiunsi, pentendomi del mio sfogo e cercando di riparare.

“Dai, calmati, e poi anche tu potresti essere al pari di Rossella, tranquilla, solo che sei un po’ piccola, tutto qui…” mi rassicurò Dante cordiale.

“Piccola per voi, noi siamo quasi coetanei e dico che è perfetta” dichiarò Daniele, avvinandosi e mettendomi una mano sulla spalla.

“Daniele, cerchi sempre i momenti meno opportuni per provarci” lo rimbrottò Giuseppe mentre io toglievo bruscamente la sua mano da sopra la mia spalla. “Comunque concordo, ed ora calmati Deb, si vede che questa mattina non è la tua mattinata, capita a tutti…”.

Annuii, anche se non riuscivo a togliermi dalla mente delle immagini odiose di cui i protagonisti erano quei  due.

“Buongiorno”.

La voce di Andrea mi fece sobbalzare, e a stento ricambiai il saluto.

“Hai una faccia distrutta, amico, cosa hai fatto stanotte?” chiese Giuseppe sogghignando.

“Conosci l’undicesimo comandamento, Giuseppe?”.

“Non andare a letto con una delle concorrenti del programma a cui stai partecipando?” disse beffardo, mentre Francesco gli lanciava un’occhiataccia.

“Semplicemente FCT, ovvero… Fatti i cazzi tuoi!” rispose, alterato.

“Ehi, ragazzi, calma” mi intromisi, anche se in realtà ne avrei voluto sapere di più.

“Non dirlo a me, parlane con Giuseppe…”.

La cosa era alquanto ambigua: insomma, non avrebbe dovuto essere felice?!

“Ok, che cavolo, qui non si può nemmeno scherzare…!” sbottò Giuseppe, tuffandosi nella sua tazza di caffelatte.

Andrea prese posto vicino a Dante, mentre io dissi che sarei andata a vedere cosa riportava il programma di oggi.

C’era scritto che avevamo l’incontro con Luke e Kevin alle 4 del pomeriggio, così trascorsi il mio tempo fino a quell’ora a cercare di sapere qualcosa in più. Soprattutto, dallo stesso Andrea. 

Lo abbordai prima di pranzo, mentre era seduto sul divano a guardare le esibizioni della serata precedente.

“Comunque ieri sera Rossella mi ha detto qualcosina a proposito di voi due…” dissi dopo i primi inconvenevoli.

“Cosa?” esclamò, buttando un cuscino per l’aria.

“Si, che, almeno fino a quell’ora, vi eravate baciati tre volte e che vedeva come un segno del destino il fatto che Max avesse risolto con Beatrice, che aveva scoperto di tenerci ancora a te…” risposi.

“Ahh, ti ha detto solo questo…” esclamò tranquillizzato.

“Perché, cos’altro doveva dirmi?” chiesi, ostinata a sapere la verità. Ma avevo paura di cosa sarebbe potuto uscire da quelle labbra…

Ci guardammo a lungo prima che lui cedette con un: “Ok, mi fido di te, mi raccomando…”.

“Ma certo…”.

“Vedi, stanotte, cioè, stamattina… Abbiamo s… Lo abbiamo fatto” dichiarò, lasciandomi totalmente sconfortata per la delusione. Era come  tutti i ragazzi, non un difetto in più, non uno in meno…

“Ah, quindi state insieme?” chiesi ormai totalmente depressa.

“No, cioè, non ne abbiamo ancora parlato, ma… Non so, non me la sento di rimettermi con lei…”.

“Ah, capisco, allora perché…?”.

“Perché è stato un attimo, ho perso il controllo, spero capirà….”.

Eppure, quando Luke e Kevin assegnarono loro i due brani per la semifinale, lo vedevo particolarmente allegro e solare.

“Andrew, cosa succede? E’ l’allegria per la semifinale?” chiese Luke curioso mentre uscivamo dalla sala riunioni.

“Si, e i brani sono fantastici” rispose lui allegro, scrollando le spalle.

Non ci capivo più niente, ormai davanti a me avevo solo contraddizioni. Non  era il massimo vedere il ragazzo che ti piace criticare la sua ex di continuo per poi sbavarle dietro all’improvviso qualche giorno dopo…!

E la cosa che più mi turbava era che Niko si stava riavvicinando a me, trovando scuse a destra e a manca.

“Ti va di venire ad apparecchiare la tavola con me?” mi chiese quella sera, mentre me ne stavo sul terrazzo a contemplare tristemente le stelle che come al solito erano le mie uniche compagne. Fino a poco prima ero stata con gli altri tre Gold Boyz a fare battutine cretine su Andrea e Rossella: era il massimo che potevo fare per sdrammatizzare un po’ i miei istinti omicidi verso quei due…! Potevo dire di comprendere un po’ Samanta, in un certo senso… Anche se i principi della nostra gelosia erano differenti, ovvio.

“Va bene” annuii. Cosa mi costava, tanto? Era successo quel che era successo, ma tanto ormai tutti si stavano riappacificando e tutto stava tornando normale, non vedevo perché anche la mia “guerra” non dovesse finire.

Entrammo in cucina quando restai bloccata per l’ennesima volta: Rossella se ne stava seduta sul tavolo, il tavolo su cui noi tutti mangiavamo ogni santo giorno e avremmo mangiato anche quella sera, intenta nello sbaciucchiarsi in modo poco casto Andrea, che ci dava le spalle.

A prendere in mano la situazione fu Niko, che, come nell’ennesimo flashback, disse: “C’è qualcosa che dovrei sapere, sorellona?”.

Lo ringraziai, ma mi pentii subito quando lei, staccandosi rapidamente, fece un sorriso a trentadue denti. Non era come nel vecchio ricordo, no, lì avevano appena litigato…

“Si” disse raggiante. “Ci siamo appena rimessi insieme, vero, amore?”.

Guardai subito in direzione di Andrea, che confermò con un: “Beh, si, siete i primi a  saperlo!” prima di prenderla in braccio e trascinandosela chissà dove.

La mia delusione ormai era alle stelle, mi domandavo cosa avessi sbagliato… Credevo di piacergli,che almeno fosse sincero! E invece no, eccolo di nuovo lì con colei che aveva disprezzato per settimane….

Ma questa volta i miei sentimenti invece di sparire,ahimè, triplicarono.

Niko scoppiò a ridere, e poco dopo, mentre gli passavo i tovaglioli, disse: “Sono felice, dai, dopotutto tutto sta tornando alla normalità!”.

“Si, idem” mentii. “Mi dispiacerebbe solo se lei uscisse martedì, poverina, ora che si sono rimessi insieme…”.

E fu lì che le buttai il mio più grande malaugurio involontariamente…

 

Qualche anticipazione:

“Ma niente, Luke, tranquillo, siamo sempre noi, ci conosci” risposi, contenta del fatto che mi stessi distraendo.

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“Comunque stai benissimo versione cavallerizza, life coach!”dichiarò lui mentre mi allontanavo.

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“Amore, ora mi offendo, come mi hai potuto confondere con Debora?”

“Lo so, ha visto dieci chili in meno e dieci centimetri in più, ma cosa vuoi farci, tu lo hai fatto completamente impazzire!” ribattei irritata, allontanandomi.

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“No, cazzo” sentii Niko dire, e mi lanciò uno sguardo come a dire “E’ colpa tua”.

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La vedemmo andare via, e lanciai numerose occhiate ad Andrea, che al momento stava dicendo: “We’re in final! We’re in final!”.

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“Niente, ancora grazie…” rispose scrollando le spalle, prima di avvicinarsi e baciarmi lievemente, trattenendo il mio viso tra le sue mani.

 

 

  
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