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Autore: Spleen89    11/06/2015    9 recensioni
Una storia semplice. Emozioni, gesti e piccole avventure di una quotidianità mai banale, ma intensa. Oscar e André dall' infanzia alla maturità. Cercando di rivivere insieme a voi quello che sarebbe potuto accadere tra gli spazi bianchi dell' anime e del manga. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[André]
 
Era diventato difficile maledettamente difficile raggiungerla… Ma guarda cosa gli toccava fare per una promessa fatta quasi sei anni prima ormai! Arrampicarsi tra i cornicioni e fare l’ equilibrista per raggiungere la stanza del piccolo demonietto biondo, non tanto piccolo ormai a dire il vero. Eppure doveva farlo! Non conveniva farla arrabbiare! Questi erano i pensieri del quasi dodicenne André Grandier mentre cercava di preservare la sua giovane vita stando in equilibrio sul cornicione del balcone della camera di Oscar. Non appena scavalcò la balaustra tirò un sospiro di sollievo. Poi guardo in direzione della finestra… era aperta! Sorrise soddisfatto.
 
Ormai la storia andava avanti da più di un mese. Da quando erano terminate le lezioni del maestro per la pausa estiva.
 
 André durante quegli anni a palazzo  era riuscito senza alcun problema a sgusciare in camera di Oscar dandole un degno risveglio saltando come uno scalmanato su quell’ enorme letto da signorino viziato passando dalla porta come qualsiasi persona normale! Del resto conveniva anche a lei visto che il precettore era davvero severo e intransigente per quanto riguardava la puntualità! Ed Oscar era quella di sempre! Una dormigliona! Eppure quell’ anno era cambiato qualcosa, cioè almeno a sentire la nonna. Una mattina di inizio estate Nanny era piombata in camera di Oscar per portarle delle camicie pulite proprio mentre lui era a cavalcioni sopra la sua amica intento a farle il solletico per svegliarla meglio, voleva fare una bella cavalcata approfittando fin da subito dei giorni di vacanza. Beh, un gesto quotidiano che la nonna non aveva mai condiviso, ma nonostante a volte lo rimproverasse in realtà non si era mai arrabbiata sul serio. Quella volta fu diverso. Nanny fece cadere le camicie per terra si portò le mani in viso. Divenne rossissima. Si diresse verso André e cosa che non aveva mai fatto prima gli diede un sonoro schiaffone dopo averlo strattonato da un braccio e buttato giù dal letto. Fu tanta la sorpresa, la nonna non aveva mai dato uno schiaffo né a lui né ad Oscar, mestolate tantissime, ma schiaffi mai…
André incredulo e turbato chiese alla nonna il motivo. La vedeva turbata, così come non l’aveva mai vista.
“ André devi assolutamente mantenere le distanze! Tu sei un servo André! Solo un servo! Non puoi entrare in camera di Oscar e infilarti nel suo letto! Non puoi! Mai più! Ormai siete grandi! Non potete… non più! Altrimenti altro che schiaffo, piangerò un nipote morto sulla forca” –abbandonò la rabbia iniziando a piangere e aggiunse – “ Ti prego André! Ti scongiuro! E anche voi Madamigella promettetemelo”.
Loro avevano annuito sconvolti e André era andato pure ad abbracciare la nonnina che continuava ad essere scossa da singhiozzi e lacrime. E poi lo avevano promesso. André non sarebbe più entrato nella camera di Oscar… non dalla porta per lo meno. Visto che le abitudini sono dure a morire. La mattina seguente la promessa André aveva ubbidito. Era nelle stalle ad accudire i cavalli. Ma si trovò Oscar innanzi, sembrava non avesse dormito, gli disse solamente “ André ti prego trova un modo, ma non smettere. Se cambia questo e come se cambiasse il nostro mondo non trovi?”. Lui annuì. E poi elaborarono insieme quel piano alternativo. Lui si arrampicava nell’ albero, camminava in equilibrio sul cornicione, scavalcava la balaustra del balcone di lei lasciato aperto! Ma Oscar era fatta in un modo tutto suo…pretendeva da lui l’impossibile e poi dormiva sogni tranquilli in tutti i sensi, visto che una volta aveva dimenticato la finestra chiusa e lui bussava come un scalmanato nella duplice speranza di svegliarla e non farsi sentire da tutto il palazzo. Per fortuna quella volta non lo vide nessuno o quasi, solo Pierre lo vide in quel balcone e gli lanciò uno sguardo sbalordito e quasi malizioso, ma non capì proprio cosa il ragazzino dai capelli rossi volesse insinuare. Dopo diversi e diversi minuti Oscar gli aprì il  balcone tranquilla stropicciandosi gli occhi a sua discolpa disse solo un “ Scusa ieri sentivo freddo e ho chiuso”. Che rabbia! Lui aveva rischiato di rompersi l’osso del collo e di essere sentito da tutti e lei così serafica! Beh poteva urlarle e mandarla a quel paese, ma scelse un metodo più tradizionale
“ Io ti perdono ma lui no!”- fece André serio
“Mmmh lui chi?”- chiese Oscar ancora assonnata
“ Lui il mostro del solletico…”
Oscar non ebbe il tempo di sgranare gli occhi che già André aveva iniziato a tormentarla trascinandola sul letto.
Eh, sì ! Il loro mondo non era per nulla cambiato!
 
Entrò in camera e la vide con gli occhi chiusi, in camicia da notte. Solo quella leggera casacca di lino la copriva poiché durante il sonno si era scoperta facendo finire il lenzuolo a terra. Era bella Oscar. André ne era consapevole. E quella mattina vedendo la candida pelle delle gambe lasciate scoperte fin sopra al ginocchio ne fu ancora più consapevole. Era la prima volta che faceva simili pensieri su Oscar! Si vergognò profondamente. Ormai era un ometto- come diceva la nonna- era normale avere simili pensieri. Poteva averli con le cameriere, con le lavandaie, ma non con Oscar di certo! E poi Oscar era Oscar… con quel caratterino, non era mica come Cosette tutta occhioni e carezze! Eppure quella mattina stava provando qualcosa di troppo simile a quello che provava quando spiava insieme a Pierre le cameriere di palazzo cambiarsi, una sorta di brivido, di scossa che partica dalla nuca e finiva nel basso ventre. Decise per una volta di cambiare abitudine. Come una sorta di rispetto nei confronti di lei ignara di questo turbamento, come una sorta di tentativo di esorcizzare quel piacere nato semplicemente dalla vista di un candido lembo di pelle di troppo. Niente saltellii sul suo letto, niente solletico. La scosse gentilmente per le spalle. Oscar mugugnò qualcosa del tipo:
“ Sì Cesar ora ti do la mela da bravo”- evidentemente aveva scambiato le mani di André per il muso del suo purosangue. André ridacchio. Le scosse le spalle con più decisione. Finalmente aprì gli occhi blu e lo vide. Lui  osservò quegli occhi blu come se fosse la prima volta e forse influenzato dai pensieri di prima borbottò velocemente un “ Ti aspetto giù. Faremo una cavalcata.” e si catapultò fuori dal balcone, ripercorrendo a ritroso il percorso che aveva fatto minuti prima per svegliarla.
 
Cosa gli prendeva non lo sapeva nemmeno lui. Si tranquillizzò solo vedendola arrivare dopo un po’ nelle stalle. Era sempre lei, la sua Oscar e nessun brivido, nessuna scossa. Le porse le redini di Cesar, la vide montare e dopo qualche secondo lui fece lo stesso con Alexander. Cavalcarono piano, uno di fianco all’ altro parlando del più e del meno, più e meno che in quei giorni riguardava il matrimonio dell’ ultima figlia del Generale – ultima esclusa Oscar logicamente- Claudine .  La funzione era prevista fra cinque giorni, il ricevimento sarebbe stato a palazzo Jarjayes dunque i preparative fervevano e occupavano tutti. Soprattutto la nonna che aveva attivato la “modalità Generale” nel miglior dei modi. Ad un tratto Oscar si fermò di scatto e fece fermare anche lui. Fece segnale con la mano di stare in silenzio, di scendere e di legare i cavalli ad un albero vicino. Fatto questo. Si accovacciò lei stessa dietro il grande albero e fece ad André segno di raggiungerla.
“ Mi spieghi cosa stai facendo, di grazia?” –bisbigliò lui
“ Guarda…laggiù!”- fece Oscar indicando con la mano un punto preciso davanti a loro.
André sgranò gli occhi e si ritrovò a un cento metri due figure avvinghiate. Una delle quali, lo vide dai capelli color fuoco, era Pierre. Il figlio di Flore, un tredicenne poco più alto di lui, ultimamente suo complice di sbirciatine di cameriere carine, era tutto intento a baciare una ragazza dai lunghi capelli neri. Baciare! Ora va bene guardare, scherzare, inventare avventure, ma addirittura quello era passato alla pratica! Non appena Pierre si scostò dalla ragazza riconobbe in lei, Simone, la figlia del panettiere che riforniva di baguette le cucine di palazzo Jarjayes. Una tredicenne morettina dagli occhi svegli, indubbiamente carina! André non seppe bene il perché ma provò la stessa sensazione che aveva provato alla vista delle gambe di Oscar qualche ora prima. Quel brivido che faceva tremare le gambe…E nel frattempo si sentiva fortemente in imbarazzo a dover assistere per la prima volta ad un bacio con Oscar accanto! Fortunatamente Oscar non sembrava per nulla sfiorata da simili turbamenti.
“ André…André quello è Pierre guarda!”- sembrava divertita.
“ Sì sembra lui”- rispose André cercando di riprendersi da tutte quelle emozioni.
“ Ma guarda…che fa? Che schifoooooooo! Bacia la  panettiera! Ahahahah! Tutti imboscati, tutti avvinghiati… guarda che faccia da pesce lesso! Ahahahah!”
André rise sollevato da tutta quella leggerezza! Oscar era proprio ancora una bambina!
“ Comunque non sta bene guardarli…andiamo via Oscar”- fece André cercando di trascinarsela dietro.
“ Quando andiamo via lo decido io! Capito?”
André sbuffò rassegnato.
Nel mentre i due avevano ripreso ad abbracciarsi e baciarsi. E Oscar aveva deciso che era abbastanza. Ripresero i cavalli e ripercorsero la strada per Palazzo Jarjayes. Una volta arrivati mentre André sistemava i cavalli Oscar, appoggiata con la schiena allo stipite del box di Cesar, continuava a prendersi gioco dell’ espressione tutta presa dei due sbaciucchiosi lessi, così aveva ormai soprannominato Pierre e Simone dopo averli sorpresi intenti a baciarsi! Pochi minuti dopo si ritrovarono in cucina a giocare a carte. La nonna e Flore erano tutte intente a sperimentare nuove ricette in vista del banchetto nuziale che a giorni avrebbe avuto luogo a palazzo. Ad un tratto furono attratti dalla conversazione delle due donne.
 
“ Flore avrei bisogno di quattro uova fresche puoi mandare Pierre a prenderle?”
“ Oh Marie sarebbe bello! Ma quel ragazzo ormai è come preso da  i bollenti spiriti. E non fa più niente. Oggi ad esempio quando è arrivata la figlia del fornaio con la scusa di aiutarla col carretto è scomparso chissà dove!”
“ Ahahaha… Simone la figlia del fornaio?”- rise la nonna
“ Sì lei! Che poi ti sembra normale che una ragazzina per bene vada in giro a fare gli occhioni dolci ai ragazzi? L’altra volta  li ho visti pure scambiarsi un bacio dietro le stalle! Troppo sfrontata! E Pierre povero ragazzo…che vuoi l’adolescenza!” - disse indignata Flore
“ Flore suvvia sei solo gelosa di Pierre. Tu hai sposato tuo marito da ragazzina. Cosa avevi? Quattordici anni? Simone è una ragazzina e come tale avrà voluto sperimentare un bacio, un’ esperienza nuova, così come noi stiamo facendo con queste ricette… Del resto ha quasi l’età da marito! E poi fanno tanta tenerezza!” – disse dolcemente la nonna e aggiunse quasi urlando – “ Andrééééééé vai a prendere le uova dal pollaio e sbrigati!”
 
Ed ora eccolo lì André Grandier a parlare con una gallina, non che fosse diventato pazzo ma aveva bisogno di ragionare con qualcuno di fidato che non fosse Oscar e per ora non gli veniva nessuno in mente se non Cocò, la vecchia gallina che non era ancora diventata brodo solo perché Oscar vi si era affezionata e aveva ordinato che non le si torcesse una penna.
“ Cocò,  la nonna dice che Simone è una ragazza che ha quasi l’ età da marito… Cocò, Simone ha due anni in più di Oscar! Sai questo cosa vuol dire? Oscar ha quasi l’età da marito!”- disse André sconsolato strattonando la povera gallina.
Cocò rispose starnazzando.
“ Noooo ma certo lo so che Oscar non è comunque per ovvi motivi una ragazza da marito! Anzi non sembra proprio una ragazza, è…è ancora un moccioso undicenne! Ma non è questo che mi preoccupa! Non è il matrimonio! Ma…ma la nonna ha detto che a quell’età le ragazze vogliono fare nuove esperienze, vogliono provare  a ba…baciare”- divenne rosso solo a pensarlo!
Cocò starnazzò di nuovo
“ Nooo Cocò, lo so, lo so, Oscar ha detto ‘che schifo’! Ma per ora! E se poi fra due anni volesse provare? Volesse provare con qualcuno? Con il figlio di qualche nobile? O con quel pervertito di Pierre? Io non potrei sopportarlo… Guarda lo dico per lei! Che figura ci farebbe? Qualcuno potrebbe approfittare della sua curiosità… certo poi verrebbe infilzato con la spada, ma intanto… No, no, non posso permetterlo! Mi devo calmare, Oscar non è come le altre…lei sputa a terra, veste da uomo, si sporca di fango, usa la spada, dice parolacce, mangia un sacco….Lei …lei ha la pelle candida! Ehm…no… no  non l’ho detto per davvero! Cocò, non pensare male eh? Io non ho mai visto Oscar così...così come una ragazza intendo! E’ una mocciosa, anzi un moccioso, ma… ma non lo sarà per sempre no? “- fece André in tono inconsapevolmente tragicomico.
La gallina Cocò inclinò il collo  e poi svolazzò via lasciando il piccolo grande André solo con i suoi pensieri accorgendosi per la prima volta che non avrebbe voluto dividere quella mocciosa con nessuno.
 
[Oscar]
 
Ed eccola lì  ridotta a fare un solitario con le carte  per colpa degli stupidi preparativi di uno stupido matrimonio. Tutti intenti a  preparare l’ evento dell’ anno, il matrimonio di sua sorella Claudine. E la nonna ora aveva coinvolto anche André… e quel mollaccione era corso a prendere le uova lasciandola lì sola con le carte.  Certo Flore avrebbe chiesto a Pierre. Ma Pierre non c’era… aveva altro da fare! Che stupido quel Pierre…! Ormai non scappava più alla sua vista, ma continuava con quegli inchini da voltastomaco, invece il ragazzo dai capelli rossi cercava alle volte di coinvolgere André nelle sue belle trovate, come quella di spiare le cameriere! Oppure lo costringeva, nonostante lei fosse presente o nelle vicinanze, ad ascoltare le sue avventure da  amatore! Ovviamente anche uno scemo avrebbe capito fossero false, ma André restava sempre sbalordito, perché lui veramente alle volte credeva a tutto quello che gli raccontavano! E ora che lei e André  avevano trovato Pierre finalmente a fare un po’ di pratica reale… André si era imbarazzato! Ma cosa gli passava per la testa al suo amico?
Non capiva proprio cosa ci fosse da imbarazzarsi! Al massino il disgusto! Non sembrava molto igienico inoltre ficcare la lingua dentro un’altra bocca e riempirla di saliva. Pierre poi le era sembrato proprio un mulo che sbavacchia mangiando una carota! Simone invece no! Aveva la faccia da pesce lesso, ma almeno era davvero carina e poi per le poche volte che l’aveva incontrata non le era sembrata proprio una sfrontata. Alla fine aveva ragione Nanny, la figlia del panettiere aveva solo qualche anno in meno rispetto sua sorella Claudine che si sarebbe addirittura sposata fra qualche giorno. Il promesso sposo era un vecchio! Aveva trent’ anni! Non conosceva molto Claudine nonostante la vicinanza d’età, sua sorella aveva passato la maggior parte degli anni il collegio. E beh, ora sarebbe andata a vivere col marito! Il Generale aveva  passato anni e anni a cercarle il partito giusto e aveva soppesato le migliori offerte…e  di una cosa era sicura di certo non aveva valutato in base alla bellezza o all’ età! Ad ogni modo Claudine non sembrava preoccuparsene visto che svolazzava da una stanza all’altra per vestito, acconciature e preparativi vari. Sembrava felice, nonostante avesse conosciuto il fidanzato solo qualche giorno prima, contenta solo per il fatto di sposarsi e di sfuggire al collegio. Ma a lei Claudine sembrava un uccellino in gabbia! Almeno Simone aveva scelto di fare la civetta con qualcuno, di baciare qualcuno, non avevano scelto per lei…. Certo era che avrebbe potuto scegliere meglio! Pierre…che gusti! Capelli rossi, lentiggini e un corpo grande grande che sembrava non proporzionato col cervello! E due occhi da…da somaro! Oscar ridacchiò pensando all’espressione di Pierre! Però si vedeva come fossero liberi nell’atto di baciarsi quei due. E provò pena per Claudine, le mettevano tristezza le imposizioni, anche se sentiva di esserci abituata come tutti in quella casa…Ma suvvia! Basta pensieri tristi! La cerimonia sarebbe stata di una noia mortale ma lei e André avrebbero riso del brutto vizio di Fra Luis che si scaccolava il naso di continuo e avrebbero mangiato dolci! Tanti dolci! E poi… poi guardando verso la cantina le venne un’idea. Una nuova avventura per lei e il mollaccione!
 
 
[André]
 
15 Luglio – banchetto nuziale di Claudine de Jarjayes.
 
‘Dannata Oscar!’ Con la scusa di tutto quel trambusto ne aveva combinata un’altra delle sue e André come al solito ci era finito con tutte le scarpe.
‘Una delle  idee geniali del demonietto rubare del vino e dei sigari!’
Questo pensava André mentre osservava la seconda o la terza bottiglia di rosso pregiato dei vigneti della Borgogna fatti arrivare a palazzo direttamente dal Generale per il grande evento! E lui dannazione le aveva detto che non potevano, non potevano assolutamente bere così tanto. Lei le aveva dato del mollaccione come sempre e alla fine anche lui aveva  ceduto… in tutti i sensi. Stavano distesi sotto il loro ciliegio perché le gambe non gli reggevano più. Aveva la nausea lui. Forse anche Oscar. Lei che ora era intenta a sfumacchiare uno dei sigari di suo padre che aveva rubato insieme ai vini. E se non stesse così male per la  prima sbronza sicuramente la bloccherebbe, ma siccome André era completamente ciucco rideva come un pazzo perché Oscar sembrava proprio il Generale biondo in miniatura in quel momento!
“Perché ridi André?- cof!cof! Tossì Oscar avendo aspirato il fumo.
“ Ti atteggi tanto da grande ma sei una bambina! I sigari non si aspirano!”
“ E tu che ne sai Grandier scusa?”
“  L’ho visto fare a Gerard… dà qua! Ti faccio vedere. “ Disse André posando la bottiglia ormai quasi finita e prendendo il sigaro dalle mani di lei. Lo portò alla bocca e sentì l’umidiccio delle labbra di lei rimasto sulla parte inferiore del sigaro e per un attimo ripensò a quei giorni, ai discorsi di Flore e Nanny, a quelli fatti con Cocò e si rattristò. Diede la prima boccata senza aspirare e bevve ancora.  Si sentiva male, come stordito. E tutto sommato era una bella sensazione”
“ Però ti invidio André”- disse Oscar diventando un po’ triste e tirandogli la bottiglia di vino per berne un altro sorso
“ Perché tu contessina viziata invidieresti un umile servo eh ? Sentiamo!”- disse André canzonandola
“ Le persone come te, come Pierre; come Simone sono libere di fare le esperienze che vogliono! Guarda Claudine invece…voglio dire… è stato tutto deciso! Mio padre decide per tutti! E dispone di noi come vuole. Ho pensato…che …che mia sorella fosse come un uccellino in gabbia e io…io non voglio essere così da grande!”- finì Oscar concitata e alticcia per via dell’ alcool.
“ Beh secondo me tu da grande non sarai così, perché tu non sei così Oscar nemmeno adesso! Tu non sei come Claudine non penso lo sarai mai! Sei abituata a scegliere per conto tuo e a fare di testa tua, nonostante paradossalmente tu possa sembrare la figlia su cui il generale più si impone tu… tu sei libera!”- disse convinto André stringendo i pugni. Orgoglioso della sua amica.
“ Quindi secondo te un giorno potrei dire ‘No padre! Questo non lo farò mai! Io voglio una vita diversa !” secondo te io potrei veramente?”- fece Oscar speranzosa e brilla.
“ Sì Oscar. Tu sei fatta così. Scegli tu per te stessa.  E se vuoi saperlo sei anche una ragazzina combina guai come nessuna”- ridacchiò André – “ Guarda come ci siamo ridotti, hai il viso tutto rosso e sei brilla indubbiamente!”
“ Non combino guai io decido di fare le mie esperienze tutto qua Grandier e tu mi segui a ruota. Sempre.”- fece lei fintamente risentita.
 
André si sentì gelare il sangue. Dunque Oscar decideva per sé. Decideva di fare le sue esperienze, libera…libera come ad esempio Simone. Oggi il vino e i sigari. Domani un bacio. Immaginò Oscar con qualche anno in più baciare Pierre…e Pierre che cercava di palpeggiarla! Che rabbia! Non poteva…non poteva farlo! Oscar era suo fratello, e lui in quanto fratello maggiore doveva assolutamente proteggerla, sapeva che lei si proteggeva da sola. Ma magari nella foga di sperimentare… avrebbe commesso una follia! Sarebbe stata disonorata per sempre! Flore a certe cameriere diceva sempre “ Comportatevi bene con gli uomini, in maniera decorosa! Non vorrete mica essere disonorate!” E lui… lui non poteva permettere che Oscar per sperimentare un bacio facesse un simile errore. Avrebbe dovuto tenere questi pensieri per sé, ma aveva bevuto e doveva sapere se Oscar si fosse mai spinta a tanto. Doveva saperlo.
“ Oscar ti ricordi il bacio tra Simone e Pierre di qualche giorno fa?”
“ Certo… mica sono rimbambita, solo un po’ ubriaca…sigh”- rispose con classico singhiozzo da pre-sbronza.
“ Cosa ne pensi?”
“Eh? Penso di averti fatto una testa tanta sul fatto che faceva proprio schifo! Lui sembrava un asino sbavacchioso e lei un pesce lesso… tutti avvinghiati ahahahah sigh… maledetto singhiozzo ...sigh…”
“ Magari dici così ora che hai solo undici anni. Ma fra due anni vorrai provare con qualcuno!”- disse André tutto d’un fiato per levarsi il pensiero… ora lei avrebbe risposto ‘ che schifo’ , forse gli avrebbe dato un pugno  e lui si sarebbe tranquillizzato.
E invece…
“ Sì, sì può darsi un giorno voglia provare, non lo escludo mica a priori!”
Ad André salì una nausea più forte, gli ronzavano le orecchie.
“ Con Pierre?”
“Eh? Ma sei scemo? Io non bacio asini!”
“ Con chi allora?”- André divenne insistente.
“Ma che ne so… nemmeno so se mai mi verrà voglia di baciare qualcuno. Sei scemo a fare queste domande?”- disse lei infastidita , la testa le girava.
“ Perché non provi con me?”
“ Ahhhhh! Ti ricordi André la storia dell’ Edipo Re? Tra parenti diventa incesto. Tu sei mio fratello, no?!”
“ Ma … io non sono tuo fratello per davvero!”
“ Beh è come se lo fossi!”- ribatté decisa.
 
Annientato.
 Piano alternativo per salvarla da un atroce destino. Sfruttare il suo lato pratico.
“ Però io sono qua adesso! Se ci ba...ba…baciamo dico… tu provi adesso… capisci se è una cosa che fa schifo o meno e ti togli il pensiero già da ora. Se ti farà schifo non vorrai sperimentare più i baci e potrai dedicarti ad altro. “
“ Beh non è una cattiva idea! Risparmierei tempo effettivamente… ma tu lo sai fare?”- fece scettica la piccola Oscar.
“ Certo!” – rispose pronto André, alle volte servivano le piccole bugie.
“ Ok. Levati il sigaro dalla bocca. E non insalivarmi tutta Grandier se no ti infilzo poi”
“Si …ok!”- rispose pronto lui
André si sollevò da terra, sentiva qualcosa risalirgli in gola. Beh, forse l’emozione! In fondo era il primo bacio ! Non è che morisse dalla voglia di baciare quella che anche lui considerava suo fratello, soprattutto quando si sentiva oggettivamente male! Ma doveva sacrificarsi! La guardò.. era buffa davanti a lui con gli occhi spalancati..
“ Ma chiudi gli occhi scema!”- gli disse seccato.
“ Che ne so io… sei tu l’esperto!”- disse acida canzonandolo e poi aggiunse incerta- “ Devo fare altro?”
“ Mmm vediamo… devi… devi ehm… segui i miei movimenti e basta ok?”
“ Ok”
André si avvicinò e accostò le labbra a quelle dell’ amica. Il sapore era buono… nonostante il retrogusto di vino e sigaro. Oscar profumava di rosa da sempre. La nonna le faceva fare il bagno tra i petali. Poi poiché l’ esperienza doveva essere completa le infilò delicatamente la lingua in bocca in una strana e impacciatissima danza, lei lo seguiva. Durò poco e si staccò un po’ rosso in viso. Oscar aprì gli occhi ed esclamò
“ Che schifooooo! Che schifooooo! I baci sanno di vino e fumo allora. Sono schifosamente umidicci !Mai più! Mai più! ”- Così dicendo saltellava qua e là sputacchiando teatralmente
André allora invece di sentirsi offeso, nonostante il suo orgoglio di ometto offeso, si sentì sollevato dalle parole di lei. I baci le facevano schifo!Si sentiva leggero, nonostante la nausea e si mise a ridere come un forsennato, si sentì come se stavolta avesse fatto lui un bel dispetto al demonietto!
“ Ah ah ah ah “ rideva tenendosi la pancia .
“ Bleh che schifo! E tu lo sapevi! Sei uno stronzetto Grandier! Mai più!” – diceva lei saltellandogli intorno
“Ahahahah….oh no…” - Non ebbe il tempo di finire che si piegò in due per vomitare e vomitare ancora.
Oscar lo guardò perplessa, si avvicinò e lo aiutò tenendogli la testa con la mano mentre lui continuava a vomitare.
Quando André smise. Lei lo guardò birichina e gli disse:
“ Beh a quanto pare condividi il mio pensiero! Ti ha dato proprio il voltastomaco eh?” – disse Oscar ridendo con la sua bella risata cristallina.
 
Ed ecco che le stelle furono testimoni della sera delle prime volte di due bambini, ormai un po’ più che bambini in  un’ età in cui le prime volte sono semplicemente giochi, giochi da grandi.
 
 
Ciao! Eccovi questo capitolo pre-adolescenza. Al confine tra il gioco e i primi turbamenti. Loro stessi non riescono nemmeno a prendere coscienza del “gioco” a cui stanno giocando, ma forse Nanny sì, viste le sue preoccupazioni! Per il resto ogni romanticismo è bandito da questo capitolo visto la “quasi ancora” tenera età dei due! Vi è piacito André con Cocò modalità Banderas con Rosita? Spero di sì!
 Per il prossimo capitolo forse impiegherò qualche giorno in più del solito. Spero comunque di riuscire entro domenica.
Un abbraccio Oscarine.
LadySibilla
 

 
  
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