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Autore: BELIEBER_G    11/06/2015    1 recensioni
Erano passati pochi anni da quando Peter, Susan, Edmund e Lucy non tornavano a Narnia, ma a Narnia ne erano passati ben 1.300.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Erano passati pochi anni da quando Peter, Susan, Edmund e Lucy non tornavano a Narnia, ma a Narnia ne erano passati ben 1.300. Le cose erano cambiate, gli umani avevano invaso il potere: avevano costruito nuovi armi, nuovi castelli e una nuova dinastia. Si trattava dei Caspian, più specificatamente, del principe Caspian, l’erede al trono. Caspian era orfano: suo padre era morto nel sonno e sua madre dopo averlo partorito. Egli aveva un fratello, Miras. In quella specifica notte, sua moglie stava dando alla luce un maschio, questa voleva dire che il popolo avrebbe avuto un nuovo re. Miras era furbo, cattivo ed astuto, aveva detto al generale del suo esercito di uccidere Caspian nel sonno, così che suo figlio sarebbe diventato re. Caspian, dopo la morte dei genitori, era stato allevato dal suo tutore: un basso uomo con la barba bianca e lo sguardo intelligente. Quella sera, andò in punta di piedi nella stanza del suo figlioccio e lo svegliò rapidamente. “Ancora cinque minuti.” Farfugliò il ragazzo. “Mi dispiace, ma credo che non ci sia proprio tempo.” Sussurrò il vecchio, con un sorriso sarcastico. “Vostra zia ha dato alla luce un maschio.” Continuò poi. Caspian sapeva benissimo cosa voleva dire: si sistemò i suoi capelli neri che gli arrivavano fino alle spalle e si vestì, seguendo il suo tutore nelle stalle. Lo fece salire su un cavallo nero e gli consegnò un corno in pietra bianca. “Vi consegno questo, suonatelo se avete bisogno d’aiuto.” Gli disse. “Voi restate qui?” domandò il ragazzo. “Non vi preoccupate mio re. Alcune cose stanno per cambiare.”
Detto questo, Caspian partì verso la foresta oscura, con dietro il suono di chi avvertiva il popolo dell’avvenimento e alcuni soldati di Miras che lo inseguivano. Anche se superstizioni riguardo il bosco in cui si stavano dirigendo, i soldati stavano sempre dietro di lui, fin che il cavallo non si fermò e spaventò alla vista di un nano abitante di Narnia. L’animale scappò e anche Caspian era sorpreso di vedere davanti a se due nani: uno di questi raccolse la spada e andò verso le guardie per combattere. Caspian invece, non sapeva cosa fare: così prese il corno dalla propria sacca e lo suonò, facendolo rimbombare per tutto il bosco.
***
I quattro fratelli avevano vissuto a Londra da allora. Lucy e Susan stavano assistendo ad una rissa in metro, dove erano coinvolti i loro due fratelli. Peter era stato malmenato, ma non perché non ne aveva la forza, ma perché la sua testa era piena di mille pensieri. La cosa più strana, era che nel suo cervello rimbombava la voce di Emily. Come se gli parlasse, come se gli consigliasse cosa fare. Peter, alla tua età? A quel punto arrivarono dei soldati che separarono i ragazzi. “Alla tua età!” esclamò uno di loro, cacciandolo via. I quattro fratelli si sederono sulla banchina per aspettare il treno. “Che cosa è successo stavolta?” domandò Susan. Cosa vuoi che sia successo? Tuo fratello è orgoglioso come sempre. “Uno spintone.” Rispose Peter, camminando avanti ed indietro nervoso. “Per questo lo hai colpito?” chiese Lucy. “Dopo avermi spinto pretendeva delle scuse.” Rispose l’altro, sedendosi accanto a loro e sbuffando. “Quanto ci farà aspettare ancora? Lei mi manca davvero.” si domandò dopo.
“Forse dovremmo accettare che la nostra vita è questa ormai.” Commentò Susan. “Sono d’accordo con Peter, ma sappi che non sei l’unico a cui manca lei.” Continuò Edmund. Aspetta, cosa?! “Aspetta, cosa?!” disse Peter con una smorfia. Prima che potesse rispondere, arrivò il treno a tutta velocità: una velocità piuttosto insolita. “Sembra magia.” Commentò Lucy. I quattro si tenerono le mani ed improvvisamente la stazione si trasformò in una caverna: il treno e le persone intorno a loro scomparvero. La caverna portava ad una spiaggia sotto il sole. Non ci pensarono due volte a togliersi un paio di strati di uniforme scolastiche e a divertirsi con l’acqua. “Secondo te dove siamo?” domandò Edmund. “Beh, mi pare ovvio.” Rispose Peter, felicissimo di essere tornato. “Non ricordavo rovine a Narnia.”
  
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