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Autore: Bluemuse_    11/06/2015    1 recensioni
Hope è ormai abituata a vivere da sola nella villetta in cui, una volta, abitavano anche i suoi genitori. Cosa succederà quando Nicolas, ragazzo conoscente di sua zia, si presenterà come suo nuovo coinquilino? Un passato simile, un destino comune. Tra ostilità, avventure e (naturalmente!) un'immancabile storia d'amore, ecco la mia prima storiella che spero vi coinvolga fino alla fine.
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Dal capitolo 13:
"Eravamo molto vicini, costretti dalla poca lunghezza delle sue cuffiette bianche, e i nostri respiri si condensavano all'unisono creando nuvolette leggere. Mi girai ad osservare il suo profilo. In quel momento aveva la testa rivolta verso il cielo ad ammirare i fiocchi neve. Doveva piacerle veramente tanto. Abbozzai un sorriso e lei distolse lo sguardo per posarlo su di me. I suoi occhi in quel momento erano semplicemente stupendi, risaltati dal bianco che ci circondava. Mi persi per qualche istante ad osservare i suoi boccoli rossi e la bocca screpolata per il freddo e, in quel momento, pensai che era davvero bellissima."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAP.26

POV.HOPE:

-Abbiamo delle cose importanti di cui parlare, Nico- affermai decisa, allontanandolo dal mio viso. Presi un respiro profondo; sapevo già che ciò di cui avremmo discusso non gli sarebbe piaciuto.
-Si tratta di Marisol, anc..-
-Oh, non ancora con questa storia. Hope, per favore..- mi interruppe lui, scuotendo la testa.
-Ascoltami, Nico- lo presi per le spalle e lo costrinsi ad ammutolirsi. -Ho parlato con zia Esmeralda prima…- mi morsi un labbro, non sapevo come formulare il concetto senza scatenare in lui una reazione negativa. -Avrai notato anche tu come la sua espressione sia cambiata non appena ha visto Mar e…beh, la conosci anche te, sai che non avrebbe mai reagito così senza una motivazione-
Lo fissai, cercando nel suo sguardo un silenzioso consenso. Ricevetti in risposta solo due iridi verdi inaspettatamente attente, quindi continuai.
-Avevo intenzione di chiederle spiegazioni, ma lei mi ha preceduto. Appena siamo rimaste sole mi ha guardato le ferite e…- mi fermai ancora una volta, nervosa per ciò che dovevo riferirgli. Alla fine respirai profondamente e terminai il mio discorso. -Insomma, senza che io le dicessi nulla ha sostenuto che fosse state lei a procurarmele, dimostrandomi anche che avevano già avuto occasione di conoscersi!-
Il ragazzo mi guardò incredulo e stranito.
Beh, almeno non è rimasto impassibile.
-Come è possibile che si conoscano? Le hai fatto qualche domanda?-
-Ci ho provato, ma ha subito cambiato discorso- affermai sconsolata, sospirando.
-E non è tutto. Sembrava sapere anche molto riguardo alle cose che stanno accadendo: cause, motivazioni…-
-E immagino che non te le abbia dette, giusto?-
Scossi la testa, ripensando alle stranezze che affollavano le mie giornate in quell’ultimo periodo.
-Mi ha solamente spiegato che non poteva essere lei a darmi delle risposte, ma che avrei “trovato presto la strada”- dissi accentuando le ultime parole, che assomigliavano terribilmente a quelle di certi romanzi rosa.
Nicolas si alzò in piedi di scatto, con una nuova risolutezza nello sguardo. -Possiamo sempre chiederle qualche indizio, no?- mi chiese, facendomi l’occhiolino e tendendomi una mano. Fortunatamente era di buon umore.
 
Eravamo riuniti al tavolo della cucina: da un lato io e Nico, dall’altro zia Esmeralda. Eravamo decisi ad ottenere qualche risposta e speravamo che lei fosse in vena di fornircele. Mi guardai le mani intrecciate sulla tovaglia, in imbarazzo; non volevo che quello sembrasse un interrogatorio, né tantomeno costringerla con le spalle al muro. Ma avevo bisogno di ottenere quelle informazioni, con le buone o le cattive maniere.
-So già cosa volete chiedermi, miei cari. Purtroppo però non posso dirvi niente, non spetta a me farlo- iniziò la zia, con una nota di sincero dispiacere nella voce. Il ragazzo di fianco a me si mosse inquieto sulla sua sedia.
-A chi spetterebbe, sentiamo? Nessuno sembra in grado di risponderci, neanche chiedessimo qualcosa di impossibile!- disse infervorato, contraendo la mascella per il nervoso.
-Calmati, Nicolas caro. Arrabbiandoti non cambierai la situazione- lo ammonì dolcemente la donna. -Capisco il vostro smarrimento, credetemi- posò lo sguardo sul ragazzo, accarezzandogli piano il capo. Era evidente l’affetto che provavano l’uno per l’altro; sorrisi tra me e me, rasserenata momentaneamente da quella tenera immagine.
-Non sapete quanto vorrei aiutarvi…-
-Non c’è neanche una minima informazione che puoi darci, un indizio?- chiesi per la prima volta. Sembrò soppesare la mia domanda per svariati secondi, poi un guizzo passò nei suoi occhi chiari.
-Posso dirvi questo: per risolvere i vostri quesiti dovete tornare alle origini della storia. Pensate a come tutto ebbe inizio e…- si interruppe un momento per rovistare nella sua inseparabile borsa rossa, da cui sarebbe potuto spuntare di tutto per quanto ne sapevo. Finalmente sembrò trovare ciò che le interessava, quindi estrasse un monile, che capii essere una collana di corda con una grossa pietra nera a pendente. -…a quali furono le cause prime. I pezzi si metteranno a posto da soli- mi porse il gioiello, che era molto più leggero di quanto mi sarei aspettata, visto le dimensioni della pietra. Me lo rigirai tra le dita, chiedendomi a cosa sarebbe mai potuto servire. Guardai la zia con aria smarrita, ma lei si stava già alzando dal tavolo.
-Beh, miei cari. Credo di aver fatto la mia parte. Penso che partirò prima del previsto-
-Ma come, te ne vai così?- chiedemmo straniti dalla improvvisa comunicazione della donna.
-Il mio compito è stato portato a termine- sospirò, alternando lo sguardo da me a Nicolas. I suoi occhi non erano mai stati così carichi di malinconia mista ad orgoglio. Ci si avvicinò, stringendoci in un abbraccio che sapeva di casa, affetto. Famiglia. Per entrambi Esmeralda rappresentava un forte legame, l’ultimo e l’unico che potesse ancora definirsi tale. Ci strofinò i capelli, dando poi un bacio sulla fronte a tutti e due.
-State crescendo così in fretta…- scosse la testa lentamente, per poi battere le mani e riprendere il suo noto carattere allegro. -Beh, confido in voi ragazzi. Sono certa che riuscirete a risolvere la questione. Ora è il momento che io vada! Ci rivedremo presto, non temete-
Così come era arrivata, irruente e impetuosa se ne andò.

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ANGOLO AUTRICE:
Ehilà! Come promesso (per fortuna) sono riuscita ad aggiornare oggi, dopo un luuuuungo periodo di pausa.
Passando al capitolo: perchè la situazione sembra così delicata/complicata? Cos'è quel gioiello? Cos'è stato a scatenare tutta la catena di eventi? 
Ringrazio tutti coloro che decideranno di continuare a seguire la mia storia nonostante i ritardi! Nel caso abbiate voglia, tempo o cose da dirmi (che siano critiche, chiarimenti o, perchè no, complimenti) sentitevi liberissimi di scrivermele:)
Ricordo che quando avrò l'occasione comincerò una revisione totale dei primi capitoli perchè, rileggendoli, mi sono accorta che fanno abbastanza schifo ahahah.
Per quanto riguarda il nome della protagonista non ho ancora deciso se cambiarlo o no.
Vi saluto ringraziandovi ancora una volta e lasciando come sempre il mio instagram, nel caso qualcuno volesse darmi un volto: eletomains e perchè no, il mio weheartit: Bluemuse_
Al prossimo capitolo!

 
  
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