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Autore: Adhafera    12/06/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se Myr cella scoprisse tramite una lettere della morte della cuginetta?
SPOILER 5X09
La prima cosa che sua madre le aveva insegnato era che i leoni
proteggono i loro cuccioli, ma lei, protetta dal sole e dal caldo di Dorne, il suo cucciolo non l' aveva protetto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Myrcella Baratheon, Shireen Baratheon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MYRCELLA

Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


Dolore, era l'unica cosa che provava in quel momento, dolore misto a un opprimente senso di impotenza, e l' unica cosa che voleva era che cessasse, l' unica cosa che voleva era che quell' emozione così impegnativa da sopportare la lasciasse in pace.

La prima cosa che sua madre le aveva insegnato era che i leoni proteggono i loro cuccioli, ma lei, protetta dal sole e dal caldo di Dorne, il suo cucciolo non l' aveva protetto.


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


Stava lì sola, rannicchiata sul pavimento, con la gola graffiata dalle grida e dai singhiozzi, con gli occhi ancora gonfi per il pianto, il cui verde era reso ancora più brillante dalle lacrime che prepotentemente scendevano lungo le guance il collo...l'hanno bruciata viva, l'hanno uccisa, me l' hanno portata via per sempre.


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


Un' altra cosa che sua madre le aveva insegnato era che dei cervi non ci si doveva mai fidare, sulle prime Myrcella, ingenua bimba di appena dieci anni non aveva capito, lei era una cerva, Renly era un cervo, e le voleva bene, Shireen non era ancora una cerva, solo una cerbiattina, ma di certo di sua cugina si sarebbe sempre potuta fidare.


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


Shireen, così intelligente, come lei, così buona, come lei, così sottovalutata, come lei.

Sì, di quello Myrcella era sicura, lei e Shireen erano uguali, entrmabe figlie preferite, entrambe schiacciate da quel mondo di perbenismo e ipocrisia, entrambe con la passione per le belle storie e per il mare, le poche volte che aveva visto la sua cuginetta le uniche cose che aveva potuto notare erano tutte le cose che le accomunavano, e quella consapevolezza le faceva ancora più male, l' unica persona uguale a lei non c'era più, l' unica persona alla sua altezza le era stata portata via nel più brutale dei modi.


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


Uguali, in tutto eccetto che nell' aspetto, perché la sua coraggiosa cugina non era come lei, non nascondeva le sue cicatrici, non aveva reso il dolore e il coraggio invisibili agli altri, no, lei indossava le sue cicatrici sul volto, fieramente, lei affrontava commenti e pregiudizi verso la sua natura a testa alta, lei non si faceva piegare.


Cosa vuoi mia Regina? Chedi e lo avrai


Il morbo Grigio...era quello che le reneva diverse...quello che faceva tremare tutti appena la vedevano, quello che aveva portato sua madre a chiuderla in una stanza per anni, tenendola lontana da tutti. Ipocriti tutti quanti, deboli e patetici ipocriti, lei lo sapeva che ciò che aberravano non erano le cicatrici e la pelle morta, lei lo sapeva cosa temevano davvero, sua cugina, la sua cerbiatta, così piccola aveva sconfitto da sola una cosa che aveva decimato eserciti interi, tutti quanti temevano ciò che Myrcella ammirava, tutti quanti temevano la forza di sua cugina, e il modo crudele in cui essa si era manifestata.


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


I cervi sono dei codardi...la principessa dei sette regni non aveva mai dato troppa importanza a ciò che la madre diceva, neanche in quel caso, ma ora se ne pentiva, i cervi erano davvero dei codardi, e lei non voleva più essere una cerva, sua madre aveva ragione, i cervi non proteggono i loro cuccioli, i cervi non vingono le battaglie da soli, i cervi sono prede, e lei non voleva essere una preda, cominciò a sentire le braccia pizzicarle violentemente, solo qualche secondo dopo si rese conto che il motivo di tale pizzicorio erano gli innumerevoli graffi causati dalle sue stesse unghie, si fermò brevemente ad osservare il liquido rosso che usciva dai taglietti più profondi, sì, era quello che doveva succedere, se non voleva più essere un cervo la prima cosa da fare era sbarazzarsi di ciò che la legava a suo padre, che inevitabilmente la legava pure a Stannis, e lei non ci avrebbe avuto più nulla a che fare, pregò per la prima volta che ciò che le malelingue dicevano su lei e i fratelli fosse vero, almeno se fosse stata concepita da suo zio sarebbe stata pura, il suo sangue non sarebbe stato sporco della codardia e della malvagità dei cervi.


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai


le sue braccia furono allontanate dal suo petto dove si erano rifugiate, da una forza delicata e sconosciuta, e appena sollevò lo sguardo Myrcella si ricordò che se anche la sua cuginetta era andata via per sempre lei non restava da sola, Trystane si era portato una delle braccia proprio sotto il volto, ricoprendo la supreficie graffiata di baci e carezze.


Devi sbarazzarti di lei Stannis, il morbo potrebbe tornare, spediscila a Valyria, fa quel che devi ma allontana quell' abominio da qui”

Erano parole che Myrcella aveva sempre accettato con difficoltà, pronunicate da suo padre le avevano fatto provare per la prima volta il disprezzo verso qualcuno, se mai avessero provato a ricordarle quanto suo padre fosse coraggioso avrebbe tenuto a mente quella frase riferita a una bimba in fasce, e non si sarebbe fatta trarre in inganno, osservò la creaturina nella culla che la guardava con curiosità, il morbo si stava espandendo sul suo volto, ma Myrcella non aveva paura, forse perché la bimba era sua cugina, forse perché essendo piccola era anche lei tanto ingenua, fatto stava che decise di darle coraggio, si sporse con cautela nella culla, e depositò un bacino sulla guancia sana della neonata facendi attenzione a non toccare le cicatrici.

Non temere cerbiattina, tu non sei un abominio...e nessuno ti porterà da nessuna parte”


Cosa vuoi mia Regina? Chiedi e lo avrai”
Myrcella prese coraggio dagli occhi neri e intensi di Trystane che sembravano leggerle dentro così bene da quando era arrivata in quella terra sconosciuta, chiedi e lo avrai, cominciò inspiegabilemente a sorridere, d'ora in poi sarebbe stata una leonessa come la sua mamma, e i leoni i cervi li cacciano.

Voglio...la testa di Stannis Baratheon”




   
 
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