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Autore: Fisarmonica    12/06/2015    3 recensioni
Linda è una ragazza dolce, incredibilmente bella nella sua semplicità. Non ama farsi notare, ma adora leggere, suonare il pianoforte e ascoltare musica.
Harry adora stare con i suoi quattro inseparabili amici, gli piace lo sport, uscire in compagnia e cantare le canzoni trasmesse alla radio.
Quando Linda entrerà nella sua vita, qualcosa cambierà...
*alle lettrici silenziose, perché non mi lasciate un pensiero per dirvi come vi sembra la storia?
Mi farebbe un immenso piacere*
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vi chiederei gentilmente di lasciarmi qualche recensione, per capire se la storia vi piace :)
Questo è un capitolo importante, perché dà una specie di svolta alla storia :)



“Linda, finalmente sei arrivata! Noi stiamo solo aspettando che tu ci racconti della tua serata speciale col riccio.” Arrivò come una furia Amanda.
“Ma voi come fate a saperlo?” chiesi imbarazzata.
“Louis mi ha detto che Harry lo ha tormentato mille volte per avere consigli su un appuntamento per lui molto importante. Inoltre li ho sentiti prima parlare… e Styles ha ammesso di star ancora pensando ‘al tuo corpo stretto in quell’adorabile vestitino rosso’, testuali parole. Bel colpo ragazza!” gridò battendo le mani tra loro.
“Coraggio ora vogliamo sapere tutto! Ti ha portato a cena? Si è comportato bene? Poi voglio saperne di più su quel vestito con cui lo hai provocato per bene!” s’intromise frettolosamente Beth.
“Ma se era un semplice abito rosso! Non era assolutamente ‘provocante’” mimai con le virgolette.
“Ma come sei ingenua Linda! È palese che tu gli piaccia, e non poco credimi. Piuttosto che ne dici di iniziare a raccontarci?” si insinuò Emily.
“D’accordo, – sbuffai, ci sedemmo poi su un muretto non lontano dall’entrata dell’istituto – me lo ha chiesto domenica mattina, dopo che ci eravamo svegliati insieme perché ci eravamo addormentati davanti alla televisione…”
Raccontai poi del pomeriggio all’insegna dello shopping con mia zia e quindi del “famoso” abito rosso, che secondo me non aveva nulla di speciale.

Camminavamo vicini e Harry mi stava raccontando una delle tante brutte figure di Louis in pubblico, più precisamente quando qualche mese fa si era nascosto all’interno di un negozio di giocattoli per scappare da una ragazza che lo perseguitava anche fuori da scuola.
Ad un certo punto della nostra passeggiata, mi avvicinai con uno scatto ad una bellissima pasticceria interamente rosa che avevo intravisto.
“Harry, ti prego, fermiamoci qui. Hai visto quanti macarons?” gli chiesi unendo le mani e spingendo in fuori il labbro inferiore, nel tentativo di convincerlo.
“Va bene, bambina golosa, vai a prendere un tavolo e a sederti, nel frattempo io ordino un piattino di vari gusti” a quell’affermazione io annuii e trovai un tavolino un po’ appartato, dove mi sedetti contenta su uno sgabello bianco.
Al suo ritorno cominciammo a mangiare e lui iniziò immediatamente a prendermi in giro per la mia passione per i dolci.
“Giuro, quando hai visto i macarons dalla vetrina mi hai stritolato il braccio. Non ti facevo così golosa e forzuta, Honey.” Mi ripeteva in continuazione.
Ad un certo punto era rimasto un ultimo dolcetto sul vassoio.
“Lo vuoi tu? Io ne ho già mangiati tanti…” gli proposi gentilmente.
“Facciamo metà? – rispose improvvisamente, quando morse la sua parte si avvicinò al mio viso con il pasticcino – ora apri la bocca…” Harry decise infatti di imboccarmi e, quando vide il rossore sul mio viso, sfiorò con un dito la punta del mio naso, rimanendo a fissarmi negli occhi e soffiando poi: “Ora usciamo, ho preparato una sorpresa.”


“Non lo credevo così tenerone! Siete dolci come il miele, anzi come i macarons!” ribatté con la sua piccola illuminazione Emily, scatenando una risata generale.
“Che poi è sempre stato un cavaliere con te, Linda, ti ha offerto la cena e persino accompagnato dentro la sua auto. Louis non lo ha mai fatto, pensa che al nostro primo appuntamento è arrivato in ritardo ed io sono rimasta ad aspettarlo sotto alla pioggia. Quando è arrivato gli ho tirato un ceffone, ma si è fatto perdonare con un bacio” affermò Amanda, facendoci sospirare per la scena insolita, ma comunque romantica.
“A proposito di bacio… non è successo nulla di interessante?” domandò in seguito Emily.
“In realtà… no.” Risposi con un tono divenuto debole, magari non gli interessavo abbastanza…
“Ma come? Vuoi dirmi che ti viene dietro come un cagnolino e non ha nemmeno provato a baciarti?”
“Beh… si è comunque comportato benissimo con me e la serata è stata stupenda”
“Sì ok, ma, diamine, speravo che avesse tirato fuori un po’ le palle! Si vede da un chilometro che è perso per te, dopo vado io a parlarci a quel riccio” proseguì ancora Amanda.
“No no ferma, non credo sia il caso, magari non ne aveva voglia o non se la sentiva. Vedrai, Linda, sono sicura che presto succederà.” Mi rassicurò dolcemente Beth.
“Ora però continua a raccontare, cosa prevedeva la sua sorpresa? Un giro sul London Eye, magari voi due da soli, o qualche giretto vicino al Green Park con una coperta stesa e voi due avvinghiati… Non penso che Styles sia rimasto a lungo a distanza di sicurezza da te” Continuò con tono furbo e allusivo Emily.
“In realtà non ha organizzato qualcosa di complicato, abbiamo semplicemente continuato a passeggiare…”

Il braccio di Harry era ancora sulla mia spalla, mi aveva avvolta in quella specie di abbraccio perché cominciavo a sentire freddo…
“Accidenti, Linda, tu stai gelando. Vuoi la mia giacca? – mi aveva chiesto gentilmente, avevo però fatto cenno di no con la testa, perché sapevo che sotto portava solo una maglia a manica corta – Allora avvicinati a me, vedrai che così starai più calda” aveva poi sussurrato al mio orecchio.
Ogni volta che sentivo il suo fiato così vicino, il mio cuore cominciava a battere forte e sentivo i brividi sulla mia pelle. Inoltre, credo che anche lui abbia notato questa mia reazione, perché lo vedevo ridere a bassa voce.
“Eccoci arrivati, dovremmo essere perfetti in orario, se non mi sbaglio” aveva affermato il mio accompagnatore.
“Perché mi hai portato al Tower Bridge?” gli chiesi leggermente stupita.
“Aspetta un attimo, ora vedrai…” soffiò dolcemente.
Nel giro di un minuto sentii il rumore meccanico del ponte che si alzava, stava infatti passando una barca lungo il Tamigi.
Mi ero appoggiata alle ringhiere per poter ammirare meglio il movimento di uno dei più conosciuti monumenti di Londra e dopo poco sentii due mani appoggiarsi ed in seguito incrociarsi sul mio bacino.
Mi sentivo al sicuro in quella stretta e appoggiai la testa sulla spalla di Harry, rilassandomi completamente in quella tenera posizione.
“Sai… questo è il mio posto preferito in città, è considerato uno dei simboli londinesi e, secondo me, quando si alza per lasciar spazio alle imbarcazioni, si crea un magnifico scenario. Non trovi?” mi domandò, spezzando quel silenzio che si era creato.
“Io… non credo di essermi ancora abituata a questa città. È tutto così caotico ed estremamente affascinante…”
Detto ciò dei fuochi d’artificio si alzarono in cielo e non potei non rimanere a bocca aperta di fronte a quello spettacolo.
“Grazie infinite per la serata, Harry. È stato tutto magnifico” confessai a bassa voce.
“Grazie a te, piccola. Sono contento che ti sia divertita e poi sei tu magnifica. – affermò il riccio, arrossendo per la sua ultima frase – Sai, per me era davvero importante questa serata e devo dire che prima ero abbastanza agitato…”
“Sul serio? Insomma… ti ho sempre visto come una persona solare e sicura di sé, sono io quella ansiosa tra noi due. Quando ci siamo conosciuti avevo quasi paura di parlarti…”
“Perché? Guarda che non mordo e nemmeno all’ora lo avrei fatto”
“Il fatto è che io sono molto timida, tu mi sembravi il classico ragazzo irraggiungibile, troppo bello e perfetto per una persona insicura come me.” Spiegai lentamente.
“Hai appena detto che sono bello?” continuò divertito e felice del complimento, facendomi arrossire per l’imbarazzo.
“Io in realtà ti avevo già vista prima di quel giorno a scuola… Eri appena arrivata a casa di tua zia con le tue mille valigie e mi avevi lasciato senza parole. – aggiunse poi – La verità è che tu mi piaci molto Linda, e non solo come amica.”
A quelle parole mi girai per poter guardare la bellezza del suo viso illuminato dalla luce debole di un lampione e lasciai un lungo bacio sulla sua guancia, sussurrando con tono flebile: “Anche tu mi piaci, Harry.”
Rimanemmo poi stretti per non so quanto tempo in quel tenero abbraccio.


HARRY’S POV
“Hazza, io riesco ancora a capire perché tu non l’abbia baciata, siete cotti entrambi e ve lo siete pure detto. Di solito non aspettavi con le altre ragazze..” mi disse Liam, dopo che ebbi raccontato ai ragazzi dell’appuntamento.
“Non potevo, o meglio, non volevo perché non voglio correre troppo con lei. E poi Linda è diversa da qualsiasi altra ragazza” risposi a tono, leggermente irritato per quel ridicolo paragone, quella ragazza è speciale.
“Questo lo capiamo, però siamo tutti sicuri che se tu ci avessi provato, lei avrebbe ricambiato.” Aggiunse il mio amico Niall.
“E poi amico… avevi anche creato una bella atmosfera, ti sei fregato da solo” disse Zayn tirandomi una pacca sulla spalla ridacchiando.
“D’accordo, avete ragione, sono stato un’idiota. Solo che non volevo approfittarne…” ribattei poi.
“Ti dirò una cosa, anche se Amanda mi ha tassativamente vietato di farlo… a Linda è piaciuta molto la serata con te in veste di principe azzurro e per tua fortuna non è rimasta delusa del fatto che tu non l’abbia baciata, però le ragazze speravano in un po’ più di audacia da parte tua. Quindi ti do un consiglio: Linda è ancora sognante, da quello che so, allora perché non rimedi quando tornerete a casa insieme?” concluse poi Louis, con un sorrisetto malizioso sul viso.
Pranzammo poi tutti insieme e fui contento perché Linda si era seduta accanto a me di sua spontanea volontà. Avevamo parlato come sempre, ma cercavamo entrambi di evitare l’argomento ‘appuntamento’ per non sollevare dell’inutile imbarazzo.
Le ragazze continuavano a lanciarmi degli sguardi, chiaramente per spronarmi a compiere quel passo avanti con Linda.
Le chiesi quindi di tornare insieme a casa e notai che arrossì leggermente dopo aver accettato.
Quando stavamo per svoltare l’ultima via, decisi di afferrarle la mano per avvicinarla a me.
“Io volevo ancora ringraziarti per la serata. Sono stata benissimo con te, Harry.”
Dopo quella frase non potei fare a meno di mostrarle il mio sorriso più bello.
Lei poi decise di affondare un dito in una delle mie fossette e, vedendola così vicina, feci finalmente unire le nostre labbra, posando una mano sulla sua schiena e con l’altra accarezzandole una guancia.
Appena avevo appoggiato le mie labbra sulle sue, l’avevo sentita irrigidirsi, ma dopo pochi secondi il suo corpo si rilassò e finalmente rispose al bacio.
“L’altra sera mi sono dimenticato di fare una cosa” le soffiai dopo che ci eravamo momentaneamente allontanati.
Fu lei stessa, poi, ad avvicinare nuovamente le nostre bocche, sistemando le braccia dietro il mio collo ed intrecciando le dita tra i miei capelli ricci.
Mi stupii anche perché Linda non si era tirata indietro quando avevo tentato di approfondire il bacio e giurai di non essermi mai sentito così bene con una ragazza.
Quando ci staccammo, ormai senza fiato, la sentii portare le mani dietro la mia schiena e appoggiai la mia fronte sulla sua.
Non ci fu bisogno di alcuna parola, perché i nostri sguardi e il rumore dei battiti dei nostri cuori bastavano a tenerci dentro quella bolla di felicità e leggerezza.

SPAZIO AUTRICE
Vi lascio anche questo capitolo per farmi perdonare dell'attesa precedente.
In questo capitolo si può notare una specie di dichiarazione, spero l'abbiate apprezzata
Spero di ricevere qualche vostra recensione.
A presto, Veronica
  
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