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Autore: Chesy    12/06/2015    3 recensioni
[...]"Sullo sfondo di una New York mondana e piena di sotterfugi, di club segreti e demoni impazziti, omicidi e brutali lotte, ci saranno anche i sorrisi e gli amori, il dolore e le storie di questi due protagonisti, e di tutti coloro che li circondano.
Perché, nonostante i ruoli capovolti, la storia cambiata e la linea temporale simile, il loro amore sboccerà ugualmente. E loro resteranno esattamente come sono, perché il passato li ha formati e resi ciò che adesso smuove le fondamenta di New York, ribaltando le Leggi e trasgredendo sempre alle regole che, da tempo, mantengono l’equilibrio dei mondi.
Benvenuti nel Mondo capovolto degli Shadowhunters."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si prega le gentili lettrici, finito il racconto, di leggere il punto "Fondamentale" posto alla fine del capitolo, grazie <3

A tutte/i coloro che hanno messo, o metteranno

La storia tra “preferite”. Grazie mille!
 
Eccoci, è giunto il momento finale: con Jace rapito da Valentine, e Clary che dimostra a tutti il suo dono come semi-Cacciatrice, Nascosti e Nephilim si ritrovano riuniti in una battaglia che li vedrà combattere fianco a fianco. E tra lo scetticismo generale o la ricerca di un partner, qualcuno sa già a chi chiedere di essere il suo compagno…..

AVE ATQUE VALE
 
» Like us…..
 
-Dici sul serio, Simon? E’ proprio vero? E’ fantastico, è meraviglioso!- Isabelle prese la mano di suo fratello.  –Alec, hai sentito cos’ha detto Simon? Jace non è figlio di Valentine. Non lo è mai stato!-

-E allora di chi è figlio?- chiese Alec.

Simon lo osservò per qualche istante, corrugando le sopracciglia: aveva l’impressione che stesse ascoltando solo in parte, visto che i suoi occhi blu saettavano da una parte dall’altra della sala. Sembrava cercare qualcuno con lo sguardo.

-Chi se ne importa!- Isabelle gettò le braccia in alto, tutta contenta, per poi riannuvolarsi un secondo dopo. –In realtà, è una bella domanda. Chi era suo padre? Che fosse davvero Michael Wayland?-

Simon scosse la testa. –Stephen Herondale.-

-Quindi Jace è nipote di Imogen.- osservò Alec. –Ecco perché l’ha….- ma s’interruppe bruscamente, bloccando l’incessante vagare dei suoi occhi.

-Ecco perché cosa?- lo spronò Isabelle.- Alec, non distrarti. O almeno dicci che stai cercando!-

-Non cosa.- sbuffò Alec. –Chi. Magnus. Volevo parlargli prima dell’inizio della battaglia, ma non ho idea di dove sia. Tu l’hai visto?- questa volta si rivolse a Simon.

Il Cacciatore scosse la testa. –Era sul podio con Clary, ma ora non c’è più. Probabilmente è in giro tra la folla.-

-Fratello, non è che vuoi chiedergli di essere il suo compagno di battaglia?*- inarcò le sottili sopracciglia nere, Isabelle, mentre la sua coda saettava da una parte all’altra.

– E’ come un ballo delle debuttanti, questa storia, solo che qui ci si accoppa.*-

-Appunto, proprio come in un ballo delle debuttanti.- scherzò Simon, sorridendo.

-Forse chiederò a te di essere il mio compagno di battaglia, Simon.*- ammise la bella Ifrit, sorridendo.

Alec aggrottò la fronte. Nonostante fosse uno Stregone, quindi più pratico di magia che ti combattimento con le armi, portava una faretra a tracolla, sopra gli abiti stranamente aderenti per uno come lui, e un arco le cui decorazioni si rivelavano, in realtà, simboli e scritte risalenti a lingue antiche. Simon non capiva la necessità delle armi, per un Nascosto: vampiri e licantropi erano predisposti per i corpo a corpo, vista la loro forza, ma gli Stregoni non avevano la magia proprio per evitare di finire in una mischia troppo ravvicinata?

-Isabelle, tu non hai bisogno di nessun compagno perché non combatti. Sei troppo giovane, e se ci provi, sai perfettamente di che cosa sono capace. -
come per inculcare quell’idea ancora più a fondo, scintille blu comparvero dalle dita che si flettevano in continuazione.- Uh? Un momento….quello è Magnus?-

Isabelle ridacchiò, per nulla intimorita dalla minaccia.

-E’ una Cacciatrice, Alec. Aspetta, com’è che si chiama, May?-

-Maia.- la corresse Simon.

La ragazza si stava avvicinando a loro: come tutti i Nephilim, era armata sino ai denti, con la tenuta che le aderiva al corpo come una seconda pelle, le rune che s’intrecciavano sulle membra. Le treccine erano tenute a bada da un elastico: quando incrociò gli sguardi dei ragazzi, sorrise lievemente.
Simon rise di rimando, ma trasformò la curvatura delle labbra in una linea piatta quando Isabelle lo guardò in cagnesco. Da quando la sua vita si era fatta tanto complicata?

Alec s’illuminò, drizzandosi di colpo: schizzò via come un fulmine, facendosi largo tra la folla dritto verso il suo obiettivo.
A Isabelle parve di aver sentito un “ecco Magnus” poco prima che fuggisse, ma non ci aveva fatto caso: ora, invece, osservava la reazione del Cacciatore, dal cui volto traspariva sorpresa, nel vedere lo Stregone avvicinarsi a lui.

-In un certo senso, è dolce.- ammise Isabelle, sorridendo nell’osservarli. – Più o meno….-

-Come mai più o meno?- la voce di Simon era prega di dubbi.

-Perché Alec sta cercando di farsi prendere sul serio da Magnus, considerando che il Cacciatore non l’ha mai detto ai suoi genitori: mio fratello non l’ha neanche confessato a noi che gli piacciono, beh…..-

-I Nephilim?- concluse il ragazzo.

-Molto divertente, Figlio di Raziel.- incrociò le braccia. –Sai perfettamente cosa intendo. Nonostante abbia quattrocento anni, mio fratello rimane molto chiuso in se stesso, non gli piace ammettere certe cose. Quello che sta succedendo è…..-

-Che cosa sta succedendo, esattamente?- chiese Maia, finalmente giunta dinanzi alla coppia. –Questa cosa dei compagni non l’ho capita bene….come dovrebbe funzionare?-

-Così.- Simon fece cenno verso Magnus e Alec, ora in un angolo, in disparte. Magnus era chino su Alec, il volto teso e concentrato, gli occhi che brillavano.

- Quindi dobbiamo disegnare una runa ad un Nascosto, scegliendolo come nostro compagno.- strizzò gli occhi. –Abbiamo molta scelta, già.-

-Solo se hai intenzione di combattere e vuoi avere un partner.- aggiunse Isabelle, la coda che si muoveva come un serpente. –Ma non mi sembri maggiorenne.-

-Mi tengo in forma.- sorrise, ma in maniera rigida. –Tu, piuttosto, sei un Ifrit. E non credo che tu abbia valide capacità di lotta.-

Isabelle si tese, per un attimo: la lunga coda continuò a scivolare da una parte all’altra e a Simon parve di vedere il suo tatuaggio, quello sulla spalla, muoversi e ardere come un fuoco vero.

-Non temere, sono stata addestrata a dovere.- concluse la ragazza. –Sarà meglio che ti cerchi un Nascosto, iniziano a scarseggiare.-

-Ma….- e s’interruppe, sgranando gli occhi verso il punto in cui si trovavano Magnus e Alec.

Simon si voltò nella sua direzione e….rimase a bocca aperta.

Alec aveva abbracciato Magnus e lo stava baciando, con evidente stato di shock di quest’ultimo, come pietrificato dal gesto: molti Cacciatori e Nascosti si erano fermati a fissarli, mormorando parole troppo basse perché si potessero sentire chiaramente.
Il ragazzo, allora, lanciò un’occhiata alla madre di Magnus e al padre di Catarina: entrambi guardavano il figlio con evidente sgomento, mentre la donna si faceva scivolare una mano sulle labbra.
Maia era perplessa, mentre li indicava con il dito.

-Aspetta un attimo.- disse. –Non ricordavo ci fosse anche questa parte, nel rituale.-
 

» Like Alec and Magnus….

Alec si faceva largo, quasi a spallate, tra la folla: per una volta, avrebbe gradito di gran lunga possedere un minimo della forza dei licantropi o dei Nephilim, perché no. Era certo che, se nelle sue vene ci fosse stata una goccia di sangue angelico –il fatto di essere in parte demone, che una volta era angelo, non lo aiutava proprio-, non gli sarebbero giunte certe occhiatacce per la sua poca delicatezza: ma, al momento, non gli interessava.
Sembrava che il mondo fosse scomparso, e l’unica cosa da vedere fosse Magnus: alto e slanciato, bellissimo nella sua divisa da Cacciatore, le rune nere che s’intrecciavano sulla pelle ambrata. Aveva la testa china per controllare le armi allacciate alla cintura, qualche pugnale, un paio di spade: i suoi fidati kukri pendevano dietro alla schiena, opachi nella loro interezza, ma lucenti nella zona affilata della lama scura.

Quando alzò lo sguardo, Alec vide i suoi occhi: brillavano di sorpresa, nello scorgere la sua figura oramai a pochi passi da lui. Come se non si aspettasse che sarebbe venuto in quella direzione, o che fosse lì, in mezzo a tanti combattenti.

- Ti ho trovato, finalmente.* - e sorrise, debolmente, concentrando lo sguardo nel suo.

Magnus lo fissò, inarcando un sopracciglio: non pensava che Alec sarebbe stato così “pazzo” da unirsi ad una battaglia simile. Conoscendolo, credeva si sarebbe concentrato di più sul proteggere sua sorella, oramai l’unica rimasta, dopo la perdita del fratellino, e sul ritrovare Jace.
Invece, invece era lì, davanti a lui.

Magnus si domandò, per un attimo, se non se lo stesse immaginando: se il desiderio di averlo accanto non si fosse materializzando dinanzi a lui come un’allucinazione. Eppure, qualcosa non quadrava: se fosse stato un sogno, perché sentiva il suo profumo? Perché percepiva la sua presenza accanto a se? Perché gli batteva il cuore, solo nel sentire un lieve spostamento d’aria, che altri non era che il respiro di quel ragazzo?
Si contemplarono, e per un secondo nessuno dei due parlò: il Cacciatore osservava lo Stregone, l’arma che portava, i vestiti aderenti e comodi. Aveva davvero intenzione di combattere?
E se….

-Io, ecco….- iniziò, tentennante, quasi avesse paura di parlare. –Probabilmente, dopo tutto quello che ho combinato, non dovrei nemmeno chiedertelo, ma…-

Alzava e abbassava lo sguardo, i capelli che gli ricadevano sulla fronte, le iridi blu che scintillavano: nonostante avesse profonde occhiaie sotto gli occhi e la tensione, la stanchezza, che percorrevano i muscoli, Magnus lo trovava bellissimo.

-Posso essere…il tuo compagno di battaglia?-

Magnus lo fissò, per un lungo istante. Non aveva detto “vuoi essere il mio compagno” ma si era proposto lui stesso, tentennante, usando parole che lasciavano due possibilità a Magnus: rifiutare la proposta o accettare di buon grado.
Dal canto suo, Alec sapeva di aver dato a Magnus molto potere, con quelle parole: voleva, anzi, desiderava che il Cacciatore prendesse posto al suo fianco, che combattessero insieme come una sola entità. Ma era anche consapevole di averlo lasciato troppo tempo sulle spine: gli piaceva un mondo, Magnus, ma temeva ancora di uscire allo scoperto, di deludere le persone a lui care.

 Di deludere lui, prima di tutto.

Così, attese, sulle spine: vedeva il suo volto cambiare, soppesare le parole, gli occhi di giada dubbiosi. Stava per chiedergli di dirgli che cosa non gli tornava, che cosa lo metteva in crisi, quando questi dischiuse le labbra e parlò.

-Non dovevi neanche chiedermelo, Alexander.- disse l’uomo. –Non penso che vorrei nessun’altro, accanto a me, per questa battaglia. Beh, Catarina esclusa, ma lei è la mia Parabatai e….-

-Stai straparlando…- sussurrò Alec, avvicinandosi lievemente.

-E’ l’effetto che mi fai, non è colpa mia.- sogghignò, tirando fuori lo stilo.

Prese la mano di Alec nella sua e, delicatamente, vi premette sopra la punta: non ci fu bisogno di dire allo Stregone che non sarebbe stato piacevole, motivo per cui tracciò il disegno senza dire una parola, il ragazzo non si ritrasse o né si mosse di un solo millimetro. E mentre la runa prendeva forma, Magnus si perse a contemplare le dita allungate del compagno, la sua forza mentre scagliava incantesimi, e la gentilezza che dimostrava nelle carezze: non erano lisci, i polpastrelli, ma callosi per il frequente uso dell’arco.
Nonostante fosse difficile credere che uno Stregone girasse armato di arco e frecce, Magnus era particolarmente orgoglioso di quel tratto unico del suo Alexander: così come si sentiva felice, nell’averlo udito mentre gli faceva quella proposta.

-Ecco fatto.- disse, quando concluse il disegno.

Mentre Alec lo rimirava, Magnus procedeva a fare su se stesso una copia esatta dello schizzo: Alec lo osservò attraverso le dita della propria mano, stesa dinanzi a se, come se la stesse ancora osservando, decorata da quella runa. In realtà, si era perso a guardare il Cacciatore: forte e bello, così deciso e paziente, tanto da aspettarlo e perdonarlo ogni volta che sbagliava. Magnus era eccentrico, quasi irraggiungibile: era una persona unica, che mai avrebbe pensato d’incontrare lungo la sua infinita esistenza. Si era sempre detto, che legarsi a qualcuno gli avrebbe lacerato il cuore, e l’avrebbe fatto star male.

Ma poi si disse che ne sarebbe valsa la pena, per Magnus. Se avesse potuto averlo accanto, se si fosse concesso di amarlo, senza farsi mille problemi, per ciò che la gente avrebbe pensato, forse avrebbe sentito per intero il gusto della felicità, invece di concedersi solo dei piccoli assaggi, quando erano soli.
Così, quando incrociò lo sguardo dell’altro, si disse che non sarebbe più scappato, che da ora e in avanti non si sarebbe tirato indietro: aveva fatto soffrire Magnus per non soffrire lui stesso, ed era stata una mossa sbagliata. Il Cacciatore meritava più di qualche bacio rubato o bizzarre scuse: gli era sempre stato vicino, ad ogni passo, anche quando Max era morto. E lui, lui non aveva trovato la forza di dire al mondo ciò che provava.

Se davvero lo amava, come gli aveva detto, doveva trovare il modo di fargli capire che anche lui ci stava: e non trovò altri modi, al momento, se non fiondarsi su di lui, abbracciandolo.
E baciandolo, pensando solo a togliergli il fiato, a sorprenderlo, a fargli capire che il sentimento era reciproco: si era nascosto per quattrocento anni, ora basta.
Sentì le labbra di Magnus dischiudersi dopo un attimo di sorpresa, poi la sua lingua danzare con la sua, le sue mani che premevano sui muscoli e lo stringevano con delicatezza.

Un’onda di forza si propagò, nello stesso istante, nelle vene di entrambi: Magnus sentì la magia che pompava in lui, il fuoco blu di Alec che divampava nel petto. Così, allo stesso modo, lo Stregone percepì la potenza degli Figli degli Angeli, che bruciava e ardeva nei muscoli: tuttavia, entrambi sapevano che non era solo la runa, a fargli quell’effetto.
E quando si staccarono, il chiacchiericcio non esisteva: gli sguardi di tutti non erano altro che stelle nel buio, così come i problemi erano lontani anni luce.

-Ti amo, Magnus.- e questa volta fu Alec a dirlo, schietto come non lo era mai stato. –Non m’importa se la gente ci fissa: io scelgo di stare con te, e non fuggirò più. Basta scuse.-

-Ti ringrazio, Alexander.- gli sfiorò il naso con il proprio, la bocca con la propria. –Ora però ci converrà staccarci, abbiamo una battaglia da vincere.-

-Non allontanarti troppo da me.- sorrise, Alec, mentre si staccava da quell’abbraccio caldo e muoveva le dita ricoperte di piccole fiamme blu. –Ci siamo intesi?-

Si mosse, dirigendosi verso il resto della combriccola, a sua sorella che lo fissava da lontano, alzando i pollici, e a Simon, che le stava accanto, un’espressione inebetita dipinta sul volto: sentiva lo sguardo della gente puntato su di lui, le persone che borbottavano il suo nome e una serie di parole che respinse ancor prima di udirle.
Poi una mano scivolò nella sua e la strinse, forte, decisa: una lieve scossa percorse entrambi, l’elettricità visibile mentre percorreva le dita di ambedue, correndo lungo l’avambraccio.
L’alito caldo di Magnus gli accarezzò l’orecchio, improvvisamente sensibile alle sillabe che uscirono dalle labbra del Cacciatore.

-Questo dovrei dirlo io….-

Alec non poté impedirsi di sorridere.
 
 
 
*ho ritrasformato la frase, perché secondo me aveva più senso così. Alec, nei libri della Clare, è un Cacciatore e mi piaceva l’idea che fossero i Nephilim a prendere l’iniziativa con i Nascosti: visto che qui è l’opposto, ho ritrasformato la scena, adattandola ad un Alec Stregone.
Spero vi piaccia l’idea.
*scusate, ma amo troppo il verbo “accoppare” e l’ho sostituito ad “ammazzare”.
*in questo caso, la regola del primo punto non si applica a Izzy. Mi spiace.
*citazione (seppur poco intuibile) di “Shock” la FF di quel genio di Liquid_sun. Spero non me ne voglia >.<
 
Lo Stregatto Parla.
Ebbene people, scusate se ci ho messo secoli: l’intenzione era di postare al mio compleanno, ma una serie di eventi me l’hanno impedito (mi hanno trascinata ad un concerto Jazz in cui mi sono persa nella massa che pogava).
MA, prima di perderci in discorsi vari, parliamo di cose importanti: il prossimo capitolo concluderà la trilogia iniziare di TMI e, come ho detto, non ho intenzione di scrivere degli altri tre libri. Forse un giorno lo farò, ma adesso ancora mi rode per *blablabla*
La cosa FONDAMENTALE è questa: voglio scrivere un extra (se avete notato, ce n’è uno alla fine di ogni “libro”), tuttavia sono indecisa nella scelta. E voglio, anzi desidero, che siate voi a scegliere cosa preferite: desiderate un extra in cui si narra del primo appuntamento tra Magnus e Alec oppure qualcosa di più, ehm, “libero”, cioè la loro prima volta insieme? (sì, ho parlato di sesso, signore mie). Inoltre, vorreste uno spicchio del passato di Alec, oppure attendete un possibile seguito di questa FF per saperlo?
Mi piacerebbe che me lo diceste o con la solita recensione (ringrazio le sante donne che ne lasciano sempre una, impedendomi di deprimermi per il tempo che ci metto a scrivere i capitoli schifosi) oppure usando un messaggio privato, per coloro che non hanno voglia/tempo di recensire: seguite la storia e continuo a sperare che vi piaccia, motivo per cui, siete coinvolte anche voi.
In conclusione, fatemi sapere cosa vorreste e io esaudirò il vostro desiderio (almeno spero).
Detto questo, due minuti per le POV: non mi piacciono, se sono scritte male, e io in primis non mi sento in grado di narrarle al meglio, ma ho fatto un’eccezione, perché penso che la scena del bacio la meriti tutta l’attenzione del mondo (e la Clare ci fa rosicare perché non l’ha scritta, maledetta =__=”). Spero solo di averla scritta decentemente, anche se non ne sono convinta.
Come sempre, se qualcosa vi fa storcere il naso, fatevi avanti e ditemelo.
Ringrazio la mia schiera di recensori e le persone che continuano a mettere la storia tra preferite/seguite: siete fantastici!
Chesy :3
  
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