AVVERTENZA PER I
LETTORI:
Ogni tanto riemergo con
storie disseppellite da anni di oblio! Sto elaborando una mia
elaborazione
della maturità, che cambierà fandom (sto buttando
giù una saga familiare a tema
The Lion King, ma prima che veda la luce passeranno mesi), ma per
adesso mi
faccio vedere solo riproponendo vecchie storie, scritte quando avevo
più
tempo/più ispirazione/più dolore da gridare al
mondo.
Ho scritto la storia
più di dieci anni fa, come si può ricostruire
dalla data dei diari.
Questa storiella era
capitolo di una storia più grande, di cui rappresentava
sostanzialmente quello
che adesso si chiama spin-off. Ma mentre la storia generale non ha quel
tocco
di brio che ancora me la fa piacere, questa mi muove ancora dei
sorrisi.
E ho pensato di condividerla
qui, nella speranza che magari possa far sorridere anche voi.
ALTRA AVVERTENZA: I personaggi umani che
compaiono nella fiction
esistono nella realtà. La storia raccontata, tuttavia, non
ha alcun riferimento
tangibile con avvenimenti svoltisi nella vita reale.
ENNESIMA, MA VI
GIURO ULTIMA, AVVERTENZA: [nota
originale scritta nel 2004]
I Pokémon e tutto
quel
che è ad esso collegato appartengono ai rispettivi
proprietari.
Tutti i personaggi
menzionati in codesto capitolo, ad eccezione dei personaggi
Pokémon, esistono
nella realtà, ho soltanto provveduto a variare di poco i
loro nomi e/o i loro
cognomi e ad aumentare di qualche anno la loro età
effettiva. Posso pertanto
affermare che i personaggi non appartengono a me ma a loro stessi,
fatta la
dovuta eccezione per il personaggio che mi rappresenta (ma non vi dico
qual è).
Ma devo precisare che Yari è in realtà un ragazzo.
Il
Fantasma Del Banki
Dal
diario di Vivian Stanza,9 agosto 2004/x
Abbiamo
bisogno di una cosa sola, nella vita: CONTEGNO! E in questa casa ce
n’è sempre
meno, ve lo assicuro io che ho sempre più esperienza della
vita. Già sapevo che
sono mesi che Flavius se lo tira con Kekko portandosi a letto
metà delle
ragazze che vivono in questa casa in via dei Magnacci, sperando
così di
rendersi interessante. Ma Flavius è anche la più
strana creatura che abbia mai
camminato su questa Terra, e questa me la spiegavo.
Ma non
mi sarei mai immaginata che la reazione di Kekko sarebbe stata la
stessa
medesima!
Avete
presente Kekko: maschio, villoso, virile. L’ho iniziato io al
sesso, perciò so
bene quello che dico.
Mi ha
stupito, perciò: spero che quello che ha fatto gli abbia
procurato anche del
piacere dal punto di vista fisico... No! Spero che la molla che
l’abbia spinto
sia PIÙ CHE ALTRO il piacere fisico.
Sono
passate poche ore da quando si è allontanato dal mio letto,
non riesco ancora a
dormire. Mira aveva detto che sarebbe rimasta ad allenare fino a tardi,
e che
al suo ritorno per non svegliarmi avrebbe trovato un altro luogo per
dormire.
Le avevo fatto notare che avrebbero dormito anche tutti gli altri e,
non
svegliando me, avrebbe per forza svegliato qualcun altro. Ricordo
ancora il
sorriso di Mira. Era allusivo; sì, s'ì, alludeva
proprio a qualcosa.
"Magari
qualcun altro farà tardi," ha asserito, come se cercasse di
nascondermi un
qualche inciucio incoffessabile. Ma non sa, ahilei, che l'ho
già scoperto, il
suo inciucio! Ma questo sarà evidente più avanti.
Comunque,
per fortuna che avevo campo libero.
Non
sapevo ancora, però, tutto quello che mi sarebbe successo
nella notte, così mi
sentivo quasi sola quando mi sono coricata alla solita ora. Poco dopo,
ho udito
il rumore della porta che si apriva ed è entrato Kekko.
"Ciao,"
ha sussurrato, sedendosi sul letto accanto a me.
"Ciao,"
ho replicato. Mi ha sorriso e ha detto una cosa del tipo:
"Sei
più carina del solito stasera, sai?"
"Cosa
vuoi, Kekko?" gli ho chiesto subito. Lo conosco, mio cugino.
"Sesso,"
ha risposto francamente lui. Sono rimasta così, strabiliata,
stupefatta,
meravigliata. Io e Kekko avevamo deciso di smettere di fare sesso
già quattro
anni fa. Mi sembra fosse partita da lui, poi, questa proposta. Che
venisse a
chiedermelo così, senza vergogna, a distanza di tanto tempo,
questo m’ha
lasciata alquanto perplessa.
"Kekko,
avevamo detto di..." ho balbettato, incerta.
"Vivian,
ti prego!" mi ha interrotto lui con lo sguardo supplicante di un
cucciolo
ferito. "Ricordo quello che avevamo detto... Ma ho bisogno, adesso, ne
ho un
così gran bisogno..." È stato scosso da un
brivido. Questo mi ha confuso
ancora di più le idee.
"Hai
così tante donne che ti vengono dietro..." ho notato,
piatta. Eppure mi
tremava la voce, ricordo ancora di essermi sentita attorcigliare lo
stomaco.
"C’è quella Liviuska, ad esempio. Mi sembra
abbastanza presa per..."
Ero a dire il vero abbastanza stufa degli sbalzi ormonali di mio
cugino, tanto
più che aveva a disposizione una quantità
incalcolabile di ragazze pronte a
dargliela. Perché mai importunare la cugina, sua prima ed
antica amante?
"Ma
non capisci?!" ha incalzato Kekko, e ha preso le mie mani tra le sue.
Ci
siamo guardati, ed è stato uno sguardo così
profondo, intenso... Ne ero quasi
imbarazzata, peggio che mi avesse vista nuda. (anche perché
mi ci ha già vista
parecchie volte, abbiamo superato questi prerequisiti del pudore)
"Veramente
no," ho risposto sinceramente.
"Flavius!"
ha esclamato. L’ho guardato con aria interrogativa, e Kekko
ha emesso un suono
simile ad una risatina. "Mi sta sfuggendo di mano! È
già stato a letto con
Artemide, Merrie e Camilla... ed ho paura abbia messo gli occhi sulla
nuova
arrivata."
"Mira
non è mica più tanto 'nuova', Kekko. Sta con noi
da più o meno quattro
mesi" ho notato, piatta. Fingevo disinteresse, ma dentro fremevo:
ecco dove la stava passando la notte, Mira! Bella furbona,
avrebbe dovuto
raccontarmi tutto.
Anzi,
devo ricordarmi di chiederglielo.
"E
questo ti tange?" ricordo di aver chiesto a Kekko.
"Certo,"
ha risposto lui. "Non sta bene che Flavius si comporti così"
"Certo
potevi svegliarti prima," ho commentato. "Flavius se la spassa con le
ragazze dallo scorso ottobre..."
"Bé,
ma lo sai anche tu perché è stato con loro!" ha
esclamato Kekko con
fervore.
Io
l'ho guardato, provocatoria. "No, non lo so." ho replicato.
"Dimmelo tu"
L'atmosfera
si era fatta quasi eccitante. Mi piaceva.
"L'ha
fatto per farsi notare da me" ha replicato lui. "Da
me
soltanto."
"E
con Mira non potrebbe essere la stessa cosa?" ho replicato. Lo guardavo
attentamente,
godendomi le sue splendide fattezze, le ombre del suo sguardo, la piega
delle
sue labbra. Ho pensato all'improvviso che poteva non essere una cattiva
idea
cedere alle sue proposte. In quell'istante avrei pagato per avere le
sue mani
su di me.
"Ma
non hai visto come la guarda?" ha sbottato Kekko. La sua voce ha
tremato e
mi sono accorta che era davvero turbato, Gli ho stretto forte la mano,
per
trasmettergli calore. "Con Mira è diverso. Lui la
vuole" Gli
si è spezzata del tutto la voce in un singhiozzo cupo. "La
vuole per il
suo sguardo, per la sua bocca, per le sue gambe.... la vuole persino
per le sue
parole! Io... io non posso permettere che..."
Si
è
interrotto, singhiozzando pietosamente sulle mie spalle. L'ho stretto a
me, più
forte del dovuto.
Avevo
il cuore impazzito, la pelle e le guance bollenti. Desideravo Kekko, lo
desideravo come niente al mondo, in un tumulto interno quasi
doloroso.
Kekko
si è calmato e mi ha guardata, gli occhi ancora umidi di
lacrime. I nostri
volti erano vicinissimi, sentivo il tepore delle sue lacrime sulle
labbra.
"Non
lo posso permettere." ha ripetuto, più pacato. "Quindi, per
favore,
dammela."
"Non
credo risolveresti molto copulando con me... sai?" ho asserito,
simulando
sicurezza. Ho deglutito a fatica, sforzandomi di tenere la parte
"Daresti
avvio ad una reazione a catena e..."
Mi ha
baciato. E da allora in poi, non sono stata più capace di
dire niente.
È
migliorato. È stato come gli ho insegnato ad essere, ma ha
affinato meglio le
tecniche negli anni che ci siamo separati
dall’intimità.
È
tardi, non ho nemmeno sentito Mira rientrare. Ma a dir la
verità, mentre ero
con Kekko non ho sentito assolutamente niente fuori di noi due.
È stato davvero
bello, più di quanto avrei mai detto. Kekko ed io siamo
intimi dall’età di
quattordici anni lui e dodici anni io. Ma giuro che non è
mai stato così.
Sento ancora brividi corrermi su tutto il corpo. E ho anche sonno.
Quasi
quasi mi metto a dormire.