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Autore: Giulia dans le noir    16/06/2015    0 recensioni
L'intreccio di amori, ossessioni, gelosie di un gruppo di ragazzi, allenatori e non, che condividono la stessa casa e che si ritroveranno ad affrontare questioni più grandi di loro, quali la morte e il soprannaturale.
"Ma solo dopo la morte di Kekko le ragazze hanno cominciato a comportarsi in modo molto strano," ha detto Flavius.
"Cigolii, rumori nella notte." Li sentivamo anche in quel momento, ma immersi l’uno dentro l’altra com’eravamo, non ci facevano troppa paura. "Frasi gridate come nel vento, frammenti di pensieri... e Vivian e Merrie che sembrano possedute. Qui c’è qualcosa che va nel soprannaturale."
"Fantasmi."
"Fantasmi," ho annuito. E l’ho guardato intensamente nelle palle degli occhi: "Ma di chi?" "
[cit.]
Genere: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Anime
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fantasma1

AVVERTENZA PER I LETTORI: Ogni tanto riemergo con storie disseppellite da anni di oblio! Sto elaborando una mia elaborazione della maturità, che cambierà fandom (sto buttando giù una saga familiare a tema The Lion King, ma prima che veda la luce passeranno mesi), ma per adesso mi faccio vedere solo riproponendo vecchie storie, scritte quando avevo più tempo/più ispirazione/più dolore da gridare al mondo.

Ho scritto la storia più di dieci anni fa, come si può ricostruire dalla data dei diari.

Questa storiella era capitolo di una storia più grande, di cui rappresentava sostanzialmente quello che adesso si chiama spin-off. Ma mentre la storia generale non ha quel tocco di brio che ancora me la fa piacere, questa mi muove ancora dei sorrisi.

 Ho diviso questo spin-off in capitoli che per forza di cose sono brevi, visto che in origine costituivano i singoli paragrafi di un intero capitolo.

E ho pensato di condividerla qui, nella speranza che magari possa far sorridere anche voi.

 

ALTRA AVVERTENZA: I personaggi umani che compaiono nella fiction esistono nella realtà. La storia raccontata, tuttavia, non ha alcun riferimento tangibile con avvenimenti svoltisi nella vita reale.

ENNESIMA, MA VI GIURO ULTIMA, AVVERTENZA: I Pokémon e tutto quel che è ad esso collegato appartengono ai rispettivi proprietari. 

Tutti i personaggi menzionati in codesto capitolo, ad eccezione dei personaggi Pokémon, esistono nella realtà, ho soltanto provveduto a variare i loro nomi e/o i loro cognomi e ad aumentare di qualche anno la loro età effettiva. Posso pertanto affermare che i personaggi non appartengono a me ma a loro stessi, fatta la dovuta eccezione per il personaggio che mi rappresenta (ma non vi dico qual è). Ma devo precisare che Yari è in realtà un ragazzo.

.

 

 

 

Il Fantasma Del Banki

 

 

Dal diario di Mira Distan, 9 agosto 2004/x

 

Federico si è addormentato con la luce accesa, così posso scrivere anche adesso. E' una bella fortuna che abbia dimenticato il diario nella borsa d’allenamento evitando di riporlo nel suo cassetto. Ho un po’ di sonno, ma devo ASSOLUTAMENTE aggiornare.

Sono piuttosto compiaciuta dei miei allenati. E lo dico con modestia, sia chiaro.

Non sono la migliore allenatrice del Kanto, né di questa città, Non so se lo sarò mai, per quanto questa scelta di vita sia fonte innegabile di enorme soddisfazioni.

Alla mia età i veri campioni si sono affermati da tempo e hanno già aperto una palestra, un allevamento, una cazzo di scuola. Io a 23 anni alleno ancora come un primino di 10. E' vero che spesso aiuto Haley ad insegnare, è vero che sono diventata sostanzialmente la sua "vice"... però era questo quello che volevo quando ho scelto Chikorita per iniziare il mio viaggio di formazione?

Ma non è di questo che voglio parlarti. Conosci già i miei dubbi, ed in ogni caso non è questo il tema scottante di stasera.

Forse ti chiederai il motivo che mi porta a trascorrere la notte nella camera di Federico Bidici, che è tra l’altro proprio di fianco alla mia.

I motivi in realtà sono due.

Oggi sono tornata a casa a mangiare, fatto abbastanza inconsueto dato che di solito l’allenamento/studio pretendono che impieghi tutto il mio tempo ad occuparmi di loro. Ho persino abolito i flirt estivi, in questo periodo. 

Però in effetti a volte per studiare torno a casa, quindi non è poi così inusuale.

Poco prima che uscissi per tornare all’arena, mi ha fermato Kekko. Abbiamo continuato ad avere, io e lui, dei rapporti molto superficiali, perciò mi ha stupito assai questa sua richiesta.

"Ho bisogno di parlare con Vivian, stasera," mi ha confessato. Temo di conoscere la concezione di Kekko del 'parlare', ed ho perciò intuito che la mia presenza sarebbe stata più che fastidiosa. "Potresti, per favore, lasciarmi campo libero...?" Questo comportava non pochi problemi: innanzitutto, dove me ne sarei andata a dormire io. E ancora, ma lo sapeva Vivian di questa visita? E ancora, avrebbero fatto troppo rumore e avrebbero disturbato il vicinato? Ho pensato che avrei potuto benissimo aspettare in camera di Kekko che lui tornasse (sempre che tornasse in camera sua, ovvio), e che nell'attesa potevo dormici sopra, e quindi la cosa si poteva ben fare. Ho annuito.

"D’accordo," ho annunciato. Kekko mi ha abbracciata stretta.

"Grazie, Mira," mi ha sussurrato.

"Ti pare," ho balbettato, staccandomi da lui. "Ci tieni proprio tanto, eh?" Ho ridacchiato.

Stavo porgendo a Cassandra la sua manciata di croccantini quotidiana, quando è stato Federico ad avvicinarmi.

"Mira," ha mormorato. "Vorrei chiederti un favore..."

"Anche tu!" ho levato gli occhi al cielo. "Coraggio, amico, parla."

"Ho bisogno di parlarti" mi ha annunciato. Mi sono mordicchiata il labbro.

"Parla pure," ho accettato. 

"No non adesso." Federico ha scosso la testa. "Puoi venire stanotte in camera da me? Ho bisogno di più... diciamo... intimità,"

"Intimità?" Ero perplessa. Non mi sembrava ci fossero le basi per poter mettere su un qualcosa vagamente simile all'intimità, tra me e Federico. Non fraintendermi, caro quaderno delle memorie, Federico è un carissimo ragazzo e tra noi si è sviluppato un saldo rapporto di amicizia. Ma niente di più.

Federico è arrossito violentemente ed ha scosso di nuovo il capo.

"Non quel genere di intimità!" ha esclamato. "Ti devo chiedere... chiedere... un parere. Allora, si può fare?"

"D’accordo," ho accettato. "Tornerò tardi dall’allenamento, però. Non so se..."

"Dimmi tu, posso restare sveglio fino a qualsiasi ora!" s’è accalorato.

"Di solito faccio le una... le due... ma posso anche provare a tornare prima..." ho detto.

"Vada per le due." Mi ha dato un bacio sulla guancia. "A dopo!" Ed è uscito, forse diretto alla spiaggia.

A questo punto dovevo informare Vivian del cambiamento. Le ho detto che sarei tornata tardi e che per non svegliarla avrei dormito in un’altra camera. Lei ha furbescamente replicato che per non svegliare lei avrei svegliato certamente qualcun altro. Allora ho asserito che magari qualcuno sarebbe rimasto sveglio fino a tardi come me.

L’allenamento è proceduto ottimamente ma questa è un’altra storia. Sono tornata anche prima del solito, attorno a mezzanotte e mezzo. Federico mi attendeva silenzioso seduto sul letto.

"Ciao," ha mormorato. "Divertita?" Mi sono stropicciata gli occhi.

"Sono stanca" ho risposto. "E non so dove dormire." Questa non volevo dirla, ma m’è sfuggita. Quando ho sonno, mi capita di dire cose che non ho intenzione di esplicitare ad altri. E poi mi ero dimenticata, stordita dalla stanchezza, della possibilità di occupare camera di Kekko.

  In realtà me lo sono ricordata solo adesso che sto ripercorrendo con il pensiero e con la penna la giornata appena conclusa. Ma sono troppo stanca per pensare di alzarmi, rischiando oltretutto di svegliare Federico, e cambiare stanza. Ormai sono qua e resto qua. 

Il letto è davvero comodo e grande.

"Puoi dormire qui." Federico mi ha fatto cenno al suo letto ad una piazza e mezzo. "Se non serve a questo avere un bel letto grande..."

"Già," ho annuito. "Grazie."

Ha cominciato a parlare.

Non ricordo esattamete le sue parole, ma mi ha in pratica confessato di essere innamorato perso di Artemide, e m’ha chiesto delucidazioni al riguardo. 

Ahi. Non poteva capitare peggio, il nostro Federico. Artemide è la più bizzarra creatura di sesso femminile che sia mai apparsa su questo pianeta. Ha tanti problemi, ed in campo sentimentale poi... Ed è questo che più o meno gli ho detto. Gli ho detto che ha poco da sperare, che Artemide non si concede mai, e che anzi lo stesso ragazzo che fino a poco tempo prima poteva apprezzare come amico, può arrivare a disprezzarlo per il semplice motivo che lui prova interesse nei suoi confronti.

"Perché?" ricordo che mi ha chiesto Federico.

"Penso abbia paura," ho detto.

"Ma paura di cosa?" ha indagato perplesso.

"Questo non lo so," gli ho risposto."Forse semplicemente ha paura di mettersi in discussione, forse del contatto fisico, forse dell’entrare nell’intimo di un’altra persona, forse di andare oltre il semplice rapporto di amicizia... E forse tutti questi." Comunque gli ho suggerito di provarci che, male che vada, si prenderà solo la musata peggiore della sua vita. "Ma che vuoi che sia?" ho detto. "Ci starai un po’ male all’inizio, ma non ci morirai di certo..." Federico ha levato lo sguardo su di me. Mi ha fatto paura.

"Forse non mi conosci ancora abbastanza bene," ha tagliato corto, tristemente.

Abbiamo parlato per ancora una mezz’oretta, poi Federico ha dato cenni di essere davvero un po’ troppo stanco. E probabilmente li ho dati anch’io... mi si chiudevano quasi gli occhi da soli.

"Dormiamo," ha deciso Federico. Ho sbadigliato.

"E sia," ho accettato.

Ma ho sentito più urgente ancora il bisogno di aggiornare i miei confidenti preferiti sulle ultime novità...

Mi gira la testa. Dev’essere il sonno. Dovrei proprio riporre questo diarietto di malinconie e tentare di dormire. E se non fosse per il gomito puntuto di Federico nelle costole, la giudicherei un’impresa anche possibile.

 

 

   
 
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