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Autore: RoxyDowney    12/06/2015    2 recensioni
...Robert aveva deciso di collaborare a quella produzione con la sua presenza che non avrebbe avuto alcun compenso per sostenere quella fondazione e con la sua casa di produzione che avrebbe dato il contributo necessario per completare la produzione...
...L’unico scoglio che dovevano superare ora era Hannah e la sua ritrosia per come lo definiva lei, uno spreco ingente di denaro che poteva venir investito in qualcosa di più costruttivo di una pellicola che, come massima aspettativa avrebbe partecipato al festival di Cannes come documentario...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre nuotava, notò Fred che dalla spiaggia si sbracciava cercando di farsi notare da lui, così gli fece cenno e iniziò a nuotare in direzione della spiaggia.
-Ehi! Com'è andato il giro a cavallo?
-Favoloso, non sai cosa ti sei perso.
Robert sorrise per l'entusiasmo e perché sapeva di avere in serbo la notizia più bella che poteva dare a tutti.
-Il tuo giro com'è andato?
-Direi bene visto che abbiamo ottenuto un sì con veto da Hannah!
-Mi stai prendendo in giro? Guarda che non è divertente...
-Te lo assicuro. Nessuno scherzo.
Fred sorrise e poi osservò con attenzione il viso di Robert.
-Allora l'hai proprio affascinata a tal punto?
-Non dire sciocchezze, abbiamo solo parlato della sua storia e di suo marito, forse riportare a galla quei ricordi le ha fatto ripensare che forse poteva essere una buona idea.
-In ogni caso non m'importa come o cosa tu abbia fatto, la cosa importante è che abbia detto di sì e che si possa iniziare a costruire la sceneggiatura e il film.
-Avvisa gli altri è bene che iniziamo ad organizzarci.
Fred ritornò sui suoi passi digitando il numero del regista, poi prima di rientrare nel suo appartamento si voltò
-Robert, dimenticavo! Ero venuto ad avvisarti che questa sera Michele da una festa in nostro onore in villa quindi tra meno di un'ora dobbiamo essere la.
-Ok, nessun problema. Il tempo di una doccia e di prepararmi.
Non aveva ben chiara l'idea di "festa" ma pensò che Michele avendo vissuto gran parte della sua vita a New York avesse un'idea di festa simile alla sua. Scelse un abbigliamento formale, pantalone elegante, ma non troppo, camicia senza cravatta.
Per tutto il tempo in cui si preparò, continuò a domandarsi se ci sarebbe stata anche Hannah, poi si convinse che non poteva mancare. Questo pensiero lo rese felice, anche se non sapeva se avrebbero avuto modo di parlare o se sarebbe stata impegnata.
Quando giunsero alla villa, sentirono la musica provenire dalla terrazza e si affrettarono a raggiungerla per non rischiare di essere gli ultimi. Il panorama a quell'ora mozzava il fiato. Il tramonto aveva trasformato il cielo in una tavolozza di colori meravigliosi, e il sole era una palla rossa incandescente che stata per sparire all'orizzonte.
Sulla terrazza c'erano già molti ospiti, Michele li raggiunse e dopo aver preso Robert sottobraccio, lo accompagnò attorno alla terrazza per presentargli alcuni amici. Presero da bere ed entrarono nel salone che conteneva molti amici di Michele.
-Hannah mi ha detto che l'hai convinta a partecipare!
-In realtà io... non credo di averla convinta. Penso avesse solo bisogno di tempo per capire il nostro punto di vista...
-Sì, sì... Mi avevano già detto che sei una persona modesta e semplice ma ragazzo mio, il merito è tuo. Accetta la cosa. Conosco mia figlia e sei tu che le hai fatto cambiare idea.
Robert sorrise cercando di guardarsi attorno e mascherare così l'imbarazzo misto a piacere sottile per quelle parole. Gli presentò alcuni personaggi della mondanità locale e Robert fu felice di notare che gli amici di Michele erano esattamente come lui, nessuno era invasivo, tutti lo salutavano e lo trattavano come fosse uno di famiglia e non una celebrità. Il suo sguardo si posò su di lei mentre alcuni ospiti parlavano con Michele. Era elegante e sobria come del resto il suo essere. Aveva raccolto i capelli ed indossava un abito nero che arrivava sotto al ginocchio. Una collana di piccole perle adornava lo scollo leggero dell'abito. Lo sguardo di Robert fu inaspettatamente ricambiato da Hannah, le fece un piccolo sorriso e lei ricambiò ma poi riprese a parlare con gli ospiti che stava intrattenendo.
Si sentiva stranito. Quasi dispiaciuto che lei non lo avesse raggiunto per salutarlo, per parlare con lui. Si rese conto che non stava partecipando alle chiacchiere del gruppo intento in quei pensieri sciocchi, così si congedò e raggiunse la terrazza, dove dei camerieri dietro ad una grande tavolata offrivano cibi e bevande ai commensali. Robert guardò quel cibo ma non aveva fame, preferì un mix di succhi di frutta analcolico. Si sentiva già abbastanza strano. Invece di raggiungere il gruppo che aveva lasciato con la scusa di prendere qualcosa da bere decise di passeggiare lungo la terrazza e così scoprì una piccola apertura tra i muretti che circondavano quello spazio. Era certo che nessuno avrebbe notato la sua assenza e scese quelle scale illuminate solo dalla luna. Ad ogni passo sentiva più nitidamente le onde calme del mare rinsaccarsi su degli scogli, forse una spiaggia di ciottoli. Decise di scendere fino in fondo e scoprì una mezza luna di piccoli sassi con un divano in vimini rivestito da candidi cuscini bianchi che guardava il mare. Si mise a sedere e si sentì subito meglio. La musica della villa arrivava come un leggero sottofondo, quasi impalpabile coperta dal ritmo calmo e ritmato dell'acqua che si fondeva con gli elementi della terra. Guardò il bicchiere che teneva in mano e ne bevve un sorso, poi lo posò affianco al divano facendo attenzione che fosse abbastanza stabile e non rischiasse di cadere. Prese una sigaretta ed accendendola appoggiò le spalle e la testa sui cuscini morbidi, si accomodò e pensò che quel posto fosse quasi magico. La luna piena gli faceva compagnia e in lontananza, all'orizzonte riusciva a intravedere le luci delle barche da pesca che nel pomeriggio erano ormeggiate nel piccolo porticciolo del paese. Socchiuse gli occhi ed aspirò di nuovo dalla sua sigaretta. Era stata una lunga giornata aveva proprio bisogno di rilassarsi un po' e cercare di non pensare così insistentemente a Hannah.
-Me ne offri una?
Non si aspettava che qualcuno scendesse la sotto mentre su c'era sicuramente la festa più "in" di quella zona. Sì voltò di scatto e guardò nella penombra chi stava per sopraggiungere. Vide un lungo abito bianco illuminarsi sotto la luna e passo dopo passo venne illuminata. Era la ragazza del violoncello. Teneva in mano i sandali bianchi dal tacco vertiginoso ed avanzava sorridendo. Vedendo la sua espressione, la ragazza si domandò se Robert avesse compreso la sua domanda che aveva pronunciato in italiano.
Robert si riprese dai suoi pensieri e si accomodò più composto offrendole di accomodarsi mentre estraeva dalla tasca il pacchetto di sigarette. Lei accettò volentieri l'offerta e si lasciò cadere sul divano con fare stanco prendendo dal pacchetto una sigaretta.
-Anche tu stanco della festa?
-A dire il vero la trovo molto carina. Semplice, buona musica, bella gente...
-Beato te. Io non ne posso più.
Restò senza parole, quella ragazza l'altra mattina sembrava tanto vitale e felice mentre ora sembrava stanca e depressa. Cosa le era successo?
-Mi dispiace, posso fare qualcosa per te...
-Uhmm... Se non puoi cambiare la famiglia in cui sono nata credo che non ci siano grandi possibilità... devo solo resistere un altro paio di mesi e poi me ne andrò da qui.
-Dove?
-Tornerò negli Stati Uniti. E' lì che vivo. Sono qui solo per sbrigare alcuni affari.
Robert riprese a fumare e pensò di lasciare la sua compagna di divano in pace perché se era scesa fin lì, era di certo per rilassarsi non per subire un interrogatorio, anche se avrebbe voluto farle ancora altre domande. Fu lei a rompere il silenzio.
-Tu invece? Che scusa hai per essere qui?
Volse lo sguardo verso di lei e vide che si era seduta come si era seduto lui prima finendo per appoggiare la testa sui cuscini che dovevano stare dietro le spalle. Si lasciò scivolare sui cuscini e si ritrovò nella sua stessa posizione e guardandola negli occhi verdi le sorrise, non voleva condividere i suoi pensieri con lei.
-Sai che non so nemmeno come ti chiami? Per me sei la ragazza del violoncello...
La ragazza sorrise, e allungò la mano nella sua direzione, Robert fece altrettanto attendendo di conoscere il suo nome
-Mi chiamo Kimberly, ma tu puoi chiamarmi Kim.
-Molto piacere Kim. Io mi chiamo
-Robert. Davvero pensi che non sappia chi sei?
-Già... Hai ragione.
-Sei qui per convincere Hannah giusto?
-Esatto.
-Non ti invidio proprio. Ora capisco perché sei qui...
Robert non aggiunse altro, e si limitò a chiacchierare con lei della sua vita, di cosa faceva in America. Parlarono di musica, di cinema, di arte finendo per parlare della loro vita personale.
-Sei ancora single?
Robert sorrise, come sempre la sua vita era riportata in prima pagina, sia che andasse dal parrucchiere o che uscisse a cena con qualche amica.
-E tu?
-Sto ancora studiando, non voglio relazioni che complichino la mia carriera, ma quando a settembre vengo a Los Angeles per un corso, potresti invitarmi fuori a cena
-Finiresti sui giornali...
-Finirci con te non sarebbe tanto male!
Robert rise dell'espressione ammiccante di Kim che cercava di imitare enfatizzando le avance che di solito riceveva e lei rise con lui. Poi si alzò e si mise di fronte a Robert porgendogli le mani per aiutarlo ad alzarsi, la guardò con fare interrogatorio.
-E' la mia canzone preferita devi farmi ballare!
-Qui? Ora?
-Preferisci tornare in mezzo alla folla?
Robert si alzò ed iniziò a ballare lentamente con lei, Kim rise di lui sembrava impacciato la teneva a distanza, pensò che aveva visto ballare della gente in quel modo solo nei vecchi film in tv.
-Cosa ti fa tanto ridere?
-Ci credo che sei ancora single... se è così che balli con le donne...
Robert rise ed accettò la critica, forse stava esagerando nel mantenere le distanze? Fece scorrere la sua mano dal suo fianco fin sulla sua schiena e la strinse a se facendo aderire i loro corpi
-Di solito ballo così... troppo?
Kim rise poi appoggiò la testa sulla spalla di Robert
-No direi... perfetto!
Ballarono così seguendo la musica che veniva suonata finché in dissolvenza la musica terminò. Robert continuava a dondolarsi tenendo la sua guancia appoggiata alla testa di Kim con un sorriso ebete stampato in faccia. Stava bene. Da quando Kim era lì con lui, aveva smesso di pensare insistentemente a Hannah e questo lo faceva stare meglio.
-Ehi, ti sei addormentato? La musica è finita!
Disse Kim sogghignando. Robert rise e la sollevò da terra facendola volteggiare, per poi lasciarle posare i piedi a terra ringraziandola per il ballo che gli aveva concesso.
-E' stato un piacere, ma non penserai di andartene!
-Penso che la festa sia finita...
-La loro festa è finita, qui inizia l'after!
Fece l'occhiolino e si girò su se stessa
-Mi aiuti?
Robert strabuzzò gli occhi ed iniziò a chiedersi quali fossero le intenzioni di Kim.
-A fare cosa?
-A far scorrere questa dannata zip! Lo vedi che non ci arrivo! Mah io pensavo che voi uomini d'altri tempi foste un po' più "svegli" dei miei coetanei, ma vedo che gli anni passano ma voi uomini non cambiate...
Rise di nuovo
-Piccola Kimberly che intenzioni hai?
Kim voltò solo la testa restando girata con tutto il corpo sorridendo
-Bagno di mezzanotte.
Robert sorrise e la aiutò a far scorrere la zip finché Kim riuscì a lasciar uscire le spalle dal vestito.
-Downey non mi dirai che hai bisogno del costume per fare il bagno...
Kim candidamente posò il vestito sul divano e si avviò verso l'acqua coperta solo dal suo completino intimo bianco che con quella luna splendeva ancor di più. Robert deglutì pensando che quella ragazza lo stava provocando per gioco non sapendo quali rischi stava correndo.
-E comunque non so se l'hai notato... ma non sono piccola. Sono abbastanza grande da vivere da sola a Miami...
Robert sorrise, e guardandola entrare in acqua si lasciò cadere sul divano, non aveva pensato nemmeno per un istante che fosse "piccola", il suo era stato solo un vezzeggiativo. Da come si esprimeva, dalle sue idee aveva capito che era molto più matura rispetto alle ragazze della sua età.
-Non vorrai lasciarmi davvero fare il bagno da sola!
Robert si alzò e buttò la giacca sul divano sentendola ridere dall'acqua soddisfatta di esser riuscita a convincerlo.
   
 
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