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Autore: creative66    10/01/2009    0 recensioni
La luna si specchiava spettrale sulla superficie del Lago Nero, argentea e immobile. Appoggiato a un albero stava lui, lo sguardo perso a osservare le onde impercettibili mosse dal vento, con la mente in pensieri troppo difficili da sostenere, e tra le mani l'ultimo ricordo di qualcosa che forse aveva solamente immaginato. L'ultimo ricordo di lei. La mia prima fanfiction, su Severus Piton e Lily Evans, ambientata durante il loro ultimo anno a Hogwarts. E' incompleta, aggiungerò altri capitoli successivamente.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina di maggio, e a Hogwarts splendeva un sole che sembrava non comparire da secoli.
Nell’aria si respirava l’imminente arrivo dell’estate e i ragazzi coglievano ogni occasione per stare il più possibile fuori nell’immenso giardino della scuola.
Un ragazzo dai capelli neri e untuosi stava seduto dietro un albero a gambe incrociate, fissando il cielo azzurro e chiedendosi ripetutamente cosa ci trovassero di così allegro e divertente tutti quei ragazzi.
Era semplicemente il tempo che cambiava, il caldo che aumentava e il sole che splendeva più forte, così acceso e fastidioso che non gli permetteva di nascondersi e sfuggire agli sguardi della gente.
Mentre rimuginava sulla stupidità della maggior parte dei suoi compagni di scuola, si sentì sfiorare la spalla, con quel tocco gentile che ormai aveva imparato a riconoscere, ma che lo sorprese comunque.
Si voltò di scatto e vide lei, così straordinariamente bella, così splendida che sembrava emanasse raggi di luce, tanto che alla sua vista il suo cuore quasi smise di battere per un secondo.
«Ciao Sev» disse lei con quella voce così dolce.
«Ciao...Lily...»
Lei indugiò un attimo ma poi si mise a sedere accanto a lui.
«E così è quasi estate, eh?»
«Eh già» disse lui, sbuffando visibilmente.
«E dai, Sev, non puoi avere questa faccia ogni volta che un raggio di sole tocca questo pianeta, te ne rendi conto? Non riesco davvero a capire cosa ti succeda ogni anno!»
«Sarò meteoropatico... »
«Guarda che i meteoropatici sono più felici quando c’è il sole, non il contrario!»
«E allora sarò un meteoropatico al contrario...non lo so, Lily, so solo che l’arrivo dell’estate significa anche l’arrivo delle vacanze...e quindi il dovere lasciare Hogwarts. E stavolta per sempre. Lo so che non mi potrai mai capire, ma questo posto è la mia casa, l’unico in cui io mi senta veramente completo e in un certo senso....felice»
«Felice? Non mi sembra di avere mai sentito pronunciare questa parola dalle tue labbra, Severus Piton.»
«Tu e la tua mania di chiamare le persone per nome e cognome.»
«Ok, scusa, stavo solo cercando di scherzare, ma evidentemente oggi non è giornata. Adesso vado, tra poco ho lezione con Vitious» fece per andarsene ma lui la trattenne per un braccio.
«No, ti prego, non te ne andare» disse facendola risedere accanto a lui e guardandola negli occhi. «Mi dispiace, Lily, non volevo comportarmi così con te, è solo che....non lo so, mi sembra sempre di essere fuori posto, in qualsiasi situazione, lo vedi come mi tratta certa gente...»
«A chi ti riferisci?» gli chiese lei, pur sapendo perfettamente di chi stesse parlando.
«Lo sai benissimo a chi mi riferisco. Non ho voglia di litigare, ma lo sai come stanno le cose tra me e quel Potter.»
«Si da il caso che “quel Potter” sia il mio ragazzo, Severus. Lo so che a volte è fastidioso con te, ma non potresti provare anche tu a metterci un po’ di volontà?»
«Un po’ di volontà? Non è colpa mia se quest’anno ha deciso di prendermi di mira! E' ancora peggio degli anni passati! Lui e il resto di quella massa di idioti...»
«Perché non provi a parlarci anche tu? Sono sicura che ti accetterebbero, sei un ragazzo così intelligente, così pieno di interessi...potreste anche diventare amici...»
«Lily ascoltami bene» disse lui guardandola ancora più profondamente e perdendosi per un attimo in quel verde così brillante «Lily...tu sei la mia migliore amica, e mai al mondo vorrei farti del male, in nessuna maniera...ma ti chiedo solo un favore...non chiedermi mai più di provare a essere amico di Potter. Perchè questo, accettalo, non potrà accadere mai. Capisci? Mai. È un dato di fatto e non importa quanto tu possa provare a convincere me o lui, voglio che almeno questo sia chiaro. Adesso devo andare in classe, fallo anche tu se non vuoi fare togliere punti alla tua Casa.»
Severus si alzò e fece per andare verso il castello.
Avrebbe voluto voltarsi, correre indietro verso di lei, guardarla negli occhi e dirle che l’unico motivo per cui reagiva così era che l’amava. Che lei significava tutto per lui e che se si comportava in quel modo era solo perché non poteva sopportare l’idea che quell’arrogante e superficiale James Potter potesse abbracciarla, baciarla, stare con lei ogni momento del giorno, mentre lui doveva accontentarsi di essere il “migliore amico”, la spalla su cui piangere, la persona con cui sfogars.
Questo non gli bastava, non poteva bastargli, perché ciò che provava per lei era superiore a qualsiasi emozione che avesse provato in vita sua.
Mentre pensava a tutto questo non potè fare altro che continuare a camminare verso il castello, lasciando Lily seduta sotto l’albero, ancora una volta, confusa.

La giornata passò velocemente tra una lezione e l’altra finchè non arrivò il momento della cena nella Sala Grande in cui tutti i ragazzi finalmente si sedettero, ognuno al proprio tavolo, per godersi le mille pietanze che comparivano magicamente davanti ai loro occhi.
Severus, seduto come al solito più discostato dai suoi compagni, lanciò un occhiata verso la tavola dei Grifondoro: Lily stava ridendo insieme alle sue compagne.
In quel momento pensò che fosse davvero la creatura più bella esistente al mondo, e che non avrebbe più potuto continuare a farsi del male in questa maniera.
Mentre mangiava senza molta voglia cominciò a riflettere sul fatto che prima o poi avrebbe dovuto dirle quello che provava per lei, l’anno stava per finire e non sapeva se si sarebbero rivisti mai più.
Non avrebbe mai potuto sopportare il peso di un rimpianto del genere.
Sapeva che Lily l’avrebbe rifiutato, loro erano soltanto amici, ed era chiaro che lei era troppo legata a Potter per interessarsi a qualcun altro, soprattutto al suo migliore amico.
Tuttavia, ogni volta che li vedeva insieme, aveva come l’impressione che lo sguardo di lei non fosse quello acceso dalla passione, tipico di una ragazza innamorata.
Ma del resto, cosa poteva saperne lui dell’amore?
Non riusciva neanche a capire se poteva essere chiamato tale il sentimento che provava per lei, e comunque continuava a ripetersi che sicuramente quella era solo un’illusione, e che Lily era veramente innamorata di James, e che mai nella sua vita Severus Piton avrebbe avuto un ruolo più importante di quello di “migliore amico”.
Questo pensiero lo uccideva, ogni giorno di più, ed era sempre più convinto che fosse necessario confessarle tutto.
Comunque, cercò di rimandare il momento fatidico al più tardi possibile, sapendo però che non sarebbe potuto scappare da se stesso per sempre, e che prima o poi avrebbe dovuto prendere una decisione definitiva.
Così travolto dal turbine dei suoi pensieri non si era accorto che si era fatto tardi e che nella Sala Grande erano rimaste solo poche persone.
Anche Lily non c’era già più.
Così prese la sua borsa e si avviò fuori dalla sala, dirigendosi verso la Sala Comune dei Serpeverde, deciso ad andare a letto e a provare a dimenticare quella giornata così tormentata.

Il mattino dopo Severus si svegliò con un pensiero su cui aveva rimuginato per tutta la notte: in fin dei conti avrebbe potuto resistere ancora un altro mese e poi non l’avrebbe rivista, forse, mai più.
Sarebbe stato doloroso e terribilmente difficile continuare a fare “l’amico” soprattutto dopo le riflessioni della sera precedente, dopo avere ammesso definitivamente a se stesso che la cosa che gli importava di più al mondo era lei.
Ma cominciò a pensare che se lei era veramente così importante per lui, l’unica cosa che poteva fare nella sua posizione era fare in modo che lei fosse felice e, al momento, lei voleva essere felice con Potter.
Se l’amava veramente avrebbe dovuto lasciarla andare, libera di prendere la sua strada, e lui si sarebbe semplicemente fatto da parte, perché in quel momento, Lily era per lui più importante anche di se stesso, e non avrebbe potuto permettere al suo egoismo di farle del male, non se lo sarebbe mai perdonato.
Così quella mattina, dopo avere indossato la divisa della scuola, si guardò allo specchio, sforzandosi di far comparire anche un abbozzo di sorriso sul suo viso.
“Solo un mese” pensò mentre usciva dal dormitorio e si avviava a lezione di Pozioni: almeno la giornata cominciava bene.
  
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