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Autore: Sam Hutcherson    13/06/2015    7 recensioni
Benvenuti nel fantastico mondo delle storie di Sam Hutcherson che vi presenta, in esclusiva e solo per voi il seguito della fanfiction....*rullo di tamburi* Ti amerò oltre l'immaginabile!...che non dovete leggere necessariamente, ansi forse è meglio se non la leggete proprio! Vi accompagnerò nel regno incantato dei drammi familiari dei Mellark! Naturalmente la storia è Evellark! Vade retro babbani! Storia dedicata a Peeta Mellark, che merita tutte le ff di questo mondo!
ATTENZIONE:Questa è una storia felice!Può causare diabete, carie e se vedete unicorni rosa, correte a leggervi un libro di John Green prima che cominciate a saltare spargendo fiori ovunque!
E ora...A ME GLI OCCHI PLEASE!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                        Profumo di Pane
                                                     Capitolo 8 (parte 1)
                                                             Un tappo

-
 



 

È tutto così pieno di luce, il sole domenicale illumina il villaggio vincitori di una luce pura e bellissima, un bagno di sole per chiunque non si ripari alla frescura di casa propia.
 Le oche di Haymitch starnazzano dal giardino di fronte al mio rincorrendosi a vicenda, Haymitch è ancora dentro, si sveglia sempre tardi in questo periodo, il caldo lo stanca, ma oggi non ha molta scelta dato che Peeta, perfettamente calato nel suo ruolo di futuro papà/fornaio- organizzatore folle, sta risalento la strada dal distretto insieme a Thom, ogniuno dei due  tiene in mano due barattoli di vernice puzzolente di colore ancora ignoto, almeno per me. Il caldo è afoso veramente afoso, soprattutto al quinto mese di gravidanza quando i vestiti ormai sono tutti troppo stretti e mostrano l'ombellico e dato che ancora non sono riuscita a comprare dei vestiti più larghi me li sono fatti spedire da Capital, peccato che ancora non siano arrivati.
Per oggi mi sono limitata a tirare fuori dall'armadio l'unico capo di vestiario che ancora mi sta bene, una salopette di Jeans vecchia e consumata.
 I miei capelli sono legati in una coda alta morbida, perchè anche la mia tipica treccia poggiata sulla spalla oggi mi da fastidio.
Appena sento bussare alla porta abbandono la mia postazione di guardia alla finestra, Peeta mi sorride raggiante- Non puoi fare domande deve essere una sorpresa!- borbotta  entrando in casa.
Mi lascia sulla porta mentre Thom lo segue sgambettando al piano di sopra. Gli scocco un occhiata indifferente mentre si affrettano a correre per le scale. Di cosa hanno paura? Che io li rincorra placcandoli sulle scale?! Hanno decisamente sopravvalutato la mia curiosità nei confronti della vernice.
Io e il bambino abbiamo fame così approfittando della distrazione di Peeta sgattaiolo in cucina a rubare un pò di dolci.
Passano neanche dieci minuti che qualcuno suona ripetutamente il campanello, allarmandomi. Mi alzo in fretta abbandonando il mio muffin al cioccolato sul bancone della cucina e quando apro la porta moi ritrovo confusa. Davanti alla mia porta non c'è nessuno, che me lo sia solamente immaginato? Nah. È impossibile, andiamo.
Mi sento tirare la salopette e abbassando lo sguardo mi ritrovo a fronteggiare...beh fronteggiare forse non è il termine più adatto in questo caso, comunque mi ritrovo a sovrastare su un ragazzino spettinato e lentigginoso con i pantaloni infangati e tre denti mancanti in bocca, deve avere sei o sette anni. -Questa è la casa dove ci sono i Mellark dico giusto?-chiede il ragazzino con uno strano fischio causato dal buco che ha tra i denti quando pronuncia le ''s''.
Mi appoggio alla cornice della porta.-Dici giusto, chi cerchi?-
Il ragazzino mi squadra sospettoso dal basso.-Tu come ti chiami?-
Incrocio le braccia e ricambio con uno sguardo sufficiente.-Katniss Mellark, perchè non entri tappo?Hai fatto merenda?-
-No, mi hanno interrotto.-sbuffa il ragazzino lanciando un occhiataccia verso il distretto, probabilmente verso sua madre che ha utilizzato il tappo come ambasciatore.
-Allora entra, scommetto che riusciamo a trovarti qualcosa.-
IL ragazzino si sporge per guardare oltre le mie spalle.-Mi posso fidare? Niente verdure?-
-Questa è la casa di un pasticcere, io non farei troppo il difficile...-rido.
Vedo una scintilla attraversare il suo sguardo.-Va bene.-
Faccio sedere il marmocchio su uno degli sgabelli alti della cucina.
-Allora chi cercavi?-chiedo rovistando tra le mensole e i cestini alla ricerca di qualcosa di dolce.
-Due tizi, un tizio alto con i capelli castani ha dato tre fogli verdi a mia madre e ha detto che dovevo fargli un piacere, ha detto che centrava qualcosa la costruzione di un forno, una panetteria o che so io...so soltanto che cerca questi due tizi, ha detto che erano qui.-dice lui cominciando a spingersi con i piedi per far girare lo sgabello girevole sempre più veloce.
Metto un bicchiere di latte e un cesto di biscotti davanti alla trottola impazzita e sfocata che è diventato il ragazzino.
-Hei tappo vedi di non vomitare, io torno subito.-gli dico fermandolo con una mano e avvicinandogli la merenda.
-Ok capo.-

Salgo le scale il più veloce mi è possibile con questo pancione di cinque mesi e mi blocco di fronte alla porta farmata dalla voce di Peeta. -Katniss non farlo! Non aprire quella porta! È una sorpresa!-
un leggero giramento mi fa appoggiare accanto alla porta.-Peeta...-ansimo, credo di aver salito le scale troppo velocemente, mi brucia l'aria nei polmoni e una leggera fitta alla testa mi costringe a chiudere gli occhi.
Sento la porta aprirsi urgentemente e delle mani grandi  e fresche sul mio viso, quando apro gli occhi mi ritrovo immersa nello sguardo preoccupato di Peeta.-Kat? Stai bene?-
Riesco a raddrizzarmi, capitano questi momenti di affanno, quando mi sopravvaluto o faccio le cose troppo velocemente, ma passano quasi subito.
-Mh, si. Sto bene, vi cerca Gale credo, è per qualcosa per la panetteria.-mugugno mettendo le mie meni su quelle di Peeta che mi carezzano rassicuranti il viso.
Peeta sembra non aver sentito, mi guarda ansioso cercando chissà cosa sul mio volto.
-Oh, magari ci sono novità per quelle travi o è successo qualcosa, è meglio andare Peeta.-mormora Thom squadrando da Peeta alla porta.
Questo periodo è un periodo caldo per la costruzione della panetteria, stanno alzando i muri quindi tutto viene calcolato nei minimi dettagli e qualsiasi cosa potrebbe diventare un problema.
Sorrido rassicurante a Peeta, si preoccupa più del necessario per me e per bimbo e si lascia distrarre dal progetto per la panetteria, alle volte si dimentica di andare a firare gli ordini, arriva in ritardo, per questo sto cercando di rendergli le cose più semplici possibile. La pasticceria e bimbo saranno le due cose più importanti della sua vita e non voglio che lui si lasci distrarre o si preoccupi più del dovuto, è già molto sotto pressione.
-Tesoro vai, sarà importante, io starò bene. Ho un ospite di sotto.-dico a Peeta.
Peeta inclina leggermente la testa interrogativo mentre Thom si sporge dalle scale curioso.
Mi accompagna al piano di sotto e intravede il Tappo che sta ancora girando sullo sgabello.
-Hey ciao.-Dice Peeta entrando in cucina.
Il ragazzino lo guarda sorridendo.-Ciao, li hai fatti te quesssti?-sibilla mostrando un biscotto.
Peeta sorride e annuisce-Si ti piacciono?-
-Da morire.-
-Come ti chiami?-chiede Peeta prendendo un biscotto dalla cesta.
-Abe, mi chiamo Abe, ma è un nome noioso così tutti mi chiamano Abe.-mugugna il ragazzino inzuppando un altro biscotto. Io e Thom ci scambiamo un occhiata perplessa.
-Senti Abe mi faresti un favore?-chiede Peeta sedendosi accanto a lui.
Abe torna con il suo sguardo sospettoso.-Dipende.-
-Tranquillo non è niente di che, puoi rimanere qui per far compagnia a Kat finchè non torno? Ci metto poco.-
-Chi è Kat?-dice Abe guardandosi attorno.-Il vostro gatto?-
Alzo gli occhi al cielo, Thom e Peeta stanno diventando di un colorito preoccupante a forza di trattenere le risate.
-Sono io Tappo.-dico alzando la mano.
Abe mi guarda.-Prima spiegami perchè ha la pancia così grossa. Ha mangiato troppi di questi biscotti? Anche io diventerò come lei se ne mangio troppi? Mia zia è diventata molto più grossa e da la colpa ai biscotti, lei dice che sono cattivi, ma a me piacciono.-
Peeta sorride divertito dal ragazzino col buco tra i denti che si è ritrovato in casa.-No Abe, Katniss ha la pancia tonda perchè aspetta un bambino.-
Vedo il ragazzino sgranare gli occhi terrorizzato nella mia direzione-Aspetta un bambino?Sapeva che sarei venuto!? Vuoi dire che vuole mangiarmi? O mio Dio, devo scappare!-
Ecco dopo questa credo che Peeta dovrà dire addio al mio baby sitter.
Io sono nera di rabbia, non solo un ragazzino sdentato di sei anni mi ha insultata ma mi hanno dato anche della mangiatrice di bambini. Una bella botta di vita per la mia autostima!
D'altronde Thom se la ride alla grande osservandoci dalla porta ed è proprio lui che blocca Abe già in fuga.-Ma dai ragazzo, Katniss è incinta, sta per far nascere un bambino ecco perchè ha la pancia grande.-ride Thom, come se la ride.
-Ohhh...-dice Abe.-Ho capito...si anche mia zia credeva fosse un bambino e non era molto felice, poi ha scoperto che erano biscotti ed era ancora meno felice. Tu sei sicura che non siano biscotti?-
Lo squadro male.-Abbastanza sicura, si.-borbotto.
Abe fa spallucce e si risiede come se nulla fosse sul suo sgabbello e ricomincia a mangiare incurante.
Peeta mi da un bacio sulla fronte ed esce di casa salutando Abe e scompigliandogli i capelli rossicci e spettinati-è stato un piacere conoscerti Abe, tratta bene mia moglie.- dice uscendo di casa e lasciandomi da sola con il Tappo.
Per un pò nella stanza risuonano soltanto i rumori dei biscotti sbriciolati, di Abe che mastica, che fa cadere il latte...fino a quando alza lo sguardo su di me sorridendomi con quei quattro denti che si ritrova.
-Quello biondo come si chiama?-chiede.
-Peeta.-
-E quello moro?-
-Thom.-
-Qual'era tuo marito?-
-Peeta!-
-Oh giusto, e ora tu stai aspettando la sua bambina.-
-O bambino, si.-affermo alzado gli occhi al cielo.
-E come la chiamerai la tua bambina?-
-Del bambino? Uhm, ancora non abbiamo trovato un nome, mi piacerebbe darle il nome di un fiore...ma non lo so. Peeta vorrebbe chiamarla May...-
-E se nasce a Dicembre?-chiede Abe scendendo dallo sgabello con un salto e andando in salotto.
-è quello che dico anche io.-
-Tuo marito è un bravo pasticcere.-borbotta distrattamente Abe mentre trotterella per la casa.
-Si lo so.-
Abe si ferma a guardare un quadro di Peeta attaccato nell' ingresso che raffigura il bosco all'alba. Girandosi verso di me chiede:-Sei sicura che li non ci siano solo biscotti?-
-Siii...c'è un bambino qui dentro!-dico esasperata.
Adesso Abe sembra realmente interessato, si gira verso di me con occhi curiosi che sembrano ancora più grandi sul suo magro viso lentigginoso.
-E come ha fatto entrare?-
Arrossisco cercando di svicolare-Tappo questo te lo racconto un altra volta okay?-
Abe mi ignora.-Mia madre dice che i bambini li portano le cicogne, ma qualche volta sbagliano indirizzo, infatti mia mamma era grossa come te un giorno e il giorno dopo non c'era più, la cicogna aveva sbagliato indirizzo. Mamma dice che mia sorella adesso è tipo in una famiglia misteriosa, le ho chiesto se potevamo andarla a trovare, ma ha detto no. Da grande la cercherò...-
Deglutisco fissando il bambino che adesso si è seduto sul tappeto rosso del salone e segue i disegni intrecciati formati dagli spessi fili di lana rosso fuoco.
La mia mano sfiora la mia pancia carezzandola lentamente, ogni carezza rassicuro il mio bambino e rassicuro me stessa contro il destino della piccola sorella di Abe.
-Come si chiama tua sorella?-chiedo sedendomi accanto a lui.
Abe alza gli occhi, grandi, luminosi, pieni della risposta che lui sta cercando e non riesce a trovare.
Sbuffa.-Mamma l'aveva chiamata Elma, ma a me il nome, fa proprio schifo.-dice arricciando il naso.
Distendo le gambe che cominciano a fare male sotto il mio peso appoggiandomi con la schiena al divano.-E che nome daresti a una bambina allora?-
-Lily, è un bel nome.-afferma.
Spalanco gli occhi.-Si Abe, Lily è proprio un bel nome.-

Peeta torna a casa dopo circa un ora e rispedisce a casa Abe che schizza via perchè è ora di pranzo, nonostante si sia mangiato una intera ciotola di biscotti con le gocce di cioccolato, quel Tappo diventerà come la zia con il bimbo-scotto.
Peeta è di cattivo umore, lo si vede da come calca pesatemente i suoi passi sul pavimento mentre cucina il pranzo.
Non gli dico niente, in questi momenti non ci riesco, lascio solo che il silenzio resti sempre più teso.
-è successo qualcosa?-chiedo a un certo punto dopo averlo osservato preoccupata dalla porta della cucina.
Peeta non si gira, continua i suoi affari con movimenti tesi e macchinosi.-No nulla, è tutto apposto; sono arivati i nuovi materiali e le vernici, sembra che si possa fare quell'allargamento che volevamo.-
Mi siedo su uno sgabello della cucina mantenendo il mio sguardo apprensivo.
-Allora cosa c'è che non va?-bisbiglio.
Peeta si gira mordendosi il labbro turbato, emette un profondo respiro e si viene a sedere sullo sgabello vicino a me, prendendomi le mani e incastonando il suo sguardo nel mio.
-Oggi doveva essere una giornata speciale, dovevamo dipingere la cameretta, avrei voluto passarla senza distrazioni. Non mi va giù il fatto che io debba essere distratto continuamente a causa dei lavori, questo momento è importante nella mia vita.-mormora mettendo una mano sulla mia pancia.-Non voglio perdermi nulla, voglio che la mia famiglia sia al primo posto nella mia vita, forse dovrei abbandonare l'idea del forno per un pò...-
Abbandonare il forno?-No Peeta, devi continuare. È una cosa importante per te.-
-Voi siete più importanti.-mormora Peeta.
Sbuffo alzandomi dalla sedia.-Ma noi siamo qui! E resteremo qui, non sei assente ti stai preoccupando anche troppo! Peeta la panetteria è il tuo sogno non devi rinunciarci per noi. Perchè non devi scegliere, puoi avere entrambi.-
Peeta si alza avvicinandosi  e mi attira a se tenendo le mani sui miei fianchi.
-Sai perchè mi sono innamorato di te?-mormora dolcemente.
Mi sembra di essere nel mezzo del bosco, nessun rumore riesce a raggiungermi.
Nego piano con la testa.
-Neanche io.-sussurra Peeta.-Per questo sono sicuro di amarti.-


Tralallalalaalaaa che bello mangiare la cioccolata calda d'estate! SI.
Beeeelli i miei tribx! Spero che questo capitolo vi piaccia, ve l'avevo detto che sarei stata molto più attiva finita la scuola no^'!
Io volevo nascondervelo il nome fino alla fine, ma non ce l' ho fatta proprio!!!! UUUUUUUU....CHe urto!
Lily la bimbah si chiamerà Lily!!! è trooooppo carino come nome! Sono contenta anche perchè non credo l'abbiano usato in molte ff! Quindi al posto del solito Dandelion...sarà Lily! Lily!
Okay, basta. Vi piace il capitoloxxxxx!?!? NOn vi dimenticare di recensire! LO so che vi state annoiando, è estate quindi contro la noia recensite! Recensite! Non avete scuse eh! Vi voglio bene ragazze *Girl Power Activated*
Troooooooooooooll. Che bella parola che p troll...penso sia la mia parola preferita...E la vostra qual'è!?
Al prossimo capitolo,
-Sam

  
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