Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: _Giulia_R5__    13/06/2015    5 recensioni
In questa FF, gli R5 non avranno i loro soliti ruoli: non saranno fratelli, ma saranno all'interno della storia con ruoli diversi. Solo alcuni di loro saranno legati in qualche modo, ma soltanto Ross sarà protagonista della storia. Ho provato ad immaginare anche lui in un altro modo: niente chitarra o popolarità, non nel mondo dello spettacolo, almeno.
Le parole chiave di questa storia saranno: fama, soldi, gossip, intrighi, segreti, bugie, passione, odio e chissà...forse,amore?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“Sogni. Tutti quanti ne fanno. Alcuni belli, alcuni brutti, alcuni proprio da dimenticare. A volte ci si rende conto che sono sogni di altri tempi. A volte sembra che si stiano finalmente realizzando. E alcune persone hanno solo incubi. Ma qualunque sia il vostro sogno, quando arriva il mattino, la realtà affiora e il sogno scivola via piano piano„

 

Ma che succede quando ti svegli, e scopri che la realtà è proprio l’incubo che ti ha perseguitata?

Quel sabato mattina, la mattina seguente, mi svegliai intorno alle 10: giusto in tempo per la colazione e i favolosi croissant di mia madre.

Stavo camminando per il corridoio, strofinando l’occhio destro per la forte luce del sole che entrava dalla parete vetrata che dava sul giardino, non accorgendomi delle persone a bordo piscina.
Vidi, però, una figura sfocata in lontananza, dall’altra parte del corridoio, che si avvicinava. Smisi di torturarmi, sgranai l’occhio: la vista si fece più chiara.

  «Alt!». Il ragazzo si fermò a un centimetro da me, sta volta un bicchiere di ACE tra le grandi mani.
«Eh no,  il babydoll Victoria’s Secret no!» Feci un passo indietro.
  «Buongiorno anche a te». Mi sorrise, trattenendo una risata.

Simpatico.

  «Non ci siamo salutati poche ore fa? Che ci fai qui?»
  «Tua madre ha pensato di invitarci per una colazione a bordo piscina, perché?»

Lo liquidai con un verso di esasperazione, e partii alla carica, verso il giardino, per chiedere spiegazioni.
Per fortuna, Mark si era allontanato per parlare al cellulare con un collega, e potei riprendere mia madre a bassa voce.
Sentì il rumore dei miei passi e si voltò verso di me sorridendo, poi vide l’espressione sul mio volto.


  «Potresti dirmi cosa ci fanno Mark e la sua sottospecie di prole qui, mamma?»
  «Ho pensato fosse carino invitarli per prendere qualcosa all’aria aperta con questa bella giornata, dopo l’incidente di ieri sera»
  «Vuoi scherzare? Siamo in California: c’è sempre una bella giornata!»
  «Ma poi si può sapere che hai? Pensavo ti piacesse Mark! Armani, buon gusto…ricordi?»
  «Concentrati! Non è Mark il problema, la sua sottospecie di prole lo è! Prima Oscar De la Renta, ora Victoria Secret! E’ un disastro!»
 
Osservò attentamente il babydoll addosso a me, un’espressione perplessa le si dipinse immediatamente in volto.

  «Ma…io non vedo nulla, che ha fatto stavolta?»
  «Niente, ma c’era quasi!» dissi quasi urlando.
  «Avanti, pulcino, so che non è facile, ma almeno provaci.» Disse mia madre lisciandomi i capelli , io sbuffavo e guardavo in alto, seccata. Le sue parole suonarono tutte come un “bla bla bla” «Magari è simpatico e timido e combina pasticci perché è sotto pressione. Un po’ di pazienza, fallo per me, eh?»

Annuii, consapevole che la lagna, altrimenti, non sarebbe finita più. Mi baciò la guancia.
Mark concluse la conversazione nello stesso istante. Notai Ross arrivare, mia madre fece lo stesso, e guardò in attesa di un mio passo, perciò sfoggiai il sorriso più falso che avevo in repertorio e andai a salutare Mark e, subito dopo, a “parlare” con il mio nuovo e dolce fratellone.

  «Ascolta Riccioli-d-Oro, mettiamo le cose in chiaro: tu non mi piaci, perciò tieni lontano quell’uragano Katrina che hai al posto delle mani dal mio costosissimo guardaroba, e non ti succederà nulla, siamo intesi? La guerra civile è l’ultimo dei miei interessi, per ora.»
  «Scusami?», disse ridendo. Mi chiesi cosa ci fosse di divertente in tutto questo.
  «Hai capito benissimo, tesoro. Ora evapora!»
  «Come vuo- »
  «Quindi siamo d’accordo!» Lo interruppi prima che potesse finire la frase.
 

Dopo circa 9 ore, Finalmente, mi raggiunsero le tre tirapiedi: Savannah, Kayla e Penelope.


Stavano tutte e tre sul mio letto, stese o abbracciate al cuscino, a guardarmi fare avanti e indietro per la stanza, mentre raccontavo tutto ciò che mi era successo nelle ultime 12 ore.

«Penelope, potresti chiudere quella bocca?!» , la rimproverai.
  «Non può, l’ha tenuta aperta per così tanto tempo che ormai le si è bloccata», disse Kayla, maligna.

L’unica con un cervello lì dentro, dovevo ammetterlo.
Risi di gusto alla sua battuta. Penelope, per tutta risposta, le diede una cuscinata sulla testa. Kayla rispose a sua volta, e si diede inizio ad una battaglia di cuscini tra le tre. Peccato che, in momenti del genere, K. smentisse i pensieri clementi che facevo su di lei.

  «Scusatemi?! Potremmo tornare a me o dovete continuare con i vostri giochetti?»
  «Hai ragione, scusaci, Amber». Penelope si ricompose.
  «Però che razza di idiota Ross!», esclamò Kayla.
  «Però devo dire che è carino». Dal lato destro del letto, Savannah Hudson sorrise.
  «Ti prego, potrebbe essere mio fratello!»

Ma chi me le ha portate queste qua?
Roteai gli occhi e la fulminai con lo sguardo.

  «Che starà facendo?», chiese Penelope.
  «Non so, staranno guardando la televisione tutti insieme e aspettando la cena»
  «Beh, noi andiamo. Se hai bisogno di aiuto, chiama» , tagliò corto Kayla.
  «Tranquille, me la so cavare. Ci vediamo»

Sorrisi alzando la mano e muovendo le dita.
Le seguii per il corridoio e mi fermai in salone, dove, come previsto, si trovavano mia madre e quei due; le altre salutarono e scesero le scale, avviandosi verso l’uscita.

I volti dei tre si girarono a guardarmi: capii che dovevano dirmi qualcosa.
Quello di Ross, in particolare, oltre il falso evidente nella facciata, celava vittoria e godimento.

«Beh? Che avete da guardare?». Decisi così di rompere il ghiaccio.
  «Vedi, Amber…abbiamo parlato molto in queste ore e..io e Mark abbiamo deciso che..»

Oh no. Non dirlo.

«…lui e Ross verranno a vivere qui».

 
  
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