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Autore: Lorry_Styles    13/06/2015    0 recensioni
Cosa vuol dire secondo voi amare una persona? Cosa vuol dire che una persona è difficile da scordare? Cosa vuol dire essere persi, e smarriti? Cosa vuol dire l'oblio? Che cosa vuol dire sposarsi?
In quel momento tutte quelle domande a qui davo un senso erano perse come un naufrago in un'altra isola a dieci miglia da casa sua.
Mi aveva dato la sua parola, aveva promesso che lui era il mio presente, mi aveva dato anima e corpo e io ho dato il mio; c'eravamo legati tramite una fede, che esprimeva tutto il nostro amore.
Ecco la storia di me e Adam Krush.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap 1

L'INCOTRO

 

Cosa vuol dire secondo voi amare una persona? Cosa vuol dire che una persona è difficile da scordare? Cosa vuol dire essere persi, e smarriti? Cosa vuol dire l'oblio? Che cosa vuol dire sposarsi?

In quel momento tutte quelle domande a qui davo un senso, erano perse come un naufrago in un'altra isola a dieci miglia da casa sua.

Mi aveva dato la sua parola, aveva promesso che lui era il mio presente, mi aveva dato anima e corpo e io ho dato il mio; c'eravamo legati tramite una fede, che esprimeva tutto il nostro amore.

Ecco la storia di me e Adam Krush.

Adam

Era l'estate più calda degli ultimi dieci anni a New York, e per festeggiare avevo feci una promessa, oramai avevo perso tutto, non avevo più una famiglia, ero solo, perso, stanco di vivere. Bastava solo una semplice firma su quel maledetto documento d'ospedale, definito dai dottori e infermieri in gergo informale come “Il giudizio universale”

*Sei veramente coraggioso ragazzo, sei sicuro di quello che stai facendo?*.

disse l'infermiera allo sportello, con aria confusa e particolarmente patetica.

*Senta signora Dre..eak* risposi leggendo rapidamente il cartellino.

*Lei non è mia madre o la mia ragazza, questa è la mia vita e lei non deve darmi nessun parere, quindi se non le dispiace mi può indicare la mia fottuta camera, sa dovrò restare qui dentro per tre mesi e non vorrei dormire per terra*.

L'infermiera stupida dalla mia risposta con un pizzico di asprosità chiamò due infermieri, che si trovavano all'angolo della sala d'attesa; che mi portarono con una pazienza e una gentilezza insopportabile in una camera sterilizzata, completamente bianca e inodore. C'era solo una piccola finestra in fondo al muro.

 

 

 

Erano passate tre settimane e io ero ancora in quella camera.

Era impossibile uscire, dicevano che avevano paura che mi ammalassi o mi accadesse qualcosa di brutto, tanto la mia vita era legata a un dannato contratto. Ogni domenica si faceva più cupo, un fresco veleno riempiva ogni settimana ; ma avevo fatto una promessa a me stesso, e l'avrei rispettata.

Oramai erano tre giorni che mi facevano punture su punture pur non essendo malato. aA me servivano punture per il mio stato d'animo “Siamo nati malati, i più fortunati però prendono il medicinale giusto e guariscono, mentre i 3/4 muoiono e moriranno, perché stanno male spiritualmente. E a questo non c'è soluzione" 
disse un giornalista ormai defunto. Parole sante.

Quanto ero stanco di essere rinchiuso in questa stanza! Era sera e ovviamente a controllarmi c'erano due grandi boia,spessi come la porta; delle volte mi chiedevo perché sprecare soldi per delle uscite, quando si hanno due infermieri spessi come un armadio .

Dovevo inventarmi qualcosa

*OOOOOOOHHHHHHHHHHHH!!!!!! C'è un..un..emmm... un ragno molto grande nella mia stanza, vi prego aiutatemi!!* urlai con una voce dall'apparenza indemoniata bussando freneticamente sulla porta

SBAMMM!!!!Come calcolato gli armadi vennero a soccorrermi spalancando l'entrata come dei pompieri in missione speciale; così mentre erano occupati a cercare il presunto regno io ne approfittai per svignarmela.

Mentre camminavo tranquillamente per i corridoi del Purgatorio, improvvisamente sentii dei passi dietro di me, solo un po' più veloci e più pesanti, e capii che i boia mi stavano seguendo, iniziai a correre anche io, e più correvo veloce più quei quattro piedi aumentarono il passo, dopo tutte quelle allusioni maligne sul mio braccio, ero stanco e stremato, quindi decisi di “tuffarmi” in una stanza qualunque.

SONIA

La mia cantilena fu interrotta da uno strano individuo particolarmente stanco, che piombò nella mia stanza. Nella penombra non si riusciva a identificare il suo viso. Dalla bocca emanava un suono particolarmente affannato. Mi irrigidii avvicinando più forte le cosce allo stomaco e appoggiando il mio mento sulle ginocchia.

*Tu chi sei?! Cosa vuoi da me?! Chiamo gli infermieri se non mi rispondi?!?*lo minacciai con un tono evidentemente spaventato. Non avevo mai ricevuto visite da quando sono qua a parte dai dottori, infermieri... .

L'ombra iniziò ad avvicinarsi. Il mio cuore iniziò a battere velocemente. Le mie mani e la mia fronte erano diventate una pista da scii. Gli occhi bruciavano e l'oscurità assoluta immerse la stanza. 

Spero vi sia piaciuto!! :)
   
 
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