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Autore: crowning the skulls    13/06/2015    0 recensioni
|73°HG|What if?|Nuovo personaggio|Cinna♥Nuovo personaggio|Johanna♥Finnick|Gale♥Katniss♥Peeta|
Juliette Elaìn è estratta per i 73° Hunger Games. Il suo Distretto, il 7, non è un favorito, ma ce la può fare: dipende tutto da lei. Sarà brava a sopravvivere come con i pennelli?
Andrew Focal è il tributo maschile proveniente dal Distretto 7. Odia Capitol City e l'idea della rivolta lo attrae. Tornerà a casa? E la rivoluzione?
Cinna è il nuovo stilista del Distretto 7. Ribelle, con una grande abilità artistica. Riuscirà a portare a casa almeno uno dei suoi due tributi?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blight, Cinna, Johanna Mason, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Day One.

 

«Cosa stai facendo?»

Andrew mi guarda negli occhi, come se stesse rimproverando una bambina capricciosa.

«Sto incidendo. Sul legno, sai».

Ho inciso la sagoma di un lupo su un pezzo di corteccia trovato a terra.

Devo pur fare qualcosa.

Il braccio continua a sanguinare da quando una freccia, mentre ci eravamo fermati, mi aveva preso. Un attacco a sorpresa.

Andrew è stato colpito al ginocchio.

Il ragazzo arciere è morto subito dopo, non si sa perchè.

Il tendone vibra a ogni soffio di vento, come la gola di qualche grassone mentre beve. Qualcosa mi dice che non sia reale. Si muove spesso allo stesso modo.

Maya dorme. Ha fatto lei l'ultimo turno di guardia.

Io ho fatto il primo. Avevo paura, diamine. Tremavo, con il coltello stretto al cuore, poi ho trovato la corteccia.

Per ora non siamo morti, ciò significa che ho fatto un buon lavoro.

Da ieri ho mangiato solo una stecca di carne secca – non ne avevo mai mangiato, prima – e delle gallette di grano. Due.

Ho poca sete. Ho sempre bevuto poco.

«Ho notato» risponde Andrew, appoggiando la testa al tronco pieno di neve.

Avvolgo le braccia attorno alle mie ginocchia, appoggiando la testa allo stesso tronco di Andrew, pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro, ma due lati opposti.

Giocherello con la mia collana. Andrew fa lo stesso con il suo bracciale.

Nonostante sia il turno di Andrew, non ho dormito per tutta la notte. Ho tenuto compagnia a Maya, poi abbiamo cenato, poi è toccato ad Andrew. Tra un po' ci sarà il mio turno – non so tra quando. Non ho un orologio.

Ad un tratto, passi nella neve. Veloci, forti, possenti. Scatto in piedi, prendendo due zainetti e un coltello da lancio, mentre Andrew sveglia Maya che scatta, prende il resto e rimane in guardia. Andrew prende la sua spada, Maya la sua lancia.

Poi vedo un ciuffo arancio fluo.

«Leilani» sussurro.

Mi inginocchio accanto ai cespugli, mentre Leilani e Rufinus strisciano verso di noi. Rufinus ha una ferita alla gamba, Leilani alla spalla.

«Julie! Vi abbiamo trovato!» sorride lei, alzandosi in piedi ed abbracciandomi.

Rufinus prova ad alzarsi in piedi, ma Maya ed Andrew devono trascinarlo sotto la quercia. Eravamo tutti sporchi di neve grigiastra.


 

«Sarà meglio muoverci».

La voce di Maya è un fiato color ghiaccio nell'aria gelida.

È quasi ora del tramonto. Eravamo lontani dal circo-cornuncopia, ma non abbastanza.

Ora invece ci siamo spostati leggermente verso nord est.

Un dieci minuti a piedi. Con Rufinus ferito così, non possiamo muoverci.

«Ci troveranno. Stiamo qui da troppo, troppo tempo» continua Maya.

«Non può camminare!» ribadisce Leilani, irritata. È stretta accanto a lui, che è in un dormiveglia da un paio d'ore.

«Allora lo lasceremo qui!»

Le fermo. «Non possiamo lasciare un nostro alleato a morire al freddo. Ma è anche vero che dobbiamo muoverci, e subito. Andrew ed io porteremo Rufinus. Maya, tu vai avanti. Leilani, fai la guardia, starai indietro».

Non so da dove sia uscito questo lato di me, anche se, come ben sa Andrew, ho questa tendenza a comandare.

Sono sorpresa quando li vedo obbedirmi.

«Bel lavoro, Ju'» mi sussurra Andrew.


 

«Non mi fido della piccoletta» dice Maya, giocherellando con la lancia.

«Fa' uno sforzo, Maya. È utile, e ha un cuore gentile» dico io.

«È proprio del suo cuore gentile che non mi fido. Ci farà schiattare tutti».

La neve ricopre tutto, man mano che ci allontaniamo. Siamo in una tundra gelata e inospitale.

Sembriamo dei musicisti, o dei soldatini, con questi vestiti.

Ad un tratto, mi fermo, in ascolto.

Un fruscio.

Uno scampanellio.

Osservo il cielo. Osservo qualunque cosa attorno a me.

Andrew prende istintivamente la spalla di Maya.

Leilani si avvicina a Rufinus, sulle spalle mie e di Andrew.

L'ansia sale, sento i passi fermarsi, un fruscio di pelo... Pelo.

Un animale, o qualcuno che ha una pelliccia.

Un lupo.
Mi avvicino timidamente, posando Rufinus contro un albero.

Ha il pelo nero. Gli occhi sono di un bellissimo blu.

Indietreggia, ma poi pian piano si avvicina.

«È un ibrido di sicuro. Facciamolo fuori» dice Maya.

«No... Non è un ibrido».

Al collo ha un paracadute. E c'è il mio nome scritto.

«È un dono dagli sponsor».

Andrew si avvicina, inginocchiandosi accanto a me.

«Non è mai successo prima d'ora che un animale fosse mandato dagli sponsor?»

Rufinus parla, inaspettatamente.

«Si... Nei 55 esimi, se non... Sbaglio».

«Se non è la prima volta, direi che possiamo fidarci. Ho sempre sognato di avere un lupo» dico io, accarezzando la creatura.

Noto il rumore di un cannone. I volti nel cielo.

Decidiamo di fermarci lì per quella notte, e vedere i volti dei caduti.

I due ragazzini del Sei sono ancora vivi.

Anche i Favoriti ed i ragazzi del Quattro.

E noi. Il ragazzo dell'Otto, la ragazza del Cinque.

Sono morte undici persone.

Mangiamo qualcosa, in effetti poco.

Dormo tra le braccia del mio lupo, Buio.


 

Prendiamo il necessario. Rufinus riesce a camminare, aiutato dalla spalla di qualcuno.

Possiamo spingerci più lontano.

Mentre gli altri si avviano, io prendo un coltello, accarezzando Buio con dolcezza.

«Aspettate» dico io, con un sorriso furbo.

Taglio una ciocca del pelo di Buio, per poi tagliarmi i capelli corti, poco più corti delle spalle. Mi taglio leggermente un dito, imbrattando la neve di sangue dal lato opposto della tundra rispetto a quello in cui ci dirigiamo. Lascio lì pelo e capelli.

«Crederanno che io sia morta. Così potremmo continuare in pace».


 

Non ho ancora letto il biglietto nel paracadute.

Ci sono tre frasi: la prima è scritta in penna rossa.

È da parte di Blight.

“Ragazza, so che ti piacciono i lupi. Nelle tundre sanno essere molto utili. Hai parecchi sponsor, intelligentona”.

L'altra viene da Johanna ed è di colore blu.

“Bel lavoro a fare il caposquadra, nana”.

L'ultimo viene da Cinna...

“Stai andando bene. Ce la puoi fare, Julie”.

Come ho fatto, come hanno fatto ad ottenere tanti sponsor? Se una bottiglia d'acqua costa tantissimo... Non oso pensare al lupo.

Che c'entrino i ribelli?

Stringo il messaggio con i tre saluti a me, proseguendo con Buio al fianco.


 

  
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