Hoes
over bros
***
Dopo
il ballo con Klaus, Caroline si è trovata faccia a faccia
sulla pista con Stefan e hanno iniziato a ballare imbarazzati fin quando la
voce soffice di lui non l’ha supplicata di poter parlare e recuperare la loro
amicizia, ma è stato in quel momento che la ragazza ha realizzato che fin
quando non avesse sistemato le cose con Elena, si sarebbe sempre sentita di non
poter ricominciare con lui.
Gli
occhi verdi si sono allargati leggermente feriti e lei ha visto, come una
voragine senza fine, la ferita aprirsi e sanguinare insieme a tutto quel che
resta della loro amicizia.
E
questo l’ha spezzata definitivamente costringendola a fuggire dalla sua stretta
e stavolta non è stata la rabbia a farla muovere, ma il dolore della perdita, l’amara
constatazione delle ceneri di un bene che sembra irrecuperabile.
Per
questo ha fatto un passo indietro andandosene con il volto in lacrime e i singhiozzi
a scuoterle il petto, lasciandolo incapace di parlare sulla pista.
-Care-
Sente
la voce di Elena che la chiama, sta aspettando che il signore del guardaroba
recuperi il suo cappotto e si stringe nelle spalle esausta. Non può sostenere
uno scontro anche con lei, non adesso che è provata da Stefan.
-Elena
…ti prego-
-Cosa
è successo?-
-Non
credevo ti importasse-
-Ehi-
La prende
leggermente per un polso invitandola a guardarla negli occhi.
-Anche
se sono arrabbiata o ferita non vuol dire che non ti voglia
bene o non mi preoccupi per te-
Caroline
scioglie per un istante la tensione notando lo sguardo sinceramente preoccupato
della sua non più amica con la quale avrebbe un disperato bisogno di parlare e annuisce
provando a trattenere un singhiozzo; a quel punto Elena la sorprende tirandola
nel suo abbraccio e accarezzandole i capelli.
-Andrà
tutto bene, risolveremo tutto-
Ha bisogno, Elena, di mettere a posto i pezzi sparsi della sua
vita.
***
-Damon
ma che ti è preso? Attaccare il Sindaco in casa sua, alla sua festa-
-Mi
ha provocato, ha offeso la nostra famiglia-
Alaric,
Stefan e Damon sono nell’ampio parcheggio davanti a Villa Lockwood, tutti e tre
in giacca a morire di freddo dato che Ric ha trascinato suo nipote a prendere un po’ d’aria e
vedere di calmarsi.
Stefan,
dopo il disastroso ballo con Caroline, ha visto la scena tra suo fratello e
alcuni membri del Consiglio così lo ha raggiunto
provando per un attimo a scacciare il peso delle sue colpe e perché no,
riversarlo inconsciamente sulla bravata di Damon.
-Si
ma tu non devi rispondere alle sue provocazioni-
Ha
una faccia furibonda, non che gli interessi di tutelare suo
padre intendiamoci, ma non sopporta che si facciano commenti sulla sua famiglia
o sul modo in cui hanno affrontato la morte di Lily, nessuno può parlare di sua
madre.
-Sono
degli stronzi, lo sappiamo. Ma sono riuscito a sistemare le cose, ora
subentrerai tu...il loro voto è importante-
-Ah
me ne sbatto del loro voto, Ric. Apparteniamo a questa città quanto loro e se
non gli sta bene che si fottano!-
-Lo
sai che non funziona così-
Respira
come dopo una corsa e si aggiusta la giacca scombinata dalla presa di Ric.
Intanto
Elena e Caroline sono uscite, viste le condizioni di
trucco e lacrime la mora ha proposto di andare a casa dell’amica e dopo
aver avvertito i suoi sono uscite.
Bonnie
le raggiungerà da Care quando avrà finito di ripassarsi Kol nella camera degli
ospiti.
E
trovano gli uomini- che stanno incasinando le loro vite- a discutere
animatamente nel piazzale, probabilmente di quanto accaduto poco prima con
quelli del Consiglio.
-Damon
ti prego non sputtanare tutto il lavoro di Ric-
-Non
ti preoccupare Stefan, sto facendo quello che ti ho sempre detto avrei fatto-
-Certo,
facendo scenate e prendendo a pugni il Sindaco, vuoi farti denunciare? Sei
padre dannazione!-
Questo
non avrebbe dovuto dirlo, Ric lo capisce dal lampo
che attraverso gli occhi gelidi del maggiore mentre brucia le distanze
raggiungendo il fratello minore.
-Ragazzi
adesso basta-
-Lo
so fin troppo bene quello che sono e se le mie scelte non le condividi girati
dall’altra parte-
-Fai
come vuoi, tanto è sempre così...o si fa come vuole
Damon oppure andiamo tutti all’inferno!!-
-Oh
scusa se non sono Santo Stefan, ah dimenticavo...nemmeno
tu sei così bravo come dici, almeno io non mi nascondo sotto le gonne altrui-
E
nell’esatto momento in cui pronuncia quelle parole, incrocia nella penombra del
parcheggio le iridi scure di Elena che si spostano scottate e imbarazzate.
Grandioso.
Suo
fratello segue il suo sguardo notando le due ragazze insieme e sembra capire,
dopo un attimo di confusione, a cosa si riferisca Damon.
Amarezza,
fastidio, perplessità.
Perché
Elena si sarebbe confidata con lui?
-Ci
vediamo a casa...io recupero Jo
e dopo ne riparliamo-
Ric
richiama l’attenzione e tentativamente anche l’ordine; li indica entrambi con
lo sguardo proprio come un padre autoritario che rimbrotta i figli che
bisticciano per la bici.
Appena
rientra, Stefan sospira.
-Vado
a prendere i cappotti, aspettami qui-
Dà
le spalle a suo fratello e lancia appena un’occhiata a Caroline che lo evita
mentre Elena lo guarda dispiaciuta.
E
un po’ le sembra di averlo tradito perché dalla faccia di Stefan capisce che
non ha gradito che abbia spifferato a Damon dei loro problemi.
Sente
la vergogna colorirle le guance e sospira appena, tornando a cercare le pozze
chiare del ragazzo dai capelli neri che ora fissa scocciato il cielo sopra di
sé.
Elena
si volta verso Caroline cercando le parole giuste per dirle che vorrebbe andare
a parlare con lui, senza sembrare un’idiota impanicata, ma l’amica la precede.
-Vado
a prendere la macchina intanto-
Annuisce
e per un istante è grata di vedere che la conosce così bene, nonostante tutto,
da capire ancora i suoi bisogni.
Si
avvicina lentamente a Damon tentando di non scivolare sui tratti ghiacciati del
porfido e sulla propria agitazione.
Non
sa bene cosa dirgli, ma vuole sapere cosa sta
succedendo.
-Se
avessi saputo che queste feste sono così noiose sarei rimasto a casa-
Le
scappa un sorriso. E’ sempre il solito buffone.
-Beh,
Richard Lockwood è uno stronzo-
Gli
occhi cerulei si spostano finalmente su di lei, piccola, impacciata e
infreddolita.
Vorrebbe
chiederle scusa, ma non lo farà perché quello che ha detto lo pensa davvero,
anche se forse non avrebbe dovuto usarlo per ferire suo fratello.
-Non
volevo metterti in mezzo-
Sono dentro a tutto quello
che ti riguarda e ci sono fino al collo.
Pensa
questo, Elena, mentre avanza verso di lui.
-Mi
stai chiedendo scusa?-
-No,
semplicemente non volevo metterti in mezzo-
-Damon
tutto questo non ti tocca…-
Fa
un passo traballante, le fanno male i piedi e ha un
disperato bisogno di piangere o urlare.
Di
sfogarsi.
-Cosa
te ne importa di cosa pensano gli altri?-
-Mi
sembra evidente che non me ne importi nulla-
-Invece
mi sembra il contrario...e non perché rischi di
giocarti il Consiglio, ma perché tu non devi dimostrargli niente-
Continua
a percorrerla lentamente, registrando le sue parole, le sue espressioni, la
dolcezza della voce, gli occhi che si crucciano e si chiede da dove derivino il
coraggio e la libertà che sfodera fiera nell’affrontarlo.
E
vorrebbe allontanarla, ferirla, costringerla ad
odiarlo perché non può sopportare il modo in cui lo sta guardando come se lei
si accorgesse di qualcosa che lui non vede.
Di
un barlume di luce, di possibilità di bene che Damon non può permettersi di
sentire.
-Non
stavo cercando di dimostrare qualcosa, se vuoi farmi la paternale
raggiungi pure Stefan-
-Capisco
che tu sia arrabbiato e infastidito, ma non permettergli di distruggere quello
che hai costruito-
C’è
una sottile e palpabile differenza tra le parole di suo fratello "non sputtanare il lavoro di Ric" e quelle di Elena "non permettergli di distruggere quello che hai costruito",
lei sposta sempre il punto, cambia la prospettiva e sembra l’unica in grado di
vedere le fondamenta della casa che sta provando a metter su da anni.
Gli
occhi supplichevoli di Elena lo lasciano ancora senza parole; ma la presenza di
Stefan alle spalle della ragazza lo costringe a spostare lo sguardo turbato oltre lei.
Suo
fratello lo raggiunge e in quel momento l’auto di Caroline la affianca
illuminandoli coi fari.
Elena
si morde un labbro non volendo mollare la presa su di lui, ma la situazione si
sta facendo troppo pesante.
-Buonanotte
Elena-
Deglutisce
e li osserva dirigersi verso la Camaro.
E le pare assurdo aver sostenuto una conversazione simile con
lui, di essere stata così sfrontata nel dirgli tutto quello che pensa, ma non
può tollerare tutte le ingiustizie che sembrano continuamente abbattersi su di
lui e il bruciante bisogno di proteggerlo e mostrargli il suo stesso cuore sono
più potenti di ogni struttura mentale che si possa imporre per tenerlo lontano.
Ma
ormai Damon è entrato sotto pelle ed Elena non sa più se potrà tirarlo via.
***
-Non
è stato decisamente il miglior ultimo dell’anno di
sempre-
-Parlate
per voi-
Bonnie
ridacchia mentre si toglie le scarpe e si slaccia l’ingombrante
abito per sdraiarsi sul letto insieme alle altre già in versione palla di
capelli e pigiama.
-Che
pensi di fare?-
Bonnie
ed Elena alzano gli occhi sulla bionda intenta a sgranocchiare liquirizie rosse.
-Pensavo
di unirmi a voi-
-Prima
fatti una docci,a non ti presto
un pigiama fin quando non ti sarai tolta Kol Mikaelson dalla pelle-
-E’
una persona pulita-
-Oh
non ne dubito, ma sai della sua acqua di colonia nauseante e soprattutto di sesso-
Elena
scoppia a ridere e Bonnie, indispettita, salta sul letto e abbraccia Caroline
che inizia a urlare scacciandola.
La
bionda si riprende mentre la brunetta euforica riprende
a infilarsi il pigiama, poi si volta verso Elena che ridacchia ancora.
-Elena-
La
mora alza gli occhioni leggeri in quelli azzurri ora un po’ più seri.
Le
afferra le mani in un gesto solenne per attirare la sua attenzione.
-Ti
prometto che nessun ragazzo ci dividerà mai più...-
-Care-
-Lo
so che non è del tutto risolto ma...mi farò perdonare
da te-
Le
iridi scure si inteneriscono ed Elena si limita ad
annuire senza dir nulla, ma sa già che in cuor suo è tutto perdonato.
-Le
amiche prima dei ragazzi-
Bonnie
le raggiunge posando anche lei le mani su quelle delle amiche e dopo un istante
di serietà afferra un cuscino e inizia a colpirle.
E
passano la serata così a ridere e recuperare tutto il tempo perduto.
Ciao a tutte!!!
Chiedo perdono perché nei capitoli precedenti non ho mai spiegato il
titolo scelto da dove derivasse.
Hoes
over bros (One Three Hill docet) è un’espressione usata per esprimere il concetto del “le amiche prima dei ragazzi” ed è la promessa da cui le
tre –soprattutto Elena e Caroline- ripartono per rimettere in sesto il loro
rapporto.
Nel frattempo Damon si confronta con suo fratello e Ric
riguardo l’accaduto con Logan Fell e il sindaco e come
sempre sono condividono il suo modo di agire. Si sa che Damon è istintivo ma la
preoccupazione maggiore è che possa compromettere il lavoro di Ric.
Preoccupazione espressa in modo diverso dagli uomini Salvatore.
Elena entra in gioco in seconda battuta per provare a calmare Damon o
sapere almeno come sta e ribalta il suo punto di vista rispetto a quello di
Stefan.
E qui vediamo che anche gli altri, in modo sottile –Grayson, ora Stefan
e un po’ Caroline- si accorgono di un rapporto misteriosamente nato tra la
ragazza e Damon.
Ringrazio come sempre le bellissime recensioni che mi lasciate! E ne
attendo altre…e prometto che cercherò di accelerare un po’ gli eventi!
Baci
Eli