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Autore: BELIEBER_G    14/06/2015    1 recensioni
Erano passati pochi anni da quando Peter, Susan, Edmund e Lucy non tornavano a Narnia, ma a Narnia ne erano passati ben 1.300.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Gli abitanti di Narnia, insieme ai suoi re, tornarono sconfitti al loro accampamento. Lucy si accorse che di tutti quelli che erano partiti, alcuni non erano tornati. “Che cosa è successo?” domandò lei. “Chiedilo a lui.” Rispose Emily, puntando il dito verso Peter. “A me?! Grazie al tuo amico abbiamo perso tempo!” esclamò Peter, riferendosi a Caspian. “Tu potevi tornare indietro! Ad aiutare i tuoi amici! Ad aiutare me!” gridò pesantemente la ragazza, con le lacrime agli occhi. “Credi che non ci abbia provato?! Io non volevo andarmene! E’ successo e basta, l’armadio non si è aperto!” ribatté Peter. A quella sua scusa, Emily rimase senza parole, si limitò a scappare via nella sua camera. Ciò voleva dire che non era mai stata colpa sua, eppure ce l’aveva avuta con lui per tutto questo tempo.
***
Caspian invece, con la sua rabbia, si rifugiò alla tavola di pietra, dove uno dei due nani, il più vecchio e quello con lo sguardo più malvagio, andò verso di lui. “I tuoi re e le tue regine ti hanno deluso, mio re. Tu vuoi il sangue di Miras, lo prendiamo noi per te.” Spiegò egli. Fu in quel momento che apparve dal nulla una strana creatura con in dosso un mantello e il viso di un uccello. “Noi odieremo quel che tu odierai. Nessuno odia meglio di noi.” Disse ella, con voce femminile. Dopo di lei, un lupo mannaro che camminava su due zampe. “Chi siete voi?” chiese Caspian, quasi spaventato. “Io sono la fame, io sono la sete. Posso digiunare per giorni e non morire. Posso stare sotto la neve fredda e non congelare. Mostrami i tuoi nemici!” esclamò il lupo. “Voi garantite la morte di Miras?” domandò il principe, non sapendo cosa fare ne dire. “E anche di più.” Continuò la creatura che assomigliava ad un volatile. “Lasci che si tracci il cerchio.” Il lupo mannaro iniziò a tracciare un cerchio sulla terra intorno a Caspian, con i suoi artigli. Infine, conficcò nel terreno uno scettro, tra i due archi che creò uno specchio di ghiaccio. Da esso, apparve l’ologramma della strega bianca. “Vieni mio re, io ti aiuterò. Del sangue di Adamo basta una goccia.” Spiegò Jedis. “No, aspettate, non era questo che volevo!” esclamò Caspian, che venne intrappolato dal lupo mannaro che gli fece un taglio sulla mano avvicinandolo alla donna. “Fermo!” gridò una voce maschile che apparve dal nulla, era Peter che scansò Caspian dal cerchio. Intervennero anche Edmund ed Emily, che uccisero le due creature. “Peter caro, mi sei mancato. Sai che non ce la farai da solo.” Gli disse Jedis, spingendolo verso di se. Emily sapeva che Peter avrebbe fatto qualche stupidaggine, così prese la propria spada e spezzò ilo specchio di ghiaccio in mille pezzi. “Lo so, era tutto sotto controllo.” Disse lei, per poi dargli una spallata ed andarsene.
***
Quando si fu fatto buio, un fauno che era di guardia vide che un soldato di Miras stava facendo la spia e avvertì i sovrani. “Siamo molto più inferiori di loro.” Commentò il nano, sopravvissuto grazie a Lucy. “Possiamo raccogliere delle ghiande e lanciargliele!” esclamò uno scoiattolo. Tutti sorrisero alla battuta, almeno dava un po’ di allegria. “So che come re, Miras deve rispettare tutte le tradizioni del suo popolo.” Disse Caspian. “Che intendi dire?” chiese Edmund, confuso. “Un incontro corpo a corpo.” Intervenne Emily. Peter, ovviamente, si offrì volontario al posto di Caspian. “Avete due scelte, morire qui o morire là.” Commentò Lucy, credendo che non avrebbero avuto speranza senza l’aiuto di Aslan. “Allora credo che tu non abbia capito.” Esclamò Peter. “No,sei tu che non hai capito. O hai dimenticato chi ha ucciso la strega bianca Peter?” continuò la bambina. Peter sapeva che Lucy credeva in Aslan e l’avrebbe mandata a cercarla mentre teneva Miras occupato.
***
Peter non ci pensò due volte ad andare nelle sue stanze ed assemblare la sua armatura. Emily lo seguì di soppiatto. “Sei venuta a darmi il tuo supporto?” chiese Peter con una ridarella sarcastica, dato che lo odiava. “Peter, se solo avessi saputo...” mormorò l’altra. “Se avessi saputo cosa? Avresti dovuto chiedermi subito la verità invece di credere che fossi io il cattivo. Sarei tornato indietro se solo avessi potuto, dovevamo sposarci, stavamo per sposarci ed io non vedevo l’ora Em.” Spiegò Peter. La ragazza si avvicinò piano a lui chiedendo perdono. “Però tu mi amavi, vero?” domandò il ragazzo. Lei strinse le labbra: “Ti amo ancora.” Sussurrò. I due si scambiarono un dolce bacio, prima di passare a baciarsi passionalmente, a pretendersi fisicamente.
Quando fu l’alba del giorno dopo, si svegliarono stretti l’uno all’altro: una delle loro grandi mancanze. “Come hai fatto ad essere nella mia testa per tutto questo tempo?” chiese Peter, annegando nei suoi occhi. “Aslan lo ha fatto per me, così potevo contattarti quando volevo e parlare con te. Sentivo ogni tuo dolore fisico, quello che pensavi, quello che provavi.” Spiegò Emily. Peter fece un piccolo sorriso. “Quindi mi perdoni?” “Ti perdono, ma non farlo mai più.” Rispose la ragazza. “Non lo farò, te lo prometto.” Emily scosse la testa sfoderando un sorriso da ebete. “Ti amo.”
  
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