Cap.3
Dopo il ritorno di Goku
“Vegeta…”
sussurrò Goku. Guardò la
pelle pallida di
Vegeta, l’altro saiyan tossiva e ansimava. Si dimenava nel
letto, facendolo
cigolare, inumidendo di sudore le lenzuola candide. Spalancò
la bocca con un
gemito, si piegò su un fianco e tossì sputando
sangue.
Son
gli appoggiò una mano sulla spalla e il principe
dei saiyan si stese nuovamente a faccia in su. Si stringeva la maglia
del
pigiama all’altezza del petto e gemeva.
“…
non dirlo a Bulma…” piagnucolò il
Briefs.
Goku
sentì gli occhi pizzicare e gli deterse la fronte
con una pezza bagnata.
Son
strinse gli occhi, mentre Vegeta iniziava a
gridare.
Il
principe dei saiyan vomitò sangue, mentre stringeva
spasmodicamente la mano.
<
Non può finire così! Non
può!…
Ho deciso… andrò da Mirai… non
c’è altra scelta > decise Son. La
porta
si aprì, Goku spalancò gli occhi, che divennero
bianchi, e si alzò in piedi. Si
allontanò dalla sedia e vide Elly entrare.
La
giovane impallidì e si portò la
mano alla bocca. G
“Non
devi dirlo a nessuno” ordinò.
Elly
avanzò di un paio di passi, la
lunga treccia ondeggiava dietro le sue spalle e le gambe le tremavano.
Goku
le si affiancò, incidendo la carne della guancia
con i denti.
Elly
si portò le mani alle guance, sgranò gli occhi e
le sue iridi azzurre divennero bianche. Rabbrividì,
boccheggiando e avvertì
qualcosa premerle sul petto. Ansimò e
indietreggiò, le gambe le tremavano. La
parte superiore del viso era in ombra, le ciocche bionde le ricadevano
davanti
al volto. Gli occhi le bruciavano, fu colta da un capogiro, mentre le
tempie le
pulsavano e le lacrime le rigarono la pelle nivea.
“J…
Junior…” biascicò.
Indietreggiò e crollò
all’indietro.
Goku
la afferrò e la giovane si dimenò.
“Non
è Junior. Ora è vivo. Lui e Goten sono
vivi” le
sussurrò all’orecchio.
Elly
cadde in ginocchio e strinse gli occhi, le
lacrime finirono a terra.
“Però
Vegeta morirà” mugolò. Il pavimento era
gelido e
lo sentiva freddo attraverso la stoffa dei jeans.
Goku
annuì.
“Sta
così da una settimana, da quando siamo tornati.
Non vuole che gli altri lo sappiano” mormorò.