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Autore: tini fray    14/06/2015    2 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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~~La luce filtra attraverso le tende e piano piano Magnus schiude le palpebre, sospirando e notando quanto si sentisse leggero e senza pensieri.
Mai si era sentito così bene da quando aveva lasciato Alec, e solo in quel periodo aveva capito quanto Alexander fosse fondamentale all’interno della sua vita.
Da quando era entrato nel suo loft, e successivamente nel suo cuore, era riuscito a distruggere tutti i propositi che Magnus si era inculcato, aveva stravolto la sua vita, e in quel periodo di solitudine si era sentito come se una parte di lui fosse scappata e che non sarebbe tornata più.
Ma quando Magnus inclinò la testa a sinistra e vide il suo Shadowhunter dormiente con la testa sul cuscino e i capelli scompigliati che gli ricadevano sugli occhi e quasi sulle guance capì che quella parte di lui non l’avrebbe mai lasciato, era Alec a custodirla.
Si girò,  cercando di non muoversi troppo, per osservarlo meglio, sembrava quasi un’allucinazione averlo lì.
Analizzò ogni minimo tratto di quel viso che ormai conosceva così tanto a memoria che avrebbe potuto disegnarlo, se fosse stato bravo come Clary, e magari avrebbe regalato il disegno ad Alec per vedere le sue guance imporporarsi e le sue labbra schiudersi in un sorrisetto divertito prima di dire qualcosa come “Inquietante. È questo che fai mentre io dormo?”.
Si soffermò ad osservare quelle labbra piene e carnose che tanto lo tentavano.
Sapeva che probabilmente lo avrebbe svegliato, ma la tentazione e la mancanza erano troppo forti, Alec era diventato la sua droga.
Si avvicinò al suo viso sfiorando le labbra del ragazzo con le sue.
All’improvviso vide due pozzi blu che lo osservavano e, senza sapere come, si ritrovò schiacciato con la schiena sul materasso e Alec sopra di lui.
Magnus si mise a ridere notando la faccia sconvolta del ragazzo che lo studiava dall’alto.
 “Si può sapere cosa stavi facendo?” sbottò Alec vedendo che Magnus non aveva intenzione di smettere di ridere. Quest’ultimo fece un sospiro cercando di calmare l’attacco di ridarella che l’aveva colpito.
“Oh andiamo, ti stavo solamente baciando per svegliarti dal tuo profondo sonno, come il principe e la principessa Aurora, la Bella Addormentata” si giustificò Magnus  sorridendo mentre Alec sbuffava.
“Stavo facendo un bellissimo sogno! Non avresti potuto..” Alec si fermò lasciando la frase a metà, e un’espressione interrogativa si aprì sul suo volto. “Chi è la Bella Addormentata?”.
“Non posso crederci” disse Magnus sgranando gli occhi. “Capisco che voi Shadowhunter molto probabilmente siate stati cresciuti con favole della buonanotte storie come quelle dei libri di Stephen King, ma è impossibile che tu non conosca la favola della Bella Addormentata”.
Vedendo l’espressione sempre più sconcertata di Alec decise di intervenire.
“Siediti” impose Magnus ad Alec, che si sedette appoggiando la schiena sulla testata del letto. “Adesso paparino ti racconta una storia”.
“Oh, Magnus” Alec sogghignò beffardo “capisco che avrai più di 800 anni, ma non sei proprio adatto per fare mio padre.”
“Cosa hai detto? Vuoi la favola della buonanotte? Molto bene..” disse Magnus, e dentro di sé rise quando vide Alec alzare gli occhi al cielo.
“Lascia che ti racconti della principessa Aurora.” Disse Magnus, mentre Alec si metteva seduto per bene, preparandosi al peggio. “Capelli biondi come il grano, una pelle splendente come se fosse baciata dal sole, labbra sottili e rosee e…”.
Magnus si bloccò quando vide Alec guardarlo con un sopracciglio alzato, scettico. Lo stregone sentì lo stomaco fare la capriole, la sua solita espressione corrucciata che lo faceva impazzire.
“Em.. Sì?” Chiese Magnus cercando di non ridere.
“Da come ne parli sembra che tu l’abbia conosciuta di persona” disse Alec, lasciando l’espressione corrucciata assumendone una fintamente disinteressata.
Magnus si lasciò sfuggire una risata che assomigliava più ad uno sbuffo, mal interpretato da Alec, che dopo un po’ aggiunse..
“Sei andato a letto anche con lei?”.
Magnus fece di tutto per non scoppiare a ridergli in faccia, ogni volta che Alec si comportava così era come mille tuffi al suo cuore. Il suo shadowhunter era così possessivo e geloso che a volte a stento riusciva a non saltargli addosso l’istante successivo che pronunciava parole come quelle. E molte volte Magnus non si era creato alcun problema a saltargli letteralmente addosso.
Il mutismo di Magnus fu nuovamente mal interpretato da Alec.
“Mmm fammi pensare: capelli biondi come il grano, pelle che risplende alla luce del sole..” Magnus osservò Alec cercando di capire dove volesse andare a parare. “Chissà perché tutto questo mi ha ricordato Jace.. Oh, a proposito, mi sono dimenticato, gli ho promesso che ci saremmo allenati stamattina”.
Probabilmente l’espressione che Magnus fece in quel momento non fu abbastanza appagante per Alec, che si era impegnato abbastanza per rendere quella ‘recita’ convincente.
Il ragazzo si alzò dal letto facendo per dirigersi alla porta,  ma due mani lo afferrarono e lo scaraventarono letteralmente sul letto.
Si ritrovò il suo stregone di sopra che attaccava voracemente le sue labbra mentre infilava le sue mani sotto la maglietta del ragazzo.
“È davvero bastato così poco per farti impazzire?” chiese Alec stupito da quell’attacco nei suoi confronti.
Magnus rise scendendo a lambirgli il collo con le labbra.
“Tu mi fai sempre impazzire, Alec.”
“Più di quanto tu non sia già?” disse Alec non riuscendo a contenersi, mentre buttava la testa all’indietro per lasciare più spazio allo stregone che sogghignò piacevolmente divertito.
“Non pare che la mia così detta ‘pazzia’ sia sgradita in questo momento..” disse lo stregone vedendo le guance di Alec colorarsi di un leggero rosso porpora.
“Idiota” disse Alec mentre Magnus passava con tutto il palmo della mano sulla schiena del ragazzo causandogli piacevoli brividi.

 

 

“Ma non dovremmo scendere dagli altri per fare colazione?” disse Alec, trattenendo un gemito quando Magnus gli morse un punto sul collo particolarmente sensibile.
“Tu preferisci fare colazione?” gli chiese Magnus con un sorriso malizioso.
Alec sentì il cuore perdere qualche battito.
“Per ora ho fame solo di te” sussurrò Alec all’orecchio dello stregone, che fece tanto d’occhi, non era da tutti i giorni vedere il suo ragazzo così smaliziato e senza freni inibitori, Magnus ne era piacevolmente sorpreso. Perciò decise di approfittarne.

 

 


Clary sospirò versando la spremuta d’arancia nei bicchieri sul tavolo. Quella mattina si era svegliata presto ed era scesa in cucina per preparare una colazione con i fiocchi, fermamente convinta che Alec non sarebbe sceso in cucina probabilmente per tutto il giorno e non avrebbe potuto cucinare, e lei non voleva assolutamente che Isabelle si mettesse ai fornelli poiché , come ribadito poi da Jace, quel giorno non aveva intenzione di morire avvelenata.
Dopo un po’ l’aveva raggiunta Jace che, dopo averle dato un bacio sulla fronte, l’aveva venerata come una dea. Dopo che Jace fu arrivato entrò anche Sebastian, o Jonathan, Clary ancora non sapeva come preferisse essere chiamato.
Quando Sebastian, Clary aveva deciso di chiamarlo così per non confonderlo con Jac, era entrato nella cucina, Jace gli aveva rivolto uno sguardo di sufficienza che probabilmente nascondeva altro.
Lui non aveva nessun motivo per essere cordiale con Sebastian, tutto cio’ di brutto che era successo all’Herondale, dopotutto, era causa sua.
Jace non era riuscito a perdonarlo, come invece aveva fatto Alec, cosa che aveva lasciato un po’ perplessa Clary, che si era chiesta più volte come Alec fosse riuscito a perdonare l’assassino di suo fratello, Max.
Alec era sempre stato, a detta di Jace , un ragazzo perspicacie e intelligente che non regalava la sua fiducia a nessuno. Perciò Clary aveva deciso di attendere, per vedere se la fiducia di Alec nei confronti di Sebastian fosse ben riposta.
Clary dopo aver versato la spremuta ai due ragazzi seduti l’uno di fronte all’altro, e dopo aver visto che nessuno dei due aveva toccato i pancake che lei aveva messo nei loro piatti, sospirò di nuovo.
“Non sono Isabelle, da quei pancake non uscirà niente che possa attentare alla vostra vita” disse ridendo Clary, vide Sebastian fare un sorriso leggermente forzato, nonostante fosse divertito dalla battuta della sorella. Jace invece sembrava così teso e seccato che probabilmente le parole della sua ragazza non gli erano neanche arrivate alle orecchie, per il muro di tensione elettrica che si era costruito attorno a lui.
Clary si sedette a capotavola guardando prima l’uno e poi l’altro, fece per aprire bocca ma la porta della cucina si aprì e tutti e tre i ragazzi alzarono il volto verso di essa per scoprire chi fosse arrivato, ma prima Jace e poi Sebastian abbassarono lo sguardo delusi quando videro che era solo Simon.
“Hey, come mai queste facce così felici e allegre?” chiese il vampiro, e dato che nessuno rispose posò lo sguardo su Clary in attesa di risposte. “Hanno ingoiato un rospo?”.
Clary fece spallucce indicando a Simon la sua colazione sul ripiano della cucina, che lui prontamente prese, sedendosi di fronte a lei, all’altro capo del tavolo.
Sia Simon che Clary si lanciavano occhiate stranite, mentre osservavano i due ragazzi che sembravano persi nei loro pensieri.
La rossa vide Simon reprimere una risata, probabilmente pensando a qualcosa e, quando la ragazza lo guardò confusa, lui le fece l’occhiolino indicandole di fare silenzio.
“Stavo attraversando il corridoio dopo aver lasciato Isabelle in camera e sono passato d’avanti alla stanza di Magnus, non hai idea di che rumori venivano fuori da quella porta” disse Simon ridendo e Clary, che aveva capito le sue intenzioni, osservò la reazione dei due ragazzi: Sebastian strinse così forte il bicchiere che Clary temeva potesse esplodere, mentre Jace aveva teso le labbra in una linea dritta di tensione e aveva stretto i pugni fino a fare sbiancare le nocche delle mani.
Clary, ancora confusa, decise di chiedere spiegazioni.
“Jace?” chiese lei, ma il ragazzo non la degnava di attenzione, e la cosa la stava innervosendo. “Cosa c’è?”.
 “Niente” rispose bevendo un sorso di succo, ma quando Clary stava per ricominciare a parlare lui continuò. “io e Alec dovevamo allenarci stamattina, me l’aveva promesso ieri sera.”
Clary fece di tutto per non ridere, ora le era tutto chiaro.
“Prima arriva Magnus, me lo porta via e lo fa soffrire, poi David, o Vladimir, come diamine si chiama, poi tu” disse Jace indicando Sebastian “e ora di nuovo Magnus. Vorrei solo un po’ di tempo da passare con il mio Parabatai, tutto qua.”
“Beh, tu non ti sei fatto tanti problemi a lasciarlo solo per stare con Clary” disse Sebastian, che ebbe, con le sue prime parole della giornata, la capacità di riuscire ad ottenere sul volto di Jace un cambiamento dalla solita linea tesa.
Clary però avrebbe preferito non ottenere quel cambiamento: adesso Jace sembrava pronto per saltare al collo di Sebastian e strangolarlo. Non fu l’unica ad accorgersene: alzò lo sguardo dall’altro lato del tavolo e vide che anche Simon era dello stesso avviso. Il suo sguardo diceva “guai in vista”.
“E tu non hai nessuna scusa, lui sì. È come posseduto e l’unica cosa di cui ha bisogno è rilassarsi e fare tutto ciò che lo faccia stare bene e in pace con se stesso” disse Sebastian, e Clary si ritrovò d’accordo con lui. Vide Jace pronto a ribattere, ma Sebastian continuò. “Anch’io vorrei che lui fosse qui con me perché credo che riuscirei a farlo stare bene, ma Magnus lo conosce sicuramente meglio di me e se Alec con lui è felice io lo accetto e lo sopporto per il suo bene.”
Clary sentì il cuore scaldarsi sentendo nelle parole del fratello quella bontà che pensava di non poter mai vedere, ma quella bella sensazione scomparve quando vide Jace diventare livido in volto.
“Io sono il suo Parabatai , chi lo può conoscere meglio di me?” sbottò Jace, e Clary pensò che si stesse portando avanti quelle insicurezze fin da quando aveva capito che ruolo Magnus giocava nella vita di Alec.
“Oh andiamo, Jace Herondale, pensi davvero di poterti definire un vero e proprio Parabatai?” gli disse Sebastian e Clary temette per un attimo che Jace stesse per esplodere. “Non l’hai trattato come dovrebbe essere trattato il tuo migliore amico il tuo compagno d’armi, il tuo fratello per la vita, il tuo parabatai. L’hai trattato come se la sua presenza fosse scontata in qualunque posto tu fossi.”.
Clary pensò che Sebastian avesse ragione, Jace aveva sempre sottovalutato ciò che Alec era, non aveva mai pensato che lui potesse trovare qualcun altro e allontanarsi da lui. Aveva sempre pensato che Alec ic sarebbe stato sempre per lui, anche se non lo trattava come meritava.
“Tu non puoi pretendere di parlarmi in questo modo. Non sai quello che è successo, non ci conoscevi neanche!” esclamò Jace prossimo dal saltargli addosso e strangolarlo.
“Io e Alec abbiamo un rapporto particolarissimo e molto forte, probabilmente dovuto a ciò che le nostre anime erano prima di questa vita. Nonostante io non ci fossi, e non sappia esattamente cosa sia successo, riesco a sentire tutto ciò che Alec ha provato in quel periodo: inadeguatezza, instabilità, paura di non essere abbastanza, paura di perdere te.” Disse Sebastian a denti stretti, anche lui, nonostante mostrasse esteriormente calma, dentro stava implodendo. “La cosa che mi amareggia di più è vedere come tu sia all’oscuro di tutto questo, come se per tutta la tua vita tu fossi stato il Parabatai di un drone e non di Alexander Lightwood! Il ragazzo che senza pensarci due volte darebbe la sua vita per la tua, cosa che probabilmente tu neanche meriti.”
Sebastian si alzò dalla sedia e uscì dalla porta furiosamente, sbattendosela alle spalle.
Jace era se possibile più livido in volto di prima, e al posto della rabbia adesso c’era solamente amarezza e consapevolezza.
“Jace..” iniziò Clary cercando di consolarlo.
“No, Clary. Ho bisogno di stare da solo.” Disse Jace alzandosi e uscendo dalla cucina.
Simon guardò Clary e accennò un sorriso.
“Isabelle quando cucina ci avvelena, tu fomenti le risse.. la prossima volta cucino io” disse Simon e Clary, nonostante fosse amareggiata per ciò che era successo poco fa, sorrise al suo migliore amico.

 


Dei passi fuori dalla porta destarono Alec che, ancora intontito dal calore, ci mise un po' a svegliarsi completamente.
Divenne completamente lucido quando sentì un timido bussare alla porta.
Si rivestì in fretta e furia cercando di non svegliare lo stregone che dormiva di lato a lui.
Arrivó alla porta e la schiuse leggermente, ma quando vide l'espressione preoccupata di Clary decise di uscire dalla stanza.

"Ti disturbo?" Chiese Clary titubante, mordendosi un labbro.
"No, non ti preoccupare." Rispose Alec, poi aggiunse "è successo qualcosa?".
Clary lo guardò ancora leggermente titubante.
"Stamattina Sebastian e Jace hanno discusso, credo che dovresti parlargli." Disse semplicemente Clary, poi posó la sua mano sulla spalla di Alec e salutandolo sorridendo se ne andò.
Alec assunse un'espressione confusa.
"Parlare con quale dei due?" Chiese a se stesso ad alta voce.
Sospirò esasperato e aprì leggermente la porta alle sue spalle per vedere se Magnus stesse ancora dormendo.

Dopo essersene accertato scese le scale, ma si fermó non sapendo chi cercare per primo.
Probabilmente se Jace aveva litigato con qualcuno in quel momento era sicuramente molto arrabbiato perciò Alec non avrebbe concluso niente. E poi se prima avesse parlato con l'altro, magari avrebbe potuto capire i motivi del litigio.
Perciò andò a cercare il primo dei due litiganti: Sebastian

 

 

Angolo delle crazy:
Eccoci.
Scusate il ritardo, ma l’ispirazione tardava ad arrivare…e tarda ancora, perché non so che scrivere in questo angolo autrice…xD
Alla prossima (si spera presto, con la testa di fagiolo che si ritrova Tini)
-Tini e Kiakkiera

  
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