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Autore: Eneri_Mess    14/06/2015    3 recensioni
“Questo qui si veste come un idiota” dissero all’unisono, per poi voltarsi l’uno verso l’altro e ringhiarsi contro, sempre a braccia serrate.
“Ehi moccioso, porta rispetto!”
“Scusa nonno, ma non ti si può prendere sul serio con quel trucco!”
“Parla Mr. Lentiggini a cui bastano solo i pantaloni e un cappello, sei indecente!”
“Almeno io non semino piume in giro, Signor Cuoricino!”

Non c’era verso.
Gwyn Lionheart, promossa di recente – e nemmeno lei si spiegava come – a grado di Sergente della Marina, iniziò a vagliare l’ipotesi di cercare un esorcista per tornare ad avere una vita silenziosa.
Genere: Azione, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corazòn, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Qualche giorno prima della partita a carte.

 

 

 

 

 

 

« Stiamo andando a recuperare il tesoro di Alec Rover? »

« Esattamente »

« Ma non è ancora… vivo? »

« Pirata caduto in disgrazia, secondo le voci che circolano »

« Senchou… questo non è rubare? »

Lo sguardo di sincera perplessità che il Capitano Armstrong le rivolse dovette risultare piuttosto indicativo, come anche la manata incorporea che Cora-san si diede in faccia alle sue spalle, seguita dal debole tentativo di Ace di trattenere una risata. Le avevano promesso di fare i bravi, ma evidentemente la sua risposta metteva a dura prova la loro croce sul cuore.

« Sergente… » iniziò Lewis, la fronte ora aggrottata nel cercare le parole adatte per continuare. « Siamo Marines. Il nostro compito è fermare e arginare la minaccia dei pirati, ricorda? »

Gwyn annuì convinta cercando di fare buona impressione, rigida nella posizione di risposo che aveva assunto stando di fronte la scrivania del superiore.

« Recuperare il tesoro di un pirata, vivo o morto, rientra tra i nostri compiti… soprattutto se suddetto tesoro è stato con ogni probabilità sottratto a qualcun altro dal pirata stesso e quindi non gli appartiene »

La ragazza fissò il suo cipiglio inarcato ed eloquente, realizzando. Arrossì un attimo dopo, annuendo tre volte di fila con convinzione, ma guardando da tutt’altra parte.

« W-wakarimasu, Senchou » aggiunse in un pigolio.

Il Capitano di Vascello sventolò in aria la mano per liquidare la faccenda, prima di tirare fuori da uno dei cassetti un pacco voluminoso di cartelline, con diverse clip e angoli di fogli che spuntavano. Guardò i documenti davanti a sé e poi la ragazza ancora in piedi, riflettendo un secondo di più.

« Sergente, questa per lei è la prima missione, dico bene? »

Gwyn, con ancora qualche traccia di rossore sulle gote, annuì.

« Oltre il campo di addestramento si è mai trovata in situazioni di pericolo… o sotto pressione, o in stato di emergenza? »

La ragazza gli rimandò uno sguardo vacuo mentre nella sua mente si affaccia l’immagine di Caroline, la sua mucca preferita alla fattoria da cui veniva. Una mattina l’aveva svegliata lamentandosi preda di terribili dolori. Lei si era disperata abbracciandola, correndo per andare a chiamare il veterinario, portandole la sua copertina preferita per farla stare meglio. Quando ormai si era rassegnata a sentirla muggire dolorante era venuto alla luce un vitellino umido e appiccicaticcio e Caroline le aveva dato un’amorevole testata, buttandola a terra.

Sentendo alle sue spalle Cora-san che si schiariva la gola, la neo Sergente tornò con i piedi per terra.

Scosse la testa in segno di diniego, e il Capitano Lewis prese un respiro profondo, spingendo le cartelline che aveva davanti verso il limitare del tavolo.

« Prenda una sedia » ordinò, aspettando che si accomodasse per continuare. « Questi sono i documenti riguardanti i pirati che circolano in questo tratto di mare e con cui molto probabilmente verremo in contatto durante le nostre missioni. È fondamentale che impari a riconoscerli e si ricordi le loro abilità » spiegò, invitandola ad aprire il primo fascicolo.

Oh oh, questa cosa si fa interessante!” commentò l’ex Comandante di Barbabianca e Gwyn avvertì chiaramente la sua essenza avvicinarsi e sfiorarle una spalla. Un brivido lungo la schiena la percorse, irrigidendola.

Lewis intese male il sussulto.

« Non si deve lasciar spaventare, Sergente » la redarguì serio. Lei faticò a non sospirare e dovette trattenersi dall’interloquire col fantasma del ragazzo che sembrava davvero eccitato dalla questione.

Guarda questo! Eustass Kidd… bei capelli!”

La ragazza contò mentalmente fino a dieci, calmandosi, prima di cercare di decifrare quello che il dossier riportava sotto la foto che stava esaltando il moretto. Con un secondo brivido, che riuscì a stroncare sul nascere, si rese conto che anche Cora-san si era fatto più vicino, sull’altro lato della sedia, studiando il contenuto del foglio.

« Eustass Kidd al momento è la Supernova con la taglia più alta in circolazione. Ha un potere temibile e in attivo un’alleanza con altri due pirati, Scratchmen Apoo e Basil Hawkins, altre due Supernove » riassunse il capitano, vedendola concentrata sulle righe stampate. Lei cercava di mandarle a mente, inutilmente.

Per cosa ti entusiasmi? Parafrasando qui dicono che è facile all’incazzatura”

Sembra uno che sa quel che vuole. Guarda quel braccio meccanico!”

Mh. Questo impala la gente, moccioso”

Dettagli. Ma hai visto? Gli piace truccarsi come te, vecchio!”

Gwyn ci mise meno di mezzo secondo a capire che stava per eruttare l’ennesimo litigio, per questo giocò d’anticipo. Chiuse di colpo la cartellina e si alzò tanto in fretta che per un attimo la sedia parve sbilanciarsi abbastanza da cadere a terra.

Il Capitano Lewis la guardò non capendo.

« Senchou, chiedo il permesso di poter studiare i fascicoli nei miei alloggi. Con tranquillità » sottolineò, in un tono che voleva essere d’ammonimento verso gli spettri. Dopo lo scatto repentino della ragazza, i due erano rimasti interdetti.

Armstrong non volle indagare oltre, capendo che un giorno avrebbe dovuto prendere il Sergente da parte e farle un paio di domande mirate a capire quei comportamenti insensati. Per quel momento, si limitò ad annuire e ad accettare la sua richiesta, congedandola.

 

 

 

 

 

 

 

Scusa” dissero in coro le fluttuanti essenze, per l’occasione seduti composti a mezz'aria, il capo chino, davanti alle braccia incrociate e all’espressione rigidamente serrata della loro compagna. Lei contò di nuovo fino a dieci, prendendo un respiro. Voleva che capissero, una volta tanto.

« Quando sono con Lewis-senchou dovete stare tranquilli! È il mio capo e... e… »

E crede anche lui che tu sia fuori di testa?” completò Cora-san per lei.

Gwyn lo fulminò con un’occhiata così scottante che entrambi i fantasmi si ritrassero.

« È colpa vostra! »

I due chinarono il capo, mortificati, ribadendo le loro scuse in un tono che la ragazza ritenne sufficientemente sincero per sciogliere un po’ i nervi. In realtà le costava parecchio essere arrabbiata con quei due. Non poteva ammetterlo davanti a loro o l’avrebbero presa in giro a vita, ma la compagnia che gli regalavano giornalmente la faceva sorridere sempre, interiormente.

Scosse la testa per tornare alla realtà e si ritrovò gli occhi scuri di Ace guardarla con intensità, un sorrisetto trattenuto sulle labbra. Lei arrossì, notando solo in quel momento che si era avvicinato al letto dove lei sedeva, accovacciato sempre a qualche centimetro dal suolo, lanciando delle occhiate significative dietro la sua schiena. Dall’altro lato, con la coda dell’occhio, notò un atteggiamento simile, ma più composto, da parte di Cora-san. Dissimulava le proprie sbirciatine fingendo di fumare, nonostante la sigaretta fosse spenta.

La neo Sergente si ricordò allora che aveva buttato sul letto le cartelline datele dal capitano. Si tolse gli stivali e si sistemò meglio a gambe incrociate, la schiena contro la parete su cui dava il letto da un lato, poggiandosi su un ginocchio il pacco di fogli. Senza mascherare oltre la propria curiosità, anche i due fantasmi saltarono sul letto al suo fianco, incoraggiandola a sfogliare i documenti.

Ne seguirono commenti interminabili.

« Basil Hawkins, trecentoventi milioni… »

Che aria tetra, mette i brividi…”

Ha parlato lo spettro”

« Apoo Scratchmen… »

Che diavolo ha fatto alle braccia!?”

Ahahah sembra simpatico”

« … X Drake? »

Ma guarda, questo lo conoscevo, bazzicava a Marineford quando ero una recluta”

Ha fatto la scelta migliore diventando pirata!”

Moccioso dovresti evitare di parlare a vanvera”

« Uh… Jewelry Bonney… »

Neanche io mangio in modo così volgare…”

Stavolta concordo…”

Andarono avanti per almeno un’ora, piuttosto tranquilla ammise Gwyn, ridacchiando di tanto in tanto delle considerazioni che non si sprecavano a dare i due al suo fianco. Sfogliarono più di una dozzina di dossier, passando tra nomi e soprannomi poco rassicuranti: Bartolomeo “Il Cannibale”, Cavendish “Il Principe Pirata”, Killer “Il Massacratore”, Capone Bege “Gang”, Don Chinjao “Il Punteruolo”… Lei memorizzava dati come se fosse tornata alle lezioni d’addestramento, sistemando di volta in volta le foto dei diversi pirati davanti a sé, anche se presto Cora-san le fece notare come tra i vari scatti prediligesse quelli con la maggior porzione di spalle larghe e torace in vista. La ragazza lo ignorò, nonostante la risatina e il pollice in su di Ace.

Arrivarono presto all’ultima cartellina, la più voluminosa e consumata.

Quando Gwyn la aprì, trasalì per le esclamazioni che cacciarono in contemporanea i due al suo fianco, facendole quasi cadere di mano i pacchi di fogli.

« Mi avete spaventata! » protestò, ma sia il pirata che il marine la stavano ignorando, guardando con occhi sgranati le foto del dossier.

« Monkey D. Rufy e Trafalgar Law? » lesse interrogativa, avendo la sensazione di aver già sentito quei nomi, ma gli spettri non l’ascoltarono.

Quattrocento milioni… se la sta cavando alla grande”

Lo sguardo truce non l’ha proprio perso… ma quant’è cresciuto”

« Li conoscete? » domandò perplessa, sentendo quei commenti e avvertendo nitidamente una nota di nostalgia nelle loro voci. Era la prima volta che li vedeva così felici e malinconici al contempo.

Lui è il mio fratellino” spiegò Ace, guardandola con una luce negli occhi che per un attimo fece mancare un battito alla ragazza. Quando l’ex Comandante di Barbabianca si entusiasmava per qualcosa aveva spesso lo sguardo che brillava, ma quella volta Gwyn constatò che fosse più calda, orgogliosa, quasi viva. “Ti ho parlato di lui la prima volta… mi ha salvato a Marineford”

La brunetta si morse pensierosa l’interno della guancia, ricordando e non riuscendo a reprimere il controsenso di quelle parole.

Ace continuava a sostenere che quel giorno di due anni prima Rufy l’avesse davvero salvato dalla guerra scatenatasi, ma lei aveva colto che il significato che lui dava a quella parola non era strettamente fisico, quanto più interiore. Tornò a sbirciare la foto e il sorriso pieno del ragazzo di diciannove anni. Poi, nella foto a fianco, occhieggiò l’espressione contrariata del capitano degli Heart e rivolse la propria attenzione su Cora-san. Si stava rigirando il mozzicone di sigaretta tra le labbra, ma anche lui aveva lo sguardo addolcito.

Quando l’ex marine si accorse che gli altri due lo fissavano, rise come mai l’avevano visto fare.

Law era un bambino di cui mi sono occupato prima di morire” cercò di spiegare, indeciso su che termini usare.

Non hai fatto un gran lavoro se è diventato un pirata!” scherzò Ace, ma questa volta Corazόn non se la prese dato il tono bonario del ragazzo.

Ne ha passate tante, troppe… però sono contento di vedere che sta bene”

« Chirurgo della Morte » lesse Gwyn con un brivido.

Il minore dei Donquixote ridacchiò imbarazzato.

Ehm sì, temo che questo soprannome sia colpa mia”

L’espressione a metà tra lo sbigottito e l’allarmato di entrambi e i loro Eeh? lo fecero continuare, una mano a grattargli la nuca per minimizzare.

Gli cacciai io stesso in gola il Frutto Ope Ope…” cominciò, registrando come l’inquietudine si rafforzasse sui volti di Sergente e pirata. “Sarebbe morto se non l’avessi fatto” si giustificò, crucciandosi un poco.

« Qui dice che ha consegnato i cuori di cento pirati per entrare nella Flotta dei Sette » proseguì con la lettura Gwyn, il tono un po’ stridulo.

Ha sempre avuto un certo piacere per il macabro…”

“…”

Ehi, non fare quella faccia moccioso! Tuo fratello è una scimmia di gomma!”

« Oh » proruppe la neo Sergente, zittendoli.

Che altro hai letto? Che si diverte a fare esperimenti da scienziato pazzo?”

Corazόn gli lanciò un’occhiata indispettita.

« Il rapporto dice che ha salvato la vita di tuo fratello a Marineford » e una punta di entusiasmo le animò la voce. « E da qualche tempo sembra abbiano stretto un’alleanza » proseguì, capendo finalmente il perché ci fossero i dossier di entrambi i pirati in un’unica cartellina.

Ace e Cora si scambiarono uno sguardo, entrambi indecisi su come commentare la cosa. Gwyn prese la palla al balzo.

« Visto che loro due sembrano andare piuttosto d’accordo, perché non ci provate anche voi? » propose, sorridente. Ci credeva davvero. Aveva colto come entrambi tenessero ai due nelle foto e visto che proprio Rufy e Law davano l’idea di collaborare bene, forse anche loro avrebbero potuto fare uno sforzo.

Ma a me non dispiace questo tizio” intavolò il più giovane dopo un lungo silenzio, le braccia conserte e le palpebre abbassate, l’espressione così concentrata che dava l’idea si stesse sforzando parecchio a far uscire quelle parole. “Sì, è un ex marine e ha un gusto estetico eccentrico, ma sa il fatto suo”

Corazόn lo guardò sinceramente sconvolto, tanto che gli cadde la sigaretta dalle labbra dipinte.

Ohi ragazzino…” disse, ma non seppe bene come continuare. Si grattò di nuovo la nuca, meditando. “Grazie… e mi dispiace per come siano andate le cose per te. Non te lo meritavi” concluse, riferendosi al modo in cui fosse morto.

Il commento sembrò toccare Ace, che dopo essere rimasto senza parole per qualche secondo si produsse in uno dei suoi sorrisi capaci di scaldare il cuore e riferire un va tutto bene silenzioso.

Gwyn stava per mettersi a piangere, un po’ per la conversazione civile che i due stavano avendo, un po’ per la sincera commozione legata alle loro parole. Avrebbe voluto abbracciarli, se non ci fosse stata la barriera fisica a separarli.

« Minna… daisuki » confessò, non riuscendo a trattenersi, diventando rossa e affondando il viso nella cartellina che ancora stringeva, facendo scivolare fogli, foto e clip ovunque.

I due fantasmi ridacchiarono, iniziando a prenderla in giro per disseppellirla dall’imbarazzo che l’aveva fatta diventare un pomodoro maturo.




 

 

 

 

 

Significato dei termini:

Senchou: “Capitano” in giapponese.
Wakarimasu: “Ho capito”.
Minna... daisuki: “Ragazzi... vi voglio bene”.


 

La prima parte mi sembra sia stata accolta con un buon entusiasmo! Sono davvero contentissima!
Questo secondo capitolo è sempre un po' cortino. La storia non è molto lunga, incentrata su Gwyn, la sua mini avventura e i rapporti che ha con i vari personaggi. Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitoletto, con i commenti di Ace e Cora ai vari pirati e la loro esaltazione/malinconia nel rivedere rispettivamente Rufy e Law *love
Gwyn parla spesso in giapponese perché la mia amica ha questa piccola fissa (essendo anche laureata in giappico u.u)!

 

 

Alla prossima!

Nene


PS: La formattazione è diversa dal solito perché non sono al mio pc!

 

   
 
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