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Autore: ElisynaUchiha    14/06/2015    1 recensioni
Questa storia è una specie di esperimento, vi avverto.
Ruoterà tutto intorno alla musica, come si può intuire dal titolo.
Ogni capitolo sarà letteralmente basato su una canzone che aiuterà a capire meglio la storia.
"Due ragazzi con un passato difficile alle prese con la sfida più grande: superare i propri limiti e le proprie paure.
Ci riusciranno?"
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia è una specie di esperimento, vi avverto.
Ruoterà tutto intorno alla musica, come si può intuire dal titolo “Life is not like a song.” (“La vita non è come una canzone”).
Ogni capitolo sarà letteralmente basato su una canzone che aiuterà a capire meglio la storia, quindi consiglio vivamente, per chi non capisse l’inglese, di andare a vedere le traduzioni.
 
Le canzoni cui farò riferimento NON SONO MIE, specificherò di volta in volta gli autori, ma per la riuscita dell’esperimento FAREMO FINTA che alcune di loro siano state composte e cantate dalla protagonista femminile della storia.
All’inizio di ogni capitolo ci sarà la parola “PLAY” e alla fine la parola “STOP”, proprio come se si trattasse di una canzone, in più troverete anche “Next track:…” ovvero “brano successivo:…” seguito dal titolo della canzone presente nel prossimo capitolo (una specie di anticipazione).
 
Il punto di vista dei personaggi potrà variare, ma sarà per la maggior parte del tempo quello della protagonista femminile.
Se in qualunque momento voleste postare/condividere frasi prese da questa storia (a meno che non riguardino le canzoni che non sono mie) vi prego di AVVISARMI e di SPECIFICARE sotto la citazione il mio nome: Elise.


 
LIFE IS NOT LIKE A SONG
 
 
Chapter I – Cough Syrup
 
Cough Syrup – Young the Giant
 
PLAY
 
Life’s too short to even care at all, oh
 
“CHRIS! Datti una calmata, cazzo!”
Chiudo gli occhi per un paio di secondi e faccio un respiro profondo.
Li riapro.
L’ufficio è interamente sottosopra.
La scrivania capovolta, i documenti sparsi su tutto il pavimento, i dischi una volta appesi alle pareti erano riversi a terra e il quadro raffigurante una nota musicale era finito addosso al mio avvocato nonché amico di famiglia da molti anni: Patrick White.
Mi do una sistemata specchiandomi nell’enorme finestra dietro di me che costituisce una parete del mio studio e dalla quale si ha una vista privilegiata di tutta Los Angeles, compreso l’Hollywood sign.
 
I’m losing my mind, losing my mind, losing control.
 
Indossai nuovamente la mia facciata fredda e professionale schiarendomi la gola.
“Ti sei calmato?”
“Si. Possiamo andare.”
Lo precedetti fuori dallo studio, diretto alla Sala Conferenze dove avrei rilasciato un’intervista, l’intervista, a dei reporter delle riviste di musica più importanti del paese.
“Beckie.”
Chiamai la mia segretaria che era seduta alla sua postazione fuori dal mio ufficio.
“Si, signor Evans?”
“Chiama qualcuno perché pulisca il macello nel mio studio.”
Dissi secco continuando a camminare spedito e costringendola a corrermi dietro.
“Certamente.” Si fermò per tornare indietro.
Arrivati davanti alla Sala Conferenze mi fermai un attimo e presi un altro respiro profondo.
“Christian ascoltami. Come avvocato della società da tantissimo tempo ho visto migliaia di conferenze come questa. Per te è la prima volta per cui ti consiglio vivamente di mantenere la calma in ogni situazione. Non ci andranno per niente leggeri su questa storia e non puoi permetterti di avere una reazione anche lontanamente simile a quella che hai avuto pochi minuti fa di fronte a quell’articolo scandalistico. Sono giornalisti è il loro lavoro quello di fare le peggiori supposizioni esistenti e tu devi assolutamente rimanere calmo e rispondere tranquillamente alle loro domande. Coloro che si spingeranno troppo oltre mi occuperò di zittirli io. Va bene?”
Respirai di nuovo.
“Va bene.”
Aprì entrambe le porte ed entrai camminando a testa alta fino a raggiungere la mia postazione davanti al microfono.
Una miriade di flash, occhi sgranati e di voci tuonanti mi inondarono immediatamente, ma io rimasi stoico.
 
These fishes in the sea they’re staring at me, oh oh oh oh
A wet world aches for a beat of a drum
Oh
 
“Per favore, calmatevi! Il signor Evans risponderà alle vostre domande uno per volta!”
Accennai con la testa ad una ragazzina con i capelli biondi in seconda fila che si sbracciava per ottenere la mia attenzione.
“Marylin Cooper, della Music Entertainment. Signor Evans lei ha indetto questa conferenza per confermare la riapertura della Casa Discografica Evans?”
“Si.”
“E come la mette con quello che ha fatto suo padre? Si farà corrompere anche lei dal giro del riciclaggio di soldi e…”
“Quello che ha fatto, o non ha fatto, mio padre non c’entra nulla con me.”
Indicai con la testa un uomo più infondo.
“Marck Blue, Mtv. Come intende muoversi per questa riapertura?”
“A partire da domani verranno aperte le porte della Casa Discografica a chiunque voglia fare un provino per essere scritturato. Speriamo così di trovare la nostra nuova stella e ritornare al nostro posto in cima alla piramide.”
Passai la parola ad una donna con uno strano tailleur rosa.
“Annie Logan, People. Cosa ci può dire sull’omicidio di suo padre? E’ stato lei ad ucciderlo per poter passare a capo della società? O è stata la mafia con la quale stava collaborando per…”
Strinsi i pugni.
Ispirai.
“Il mio cliente non risponderà a questo tipo di domande. Siamo qui per parlare della Casa Discografica non della tragedia avvenuta il mese scorso. Per di più non si è ancora certi di niente, la polizia sta continuando ad indagare.”
Espirai.
 
If I could find a way to see this straight
I’d run away
to some fortune that I have should have found by now
I’m waiting for this cough syrup to come down
 
“Spegni la tv, non ho voglia di sentire i vaneggiamenti di quel riccone viziato.”
Borbottai rivolta al mio capo.
“Penny, non ti servirà a nulla prendertela con il povero Chris Evans, visto che nemmeno lo conosci.”
Rispose tranquillamente il saggio e vecchio Shian passandomi la scopa.
“Quelli come lui sono tutti uguali.”
Continuai iniziando a spazzare il pavimento della cucina del ristorante cinese “Gong” dove lavoravo da ben due anni.
“Penny! E’ pronta l’ordinazione del tavolo 8!”
“Arrivo Ming!” risposi in direzione della moglie di Shien.
 
Life’s too short to even care at all, oh
 
Questa era la mia vita.
Costretta a questo lavoretto per potermi permettere il lurido monolocale in cui ero costretta a vivere.
Però ormai mi ero affezionata a questa famiglia di cinesi, loro mi avevano aiutata offrendomi questo lavoretto due anni fa quando ero rimasta sola.
Non dovrei lamentarmi, ma questo non è mai ciò che ho voluto per me stessa.
In ogni caso, questo è tutto ciò che ho.
 
I’m coming up now, coming up now out of the blue.
 
Presi il vassoio con i piatti e mi diressi al tavolo di due ragazzi che si zittirono immediatamente una volta che arrivai e incominciarono a squadrarmi.
Roteai gli occhi mentre poggiavo i piatti in tavola sporgendomi involontariamente e causando così le loro risatine e occhiatine rivolte alla mia scollatura.
Sbuffai. Avevo addosso una normalissima maglietta nera con scollo a U, non avevo nemmeno un seno così prosperoso come avranno fatto a vedere qualcosa lo sanno solo loro.
Sparecchiai un tavolo prendendo la misera mancia.
“Hey ragazzina, la vuoi una mancia in più?” ridacchiò un uomo ubriaco con il suo compagno.
 
These zombies in the park they're looking for my heart oh oh oh oh
A dark world aches for a splash of the sun oh oh

 
Portai i piatti sporchi in cucina e incominciai a lavarli.
 
If I could find a way to see this straight, I'd run away
To some fortune that I, I should have found by now


Finalmente orario di chiusura.
Sparecchiai e pulii tutti i tavoli, mentre Ming lavava i piatti e Shien ripuliva la cucina.
“Penny.”
“Si, Shien?”
“E’ tardi, è meglio che tu vada. Non mi sento molto tranquillo a lasciarti tornare a casa a piedi da sola in questo brutto quartiere.”
“Non preoccuparti me la so cavare.”
Raccolsi le mance della giornata e le misi nella borsa a tracolla vecchia e un po’ distrutta che adoravo tanto.
“Arrivederci! Ci vediamo domani!”
“Penny, tesoro, domani è giornata di chiusura.”
“Oh, giusto. Beh allora ci vediamo lunedì!”
“Buona notte.” Mi salutarono i dolci vecchietti mentre uscivo dalla porta sul retro.
Perfetto aveva anche iniziato a diluviare.
Mi portai la borsa sulla testa cercando di ripararmi e iniziai a correre.
 
And so I run to the things they said could restore me
Restore life the way it should be
I'm waiting for this cough syrup to come down.

 
Arrivata davanti al mio edificio aprì e corsi su per le scale fino al 3 piano.
Finalmente a casa, chiusi la porta dietro di me.
 
Life's too short to even care at all oh
I'm losing my mind losing my mind losing control


Aprì la porta davanti a me con tutto l’intento di fare un lungo bagno nella mia jakuzi.
Una volta dentro, m’immersi per un po’ nell’acqua con la schiuma profumata cercando di schiarirmi la mente.
Non credere a niente di quello che ti diranno, figliolo.
Spuntai di nuovo fuori e una lacrima solitaria scese sulla mia guancia, immediatamente cancellata dalla mano stizzita.
Accesi la musica.
 
One more spoon of cough syrup now whoa

Mi rilassai su quella specie di divano prendendo in mano la mia fedele chitarra.
E iniziai a cantare.
 
One more spoon of cough syrup now whoa

STOP

Next Track: Get it right.

NDA
La rivista Music Entertainment me la sono inventata, People esiste davvero come rivista e Mtv è un canale tv.

Posterò subito anche il secondo capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate:)
Un bacio,
Elise.
 
   
 
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