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Autore: galvanix    15/06/2015    3 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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                               CAPITOLO TERZO 
                               L'Arrivo del Nemico
                 

               
               
 

Vegeta giunse a casa ormai a notte inoltrata e una volta entrato decise di recarsi nella cameretta della figlia per metterla a dormire, ma non prima di aver notato Bulma addormentata sulla poltrona del salotto.
Sorrise e tra sé pensò:
“Le mie donne…tale madre, tale figlia”.
Arrivato nella stanza di Bra le mise il suo pigiamino ed infine la distese nel suo letto coprendola per non farle prendere freddo.
La guardò dormire pacificamente, accennando un sorriso, quando si accorse che la bimba teneva stretta tra le sue manine il dono ricevuto.
Prima di andarsene le depositò un bacio sulla fronte e probabilmente ancora per colpa di quella maledetta sensazione, le sussurrò:
“Ti proteggerò sempre Bra, anche a costo della mia vita”.
Dopo queste ultime parole, il saiyan spense la luce della cameretta, lasciandone accesa una più piccola sul comodino, socchiudendo poi la porta e recandosi nel salotto per raggiungere la sua compagna.
Arrivato a destinazione trovò la donna ancora addormentata, così decise di avvicinarsi lasciandole un bacio a fior di labbra che bastò alla scienziata per ridestarsi dal suo sonno.
Una volta sveglia, la donna domandò con voce assonnata:

“Quando sei tornato? Non ti ho sentito arrivare…”
“Per forza, dormi come un sasso. Tua figlia è identica a te per alcune cose” rispose lui con tono ironico.
“A proposito dov’è Bra?” domandò allarmata alzandosi in piedi.
“Che fai donna, non ti fidi di me?” disse divertito.
“Non essere sciocco Vegeta. L’hai portata a letto?”
“Secondo te, dove avrei potuto portare, a quest’ora, una bambina di appena sei anni?”
“Perché non me lo dici tu saiyan?” accennò la donna con tono di sfida.
“E’ più forte di te vero, Bulma? Devi sempre sapere tutto” aggiunse lui con tono provocatorio avvicinandosi sempre più a lei ed cingendole i fianchi con le braccia.
“Mi conosci, no? Sono fatta così e ormai dovresti saperlo” concluse lei appoggiando le mani sul petto del compagno.
“Basta parlare donna e baciami” disse Vegeta senza dare il tempo alla donna di replicare perché le sue labbra erano già incollate a quelle della scienziata.

Approfondirono il bacio per un tempo decisamente lungo, finché entrambi non si ritrovarono, in pochi secondi, sdraiati sul divano.
Si svestirono lentamente dei loro indumenti e assaporarono ogni movimento, ogni bacio che si scambiarono a vicenda senza saziarsene mai.
In quell’istante il saiyan prese l’iniziativa e la penetrò unendosi a lei anima e corpo.
Uno dei momenti più belli per lui soprattutto perché Bulma, al culmine del piacere, esprimeva sempre tutto il suo amore per il compagno sussurrando:
“Ti amo, Vegeta”.
E il saiyan rispondeva sempre con un profondo e passionale bacio.
Raggiunto il massimo del piacere, Vegeta si adagiò delicatamente sul seno della donna e rimasero in quella posizione per alcuni minuti finché il saiyan non invertì le posizioni e la scienziata si ritrovò adagiata sul petto del compagno.
Coprirono i loro corpi con una copertina di riserva e rimasero in silenzio per qualche istante finché la scienziata non disturbò quel momento di pace con una delle sue domande:

“Vegeta, forse è il caso di andare in camera.
Pensa se uno dei nostri figli ci vedesse in questo stato”.
“Bra non lo credo possibile. Era troppo stanca questa sera per potersi svegliare.  Per quanto riguarda Trunks mi auguro per il suo bene che non commetta un simile errore, altrimenti sarà peggio per lui” rispose con tono calmo e deciso.
“Sei sempre il solito esagerato” replicò la donna che dopo qualche istante aggiunse:
“Vegeta, io so che c’è qualcosa che ti turba e ho capito che riguarda Bra. Non farti pregare e dimmelo” concluse lei con tono determinato.
Il saiyan sembrò rifletterci per qualche secondo, ma infine cedette alla pressione e allo sguardo per nulla arrendevole della compagna:
“E’ inutile che ti menta…è vero ho una strana sensazione riguardo nostra figlia e non so neanche spiegarti il motivo.
Spero tanto di sbagliarmi, ma sono sicuro che qualcosa stia per accadere e la mia paura è di non riuscire a proteggerla” esclamò lui con tono cupo e angosciato.
Udendo tali parole, la donna rimase molto colpita perché scorgere Vegeta così preoccupato era veramente raro.
La sua paura la destabilizzava perché non era abituata a vederlo in tali condizioni, così per smorzare i toni decise di intervenire, rassicurandolo con una carezza al viso:

“Non preoccuparti tesoro, magari è solo una tua impressione.  Nostra figlia sta bene ed è al sicuro, non devi angosciarti. Ora dormi, riposati e vedrai che la tua preoccupazione svanirà” aggiunse lei con tono dolce e rassicurante.
Il saiyan la fissò per un istante con sguardo pensieroso, ma alla fine cedette al volto rassicurante della scienziata e accennando ad un sorriso le rispose in modo sarcastico:
“Sai, forse per una volta, hai ragione donna
“Cosa? Ti informo che io ho sempre ragione e…”.
Bulma non riuscì a completare la frase perché Vegeta l’attirò ancor di più a sé, strappandole un intenso bacio.
Dopo essersi scambiati l’ennesimo gesto d’amore, entrambi si addormentarono uno nelle braccia dell’altro ignari dell’arrivo di un perfido nemico pronto a tutto per avere la sua vendetta…

Il mattino seguente arrivò in fretta e con sé anche un cielo grigio carico di nuvole nere.
Vegeta si era appena svegliato e senza disturbare Bulma, che dormiva profondamente, si alzò dal divano stiracchiandosi, si rivestì ed infine si recò verso la finestra per osservare ciò che la natura aveva da offrire quel giorno.
Stava per avvicinarsi un bel temporale, quindi si prospettava una giornata grigia come l’animo del saiyan.
Purtroppo la sua preoccupazione per la figlia non era scemata, anzi era addirittura aumentata.
La sera prima, grazie alle amorevoli e rassicuranti parole della compagna, si era tranquillizzato e aveva trascorso una nottata davvero piacevole.
Nonostante ciò la paura e l’inquietudine erano tornate prepotenti a devastargli la mente e soprattutto il cuore.
Non riusciva proprio a controllarsi e lui, questa debolezza, non poteva davvero tollerarla.
All’improvviso, però, sentì un peso alla schiena e due braccia cingergli la vita.
Poteva essere soltanto lei…
Dopo qualche minuto la donna domandò curiosa:

“Tesoro, come mai ti sei alzato così presto? Sono appena le 6 del mattino e poi è domenica”.
“Non avevo più sonno” rispose serio il saiyan.
“Sei ancora preoccupato, vero?” chiese con un velo di tristezza la scienziata che, non ricevendo risposta, interpretò il suo silenzio come un assenso.
Dopo alcuni minuti lei aggiunse sconsolata:
“Ti prego Vegeta, dimmi cosa posso fare per aiutarti”.
Il saiyan, udendo il tono angosciato della compagna, si voltò e la prese delicatamente per la vita lasciandole un bacio in fronte, per poi sussurrarle con tono profondo:
“Lo stai già facendo”.
Ma quell’idilliaco momento fu interrotto dal rombo di un tuono che fece tremare la povera Bulma, stringendosi così maggiormente al compagno.
Vegeta non poté trattenere un sorriso e in modo canzonatorio, le disse:
Donna, sei davvero incredibile. Come fai, alla tua età, ad avere ancora paura di uno stupido temporale?”
“Io non ci trovo niente di strano e poi ognuno ha le sue paure” concluse la donna accorgendosi soltanto un istante dopo di aver dato la risposta sbagliata perché vide il viso del saiyan assumere di nuovo un’espressione cupa.
Tuttavia la donna cercò di riparare all’errore commesso sussurrandogli dispiaciuta e abbassando il capo:
“Mi dispiace non volevo rattristarti di nuovo, perdonami”.
Vegeta le sollevò il mento con l’indice facendo incontrare i loro sguardi e le disse:
“Non devi perché sono stato io a provocarti e poi sapevo che avresti risposto a tono. Conoscendoti non sei la tipa che subisce in silenzio e se devo essere sincero mi è sempre piaciuta questa tua caratteristica” concluse il compagno accennandole un sorriso.
Stavano per avvinare le loro bocche, ma il magico momento fu interrotto, questa volta, dall’arrivo frettoloso di Bra che, con tono agitato, domandò tutto in un fiato:
“Mamma, papà perché non siete in camera? Sono andata lì, ma voi non c’eravate e mi sono tanto preoccupata”.
“Tesoro, cosa c’è che non va?” chiese premurosamente la madre.
“Andiamo donna, davvero non lo sai? Lei è qui per lo stesso motivo per cui tu stavi tremando poco fa tra le mie braccia.
L’ho sempre detto che siete identiche in tutto” s’intromise lui sarcasticamente.
La scienziata stette per replicare, ma fu distratta dall’arrivo di un assonnato Trunks che vedendo l’intera famiglia nel salotto, chiese stupito:
“Che cosa ci fate tutti svegli a quest’ora?”
“Trunks, non dirmi che anche tu hai paura del temporale perché sarei anche capace di farti fuori” disse serio il padre.
“Io sono sceso soltanto per prendere un bicchiere d’acqua perché ho sete, tutto qui” rispose confuso il ragazzo recandosi in cucina per bere.
Dopo essersi scolato l’intero bicchiere, il giovane ritornò in salotto, ma prima di raggiungere la sua stanza si voltò verso i genitori e la sorella per poi aggiungere:
“Voi siete tutti matti”.

Intanto la piccola Bra guardava teneramente suo padre per convincerlo a farla rimanere con loro e evidentemente ci riuscì perché si ritrovò, sul divano, stretta tra le braccia paterne, mentre fuori imperversava il temporale.
Bulma li osservò dolcemente finché anche lei non si avvicinò, coricandosi accanto a loro accorgendosi soltanto un istante dopo che Vegeta era profondamente addormentato.

Nel frattempo, lontani migliaia di chilometri dalla Città dell’Ovest, atterrò una modesta navicella precisamente in una zona disabitata ai piedi delle montagne.
Quando il portellone si spalancò ne uscì una figura, avvolta in un mantello nero, che non sarebbe mai passata inosservata agli occhi di ogni essere umano, soprattutto per via della sua bellezza.
La suddetta figura si guardò intorno per riuscire a definire il luogo esatto dell’atterraggio e dopo alcuni minuti fece comparire, grazie ad un semplice gesto della mano, una sfera luminosa.
In questa sfera venne proiettata un’immagine che fece immediatamente sorridere di soddisfazione lo spettatore in questione.
 

La osservò attentamente ed infine aggiunse con tono sadico:
“Finalmente ti ho trovato Principe dei Saiyan  e noto anche che non sei solo…beh vorrà dire che prima mi divertirò con loro e poi sarò il tuo turno, non temere.
Ora potrò avere la mia vendetta e tu pagherai per tutti i torti che ho subito in passato per colpa tua.
Ti farò soffrire come tu hai fatto con me e ti giuro che non avrò pietà finché non ti avrò sconfitto” concluse con rabbia il misterioso personaggio.
Dopo qualche istante, grazie alla sfera creata, riuscì a localizzare il luogo dove il saiyan si trovava e decise subito di partire verso quella destinazione informando il suo fidato ed anziano compagno di viaggio:
“Nemesis, prepara la navicella. Dobbiamo ripartire.”
“Ho sbagliato ad inserire le coordinate?” chiese l’uomo in modo dispiaciuto.
“No, siamo più vicini di quello che pensi, ma per arrivarci faremo prima ad usare il nostro mezzo”.
“Quali coordinate devo inserire?” domandò l’anziano.
“Città dell’Ovest- Capsule Corporation.
Finalmente la mia vendetta sarà compiuta” concluse con un ghigno la misteriosa figura.

Intanto, a casa Brief, tutti dormivano ancora beatamente, finché Vegeta non si svegliò di soprassalto colto di nuovo da una brutta sensazione.
Decise così di prendere una boccata d’aria fresca, pensando che avrebbe giovato al suo corpo, ma soprattutto alla sua anima tormentata.
Si alzò dal divano delicatamente appoggiando Bra sul divano, coprendola con la copertina e lasciandole un bacio in fronte.
Infine si diresse fuori in giardino e si lasciò bagnare dalla pioggia che cadeva incessante dal cielo.
Rimase sotto il temporale per alcuni minuti ringraziando la natura di quel momento.
Era come se la pioggia lo ripulisse di tutti i pensieri e le sensazioni negative, donandogli un senso di pace e libertà.
Era questo che faceva quando si sentiva in lotta con il mondo perché, non solo lo rilassava, ma aveva modo di riflettere e riordinare le idee.
Tuttavia, anche questo tentativo fallì perché si sentiva esattamente come pochi minuti prima.
Era quasi disperato perché non sopportava sentirsi impotente in certe situazioni.
Era abituato ad affrontare qualsiasi avversario, ma questa volta era diverso perché il vero nemico era la paura, non per se stesso, ma verso una piccola creatura ignara di ciò che passava per la testa del padre.
Vegeta era immerso nei suoi intricati pensieri, quando una voce alle sue spalle, alquanto familiare, lo distolse dai suoi ragionamenti:

“Ehi, Principe dei Saiyan, come mai così serio?
Stavi facendo ammenda di tutti i peccati che hai commesso?”
Vegeta, udendo quella voce, rabbrividì quasi dalla sorpresa, ma anche dal timore che fosse proprio la persona che lui credeva.
Il saiyan si voltò e tutti i suoi dubbi sparirono…la persona di fronte a lei era proprio:
“Arcadia” sussurrò Vegeta.
“Bene, mio Principe, vedo che il mio nome te lo ricordi ancora. Vediamo se rammendi tutto il male che hai fatto” rispose, con astio, la figura che si rivelò essere una bellissima donna…
 


                                                       
                                                                                                                                                          CONTINUA…

 

 


ANGOLO DELL’AUTRICE

Scusate per il ritardo, ma vado sempre di fretta…
Tuttavia sono riuscita a postare il capitolo e da come avrete letto il nemico si è rivelato essere una donna.
Ve lo aspettavate?
Nei prossimi capitoli approfondirò meglio anche il carattere dei cattivi e la loro esistenza.
Comunque spero davvero possa piacervi ciò che ho scritto e vi prometto che sarò un po’ più rapida nell’aggiornamento.
GRAZIE a tutti voi che mi state seguendo!
E’ sempre un piacere!
A presto.
Un Bacioneee

GALVANIX

  
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