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Autore: needacurlyboy    15/06/2015    1 recensioni
Genevieve, una normale ragazza di diciotto anni, da un giorno all'altro scopre che la sua vita non è quella che aveva immaginato e si ritroverà a dover scoprire cose, che credeva esistessero soltanto nei libri fantasy che leggeva.
Ma che cosa succederà, se a tutto questo, si mischiassero anche i sentimenti per uno dei Sette?
Riuscirà Genevieve a controllare i suoi poteri e riuscirà ad entrare nel cuore ghiacciato del giovane Luke?
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sette.
Osservo uno ad uno i sei ragazzi davanti a me, pronti a partire per questa nuova missione. Andrà anche Seventh, la quale ha insistito molto mentre io avrei preferito che restasse nella villa. Non è mai stata in missione e non vorrei che le accadesse qualcosa di brutto.
 
Ma so che posso contare sugli altri. Loro la proteggeranno, in poco tempo ha legato con tutti, tranne che con Second e Third.
 
Passa molto tempo con Fifth, che ha cercato di migliorare il suo modo di combattere. Riesco a leggere negli occhi di Luke la gelosia quando li vede insieme, ma si ostina a restare in disparte.
 
Lo sbaglio più grande che possa mai fare.
 
Trattengo un sorriso e lascio scivolare di poco gli occhiali sul naso. –Buona fortuna, ragazzi e…- lascio sospesa la frase facendo scorrere lo sguardo su ognuno di loro. –Tornate vivi-
 
***
-Third ed io andremo con la mia moto- dice Second ed io abbasso lo sguardo delusa e arrabbiata. Perché si comporta in questo modo nei miei confronti? Che cosa ho fatto di sbagliato ora? Credevo che fosse rimasto al mio fianco che ci tiene a me, ma è tornato il vecchio Second.
 
Schivo e distaccato.
 
Ho provato a parlare con lui, ma non è servito a niente.
 
Vedo il biondo e la castana allontanarsi e incastro il labbro inferiore tra i denti, trattenendo le lacrime che minacciano di rigare le mie guance. Non capisco il suo comportamento, mi confonde: un minuto prima è dolce e si prende cura di me mentre subito dopo si allontana.
 
Perché mi da delle false speranze?
 
-Seventh- a richiamare la mia attenzione è la dolce voce di Sixth. Alzo lo sguardo su di lei subito dopo essermi lasciata alle spalle i miei pensieri e aspetto che parli. –Dobbiamo andare. Fifth guiderà la sua jeep- appoggia una mano sulla mia spalla sorridendo.
 
Aggrotto le sopracciglia, confusa. Non sapevo sapesse guidare.
 
-Sarà un’esperienza che non dimenticherai facilmente- ridacchia Fourth alle mie spalle.
 
-Oh, non guida così male- ridacchia la bionda scuotendo la testa.
 
-Si, ceeerto- Fourth sbruffa una risata e rotea gli occhi al cielo.
 
Ad interrompere la loro conversazione è il rombo di una macchina e tutti ci voltiamo nella direzione da cui proviene il rumore. In lontananza noto una jeep dal colore chiaro avvinarsi a noi e alla guida vedo Fifth.
 
L’auto si ferma a pochi centimetri da noi, apre lo sportello e Fourth fa accomodare me e Sixth nei sedili posteriori. Non è molto grande, ma perfetta per quattro persone.
 
Fifth apre l’enorme cancello nero di fronte a noi con un telecomando ed io fremo dalla voglia di rivedere la mia città.
 
Un altro rombo risuona intorno a noi, mi giro per vedere di chi si tratta e vedo Second con la sua moto nera. Passa al nostro fianco e dietro di lui noto Third con le braccia intorno ai suoi fianchi.
 
Trattengo il respiro, serro la mascella e stringo le mani in dei pugni fino a far diventare le nocche bianche.
 
Gelosia?
 
Rabbia?
 
Non ho mai provato queste sensazioni nella mia vita per nessun ragazzo. Perché proprio con lui e non con qualcun altro?
 
Cos’ha lui di speciale?
 
-Che la corsa abbia inizio- e, dopo questa semplice frase, mi ritrovo con la schiena spalmata contro lo schienale del sedile per colpa dell’alta velocità.
 
Rivolgo un’occhiata spaventata a Sixth, che è tranquilla e guarda fuori dal finestrino, mentre Fourth urla a Fifth di rallentare perché, se continua così finiremo col fare un incidente.
 
Mi raddrizzo con la schiena e guardo fuori dal finestrino. Non è cambiato niente, New York è rimasta la stessa: le luci, i grattacieli, i turisti che si fanno strada sui marciapiedi….
 
Involontariamente un sorriso compare sulle mie labbra, ma subito sparisce a causa di una curva che mi fa finire contro Sixth.
 
L’auto si ferma, i due ragazzi ci aiutano a scendere e una musica risuona nelle mie orecchie. Alzo lo sguardo e vedo una fila infinita di persone lungo il marciapiede, in attesa di entrare nel locale.
 
In lontananza noto Second rivolgermi un’occhiata, per poi oltrepassare l’enorme porta grigia seguito da Third.
 
Dove siamo?
 
Questo non mi sembra un motel.
 
Punto lo sguardo sull’insegna e vedo il nome del locale. Immanis Motel.
 
I ricordi del mio incubo mi ritornano alla mente e un brivido percorre la mia schiena. Sto per fare un passo verso il locale, ma una mano si posiziona davanti al mio viso, bloccandomi.
 
Alzo lo sguardo e vedo Fifth, rivolgermi un’occhiata seria. Non l’ho mai visto così serio, nemmeno durante i nostri allenamenti. –Non essere impazziente. Prima di entrare devo dirti delle cose- dice allontanando la mano dal mio viso ed io annuisco. –L’Immanis motel è un locale-motel, al piano superiore ci sono delle stanze, mentre dove andremo noi è una discoteca. Non dovrei per nessuna ragione allontanarti da Sixth. Non è un luogo sicuro- spiega ed io deglutisco spaventata.
 
Cammina davanti a me, affiancato da Fourth ed io lo seguo con Sixth. Si avvicina al buttafuori dalla parte opposta alla fila, sussurra qualcosa al suo orecchio e, dopo qualche secondo d’indecisione, ci lascia passare-
 
Camminiamo lungo un corridoio illuminato da delle luci tetre, la musica comincia a essere sempre più assordante e arriviamo a una porta rossa. Fifth la apre e mi ritrovo davanti il delirio: ragazze e ragazzi urlano, ballano, bevono alcolici di ogni tipo e le luci fluorescenti sono quasi accecanti. Non sono una ragazza da discoteca, ci sono andata un paio di volte con Violet e non avevo intenzione di tornarci per nessuna ragione al mondo.
 
Osservo i ragazzi in piedi e il mio occhio si ferma su due ragazzi, che riconosco subito. Third e Second.
 
Lei ha un braccio intorno al suo collo e lo provoca sensualmente a ritmo della musica, mentre Second ha un braccio sulla sua vita. Sento gli occhi pizzicare e distolgo lo sguardo stringendo le mani in dei pugni.
 
Devo smetterla di pensare a loro, Violet ha bisogno di me.
 
-Tu e Seventh andrete al bancone, mentre Fourth ed io dalla parte opposta. Ci rincontreremo in mezzo alla pista tra venti minuti- urla Fifth all’orecchio di Sixth, prima di allontanarsi.
 
Conosce questo posto come le sue tasche, penso osservandolo.
 
-Andiamo- sorride la bionda incastrando un braccio con il mio, per poi trascinarmi in mezzo alla pista per arrivare al bancone. –Dobbiamo comportarci come persone normali. Solo in questo modo passeremo inosservate- urla al mio orecchio ed io annuisco.
 
Oltrepassiamo la massa di persone di persone, arriviamo al bancone, troviamo due sgabelli liberi e ci accomodiamo su di essi. Osservo le persone ballare cercando con lo sguardo qualcuno che possa darmi un indizio, ma sobbalzo quando sento qualcosa picchiettare sulla mia schiena.
 
Mi giro spaventata e vedo il barman, che mi rivolge un sorriso. Ha i capelli lunghi e neri sistemati in una coda bassa, la carnagione scura, indossa una camicia nera con i primi bottoni sbottonati in modo da mettere in mostra i suoi tatuaggi ed  ha un piercing sul labbro inferiore e sul sopracciglio destro. –Ecco a te, dolcezza- appoggia un bicchiere sul bancone e me lo porge facendomi aggrottare le sopracciglia.
 
-D-Deve essere un errore, n-non ho ordinato niente- scuoto la testa e abbasso lo sguardo sul liquido verde all’interno del bicchiere.
 
-Lo so. Te lo ha offerto quella…- indica con un dito una direzione e inarca un sopracciglio confuso. –Dov’è finita? Mah- sospira e prende altri ordini, ignorandomi.
 
Passo la punta dell’indice sul contorno del bicchiere e deglutisco. Chi mi ha offerto questo cocktail e perché?
 
Bevi.
 
Sussurra qualcuno alle mie spalle, spaventandomi.
 
Sposto il bicchiere lontano da me e scendo dallo sgabello, dopo aver detto a Sixth di aver bisogno di una rinfrescata. Seguo delle indicazioni e mi ritrovo in un corridoio buio, con solo la luce che indica il bagno, accesa.
 
Siamo sicuri che Violet si trovi qui, o abbiamo fatto un buco nell’acqua?
 
Appoggio le mani sul ripiano del lavandino e scuoto la testa.
 
Genevieve.
 
Sussurra qualcuno facendomi spalancare gli occhi e alzare di scatto lo sguardo.
 
Conosco questa voce.
 
Genevieve.
 
Violet!
 
La sua voce è vicina, ma dove può essere? Non ci sono altre porte in questa stanza.
 
Le mattonelle.
 
Mi avvicino a esse e poso una mano su ognuna di esse per scovarne una stanza segreta. Tocco una mattonella al centro e con mia sorpresa, dopo qualche secondo, il muro davanti a me sparisce.
 
Titubante entro al suo interno e, dopo aver alzato lo sguardo, in lontananza vedo le immagini del mio incubo: Violet legata con delle catene, i vestiti stracciati e il sangue, ormai secchio le macchia la pelle.
 
-Violet!- esclamo mentre le lacrime rigano il mio viso, prima di correre verso di lei. M’inginocchio al suo fianco, le alzo la testa e le sposo il capelli dal viso. Ha gli occhi chiusi e il respiro esce a leggeri sbuffi dalle sue labbra.
 
Perché le hanno fatto questo?
 
Provo a liberarle i polsi dalle catene, ma una voce m’immobilizza.
 
-Era ora che ci trovassi, stavo per addormentarmi-
 
Mi volto di scatto verso la voce e vedo una ragazza dai corti capelli biondi, gli occhi marroni truccati di nero, la carnagione chiara, le labbra ricoperte di un rossette scuro e indossa un semplice vestito, che le arriva alle caviglie.
 
Chi è?
 
Che cosa vuole da me e Violet?
 
-Chi sei? Perché hai fatto questo alla mia amica!?- urlo contro di lei puntandole contro il pugnale, che mi ha affidato Fifth prima di partire dalla villa.
 
Da dove viene fuori tutta quest’aggressività?
 
Sta per rispondere, ma a interromperla è qualche che chiama il mio nome e corre all’interno della stanza. Il volto di Sixth viene illuminato dalla poca luce presente e si posiziona davanti a me.
 
-Allison, allora sei stata tu- dice a denti stretti. Non l’ho mai vista così arrabbiata.
 
-Clare. Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visite?- le chiede sarcasticamente rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita. –Ma, non sono qui per te ora. Perciò, sparisci- alza una mano e Sixth, in un batter d’occhio, viene scaraventata contro la parete alle nostre spalle.
 
-Sixth!- mi giro verso di lei sperando che stia bene, noto un suo movimento e lascio andare un sospiro di sollievo, prima di tornare a guardare la ragazza davanti a me. –Non fare del male a loro, fallo a me!- urlo, cominciando a tremare come una foglia.
 
Allison, così l’ha chiamata Sixth, è molto forte e contro di lei non ho possibilità di vittoria.
 
-Vorrei farlo, non sai quanto- ringhia a denti stretti gesticolando con le dita e capisco che sta facendo del suo meglio per trattenersi. –Ma lord ti vuole viva-
 
Spalanco gli occhi e dischiudo le labbra.
 
-Lord?- chiedo in un sussurro. –Che cosa vuole da me?-
 
-Lo scopriremo presto- sorride maligna avvicinandosi a me, il mio cuore comincia a bettere più veloce, le gambe tremano come gelato e per questo cado a terra, in ginocchio. –Shadow, immobilizzala. In questo modo non avrà vie di fuga- richiama l’attenzione di qualcuno, ma io sono troppo spaventata perché guardi di chi si tratti.
 
Perché Lord mi vuole?
 
Cos’ho di tanto speciale?
 
All’improvviso sento il mio corpo irrigidirsi, alzo di scatto lo sguardo e, accanto ad Allison, vedo un ragazzo moro, che mi sembra di aver già visto. Si, è il ragazzo che era fuori dalla mia scuola!
 
Anche lui fa parte dei Dolor?
 
Cerco di muovere una gamba per alzarmi in piedi, ma è bloccata. Un ghigno si forma nei visi dei due di fronti a me e cominciano ad avanzare nella mia direzione.
 
Perché non riesco a muovermi?
 
Che cosa mi hanno fatto?
 
-Shadow controlla le ombre. I tuoi amichetti non te l’hanno detto?- chiede ridacchiando.
 
Sono in trappola, non posso scappare.
 
Una lacrima scivola lungo una mia guancia e mi mordo il labbro inferiore.
 
Luke, salvami.
 
A/A
Buon pomeriggio!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Ho tante idee per questa storia e non vedo l’ora di scriverle, anche se non ho molte recensioni. Questo probabilmente mi demoralizza un po’ e non so che cosa ne pensate e nemmeno se valga la pena di continuare, perciò vi prego lasciatene una non costa niente. Accetto anche critiche!
In questo capitolo entrano in scena due dei Dolor , Allison e Shadow, che come dal nome controlla le ombre. Che cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo? Luke salverà Genevieve e porteranno in salvo Violet?
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto!
Alla prossima,
needacurlyboy.
p.s. riprenditi presto Michael! <3
  
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