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Autore: Chiaba    15/06/2015    1 recensioni
Le due protagoniste sono Barbara e Chiara, ragazze ventunenni che raccontano le loro storie dal momento in cui sono arrivate in una delle località più belle al mondo, Roma.
Entrambe attraverseranno mille ostacoli nella magica città che le aiuteranno a crescere; ma riusciranno le due a realizzare il loro unico desiderio di vivere una vita perfetta con il principe azzurro e trovare il lavoro che hanno sempre sognato?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pov Barbara

Michele si sta avvicinando. A chi? A me no? No! A lei!
Adesso la bacia mentre vengo risucchiata alle mie spalle, ma continuo a vederli nonostante la lontananza.
Stanno formando una famiglia numerosa. I loro figli sembrano moltiplicarsi secondo per secondo. Sembrano amarsi per davvero...
Mi sveglio di soprassalto notando che sono le 6.30.
Ci risiamo, un altro incubo in cui è presente Michele...
Giro la testa. Chiara sta beatamente dormendo.
Scendo dal letto e con un passo felpato, attraverso la stanza fino ad uscirne.
La porta di Marco è completamente aperta, quindi devo stare attenta a non far rumore.
Corro furtivamente in cucina chiudendo la porta alle mie spalle.
Infine, mi avvicino alla finestra e aspetto... aspetto che il tempo mi faccia diventare immune a questi sentimenti, tutto mentre la ragione mi incoraggia con la solita parola: "Passerà!". Ma passerà per davvero?
Il tempo trascorre e io sono ancora qui a pensare a lui, come il primo giorno in cui ci siamo lasciati. E il sentimento? È sempre lo stesso dal momento in cui ho scoperto di amarlo. Non riesco ancora a rassegnarmi a tutto ciò.
Abbasso lo sguardo accorgendomi che ho le lacrime alla base dei miei occhi.
«Che ci fai qui?»
Mi volto spaventata e vedo un'ombra sull'uscio della porta con dei pantaloncini bianchi. Focalizzo la sagoma e mi rendo conto che è Marco.
«Faccio spaventare così tanto?» ridacchia lui.
Scuoto il capo. Ma perché appare sempre quando penso a Michele?
Si avvicina lentamente e si appoggia di spalle al bancone della cucina, mi attira a sé e mi abbraccia fortissimo da dietro. Infine, mi asciuga le lacrime con il dito.
«Qualche ladro ti ha rubato la lingua?» domanda continuando a ridere tanto da coinvolgere anche me.
«No, no.» rispondo staccandomi da lui per prendere un fazzoletto.
«Ti va di fare un giro in spiaggia mentre mi racconti cos'hai?» propone.
«D'accordo.»
«Bene...». Si sfrega le mani mentre mi guarda da testa a piedi.
«C'è qualche problema?» chiedo cercando di capire.
«Andiamo in pigiama?» domanda serio.
Scoppio a ridere per la sua buffa serietà e annuisco.
«Okay.». Si morde il labbro inferiore e fa strada verso la porta d'ingresso per poi farmi uscire per prima.
Qualche minuto più tardi, camminiamo lungo la spiaggia, l'uno accanto all'altro mentre entrambi portiamo alle mani le nostre infradito per evitare di bagnarle.
Gli ho raccontato del sogno e del fatto che mi manca ancora Michele.
«Dovresti uscire, fare nuove conoscenze, frequentare più persone che ti aiutino a distrarti e che non ti facciano pensare a lui.» commenta.
«Non credo di riuscirci.» confesso.
«Non puoi dirlo finché non ci hai provato.»
Mi stringo nelle spalle. Beh, ci ho provato qualche volta... ma c'è sempre qualcosa che mi porta a lui.
«Ed infine dovresti incontrare qualcuno che ti aiuti a dimenticarlo definitivamente.» continua.
Annuisco semplicemente, prima di cambiare discorso.
«Tu invece?» chiedo curiosa. Lui non mi ha mai parlato di sé.
«Io... cosa?» domanda facendo il finta vago.
Non vuole parlare dei suoi sentimenti e delle sue ex? Non sarà uno di quelli che dà consigli quando è il primo a voler essere aiutato?
«Va bene, se non vuoi parlarne fa nulla.». Non vorrei imbarazzarlo.
«Ho avuto solo una storia seria.» confessa lui qualche passo dopo.
«Se ti risulta difficile parlarne, cambiamo discorso.» mormoro.
«No, mi fa piacere.» risponde facendo tornare il suo solito sorriso.
«D'accordo.». Posso fargli delle domande o aspetto che sia lui a parlarne?
«Mi sono fidanzato quando avevo appena compiuto i 18 anni. Sono stato insieme a lei per quasi quattro anni finché mi ha confessato di essersi innamorata del mio, ora, ex migliore amico.» dice con tranquillità.
Dunque facendo i conti, si è lasciato quasi 2 anni e mezzo fa.
«Ti manca ancora?» chiedo.
«No, assolutamente.» risponde sincero.
«E dopo di lei niente più storie?»
Arriccia la fronte. Ora sembra leggermente... imbarazzato.
Ok, dopo questa domanda, la smetto. Lo prometto.
«Solo storielle.» risponde diventando scarlatto.
«Ah...». Arrossisco anch'io. Intende solo quelle da una notte e via? Non credevo fosse quel genere di ragazzo.
Si gira verso di me e credo abbia notato il mio rossore sul volto.
«Sì, ma sono cambiato, lo giuro!» si affretta a riparare. «Infatti mi piace una ragazza e ho intenzione di avere una storia seria con lei.» confessa con gli occhi lucidi, come un vero innamorato.
Aguzzo le orecchie. Sta parlando di Chiara?
«Per caso questa ragazza fa parte della comitiva?» chiedo mostrando forse un po' troppo il mio entusiasmo. Ma sbaglio o mi ero promessa di non fargli più domande?
Lui annuisce sorridendomi qualche secondo prima che io scivoli per terra trascinandomi anche lui appresso.
Che figura! È sopra di me!
«Scusami!» dico arrossendo da testa a piedi.
Marco scoppia a ridere e si rimette in piedi, dando una mano anche a me.
«Volevi usarmi come paracadute?» chiede divertito.
«Era più o meno quella l'idea. Ti sei fatto male?» domando preoccupata.
«No, tu?»
Scuoto il capo. Poi, continuiamo a camminare prima di rincasare per metterci i costumi e tornare qui con il resto della comitiva.

Pov Chiara

Siamo appena tornati in villa dopo una giornata di solo sole, mare e salsedine!
Lascio il bikini ancora bagnato di acqua di mare per terra e mi rendo subito conto di essermi abbronzata un po' più di ieri, osservando la pelle bianca che non è esposta al sole.
Guardo la mia immagine riflessa nello specchio e sgrano gli occhi: mi sono completamente bruciata!!!
Ci vorranno minimo due barattoli di crema idratante per avere un po' di sollievo.
Entro velocemente in doccia e apro l'acqua fredda e giurerei di vedere quasi uscire il fumo dalla mia pelle bollente!!!
Sento qualcuno bussare alla porta, dalla voce intuisco sia Marco che giustamente reclama il suo turno in bagno.
Esco dalla doccia e mi asciugo rapidamente, indosso l'intimo e mi ricopro con il telo prima di uscire.
Lo vedo dietro la porta, con le spalle contro il muro ad aspettare.
Gli sorrido colpevole e gli passo velocemente una mano tra i capelli arruffati e resi ispidi dalla salsedine.
Ricambia il sorriso ed entra in bagno.
Io invece vado in camera a prepararmi per la serata di oggi.
Indosso il vestito che ho scelto di mettere e le scarpe.
«Certo che ti sei proprio ustionata!» commenta Barbara entrando in camera ed osservandomi.
Annuisco e confermo guardandomi le braccia abbronzate.
«Comunque adoro il tuo vestito!» ammette sorridendo e prendendo un lembo di stoffa tra le dita.
«Grazie... mi sta bene secondo te?» chiedo facendo una giravolta su me stessa come una bambina.
Lei sorride e annuisce sedendosi al letto.
Asciugo in fretta e furia i capelli, lasciandoli un po' mossi e inizio a truccarmi.
«Secondo te, mi sta meglio un trucco sul grigio o sui toni del nude?» le chiedo mentre provo qualche ombretto sul dorso della mano.
«Nude, credo...» dice lei sporgendosi sul tavolo per vedere i miei ombretti.
«Bà, devi essere sicura! Devo essere impeccabile oggi!» ammetto cercando un pennello da sfumatura.
«Perché?» chiede lei curiosa e sorridente.
Eh già Chiara, perché?
Prima di risponderle guardo fuori dalla porta, per essere sicura che Marco non stesse lì.
«Non lo so... vedo Marco più sorridente, ha uno strano luccichio negli occhi, è diverso!» le confesso sottovoce e sorridendo come un'ebete.
La vedo sorridere e annuire.
«Secondo me, stasera è LA SERA! Succederà qualcosa, lo sento!» esclamo tornando ad occuparmi del trucco.
«Lo spero per te! Sareste proprio una bella coppia!» dice lei con enfasi.
Sorrido e continuo a prepararmi per questo falò in spiaggia.
È bello vedere il cielo stellato e sentire il rumore delle onde del mare infrangersi sulla riva.
A rendere ancora più romantica la situazione, è il leggero bagliore del fuoco che oltre a riscaldarci (e sebbene siamo in piena estate a quest'ora sulla spiaggia fa davvero freschetto!), mi permette di vedere nitidamente Marco intento a suonare la chitarra.
Ammetto che è davvero bravo! Chissà, magari un giorno potrà insegnarmi a suonarla!
«A Marco! Ce stai a stona' le orecchie co' 'sta chitarra!» esclama uno del gruppo ridendo.
«Ma statte un po' zitto!» lo rimprovera la ragazza che ridacchiando si accoccola sotto il suo braccio.
Loro due si sono messi insieme qualche giorno fa e per loro è la prima vacanza da fidanzati. Sono troppo teneri!
Dei ragazzi stanno fumando una sigaretta, altri lanciano sassolini nel mare, alcuni invece ballano a ritmo di chitarra e la maggior parte (me compresa), resta qui seduta attorno al fuoco ad osservare.
«Facciamo un gioco?» propone uno dei due ragazzi che stava fumando.
«Che gioco?» chiedono subito i più curiosi.
«Si chiama "Non ho mai..." lo conoscete?» si rivolge a noi mentre prende qualche alcolico.
Scuoto la testa e vedo alcune facce scettiche.
«Come si gioca?» chiede Barbara incuriosita.
Il ragazzo inizia a spiegarci il gioco: si dispongono dei bicchierini pieni di alcolici al centro, a turno ognuno dovrà dire qualcosa che non ha mai fatto e se nel gruppo c'è qualcuno che al contrario lo ha fatto, dovrà mandare giù il bicchierino.
Sembra un gioco carino, spero solo di reggere l'alcol almeno questa volta! Voglio evitare figure di merda in pubblico e per di più davanti a Marco.
«Sicuramente perderò io!» si lamenta una delle tre spasimanti di Marco, cercando di attirare l'attenzione su di sé.
«Non si vince né si perde! Al limite ti ubriachi!» risponde un'altra ragazza spiazzandola.
«Va bene! Io direi di iniziare! Chi vuol essere il primo?» domanda il "comico" del gruppo sollevando un bicchierino.
Così il gioco comincia...
«Io non ho mai... usato il rossetto!» esclama ridendo un ragazzo e incitando noi femminucce a bere.
Prendo il mio bicchierino e mando giù il contenuto velocemente.
Arriva il turno di Marco. Sono proprio curiosa di sentire ciò che dice.
«Non ho mai fatto un tatuaggio!» esclama lui mentre alcuni amici bevono i loro alcolici.
Ed ecco il turno di Barbara.
«Invece io non ho mai tradito nessuno!» ammette la mia amica un po' triste, mentre due ragazzi bevono.
La guardo per qualche secondo e intravedo i suoi occhi lucidi.
Sono sicura al 100% che alludesse a Michele, è ingiusto ciò che le ha fatto!
La mia attenzione è catturata da qualcuno che ride senza motivo e altri che canticchiano canzoni senza senso.
Fortunatamente, al contrario loro, sono ancora lucida!
«Non ho mai fatto un bagno al mare di notte!» confesso io al mio turno.
«Non ti preoccupare, provvediamo subito!» dice ridendo il ragazzo accanto a Marco che si alza con lui per venire nella mia direzione.
Oddio no.
«No, no. Che volete fare?!?» chiedo allarmata alzandomi in piedi e tirando Barbara con me.
«Ehiii che c'entro io??» dice lei preoccupata mentre la trascino con me cercando di scansare i due malintenzionati.
Ma niente da fare! Ben presto mi ritrovo in acqua con i capelli rovinati ed il trucco sbavato!!!
Proprio stasera che volevo essere perfetta!!! Cazzo!
Per colpa mia anche Barbara adesso si ritrova completamente fradicia; spero mi perdoni!
Torniamo dagli altri che ci accolgono con una risata cristallina.
«Bene, ora ho fatto il bagno di notte!» ammetto unendomi alle loro risate.
Il gioco procede e mi ritrovo a ingurgitare l'ennesimo bicchierino.
Sento la vodka bruciarmi in gola e non riesco più a pensare.
«Io! Non ho mai... fatto sesso sotto la doccia!!!» esclama un amico di Marco ridendo e bevendo.
Alzo la testa e guardo gli altri bere, così istintivamente mi porto il bicchiere alle labbra e ingoio anche questo bicchierino!
Un attimo! Ma io non l'ho mai fatto!!! Perché ho bevuto???
Scoppio a ridere e la mia risata rimbomba nella testa e non riesco più a capire di cosa stiano parlando.
«Non gridate! Grazie!» dico agli altri che come me stanno ancora seduti.
Mi giro verso Barbara e... un attimo!!! Vedo due Barbara... ma com'è possibile?!?

   
 
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