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Autore: gemellina_93    10/01/2009    2 recensioni
E chi ha detto che dopo Voldemort non ci sarebbero più state avventure, problemi, risate?!?! Come se la cavano i nostri eroi nella vita "normale"? spero che vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-CONFESSIONI NOTTURNE-

1211 Letture. Grazie mille.

Il tempo scorreva lento, le giornate si susseguivano una dopo l’altra. Nessuno nell’immenso castello aveva nostalgia dei mesi passati, mesi vissuti nel terrore, nell’ansia e nella frenesia dei preparativi, fatti in gran segreto, di nascosta ad alcuni professori e con l’aiuto di altri.

Chiunque fosse entrato nella Sala Grande quella sera avrebbe potuto percepire il clima di pace e allegria che regnava indisturbato. Tutti i professori e gli studenti erano riuniti nella sala da pranzo per festeggiare la più popolare festa dei maghi e delle streghe; non mancava nessuno. O quasi.

All’appello mancavano due ragazzi di 17 e 18 anni ma nessuno ci fece caso, non era la prima volta che Ginny Weasley e Harry Potter mancavano alla cena. Solitamente preferivano pranzare solo loro due nelle cucine oppure, approfittando degli ultimi momenti di bel tempo, facevano dei pic-nic in riva al lago. In pratica cercavano in tutti i modi di recuperare tutto il tempo perduto.

Quella sera, invece, non si trovavano in nessuno dei due posti.

Harry in quei mesi si era ingegnato per cercare quell’oggetto a lui tanto caro. In ogni momento libero girava per il castello nella sua ricerca; aveva quasi perso la speranza quando una folgorante idea lo aveva colpito, ‘Possibile che Silente…’ Così pieno di speranza si era diretto verso il corridoio del settimo piano, era passato tre volte avanti e indietro e, una volta apparsa la porta, si era precipitato nel grande labirinto di oggetti.

Aveva girato in tondo per più di due ore, poi, finalmente, la sua fatica era stata ripagata.

Avanti a lui stava uno specchio piuttosto alto, nella parte superiore della cornice splendeva con magnificenza una scritta, era quella a far capire veramente dopo anche solo ad uno sguardo fugace che quello specchio non era come tutti gli altri, che quello specchio era particolare, magico.

‘Erouc li amotlov li ottelfirnon’

Erouc li amotlov li ottelfirnon, quella scritta era allo stesso tempo complessa e semplice, misteriosa e limpida, era criptica e racchiudeva in se mille o più messaggi.

Per qualche minuto Harry era rimasto come folgorato, poi piano piano, con esitazione, si era avvicinato tenendo occhi chiusi finché con una mano non aveva incontrato la liscia superficie riflettente.

Aveva aperto gli occhi e dopo un attimo di lieve sorpresa verso qualcosa che in fondo al cuore aveva sempre saputo, aveva sorriso come non faceva da tempo, un solo pensiero gli aveva attraversato la mente ‘Silente aveva ragione…’

Così intorno alle 7.00 di quella sera Harry aveva prelevato Ginny dalla Sala Comune, le aveva bendato gli occhi e l’aveva trascinata un po’ in giro per il castello, cercando di disorientarla il più possibile.

Quando secondo lui fu abbastanza Harry la condusse nella Stanza delle Necessità, di fronte a ciò che voleva mostrarle.

Una volta che le venne tolta la benda Ginny rimase decisamente, non riusciva a capire perché il suo ragazzo l’avesse portata in quel luogo e cosa ci fosse di tanto interessante nello specchiarsi in un comunissimo specchio che, ovviamente, rifletteva solo loro due.

Harry intanto continuava a sorridere, poi vedendo la faccia sorpresa di Ginny si decise a spiegarle tutto -Vedi Ginny, questo non è uno specchio qualsiasi, questo è lo Specchio delle Brame. La scritta che c’è significa ‘Non rifletto il volto ma il cuore’, questo perché lo Specchio mostra solamente ciò che tu desideri nel profondo del tuo cuore.- Ginny spostò lo sguardo sullo specchio, sapeva che se avesse continuato a guardarlo sarebbe arrossita furiosamente. Un silenzio imbarazzato scese nella stanza.

Harry tuttavia continuò imperterrito, doveva assolutamente concludere il suo discorso -Sai, la prima volta che ho visto questo specchio fu duranta il mio primo anno. Secondo Silente col passare degli anni avrei continuato a vedere la stessa immagine ed in parte aveva ragione.-

Si fermò un secondo, ma prima che Ginny potesse interromperlo chiedendogli qualcosa riprese a parlare -Aveva ragione, naturalmente. O meglio, aveva ragione affermando che il significato del mio desiderio non sarebbe cambiato, tuttavia negli anni si è come… evoluto. Prima vedevo i miei genitori e tutta la mia famiglia, mi abbracciavano, mi salutavano, mi baciavano. Era diventata una specie di ossessione, dovevo vederli ogni sera. Poi Silente mi fece riflettere, mi aveva osservato e mi aveva lasciato fare anche se ero fuori dal letto dopo il coprifuoco, tuttavia quando capì che stavo diventando troppo attaccato allo Specchio decise di intervenire. Mi spiegò cos’era e mi disse che il giorno dopo gli avrebbe cambiata posto e di non cercarlo più.

Adesso invece vedo qualcosa di diverso. Mi da lo stesso calore al cuore, la stessa felicità, ma quel che vedo adesso non è il mio passato, è il mio futuro.-

Harry si fermò di nuovo per riprendere fiato, ma questa volta Ginny fu più veloce di lui e gli chiese -Cosa vedi?- Harry sorrise, sollevato, si aspettava quella domanda e sapeva che gli avrebbe permesso di continuare più facilmente.

-Te- rispose semplicemente, non senza arrossire -Vedo te e…- s’interruppe arrossendo ancora di più -E…?- chiese Ginny fissandolo; era felice perché era la stessa identica cosa che vedeva lei.

-Ci siamo noi due- Harry era deciso a continuare, aveva lanciato il sasso, non poteva nascondere la mano, tuttavia distolse lo sguardo, non poteva continuare se la guardava negli occhi -ci stiamo baciando e vicino a noi ci sono due bambini- Ginny sgranò gli occhi -sono un maschio e una femmina, la bambina è uguale a te solo che con i miei occhi, mentre il bimbo è la mia copia con i tuoi occhi- Harry continuava a guardare avanti a se, gli occhi fissi ostinatamente sullo Specchio e un dolce sorriso sulle labbra. Anche Ginny stava sorridendo, con le lacrime agli occhi; era raro vederla piangere. -Dietro di noi, in lontananza, ci sono tutti i Weasley e vicino a loro ci sono i miei genitori, Sirius, Remus e Dora. Ci guardano e sono orgogliosi. È questo ch vedo, lo so può sembrare pr…--Anch’io lo vedo- lo interruppe Ginny -Vedo te Harry, te che mi abbracci, che mi baci, che sarai sempre con me-

E come se una forza maggiore li spingesse si baciarono, si baciarono come non si erano mai baciati, trasmettendo tutto il bisogno che avevano l’uno dell’altro, la gioia dell’essersi trovati e del sapere che non ci si sarebbe più lasciati, mai più.

-Grazie- gli disse Ginny una volta che si separarono -Grazie per avermelo detto, grazie per avermi portato qui- Harry sorrise e fece per baciarla ma Ginny lo bloccò -C’è qualcosa che ti rende triste- dedusse lei perspicace, non era una domanda, era un’affermazione; Harry sorrise e fece per scuotere il capo ma fu nuovamente bloccato da Ginny -Non mentirmi Harry, ti conosco--Non è niente Ginny, davvero… è solo… lo sai come sono, devo sempre rovinare i bei momenti con pensieri stupido, se non sono contento- rispose con un sorriso, amaro questa volta -A cosa stavi pensando?- Harry tornò a rivolgere lo sguardo verso lo specchio -Penso che nonostante tutto, non riesco ancora a capire che il passato è passato, che il solo averli visti, anche se come ombre, l’avergli perlato… dovrebbe bastarmi, no? Sono stupido, lo so però…--Harry tu non sei affatto stupido, è normale che tu non riesca ad accontentarti delle poche parole che vi siete detti. Stavi andando a morire! Non avevate tempo di parlare del più e del meno. Il tuo cuore ha bisogno di conoscerli, di sapere cosa gli piace e cosa odiano, di cose normali, insomma! Quando saprai ciò sarai felice, perché avrai un ricordo di loro, li conoscerai veramente e riuscirai a superarlo meglio di adesso.--Forse hai ragione--Io ho sempre ragione, Potter!- scoppiarono a ridere, la tristezza momentaneamente cancellata.

-Ma è impossibile, no?- osservò Harry -vedrai che un modo lo troverai, in fondo sei Harry Potter! Ti arriva sempre un aiuto esterno, no? Altrimenti adesso non saresti qui!- sorrise ironica Ginny ricordando una conversazione avuta quasi tre anni prima durante la prima e unica pseudo-riunione dell’ES, avrebbe voluto picchiarlo in quel momento. Anche Harry sorrise e l’abbracciò pensando che, alla fine, il dono più grande che avrebbe mai potuto avere era proprio lì, tra le sue braccia.

Aveva appena finito di formulare questo pensiero che lo specchio brillò e una calda luce bianco-dorata scaturì da esso avvolgendo con il suo tepore i due ragazzi abbracciati.

~·~·~·~MY SPACE~·~·~·~

Ciao a tutti!!

Lo so, lo so sono da picchiare, vi ho fatto aspettare molto e me ne dispiace. Ma in questo periodo tra compiti delle vacanze, ripassi per le centomila verifiche e interrogazioni (che per ora fortunatamente sono andate bene; studiare serve a qualcosa!), l’aver passato le vacanze ammalata e il blocco totale di idee è stato veramente un casino, poi ieri ho preso in mano una biro, un vecchio quaderno e sono riuscita a finire questo capitolo. Meglio tardi che mai, no?

Devo dire che sono molto soddisfatta di questo chap, è tra i più lunghi che ho scritto e portandolo sul computer non ho cambiato praticamente nulla (un vero miracolo per me XD)

Comunque ora passiamo ai ringraziamenti.

Grazie mille a:

erikappa (Grazie mille davvero! Mi fa moltissimo piacere che commenti ogni volta! Grazie!!)

Ranma (Grazie! Mi spiace davvero di non riuscire ad aggiornare più in fretta, ma ho talmente tante cose da fare… coooooooomunque grazie!)

per aver commentato.

E a acdcman, celebrian, coddy94, daphne 92, emypotter, harrytat, kissfrancy, lady marty, marco121184, maryrobin, Mertymini2, mick_angel, mikelina, miss lovett, nickgin93, Noel_93, noiaia, riddikulus, ron84, Roxy, sarina87, xAlissaxPer aver aggiunto ai preferiti.

Vi lancio una piccola sfida: Secondo voi cos'è successo con lo specchio??

Vi prego commentate!!!

Baci Fede

   
 
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