Crossover
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Autore: Crybaby    11/01/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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I Vecchi Conti Vanno Sempre Chiusi

Seppure riluttante, Suu Shenron scese sulle rocce sulle quali era stato scagliato Ikki, per accertarsi delle sue condizioni.
-Sembra che anche quel ragazzino sia contro di te.
-Stai parlando di Neji? Bah, avrebbe fatto meglio a stare a guardare mentre i suoi due compagni venivano inceneriti, invece di portarli in salvo. Chi lo sa, magari in questo momento sta cercando di fargli capire che è meglio non mettersi contro di me e lasciarmi lottare contro di te da solo, sarebbe la soluzione migliore per tutti…
-Mi spiace, ma temo che ciò non avverrà mai.
Suu indicò un punto alle spalle di Ikki: Gohan e Neji stavano salendo a tutta velocità il pendio, pronti a farsi sotto di nuovo. Quasi per istinto, il saint della fenice si parò dinnanzi al drago, come a volerlo proteggere.
-Mi avete deluso, ragazzi! Pensavo di essere stato abbastanza chiaro: questa è la mia battaglia, lo è sempre stata sin da quando siamo partiti dalla Terra…
Come un fulmine a ciel sereno, Seya apparve di fianco ad Ikki e lo stese con una spallata. A seguito di questo colpo, entrambi persero l’equilibrio e precipitarono di sotto. Distratto, Suu non riuscì a difendersi in tempo dai suoi due avversari: Neji evitò un suo pugno, lo afferrò per un braccio e lo lanciò a Gohan, il quale con una gomitata lo schiantò al suolo e senza dargli il tempo di reagire partì con una serie di sfere d’energia a raffica. Come nel loro precedente scontro, grazie al calore emesso dal suo corpo il drago solidificò le sfere e le trasformò in rocce, che poi rispedì al mittente.
-Hai la memoria corta, Suu Shenron? Ho già visto questa tecnica, non mi sorprende più!
Il saiyan schivò senza problemi le rocce. Una di questa, però, nascondeva il drago vero e proprio, che si portò alle spalle di Gohan e lo strinse a sé.
-Cosa stai facendo? Lasciami!
-E perché, in fondo voglio solo stringerti in un caldo abbraccio…
Il corpo del drago prese ad incendiarsi, coinvolgendo in poco tempo anche Gohan. A liberarlo da quella morsa incandescente ci pensò Neji, che rapidamente aggredì il nemico alla schiena, per poi darsi subito ad una ritirata. Suu si girò e fece per inseguirlo, ma si sentì improvvisamente una fitta nel punto colpito e cadde terra, in ginocchio.
“Le mie ali non rispondono più al mio comando, di nuovo. Ora ho capito, è stato lui a danneggiarmele prima. Interessante, peccato non abbia fatto i conti con questo.”
Il drago malvagio volse lo sguardo ad uno dei vulcani. Immediatamente questi cominciò ad eruttare una quantità spropositata di lava.

Faticosamente, Seya si rimise in piedi e si guardò intorno. Doveva trovarsi probabilmente nel fondo di un burrone, vista la scarsità di luce. L’ambiente era caratterizzato per la maggior parte da rocce nere appuntite; di roccia erano inoltre le pareti del baratro, all’apparenza impossibili da scalare. Aveva fatto un bel volo, il ragazzo, me ne era valsa la pena: finalmente era riuscito a dividere Ikki da Suu Shenron, e a trovarsi con lui da solo. Almeno, era quello che sperava, dato che il suo rivale non si vedeva da nessuna parte.
-Ikki! Codardo, esci fuori! Avevi detto che combattere contro i tuoi compagni per te sarebbe andato bene lo stesso no? Quindi non rimangiarti la tua parola e affrontami, se è questo che volevi ottenere!
Nessuna risposta, solo l’eco della sua voce e un rumore simile a un gorgoglio. Alzando la testa, Seya vide colare dall’alto delle piccole cascate di lava, che insieme al calore portarono anche un po’ di luce. Fu allora che il saint di Pegasus vide l’ombra del suo rivale stagliarsi sulla pietra. Si voltò, ma Ikki fu più veloce di lui: un pugno al mento, uno allo stomaco e uno alla schiena bastarono all’uomo per metterlo al tappeto. Seya provò un pugno a sua volta, ma l’avversario glielo parò.
-Si è già spenta la tua rabbia, moccioso? Ci penso io, a riaccenderla.
Con un sorriso sadico, Ikki strinse il polso di Seya e lo trascinò vicino ad una dei rigagnoli di lava, dove costrinse il ragazzo ad immergervi la mano. Le urla di dolore del giovane rimbombarono per tutto il baratro.
-Allora?- continuò l’uomo, senza pietà -che ne dici? Ho le carte abbastanza in regola per prendere in mano la missione?
Il dolore era talmente forte che Seya non riuscì a parlare. Ikki lo sapeva benissimo, e proseguì.
-No, eh? Vediamo se questo ti convince…
Il ragazzo si sentì spingere la testa contro la lava. L’istinto di sopravvivenza, in questo caso, gli diede la forza di reagire: con un calcio all’indietro riuscì a spingere indietro Ikki e liberarsi, manifestando poi il suo piano di contrattacco sotto forma del suo colpo preferito.
-Pegasus… Ryusei… Ken!!!
Il colpo andò a segno. Putroppo, con la mano danneggiata molta della sua efficacia andò persa, e fu lo stesso Seya, che cadde stremato in ginocchio, a ricavare i danni maggiori.
-No no no mio caro, non permetterei mai che tu muoia per lo sforzo compiuto- lo derise Ikki -piuttosto morirai per quello che ti farò adesso. Hoyoku Tensho!!!
Il colpo più devastante del saint andò perfettamente a segno. Tuttavia, Seya ebbe ancora la forza di rialzarsi.
-Vuoi proprio soffrire. HOYOKU TENSHO!!!
L’uomo ripetè il suo attacco altre quattro volte. Nonostante questo, il suo giovane avversario non dava segni di resa. Indispettito, Ikki si avvicinò a Seya e lo sollevò da terra, per poterlo guardare dritto negli occhi.
-Perché non ti decidi ad arrenderti, eh? Perché non ti decidi a capire? PERCHE’ NON VUOI CAPIRE???
-Ca… pi… re… cosa? Il tuo… comportamento? A quello… ci ho… rinunciato… da tempo…
-Se la tortura fisica non è abbastanza convincente per te, non mi dai altra scelta. Phoenix Genmaken!!!

Un mare di lava e magma aveva invaso il campo di battaglia, e Suu Shenron ne approfittò per staccarsi le vecchie ali e modellarne di nuove, ricaricandosi al contempo di energia.
“Un vero toccasana. E ora, sbarazziamoci del rompiscatole!”
Il drago scagliò immediatamente un raggio di fuoco in direzione di Neji, il quale evitò l’impatto sostituendosi ad una roccia e portandosi alle spalle del nemico. Partì uno scambio di colpi, nel quale il ninja riuscì questa volta a bloccare le braccia del drago, per poi allontanarsi e lasciare il posto a Gohan, che continuò l’offensiva con una serie di violenti pugni. Suu compensò la mancanza dell’uso degli arti superiori con le gambe: prima tramortì il saiyan con una ginocchiata al mento, poi con un calcio lo spedì direttamente addosso a Neji.
“Sono tutti e due vicini, è il momento per l’attacco finale.”
Suu Shenron volò fino al centro del lago di magma. Invece di rigenerarsi, però, decise di creare di nuovo il suo scudo di vetro, nel quale incanalò tutta l’energia termica circostante.
“Siete stati tutti degli avversari degni. Mi dispiace dovervi far fuori ma, del resto, rimango pur sempre un drago malvagio.”
Dallo scudo partì un gigantesco raggio di fuoco, che illuminò a giorno tutto il pianeta.

Gli occhi di Seya si riempirono di immagini scioccanti. Atene, le dodici case, il grande tempio e anche Nuova Luxor, tutti questi luoghi erano vittima di incendi, vandalismi, distruzione: ovunque regnava l’anarchia più totale. Il campo visivo di Seya si allargò, e il ragazzo scoprì che quelle immagini erano proiettate da dei monitor all’avanguardia.
-Dove… che posto è questo?
-Sei nel mio rifugio, Seya. Questo è il solo posto in cui mi posso nascondere.
La visione si allargò ancora. Il ragazzo si trovava in uno stanzino scuro, pavimento e pareti metalliche. L’unica luce era puntata sulla figura della donna per cui Seya lottava.
-Saori… Kido… è viva?
-Sono viva, sì, ma temo di non servire più a niente, ormai.
-Che cosa sta dicendo? È impazzita? Lei ci serve ancora!
-No. Guarda nei monitor. Sai perché c’è tutto questo? Da quando sono stata separata da Athena nessuno mi vede più come una leader da seguire, solo come una bugiarda e mistificatrice. La maggior parte dei saints ha perso la fede e si è ribellata. Quei pochi rimasti dalla mia parte sono stati uccisi. Tutti mi stanno dando la caccia. Chaos è riuscito nel suo intento di portare la distruzione. Non c’è modo di uscire da quest’incubo. Non c’è speranza.
La ragazza si inginocchiò e pianse. Seya la guardò dall’alto in basso, riflettendo in silenzio. Poi, dopo interminabili secondi, protese la mano verso Saori.
-Si rialzi. Credo di aver finalmente capito.
Saori Kido obbedì, con la speranza negli occhi.
-Hai capito come porre fine a tutto questo?
-No, Ikki. Ho capito dove volevi arrivare. PEGASUS ROLLING CRASH!!!
Il Phoenix Genmaken era stato sciolto. Seya strinse a sé il corpo di Ikki e lo proiettò verso l’alto, per poi schiantarlo con tutta la violenza possibile a terra. Un attimo prima che venisse sconfitto, sul volto dell’uomo apparve l’ombra di un sorriso.

  
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