Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
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Autore: NFenix    15/06/2015    0 recensioni
Le piaceva osservare la gente, per capire le loro reazioni esagerate per qualsiasi cosa. Le piaceva osservare perché lei non poteva provare tutto questo.. perché non aveva amici. L'avevano tutti abbandonata quindi amava osservare quello che non poteva provare. Osservava chiunque ma particolarmente quei quattro ragazzi che ridevano per qualsiasi situazione. Lei li ammirava, voleva stargli accanto per capire cosa avevano nel cervello ma la verità era che voleva qualcuno accanto a lei, ma non lo avrebbe mai ammesso. Si avvicinerà a loro per sbaglio ma qualcosa metterà a rischio l'amicizia di quei quattro ragazzi.. che succederà?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Appoggio la fronte alla fredda e arrugginita struttura che prima era la fermata dell'autobus ma successivamente hanno pensato di abolirla dato che in questo quartiere abitano solo anziani.. ma ovviamente hanno contato tutti tranne che me. Quindi sono costretta a svegliarmi presto per andare a scuola a piedi ma oggi ho il passaggio! Ho Michael.. Ieri ci siamo scambiati il numero di telefono e dopo aver messaggiato tutta la notte mi ha chiesto se volevo un passaggio ed io ho accettato subito. Mi ha fatto molto piacere che si sia aperto a me, ma la cosa mi terrorizza ancora un po'. Guardo con insistenza la strada e inizio a camminare avanti e dietro come una pazza. Ho fretta! Devo saltare la lezione di chimica intrufolandomi in quella di psicologia. Prendo con velocità la sigaretta per fumarla ed inizio ad inspirarla con urgente bisogno. Ma non ci riesco non mi calmo. Ma perché? E solo un passaggio in macchina con Michael! Con Michael Clifford! Uno dei quattro ragazzi che ho sempre ammirato. Cazzo ora mi agito e dal nervosismo butto con foga la sigaretta ancora accesa. Vedo una macchina tutta nera arrivare alla velocità della luce e poi fermarsi davanti a me. Il finestrino si abbassa lentamente e scorgo un Michael in tutta la sua bellezza ma ancora mezzo addormentato. Io lo guardo con una serietà mostruosa. "scusa scusa scusa, poi ti spiego." dice con un sorriso a 32 denti ma sforzato. Io gli sorrido ed entro in macchina. C'è un silenzio mostruoso ma Mike non accenna a parlare. "Dove sono gli altri?.", ma lui ride piano e poi mi fa cenno verso dietro. Mi giro e vedo Luke indaffarato con il telefono e Calum che guarda fuori, rido leggermente e dalla mia bocca esce un debole "giorno" ma Luke non mi presta attenzione invece Calum si già verso di me e comincia a fissarmi negli occhi in modo penetrante, sofferma il suo sguardo sul mio piercing e mentre lo guarda si morde il labbro in modo cosi provocante. I miei pensieri vanno in confusione e non so il perché. Sposta di nuovo il suo sguardo sul mio ma io mi giro velocemente e guardo di nuovo davanti a me. Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, Demi che cazzo stai facendo? penso. La voglia di rigirarmi e tanta, voglio capire se lui mi stia ancora fissando e penso di si visto che sento uno sguardo bruciarmi sulla nuca. Cazzo! Cazzo! Cazzo! Quando cazzo si ferma questa fottuta macchina? La sento fermarsi e guardo fuori. Siamo davanti scuola. Luke e Calum scendono e quando cerco di scendere sento il ding del blocco sportelli. Mi giro verso Michael che fissa davanti a se con aria assente. " Ashton si é messo con lei" dice con apatia. "Gli avevo detto di no, gli avevo detto che sarebbe finita male ma lui no!" dice con amarezza. Non mi ha detto di cosa sta parlando ma posso capirlo anche da sola. Non so come aiutare Michael, capisco solo che si sente tradito ed a me dispiace. "Senti Mike, non so cosa dirti ma non ti preoccupare si sistemerà tutto" dico con un sorriso poco convinto, lui mi guarda e si mette a ridere. Mi sblocca la portiera e scende. Sto per allontanarmi ma mi raggiunge dall'altro lato e mi da un bacio nella guancia e infine si allontana. Dopo qualche minuto sono nel corridoio e inquietante silenzio regna padrona. Mi fermo davanti all'armadietto e metto la combinazione. Mentre si apre un fogliettino cade ai miei piedi, quando imparerò a scrivere nei quaderni invece che nei fogli volanti! Sborbotto qualcosa verso la mia stupidaggine, poi prendo il fogliettino ed accartocciandolo lo butto dentro ma mi fermo. Quello non é un mio foglio. Ho pulito tre giorni fa' l'armadietto e fino ad ora non avevo ancora preso appunti. Riprendo subito il fogliettino e con nervosismo lo ristendo bene. Quello che trovo scritto mi fa agghiacciare. Comincio a respirare con fatica. Non vedevo quella scrittura dall'anno scorao. Era partito.. ERA. Chiudo con forza l'armadietto e comincio a correre verso la classe. Non c'è nessuno tra i corridoi. MERDA. Non penso che mi cerchi appena arrivato, anche se il foglietto sembra dire il contrario. Mentre cammino mi sento fermare e mettere premere una mano in bocca. Inizio a dimenarmi come una pazza, ma non funziona e mi sento trascinare nel bagni del terzo piano che sono poco frequentati. Appena entriamo mi buttano per terra e sento delle risate amare, sporche e poco trattenute. Alzo gli occhi ed incontro il suo sguardo che non è cambiato per nulla. É sempre agghiacciante e terrorizzante al punto giusto. I suoi capelli mori sono stati sostituiti da una testa rasata. Accenna un ghigno e mi guarda come se non mi vedesse da chissà quanto tempo. "Ohilà Demetria, da quanto tempo che non ti vedo" dice con una voce fottutamente sensuale. Porca puttana a me e ai miei ormoni da adolescente. "Mi sei mancata per questo tempo" dice avvicinandosi e toccandomi il viso fino a scendere con la mano ma io la tolgo via. Comincia a guardarmi con cattiveria infatti indietreggia e mi sferra un calcio allo stomaco. Mi piego a metà e comincio a cercare un po' di aria. Un secondo calcio arriva dopo poco. Il terzo, il quarto, il quinto, continua per chissà quanto tempo finché non suona la campanella e se me vanno. Lo stomaco mi fa male ed ho gli occhi pieni di lacrime ma non ho comunque voglia di alzarmi. Rimango lì per chissà quanto tempo ma non me ne frega nulla. Non sento niente di particolare tranne il sonno che scende. Finché non sento il mio nome ma ormai e troppo tardi perché sono già addormentata.
   
 
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